Testiamo il OnePlus 11: smartphone premium dalla seconda linea
Test del prodotto

Testiamo il OnePlus 11: smartphone premium dalla seconda linea

Jan Johannsen
21/3/2023
Traduzione: Martina Russo

La principale novità del OnePlus 11 è la forma circolare del blocco fotocamere. Per il resto, ricorda molto il OnePlus 10 Pro. Ecco perché nel test troverai anche qualche confronto.

Già dai dati tecnici, il OnePlus 11 presenta dei miglioramenti come Snapdragon 8 Gen 2 e 20 watt in più durante la ricarica. Il produttore ha però eliminato la ricarica wireless che era invece presente nell’OnePlus 10 Pro. Per quanto riguarda il sistema di fotocamere, continua la collaborazione con Hasselblad. Mancano però lo zoom 30x e gli scatti del grandangolo a 150 gradi.

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OnePlus crea un blocco fotocamere tondo e conserva l’ottimo display

Guardando il retro dell’OnePlus 11 si nota subito la differenza più macroscopica rispetto al modello precedente: il blocco delle fotocamere è circolare e la scritta Hasselblad è molto più visibile. Lo smartphone verde che mi hanno dato per il test è di nuovo riflettente, invece di essere piacevolmente opaco come la variante nera dell’OnePlus 10 Pro.

La principale differenza tra l'OnePlus 10 Pro e l’OnePlus 11 è la forma circolare del blocco fotocamere.
La principale differenza tra l'OnePlus 10 Pro e l’OnePlus 11 è la forma circolare del blocco fotocamere.
Fonte: Jan Johannsen

Se pensi che non sia giusto confrontare la versione Pro del 2022 con la versione standard del 2023, ti ricordo che nel 2022 non c’è stato un OnePlus 10 «normale» e quest’anno nessun OnePlus 11 Pro. Ecco perché non ci resta che confrontare la variante Pro dell’anno scorso con il modello OnePlus 11 di quest’anno.

Anteriormente il OnePlus 11 ha lo stesso display AMOLED da 6,7 pollici del 10 Pro, con 3216 × 1440 pixel, una frequenza di aggiornamento di 120 hertz e una luminosità da 500 a 1300 nit al picco. Anche in pieno sole, quindi, le immagini risultano nitide e dettagliate, con colori intensi e naturali.

Elegante display AMOLED da 6,7 pollici.
Elegante display AMOLED da 6,7 pollici.
Fonte: Jan Johannsen

Victus di Gorilla Glass protegge il display dai graffi. Il retro è un po’ più delicato, grazie al Gorilla Glass 5. In caso di dubbi, quindi, meglio appoggiare lo smartphone sul display piuttosto che sul retro. Il fatto che abbia un vetro robusto, però, non è un buon motivo per lasciarlo cadere.

È bello che OnePlus, nonostante la fusione con Oppo utilizzi ancora l’«Alert Slider». Questa caratteristica non è soltanto identificativa del marchio, ma anche molto comoda. Premendo il pulsante fisico posso passare rapidamente dal volume attivato alla vibrazione o silenziare completamente lo smartphone.

L’Alert Slider è una caratteristica identificativa del produttore sin dal OnePlus One.
L’Alert Slider è una caratteristica identificativa del produttore sin dal OnePlus One.
Fonte: Jan Johannsen

Più potente e ricarica ancora più rapida

A livello di prestazioni il OnePlus 11 offre qualcosa in più rispetto al suo predecessore, soprattutto grazie a Snapdragon 8 Gen 2. Il chipset di punta di Qualcomm è semplicemente più potente di quelli di prima generazione. Il OnePlus 11 è disponibile in due varianti. Il modello con 128 gigabyte di memoria ha 8 gigabyte di RAM. Il dispositivo che ho usato per il test ha una memoria interna di 256 gigabyte e 16 gigabyte di RAM. Con questa dotazione Geekbench 6 ha ottenuto i seguenti risultati:

Geekbench 6Single-core e multi-coreOpenCL
OnePlus 11
(Snapdragon 8 Gen 2)
1524 e 5167 punti8572 punti
OnePlus 10 Pro
(Snapdragon 8 Gen 1)
1363 e 3890 punti4585 punti

Il OnePlus 11 ha prestazioni migliori, soprattutto in modalità multi-core e nei calcoli grafici con OpenCL. L’11 si piazza bene anche nel confronto con altri smartphone che montano Snapdragon 8 Gen 2:

Geekbench 6Single-core e multi-coreOpenCL
OnePlus 111524 e 5167 punti8572 punti
Galaxy S23 Ultra1986 e 5193 punti9131 punti
Xiaomi 13 Pro1412 e 5287 punti5092 punti

Qui si notano due cose, in particolare. Il Galaxy S23 Ultra si comporta molto meglio, soprattutto in modalità single-core, e lo Xiaomi ha problemi a livello di grafica. Il buon risultato del Samsung si può ricondurre a una modifica del chipset del Galaxy S23 Ultra. Un core di elaborazione ha un clock di 3,36 gigahertz, superiore ai normali 3,19 gigahertz. Non ho ancora trovato una spiegazione valida per lo scarso punteggio grafico dello Xiaomi 13 Pro.

Nonostante nei test i dispositivi abbiano ottenuto risultati in parte anche molto diversi, a livello pratico noterai appena la differenza. Grazie a Snapdragon 8 Gen 2, le applicazioni di uso quotidiano hanno tempi di caricamento brevi in tutti gli smartphone. Ed è ormai molto tempo che non si notano ritardi di funzionamento in questa fascia di prezzo.

Ricarica più veloce, ma senza wireless

La batteria da 5000 mAh del OnePlus 11 si ricarica molto rapidamente con l’alimentatore da 100 watt incluso. I 25 minuti pubblicizzati sono effettivamente reali. Dopo dieci minuti, la batteria è già circa al 50%. Rispetto al OnePlus 10 Pro, la tecnologia di ricarica rapida «SuperVooc» offre 20 watt di potenza in più. Il che si traduce in una ricarica più breve di circa cinque minuti. È una cosa positiva, ma che salva la vita solo in pochissime situazioni.

La ricarica wireless, invece, sembra non essere una caratteristica così richiesta. O in ogni caso OnePlus non si è fatta molti problemi a eliminarla dal modello 11. A me non sembra una grossa perdita. Anche se la ricarica wireless sembra pratica, in realtà è più lenta e si interrompe non appena prendi in mano lo smartphone. Ecco perché a livello pratico non mi ha ancora convinto.

Ricarica più rapida tramite USB-C.
Ricarica più rapida tramite USB-C.
Fonte: Jan Johannsen

Nonostante la ricarica più veloce, la porta USB-C del OnePlus 11 è tornata indietro e ora è conforme solo allo standard 2.0. Il OnePlus 10 Pro, invece, offre il 3.1. Se però non trasferisci regolarmente grandi quantità di dati via cavo da o verso lo smartphone, non è che questo faccia una gran differenza.

OxygenOS 13 ha problemi di immagine

Il OnePlus 11 viene fornito con il sistema operativo OxygenOS 13. Si tratta di una versione modificata di Android 13, caratterizzata in particolare da una diversa interfaccia utente e da elementi che Android non include di default. Tra questi, ad esempio, la «modalità Zen» che ti impedisce di accedere allo smartphone per un periodo di tempo prestabilito, oppure le «finestre flessibili» che facilitano il multitasking. Lo schermo diviso permette di aprire contemporaneamente due app sul display e la barra laterale intelligente consente un rapido accesso alle app e alle funzioni selezionate. Se usi lo smartphone sia privatamente che per lavoro, la modalità lavoro ti aiuta a tenere lavoro e tempo libero separati nel corso della giornata.

Con OxygenOS, OnePlus integra le applicazioni standard di Google con applicazioni proprie.
Con OxygenOS, OnePlus integra le applicazioni standard di Google con applicazioni proprie.
Fonte: Jan Johannsen

Solo Netflix si distingue negativamente come app di terze parti preinstallata. Ma la puoi cancellare facilmente: tieni premuta l’icona dell’app nella panoramica (non nella schermata iniziale) e fai clic su «Elimina».

A livello visivo OxygenOS 13 non mi piace più da quando OnePlus e Oppo hanno unito lo sviluppo delle loro due interfacce software. Ma mi piacerebbe vedere alcune delle funzioni aggiuntive anche su altri dispositivi Android. Userei subito la modalità di lavoro, mentre le finestre flessibili potrebbero contribuire a incrementare l’utilità dei tablet Android.

Le caratteristiche speciali di OxygenOS 13.
Le caratteristiche speciali di OxygenOS 13.
Fonte: Jan Johannsen

Il OnePlus 11 è il primo smartphone per cui vale la nuova promessa di aggiornamento del produttore. Ha quindi diritto a quattro aggiornamenti principali di Android, ovvero fino ad Android 17. Gli aggiornamenti di sicurezza saranno invece garantiti per un periodo di cinque anni, ovvero in entrambi i casi un anno in più rispetto al OnePlus 10 Pro.

Fotocamera principale e ultra-grandangolare equivalente

La fotocamera principale e quella ultra-grandangolare del OnePlus 11 sono equivalenti in termini di risoluzione. Rispetto al modello 10, hanno valori di megapixel invertiti. Quindi ora la fotocamera principale ha 50 megapixel e quella ultra-grandangolare 48 megapixel.

Fotocamera principale

  • Sony IMX890 (1/1,56 pollici)
  • 50 megapixel
  • f/1,8
  • 84 gradi

Fotocamera ultra-grandangolare

  • Sony IMX581 (1/2 pollici)
  • 48 megapixel
  • f/2,2
  • 115 gradi

Telecamera

  • Sony IMX709 (1/2,74 pollici)
  • 32 megapixel
  • Zoom ottico 2x
  • f/2,0
  • 49 gradi

Fotocamera anteriore

  • 16 megapixel
  • f/2,45

Rispetto al modello precedente, nell’11 OnePlus ha tolto l’opzione aggiuntiva dei 150 gradi dalla fotocamera ultra-grandangolare. Questa offre ora soltanto un angolo visuale di 115 gradi, rispetto ai 110 gradi del modello precedente. I 150 gradi erano un’opzione speciale che ora è stata tolta. Inoltre ora lo zoom offre un ingrandimento massimo di soli 20x, mentre nel 10 si arrivava al 30x.

Tre fotocamere sul retro.
Tre fotocamere sul retro.
Fonte: Jan Johannsen

Resa cromatica naturale e massima precisione dei dettagli

La fotocamera principale del OnePlus 11 realizza foto con una resa cromatica molto naturale. Rispetto al OnePlus 10 Pro si notano alcune differenze. Nessuna delle due immagini mi sembra sbagliata. Con l’11, però, la scritta «#openstreetartgallery» mi sembra più sbiadita e meno scura. Nel confronto diretto, tuttavia, le zone più colorate appaiono migliori grazie a una resa più luminosa.

A sinistra: OnePlus 11, a destra: OnePlus 10 Pro – Foto: Jan Johannsen

Il OnePlus 11 utilizza come impostazione standard il pixel binning, ovvero unisce quattro pixel per formarne uno. In questo modo dovrebbe aumentare la sensibilità alla luce. Di conseguenza le foto hanno una risoluzione di 12,5 e non 50 megapixel. Ciò comunque non influisce negativamente sulla precisione dei dettagli, che resta molto elevata.

Grandangolo senza limitazioni

Il pixel binning è utilizzato anche nella fotocamera ultra-grandangolare. Le foto, se non si seleziona l’opzione ad alta risoluzione nelle impostazioni, hanno una risoluzione di 12 megapixel. OnePlus riesce a correggere bene le distorsioni ai bordi. La precisione dei dettagli è maggiore rispetto al OnePlus 10 Pro e preferisco anche la resa dei colori del OnePlus 11. Rinuncio volentieri all’angolo visuale a 150 gradi per questo.

La telecamera ultra-grandangolare è allo stesso livello della fotocamera principale.
La telecamera ultra-grandangolare è allo stesso livello della fotocamera principale.
Fonte: Jan Johannsen
Confronto con il OnePlus 10 Pro.
Confronto con il OnePlus 10 Pro.
Fonte: Jan Johannsen

Zoom meno potente ma più HDR

Non mi pesa la limitazione dello zoom digitale del OnePlus 11 a 20x. In confronto, l’ingrandimento aggiuntivo dato dallo zoom 30x offre vantaggi minimi e, in compenso, è associato a una sostanziale perdita di qualità. Preferisco utilizzare la lunghezza focale digitale inferiore, che è già al limite in termini di qualità. Nell’immagine si notano artefatti e sfocature evidenti.

Lo zoom 20x in azione.
Lo zoom 20x in azione.
Fonte: Jan Johannsen

Rispetto al OnePlus 10 Pro, l’11 non offre una maggiore precisione dei dettagli, ma un migliore effetto HDR. Le aree in ombra sono nettamente più chiare.

Lo stesso soggetto con lo zoom 20x del OnePlus 10 Pro.
Lo stesso soggetto con lo zoom 20x del OnePlus 10 Pro.
Fonte: Jan Johannsen

XPan: un bel giochino

OnePlus ha introdotto la modalità XPan con il modello 10 Pro e l’ha riproposta nell’11. È una funzione molto utile quando vuoi ottenere l’effetto panorama, ma senza utilizzare la classica funzione panoramica associata al movimento.

In realtà, si tratta solo della striscia centrale di un’immagine realizzata con la fotocamera principale. Ovvero, con un po’ di post-elaborazione è possibile convertire qualsiasi foto in questo formato, senza perdite di qualità rispetto alla modalità XPan. Questa opzione, però, ti consente di impostare anche i livelli di esposizione e di scegliere tra foto a colori o b/n.

L’effetto XPan è comodo mentre scatti, ma è facile da ottenere anche in post-elaborazione.
L’effetto XPan è comodo mentre scatti, ma è facile da ottenere anche in post-elaborazione.
Fonte: Jan Johannsen

Buona notte

Prima le buone notizie: quando c’è buio non ti devi preoccupare di attivare la modalità notturna del OnePlus 11, perché si attiva in automatico. Lo svantaggio è che la modalità notturna non è disattivabile. L’unico modo per bypassarla è la modalità Pro. Per scattare al buio non ti serve il treppiedi. Devi solo avere la mano abbastanza ferma per eseguire esposizioni che durano diversi secondi. Il software fa un buon lavoro nell’escludere i movimenti leggeri della fotocamera.

La mia resa dei colori preferita è quella ottenuta in modalità notturna con la fotocamera ultra-grandangolare. Quella della fotocamera principale per me ha un po’ troppo rosso. La fotocamera riesce ad accentuare la luce residua presente, permettendo comunque di riconoscere che si tratta di scatti effettuati con il buio.

Fotocamera ultra-grandangolare in modalità notturna.
Fotocamera ultra-grandangolare in modalità notturna.
Fonte: Jan Johannsen
Fotocamera principale in modalità notturna.
Fotocamera principale in modalità notturna.
Fonte: Jan Johannsen

In un parco giochi a una certa distanza dai lampioni della strada, il OnePlus 11 tende a sovraesporre il cielo scuro per rendere il parco sufficientemente luminoso. Anche qui il cromatismo è fastidioso. Anche il OnePlus 10 Pro non fa molto meglio a questo riguardo, mentre il Pixel 7 Pro ci riesce.

Ai miei occhi il parco giochi è quasi completamente buio.
Ai miei occhi il parco giochi è quasi completamente buio.
Fonte: Jan Johannsen
Ecco come appare la stessa scena con la modalità notturna del Pixel 7 Pro.
Ecco come appare la stessa scena con la modalità notturna del Pixel 7 Pro.
Fonte: Jan Johannsen

Selfie con un eccesso di giallo

Rispetto al 10 Pro, nel modello 11 OnePlus ha dimezzato la risoluzione della fotocamera frontale. 16 megapixel sono comunque una risoluzione più che sufficiente per i selfie, che infatti risultano accettabili a livello di dettaglio e di riproduzione dei colori, anche in controluce. Il selfie del OnePlus 10 Pro mi piace comunque di più: c’è meno giallo e mi sembra di vedere un’immagine più nitida e dettagliata.

A sinistra: OnePlus 11, a destra: OnePlus 10 Pro – Foto: Jan Johannsen

Il mio verdetto: meglio del predecessore grazie alle promesse di aggiornamento

Il OnePlus 11 è un ottimo smartphone e allo stesso tempo un fulgido esempio di quanto siano diventate difficili – o inutili – le migliorie tecniche. Il display è eccellente e la potenza disponibile sufficiente.

L’eliminazione di alcune funzioni di fotografia (grandangolo a 150 gradi, zoom solo 20x invece di 30x) non mi disturba più di tanto. A livello qualitativo, però, il OnePlus 11 segna il passo rispetto al predecessore. Le fotocamere della concorrenza, in condizioni estreme, offrono in parte immagini di qualità migliore.

Non mi piace l’aspetto del sistema operativo, che però si può personalizzare con un launcher. Alcune delle funzioni pratiche speciali, però, non si trovano tanto facilmente su altri dispositivi Android.

Il OnePlus 11 ha tutte le carte in regola per rientrare tra gli smartphone di punta. Gli manca però quel tocco in più che hanno altri modelli premium. In passato OnePlus ha affermato di essere uno dei primi a incorporare nuove funzioni e tecnologie. Se però guardo quali componenti monta il nuovo Find X6 Pro mi sembra che questo compito sia stato passato internamente a Oppo.

In realtà, ti consiglio il OnePlus 10 Pro come versione più economica del OnePlus 11. Tuttavia, lo smartphone del 2022 ha già ricevuto il suo primo importante aggiornamento software. Questo, insieme alla nuova promessa di aggiornamento, significa che con il nuovo 11 hai diritto a due anni in più di aggiornamenti. Fra l’altro attualmente non si trova il 10 Pro a prezzi significativamente più bassi.

OnePlus 10 Pro (128 GB, Nero vulcanico, 6.70", Doppia SIM, 48 Mpx, 5G)
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Immagine di copertina: Jan Johannsen

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Da ragazzo, mi sedevo sul divano del mio amico insieme a tutti i miei compagni di classe, giocando alla sua SuperNES. Ora invece, posso testare per voi tutte le nuove tecnologie. Inizialmente per Curved, Computer Bild e Netzwelt, e ora per Galaxus.de.


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