Opinione
Il re dei ninnoli: il mio amore incondizionato per gli oggetti piccoli
di Thomas Meyer
Un tempo ci giocavano quasi tutti, ma oggi l'hobby del modellismo ferroviario è in gran parte caduto nel dimenticatoio. Eppure è così divertente – anche perché le locomotive in miniatura riproducono suoni molto fedeli all'originale.
Ciao a tutti, mi chiamo Thöme, ho 46 anni e sono un appassionato di giocattoli. Ho tenuto tutti i miei vecchi giochi: tutti i Duplo, tutti i Lego, tutti i Playmobil, tutti i Fisher-Price, tutti i Puffi, tutte le macchinine e tutti i peluche che, dopo tutti questi anni, sembrano invecchiati quanto me, pur non avendo perso il loro fascino di sempre. Sono tutti nella mia strabordante soffitta, come ho già spiegato nel mio ultimo articolo:
Quando faccio acquisti su Galaxus, chissà perché, c'è sempre un qualche set LEGO che va a finire nel mio carrello della spesa, come questa dolcissima spazzatrice per la pulizia stradale. La mia gioia nello spacchettare una scatola LEGO e nell'assemblare i singoli mattoncini è rimasta la stessa sin dalla fine degli anni settanta.
Ciò che non capisco in questo contesto, è perché LEGO non riproponga i vecchi set di allora, come i cavalieri medioevali o gli astronauti. Sarebbe un affare da un miliardo di dollari. Anche grazie a me, lo ammetto, comprerei qualsiasi cosa. Mi piacciono i LEGO moderni, anche se mancano di quella innocente semplicità e soprattutto dell'ingegno di un tempo, e licenze Star Wars, Harry Potter, ecc. non mi hanno mai fatto andare veramente in estasi.
Il mio ultimo giocattolo acquistato è un trenino: un modellino ferroviario in scala N, cioè con uno scartamento di nove millimetri, che a sua volta indica una scala 1:160. Con «modellismo ferroviario» intendo il più rudimentale di tutti i significati, cioè un semplice set di binari per un tracciato ovale, un'unità di controllo e un trenino minimalista, composto da un Fleischmann Ae 6/6 e due carrozze passeggeri. Anche se l'hobby del modellismo ferroviario ha conosciuto un tragico declino negli ultimi decenni, ci sono ancora molte persone che passano il tempo libero a ricreare con amore e dedizione un piccolo mondo in miniatura, con strade, automobili, persone, montagne e, ovviamente, molte gallerie. Personalmente, non ho lo spazio e probabilmente neanche la pazienza per farlo, ma è anche vero che a me basta far girare in tondo il mio trenino minimalista.
Soprattutto perché da qualche anno i modelli di locomotive sono dotati di decodificatori digitali e di un altoparlante. Significa che il Controller, oltre ad alimentare la potenza di guida sui binari, invia anche informazioni per attivare diverse funzioni audio e luminose. I suoni sono fedeli alla realtà perché riproducono il suono della locomotiva originale e dell'ambiente circostante: basta premere un pulsante per riprodurre suoni come l'avviamento della locomotiva, il compressore, la chiusura delle porte, il clacson, i freni e gli avvisi presso la stazione. Avrai dunque l'impressione che un vero treno rimpicciolito stia attraversando il tuo salotto e che tu sia un gigante di 283 metri di altezza (moltiplica la tua altezza per 160).
Ho acquistato il mio trenino presso la Signora Neisser, a Zurigo. Gestisce l'ultimo negozio di trenini della città, gli altri sono andati tutti in bancarotta e anche l'attività della Signora Neisser ha vissuto tempi migliori. «I giovani non guidano più i trenini!», spiega la bella signora anziana, senza mostrare dispiacere, bensì con il sorriso giusto di chi sa che bisogna prendere tutto come viene. Ma ora non vengono neanche gli altri. Dalla crisi del Corona neanche i clienti abituali se la sentono di presentarsi in negozio e la signora Neisser non ha un negozio online.
Qualche tempo fa, la rivista «Der Spiegel» ha pubblicato un breve articolo sul declino degli hobby in generale. In esso si dice che la gente era più pacifica quando tutti avevano un hobby, come il modellismo ferroviario. Un tempo, la gente scendeva in cantina a giocare, e tornava su soddisfatta. Oggi, invece, va a postare qualcosa di brutto su internet. Tutto l'odio che si trova online, probabilmente, è dovuto solo alla scomparsa degli hobby. È questa la tesi dell'autore dell'articolo.
Tra l'altro, è scientificamente provato che impegnarsi in qualcosa che ti dà piacere, e che ha solo lo scopo di darti piacere, ti porta in uno stato che la psicologa Mihály Csíkszentmihályi definisce «flusso» (dall'inglese «flow»). Oltre al costruire LEGO e ai trenini, anche ascoltare musica elettronica mi fa entrare in questo stato di flusso e lo stesso vale anche per gli scacchi e la fotografia, soprattutto quella dedicata al disegno luminoso. Tutti questi hobby non perseguono nessuno scopo se non la pura e semplice soddisfazione che si prova quando vengono praticati. Non voglio vincere nulla o venire riconosciuto per qualcosa, voglio solo divertirmi.
Penso che il mondo sarebbe veramente un posto più tranquillo se la gente si prendesse più tempo per dedicarsi a un hobby. Così avrebbe meno tempo per navigare su internet (sì, lo so, lo sto scrivendo per un negozio online). Forse un giorno passerai anche tu a trovare la signora Neisser? Conosci certamente qualcuno a cui farebbe piacere ricevere in regalo una locomotiva che riproduce rumori interessanti, o forse quel qualcuno sei proprio tu.
Qual è il tuo hobby? Cosa ti fa entrare nello stato di flusso? E quali sono i set LEGO che vorresti riproponessero? Fammelo sapere nei commenti!
Nato nel 1974 a Zurigo, lo scrittore Thomas Meyer ha lavorato come redattore pubblicitario fino alla pubblicazione del suo primo romanzo «Non tutte le sciagure vengono dal cielo» nel 2012 (tradotto in italiano nel 2015). È padre di un figlio e quindi ha sempre una buona scusa per comprare Lego. Per saperne di più: www.thomasmeyer.ch.