Musa costosa: la Hasselblad X2D alla prova
Test del prodotto

Musa costosa: la Hasselblad X2D alla prova

Samuel Buchmann
28/10/2022
Traduzione: Rebecca Vassella

In un fine settimana di pioggia, provo la Hasselblad X2D da 9000 franchi. La fotocamera di medio formato offre una qualità d'immagine senza compromessi. A differenza del modello precedente sono aggiornate anche le caratteristiche, ma il gruppo target rimane sempre piccolo.

La Hasselblad X2D 100c è una fotocamera per persone irrazionali. Solo il corpo della macchina costa 9000 franchi, e per due obiettivi nuovi ne servono ancora altrettanti. Cosa si ottiene? Una splendida fotocamera mirrorless di medio formato con una qualità d'immagine straordinaria. In fin dei conti, come per altri sistemi con un sensore grande, il prezzo esorbitante non può essere giustificato da prestazioni concrete. La X2D non è perfetta. Ha dei punti deboli e per molte applicazioni una fotocamera full frame recente funziona meglio. Eppure sono anni che non mi diverto a scattare foto come con la X2D.

Hasselblad X2D 100c (100 Mpx, Formato medio)
Fotocamera

Hasselblad X2D 100c

100 Mpx, Formato medio

Hasselblad XCD 55mm f/2.5 V (Hasselblad X, Formato medio)
Obiettivo
EUR5179,–

Hasselblad XCD 55mm f/2.5 V

Hasselblad X, Formato medio

Hasselblad XCD 90mm f/2.5 II (Hasselblad X, Formato medio)
Obiettivo
EUR5979,–

Hasselblad XCD 90mm f/2.5 II

Hasselblad X, Formato medio

Hasselblad X2D 100c (100 Mpx, Formato medio)

Hasselblad X2D 100c

100 Mpx, Formato medio

Hasselblad XCD 55mm f/2.5 V (Hasselblad X, Formato medio)
EUR5179,–

Hasselblad XCD 55mm f/2.5 V

Hasselblad X, Formato medio

Hasselblad XCD 90mm f/2.5 II (Hasselblad X, Formato medio)
EUR5979,–

Hasselblad XCD 90mm f/2.5 II

Hasselblad X, Formato medio

Design e specifiche: dispositivo da avere

Non perché mi faccia abbagliare dal prezzo elevato e dal nome ricco di storia. La X2D non è la mia prima Hasselblad. Ero in possesso di entrambi i modelli precedenti, che però non ho tenuto a lungo a causa della mia frustrazione per la loro inerzia. Uno dei motivi principali per cui li ho voluti è il design. Le fotocamere X di Hasselblad sono dispositivi esteticamente molto belli. Anche la nuova X2D è un dispositivo da avere, che quasi involontariamente mi finisce sempre in mano. Il corpo della macchina è costituito da un solido blocco di alluminio. La sensazione e la finitura ricordano gli attuali MacBook.

Dopo la prima X1D color argento e il successore X1D II color grigio, l'ultima iterazione è disponibile in antracite, che mi piace. Solo il grilletto Hasselblad è in arancione. Il corpo macchina ha guadagnato un po' di peso per poter includere il nuovo stabilizzatore d'immagine. Non fa niente, anche perché con l'impugnatura leggermente più spessa e gommata, la fotocamera si adatta perfettamente alla mia mano. Tutto questo, secondo me, rende la X2D la fotocamera più bella e allo stesso tempo più comoda sul mercato.

Soprattutto con gli obiettivi V di nuova concezione, la X2D è stupenda.
Soprattutto con gli obiettivi V di nuova concezione, la X2D è stupenda.

Come tutte le fotocamere Hasselblad X, la X2D non ha un otturatore nel corpo macchina. Tutti gli obiettivi possiedono però un otturatore centrale. Questo rende gli obiettivi più costosi, ma è decisivamente vantaggioso quando si lavora con i flash: il tempo di sincronizzazione teorico più breve è di 1/4000 di secondo – no, non ho sbagliato a scrivere e no, la sincronizzazione ad alta velocità non è la stessa cosa. In pratica, il limite è determinato dal tempo di accensione dei tubi flash e meno di 1/1000 di secondo non ha senso. Si tratta comunque di un valore stratosferico rispetto alle fotocamere convenzionali, nelle quali, di solito, il limite è di 1/200 di secondo. Senza entrare in un tutorial sul flash: quando si combatte il sole con la luce artificiale, la differenza è enorme.

Nel corpo compatto della X2D c'è ora un sensore da 100 megapixel. Le novità sono lo stabilizzatore d'immagine e il sistema di messa a fuoco automatica con rilevamento di fase. Degno di nota è anche il mirino con un gigantesco ingrandimento di 1,0 e una risoluzione di 5,76 megapixel. La X2D ha 1 terabyte di memoria interna SSD, sufficiente per circa 5000 immagini RAW. Questa volta Hasselblad ha rinunciato completamente alle funzioni video – meno male, perché tutti i tentativi precedenti sono stati un fiasco. Ecco una panoramica di tutte le specifiche più importanti della X2D e del suo predecessore X1D II:

Hasselblad X2D 100CHasselblad X1D II 50C
SensoreCMOS, 43,8 × 32,9 mmCMOS, 43,8 × 32,9 mm
Risoluzione100 megapixel
11656 × 8742
206 MB dati RAW
50 megapixel
8272 × 6200
106 MB dati RAW
AutofocusRilevamento di fase
294 punti
Contrasto
117 punti
Stabilizzatore d'immagine5 assi incorporati
Fino a 7 livelli
Valori ISO64-25600100-25600
Display touch3,6 pollici TFT (inclinabile)
2,36 Mio punti immagine
3,6 pollici TFT
2,36 Mio punti immagine
Mirino5,76 Mio punti immagine
100% copertura
1,0x ingrandimento
3,69 Mio punti immagine
100% copertura
0.87x ingrandimento
OtturatoreOtturatore centrale con obiettivo
Fino a 1/4000 di secondo
Meccanico
Otturatore centrale con obiettivo
Fino a 1/2000 di secondo
Meccanico
Sincronizzazione flashFino a 1/4000 di secondo Fino a 1/2000 di secondo
Memoria1 TB SSD interno
1 × CFexpress Type B
2 × UHS-II SD
Batteria3400 mAh / 420 foto3400 mAh / sconosciuto
Dimensioni148,5 × 106 × 74,5 mm
895 g (batteria inclusa)
148 × 97 × 70 mm
766 g (batteria inclusa)

Funzionamento e comandi: (troppo) semplici e lineari

Sulla X2D, ci sono meno pulsanti rispetto ad altre fotocamere: pulsante On, ISO/bilanciamento del bianco, selezione della modalità, blocco AE, AF-On e scatto. Inoltre, due rotelle per l'apertura del diaframma e il tempo di posa e quattro pulsanti per la riproduzione e il controllo del menu. Tutto qui. Si possono regolare ulteriori impostazioni nel menu riassuntivo tramite il touchscreen. In linea di principio, mi piace il fatto che la X2D si limiti all'essenziale. Rispetto alla mia Sony A1, sembra più una fotocamera e meno un computer. Passo quindi meno tempo a cercare le impostazioni ottimali e mi concentro sulle scelte creative.

In alcuni punti però, questa riduzione radicale si spinge troppo in là per me: in assenza di un joystick per il pollice, devo spostare il punto di messa a fuoco utilizzando il touchscreen o le due ghiere (su/giù, sinistra/destra). La prima variante è complicata e imprecisa, la seconda è troppo macchinosa. Peggio ancora è quando le dita o la fotocamera sono bagnate. In tal caso, il touchscreen a volte non reagisce affatto e a volte in modo errato. Con tutto il mio amore per l'estetica, non capisco perché Hasselblad si ostini a rinunciare a un joystick. Soprattutto perché lo spostamento del punto di messa a fuoco è una delle funzioni più necessarie. Almeno la X2D non si lascia impressionare dalla pioggia e funziona perfettamente. Tuttavia, non dispone della certificazione IP, che trovo imperdonabile per una fotocamera di questa fascia di prezzo.

Il funzionamento e i comandi sono ridotti. Mi manca un joystick perché il touchscreen non funziona bene sotto la pioggia.
Il funzionamento e i comandi sono ridotti. Mi manca un joystick perché il touchscreen non funziona bene sotto la pioggia.

Fortunatamente, lo stabilizzatore d'immagine ha delle caratteristiche positive. Prima di tutto, il fatto che esista in un corpo così piccolo con un sensore così grande, che rende la X2D ciò che i modelli precedenti hanno sempre voluto essere, ma che non sono mai stati a causa del vincolo del treppiede: un sistema di medio formato leggero. Hasselblad promette che lo stabilizzatore riduce le vibrazioni della fotocamera di sette f-stop. Non posso però verificare se questo valore sia corretto. In pratica, le immagini con tempi di posa relativamente lunghi escono effettivamente nitide. Posso quindi scattare foto in una foresta con tempo piovoso a ISO 100, cosa che sarebbe stata del tutto impensabile con la X1D non stabilizzata. La durata delle batterie non è niente di speciale durante il test, ma va bene. In un giorno, consumo completamente la prima batteria e metà della seconda. Le batterie sono compatibili con i modelli precedenti.

Tempo di posa di 1/15 di secondo con l'XCD 2.8/135 – questo è possibile solo grazie allo stabilizzatore.
Tempo di posa di 1/15 di secondo con l'XCD 2.8/135 – questo è possibile solo grazie allo stabilizzatore.

Display e mirino: bello e bello grande

Anche per quanto riguarda gli schermi non ho nulla di cui lamentarmi. Parlo di schermi al plurale, perché la X2D è ora dotata di un display superiore che mostra i parametri più importanti come l'apertura del diaframma, il tempo di posa, l'ISO e il livello della batteria. È luminoso, chiaro e nitido. Posso sorvolare il fatto che la rotella per la selezione di modalità elegantemente retrattile dei modelli precedenti abbia dovuto lasciare il posto a questo display. Anche il display sul retro è buono: ora è inclinabile, ma non ancora ruotabile. Con i suoi 3,6 pollici, è più grande della maggior parte dei display di altre fotocamere. Anche la risoluzione di 2,36 milioni di punti è adeguata. Tutto questo non ha un impatto diretto sulla qualità dell'immagine, ma mi accorgo sempre di quanto sia più piacevole scattare foto quando le immagini appaiono già belle sul display della fotocamera.

Il nuovo display superiore mostra i parametri fotografici più importanti.
Il nuovo display superiore mostra i parametri fotografici più importanti.

Gli svedesi hanno migliorato notevolmente il mirino elettronico rispetto a quello del vecchio modello. La frequenza di aggiornamento di 60 fotogrammi al secondo è buona, la risoluzione di 5,76 megapixel molto buona e l'ingrandimento di 1,0 eccezionale. L'unica pecca è il sensore di prossimità, a volte inaffidabile, che la X2D utilizza per passare dal display posteriore al mirino.

Autofocus: migliorato, ma ancora lento

Il punto debole di tutte le fotocamere Hasselblad è sempre stato l'autofocus. I due modelli precedenti della X2D mettevano a fuoco così lentamente da far male. Rispetto ai moderni sistemi full frame, erano bloccati nel passato. Questo è stato il motivo principale per cui la X1D e la X1D II non sono invecchiate in mio possesso. Ero quindi scettico quando Hasselblad fece corpose promesse sul nuovo sistema di messa a fuoco automatica con rilevamento di fase al lancio della X2D.

Cosa può fare in pratica l'autofocus della X2D? La risposta breve: più di prima con obiettivi giusti, ma ancora troppo poco per molte applicazioni. La risposta lunga: con i tre nuovi obiettivi della linea V, la X2D mette finalmente a fuoco a una velocità soddisfacente. La messa a fuoco spesso oltrepassa il bersaglio però e deve essere quindi corretta. Ma grazie ai motori più veloci e silenziosi, questo può essere fatto rapidamente. La messa a fuoco è perfino affidabile in condizioni di illuminazione non ottimali. La situazione è diversa con gli obiettivi della vecchia generazione, con i quali la messa a fuoco richiede ancora un'eternità. In primo luogo, questo è deludente se si ha già investito nel sistema X, non volendo più sostituire le lenti esistenti. In secondo luogo, la scelta di obiettivi con il nuovo design è minima per ora.

Con gli obiettivi di vecchia generazione, come l'XCD 4/21, la velocità di messa a fuoco è deludente.
Con gli obiettivi di vecchia generazione, come l'XCD 4/21, la velocità di messa a fuoco è deludente.

Mancano anche modalità automatiche. La X2D mette sempre a fuoco con un unico punto di messa a fuoco. Questo punto può almeno essere spostato negli angoli, ma trovo che questo metodo sia comunque tutt'altro che efficace. Hasselblad ha annunciato il riconoscimento automatico dei volti con il tracciamento degli occhi. Ma chi conosce il marchio svedese sa che dall'annuncio all'uscita può passare un tempo di qualsivoglia durata. E anche se il tracking oculare dovesse arrivare, non credo che si avvicinerà ai sistemi di Sony, Canon o Nikon. Nemmeno la concorrente Fujifilm GFX 100S si avvicina a quei sistemi, ma almeno il tracking oculare esiste già.

Allo stato attuale, l'autofocus della X2D è perfettamente adeguato per campi d'applicazione come la fotografia di paesaggio. Con gli obiettivi V, l'autofocus diventa sufficientemente veloce per i ritratti. Finché non arriverà il promesso tracking oculare, tuttavia, il singolo punto di messa a fuoco rimane un handicap. E per tutto ciò che si muove, la X2D probabilmente non sarà mai la fotocamera giusta.

Qualità dell'immagine: superiore

La qualità dell'immagine è la competenza principale della X2D. È pazzesca, a dir poco, e sotto tutti i punti di vista: colori, gamma dinamica, rumore e risoluzione. Ciò è dovuto in primis all'eccellente sensore. Sebbene non sia stato confermato ufficialmente, si tratta quasi certamente dello stesso sensore già presente nella Fujifilm GFX 100S. Con dimensioni di 43,8 x 32,9 mm, ha una superficie superiore di quasi il 70% rispetto a quella di un full frame e un rapporto d'immagine di 4:3. Lo trovo molto più comodo rispetto al rapporto 3:2 della maggior parte delle altre fotocamere, soprattutto nel formato verticale. Il sensore risolve con quasi 102 megapixel. Questo è utile solo se gli obiettivi sono di qualità altrettanto elevata, cosa che vale praticamente sempre per Hasselblad. Il processore d'immagine arricchisce i dati con il «Natural Color Solution», un profilo colore proprietario. Il risultato sono file RAW da 200 megabyte.

Sono un fan del formato 4:3, con il quale mi piace anche scattare in verticale.
Sono un fan del formato 4:3, con il quale mi piace anche scattare in verticale.

Cosa significa tutto questo fuori dal laboratorio? La prima cosa che noto quando osservo una foto: i colori sono giusti al primo colpo. Sono consapevole che si tratti di un'affermazione non scientifica. La percezione dei colori non è oggettiva, dipende da innumerevoli fattori ed è comunque una questione di gusto. Ma rimango del mio pensiero: soggettivamente, la X2D cattura il mondo esattamente come lo vedo io. Mentre regolo le foto di altre fotocamere in Lightroom, le immagini della X2D mi soddisfano immediatamente. La differenza va ben oltre i semplici fattori come il bilanciamento del bianco e la saturazione. Si tratta di aspetti come i toni naturali della pelle e la riproduzione accurata di altri colori, oppure le transizioni morbidissime dalle aree scure a quelle chiare. Necessito quindi di meno tempo per sviluppare le immagini con la X2D. Una benedizione.

I toni della pelle appaiono naturali senza che io debba manipolare i colori nel convertitore RAW.
I toni della pelle appaiono naturali senza che io debba manipolare i colori nel convertitore RAW.

I file sono quindi ideali per un'elaborazione più approfondita delle immagini. Hasselblad parla di una gamma dinamica di 15 f-stop, per la quale non ho nessun metodo di prova. Ciò che è certo, tuttavia, è che posso salvare anche aree apparentemente bruciate dell'immagine e trovare dettagli anche nelle ombre profonde. Il margine di gioco mi sembra più ampio di quello della mia Sony A1, che ha altrettanto un'elevata gamma dinamica.

A ciò contribuisce anche l'eccellente performance del rumore dell'X2D: nonostante l'elevata risoluzione, le immagini sono eccezionalmente pulite anche con forti schiarimenti e a valori ISO elevati, persino nella visualizzazione al 100%. Se ridimensiono le foto alle dimensioni della Sony A1 per un confronto, la differenza è notevole.

Hasselblad X2D a ISO 12800 e tempo di posa di 1/12 di secondo. In realtà, nella stanza è quasi buio.
Hasselblad X2D a ISO 12800 e tempo di posa di 1/12 di secondo. In realtà, nella stanza è quasi buio.
Quando ridimensiono l'immagine della X2D (a sinistra) al ritaglio al 100% di uno scatto identico della Sony A1 (a destra), l'eccellente performance del rumore diventa chiaramente visibile.
Quando ridimensiono l'immagine della X2D (a sinistra) al ritaglio al 100% di uno scatto identico della Sony A1 (a destra), l'eccellente performance del rumore diventa chiaramente visibile.

Impressionante, ma per me meno importante, è la caratteristica principale della X2D: la risoluzione di 100 megapixel mostra dettagli molto fini e consente ritagli generosi. Per verificarla, scatto una foto di un dipinto a olio. È affascinante quanto io possa zoomare nell'immagine. Nella vista al 100%, si possono vedere le singole fibre della tela. Ma questo è pixel peeping allo stato puro. Per notare tutto questo nella pratica, dovrei stampare le immagini in grandi dimensioni con una stampante fine art, cosa che non faccio mai.

Il potere risolutivo di 100 megapixel abbinato agli eccellenti obiettivi di Hasselblad è enorme. Nel ritaglio al 100% della foto di un dipinto a olio, è possibile contare le singole fibre.
Il potere risolutivo di 100 megapixel abbinato agli eccellenti obiettivi di Hasselblad è enorme. Nel ritaglio al 100% della foto di un dipinto a olio, è possibile contare le singole fibre.

Rapporto qualità-prezzo: il Rolex delle fotocamere

La nuova Hasselblad è come un orologio di lusso. Un Rolex Submariner è impermeabile fino a 300 metri, ma il suo habitat naturale è la piazza d'armi e non il fondale marino. Chi ne acquista uno raramente è un subacqueo, ma paga per l'estetica, la sensazione e la storia del marchio. Tuttavia, questo è difficile da dimostrare con fatti concreti. Perché in termini puramente funzionali, nella vita quotidiana, uno Swatch offre il 99% delle prestazioni per l'1% del prezzo. Tuttavia, se si confronta il Rolex con un Patek Philippe ancora più costoso, il primo diventa un affare.

Lo stesso vale per la X2D: rispetto alla maggior parte delle fotocamere full frame, ha un prezzo ridicolo. La qualità dell'immagine è chiaramente migliore, ma nel risultato finale questa differenza è difficilmente percepibile. E a seconda dell'applicazione, il sistema di messa a fuoco è un ostacolo durante la ripresa, cosa che non esiste più con altri marchi. Rispetto a una fotocamera di medio formato di grandi dimensioni come la Phase One IQ4 150 da circa 50 000 franchi, tuttavia, il rapporto è invertito. Improvvisamente la mirrorless Hasselblad offre una qualità d'immagine solo marginalmente peggiore e più funzioni a una frazione del prezzo.

È difficile giudicare il rapporto qualità-prezzo dell'X2D a causa dei diversi punti di riferimento. Il fatto è che la GFX 100S di Fujifilm offre le stesse prestazioni d'immagine a due terzi del prezzo e attualmente ha un autofocus migliore. Tuttavia, non dispone di un otturatore centrale e il tempo di sincronizzazione del flash è di 1/125 di secondo, il che diventa fatale o insignificante a seconda dell'applicazione. È anche vero che l'estetica e la sensazione della Hasselblad sono sufficienti a farmi venire voglia di fotografare. Quanto vale tutto ciò? Impossibile da dire.

È da molto tempo che non provo così tanto piacere nel fotografare come con la X2D. Ciò non rende migliori le immagini, ma la mia esperienza.
È da molto tempo che non provo così tanto piacere nel fotografare come con la X2D. Ciò non rende migliori le immagini, ma la mia esperienza.

Conclusione: una musa costosa

La Hasselblad X2D è una fotocamera per artisti e per coloro che vorrebbero esserlo. Il suo design eccezionale e la riduzione all'essenziale risvegliano il desiderio di fotografare. Il produttore svedese ha rimosso quasi tutte le frustrazioni del modello precedente. Il sistema X è finalmente arrivato nell'era moderna: con lo stabilizzatore d'immagine, posso scattare bene senza treppiede anche in condizioni di scarsa illuminazione. Il mirino elettronico è grande e ad alta risoluzione. La memoria interna è una gradita novità. Solo la messa a fuoco e il suo funzionamento rimangono punti deboli, anche se mette a fuoco più velocemente con le nuove lenti V e presto riceverà il rilevamento del volto, almeno si spera. Ma per tutto ciò che si muove, la X2D è semplicemente la fotocamera sbagliata.

La qualità dell'immagine è impeccabile. Le foto scattate con un sensore di medio formato sono ricche di dettagli, hanno un'enorme riserva di gamma dinamica e poco rumore anche a valori ISO elevati. A ciò si aggiungono i colori fantastici e naturali che non devo praticamente ritoccare nello sviluppo dell'immagine. Quest'ultimo punto e l'otturatore centrale distinguono per me la Hasselblad dalla concorrente GFX 100S di Fujifilm.

Nel complesso, la X2D si rivolge a un gruppo di persone ristretto, che dovrebbe però esserne maggiormente soddisfatto. A chi non dispiace avere un buco nel portafoglio, posso consigliare la Hasselbald X2D per applicazioni come la fotografia di paesaggi, prodotti o ritratti. Si ottiene una splendida fotocamera compatta di medio formato con una qualità d'immagine senza compromessi, in grado di ispirare. Una musa costosa.

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Le mie impronte digitali cambiano talmente spesso che il mio MacBook non le riconosce più. Il motivo? Se non sono seduto davanti a uno schermo o in piedi dietro a una telecamera, probabilmente mi trovo appeso a una parete di roccia mantenendomi con i polpastrelli. 


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