Guida

Cuffie a confronto: aperte o chiuse?

David Lee
16/8/2022
Traduzione: Martina Russo

Le cuffie chiuse bloccano i suoni, quelle aperte li fanno passare. Ma con quali conseguenze? A chi serve il modello aperto e a chi quello chiuso?

Una società aperta, una mente aperta, uno sportello postale aperto, un posto di lavoro aperto, recentemente anche la patta dei pantaloni aperta: sono tutte cose che ci fanno piacere. I passaggi a livello, le porte e gli sportelli chiusi ci piacciono invece di meno.

Nel caso delle cuffie, che siano aperte o chiuse le cose non cambiano molto. Entrambi i modelli possono avere un suono più o meno buono. Quale sia meglio scegliere dipende soprattutto dall'uso che ne vuoi fare e dalle tue preferenze personali. Nelle cuffie aperte la musica si disperde di più all'esterno e, allo stesso tempo, l'orecchio percepisce maggiormente i rumori provenienti dall'ambiente. Non è quindi il tipo di cuffie ideale per spostarsi con i mezzi pubblici o lavorare in un ufficio open space. Alcune persone, come il nostro CFO, le preferiscono comunque perché non amano la sensazione di isolamento.

A titolo illustrativo confronterò le cuffie chiuse Beyerdynamic 770 DT Pro con le cuffie aperte DT 990 Pro. A parte questa differenza, i due modelli sono molto simili e si prestano molto bene a un confronto diretto.

Beyerdynamic DT 770 Pro (Nessuna soppressione del rumore, Cablato)
Cuffie
EUR172,84

Beyerdynamic DT 770 Pro

Nessuna soppressione del rumore, Cablato

Beyerdynamic DT 990Pro (Nessuna soppressione del rumore, Cablato)
Cuffie
EUR175,58

Beyerdynamic DT 990Pro

Nessuna soppressione del rumore, Cablato

I termini «aperto» e «chiuso» non vanno intesi in modo assoluto. Anche nel modello chiuso 770 parte del suono penetra all’esterno, mentre nel modello aperto 990 non escono tutti i suoni senza filtro. Le cuffie possono essere più o meno aperte. Esistono quindi anche tipologie semiaperte, che sono una via di mezzo. Nella line-up di Beyerdynamic troviamo le DT 880 Pro.

In genere la contrapposizione tra aperto e chiuso riguarda le over-ear, cioè le cuffie che avvolgono l'esterno dell'orecchio. Ma anche le cuffie on-ear e in-ear possono essere realizzate nella versione aperta o chiusa. Le in-ear Sony Linkbuds, ad esempio, dispongono di un foro e sono quindi aperte.

Isolamento e permeabilità

La tipologia aperta è riconoscibile dalla struttura: sul retro delle Beyerdynamic DT 990 Pro c’è una griglia dietro alla quale si vede un tessuto. Il padiglione è quindi permeabile al suono. Le 770 hanno invece un padiglione in plastica completamente chiuso.

Per chi fa fatica a leggere: le DT 990 Pro.
Per chi fa fatica a leggere: le DT 990 Pro.

Le cuffie chiuse sono più silenziose per le persone vicine a chi le indossa e le disturbano meno. Le differenze tra i due modelli Beyerdynamic non sono comunque eclatanti. Anche con le cuffie chiuse posso sicuramente dare fastidio a chi mi sta intorno. In questo modello però il suono che arriva all'esterno è molto più sordo.

Una cosa simile succede al suono che va nella direzione opposta, cioè dall'esterno verso l'orecchio. Indossando le DT 770 Pro sento meno le voci di chi sta parlando intorno a me. Anche in questo caso vale lo stesso principio: l’isolamento acustico non è sufficiente per poter lavorare concentrato mentre altri stanno conversando. Per questo, oltre ad avere una struttura chiusa, le cuffie dovrebbero essere dotate di Active Noise Cancelling, un sistema di cancellazione attiva del rumore.

È anche vero che la percezione del rumore esterno cambia dal modello chiuso a quello aperto. Le frequenze alte vengono bloccate quasi completamente, rendendo le conversazioni meno comprensibili. Le frequenze basse, invece, riescono a passare. Nel modello 990 succede il contrario. Lo trovo più piacevole, anche se il livello del suono è complessivamente più alto.

Ciò che mi ha davvero sorpreso è stato l'isolamento dai suoni molto bassi, ad esempio le note di un basso o i passi nell'appartamento del piano superiore. Il modello aperto DT 990 Pro li filtra in modo che possano essere percepiti come suoni relativamente piacevoli e non più come una sgradevole onda di pressione. Il 770 non fa nulla a riguardo.

Siccome mi sembrava molto strano, ho fatto una misurazione. In questo stratagemma sperimentale un po' ridicolo, il suono viene diretto dall'esterno verso le cuffie da un secondo paio di cuffie sovrapposte. Le cuffie interne vengono misurate con il microfono binaurale miniDSP Ears e il software REW.

Il meglio dei test di laboratorio.
Il meglio dei test di laboratorio.

Naturalmente i risultati delle misurazioni effettuate con questo fantasioso strumento non devono essere presi troppo seriamente. A grandi linee, comunque, il risultato coincide con le mie impressioni acustiche. Le curve mostrano che nel modello 770 (curve rossa/verde) le frequenze basse provenienti dall'esterno sono più accentuate che nel 990, mentre le frequenze alte sono più contenute.

Il sound

La mia impressione è che le due cuffie restituiscano un suono molto simile: abbastanza neutro, ma con alti potenti. Le 770 sembrano però avere un po' più forza nella gamma dei bassi.
La risposta in frequenza misurata con il miniDSP conferma la mia impressione: il modello DT 770 Pro (linea blu) ha oscillazioni più marcate nella gamma inferiore dei bassi.

Anche le misurazioni di rtings.com mostrano che le cuffie DT 770 hanno un suono più accentuato nella gamma dei bassi, ma piuttosto contenuto nei medi bassi.

Sia le mie misurazioni che quelle di rtings.com indicano che, nelle singole misure, le cuffie DT 770 Pro chiuse registrano fluttuazioni molto più forti nella gamma dei bassi.

La spiegazione: per avere i bassi giusti, le cuffie chiuse devono essere ermetiche. La tenuta dipende da come il padiglione aderisce alla nuca. Nella gamma dei bassi anche le minime differenze possono essere rilevanti. Nelle cuffie aperte non è così, per cui sono più coerenti.

C'è un'altra differenza che però è difficile da descrivere. Le 990 hanno un suono in un certo senso più aperto e avvolgente. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che sento un po' il canale destro anche nell'orecchio sinistro e viceversa. Un'altra spiegazione è che le cuffie chiuse creano una sorta di cassa di risonanza.

Ulteriori differenze

La differenza più grande tra cuffie aperte e chiuse la noto quando alzo la voce. Nel modello aperto, la sento come se fossi senza cuffie. In quello chiuso è come se avessi le orecchie tappate e riesco a sentirmi solo dall'interno. Se ti piace cantare mentre ascolti musica o parlare con gli altri con le cuffie indosso, il design aperto è nettamente superiore.

Nelle cuffie aperte inoltre l'aria circola meglio. Chi ha problemi di surriscaldamento delle orecchie dovrebbe quindi trovare più gradevole il design aperto. Anche perché le cuffie chiuse hanno una pressione di contatto mediamente più elevata perché devono garantire una tenuta ermetica ottimale.

Con le cuffie Beyerdynamic, invece, non ho problemi con il calore nemmeno nel modello chiuso. Forse dipende dal rivestimento in tessuto molto confortevole dei cuscinetti. Anche le DT 770 Pro non premono troppo.

Conclusione

In un ambiente silenzioso, in cui si deve evitare di disturbare gli altri, preferisco le Beyerdynamic DT 990 Pro aperte alle loro omologhe chiuse. Il suono è più gradevole e sento la mia voce in modo naturale, come se non avessi le cuffie. Sorprendentemente, bloccano meglio anche il rumore ambientale alle frequenze più basse.

Le DT 770 Pro chiuse riducono il livello del rumore esterno, ma comunque non sarebbero abbastanza ermetiche per consentirmi di lavorare indisturbato. A questo punto preferisco le cuffie chiuse con cancellazione attiva del rumore. Quelle dotate di modalità trasparenza uniscono le qualità di entrambi i design per un utilizzo quotidiano.

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