Retroscena

Alla fine del test sull’e-bike mi becco una legnata dal meccanico di bicicletta

Dopo sei mesi di prova, restituisco l’e-bike e faccio valutare il suo stato dopo 750 chilometri di utilizzo.

È il mio ultimo giro con «Tarzan», l’e-bike che mi è stata prestata da Ego Movement per un test semestrale. Ancora una volta, percorro su piste ciclabili i miei 14 chilometri dal Greifensee a Zurigo, attraversando il bosco ai margini dello Zürichberg e scendendo infine in città per raggiungere la Limmat e la Sihl.

La mia destinazione è la sede di Ego Movement in Löwenstrasse. Si trova nel cuore della città, in un ex negozio di ottica. In questo punto vendita e officina, le biciclette elettriche vengono revisionate, pulite e riparate in quattro postazioni. La mia è piuttosto sporca dopo sei mesi di utilizzo e poca cura. Mi vergogno un po' di consegnare un mezzo così malmesso a Tommaso Arzilla, responsabile dell'After Sales in Svizzera. Tuttavia, pulire la bici non è una delle cose che preferisco fare.

La consegno dunque in questo stato, fissandola alla rastrelliera. Insieme a Tommaso e a Daniel Meyer, CEO di Ego Movement, do un'occhiata ai freni, alla catena, al cambio e alla batteria. Verifichiamo lo stato di «Tarzan».

Ho consumato le pastiglie dei freni

Oltre a non pulire la bici, non le dedico molta attenzione neanche in termini di manutenzione. La mia conoscenza dei componenti e delle funzioni di una bicicletta è minima. Recentemente, guidando l’e-bike avevo notato qualcosa di strano: il freno posteriore non frenava più con la stessa intensità. E in effetti Tommaso mi conferma che bisogna cambiare le pastiglie dei freni. Non è un po' presto dopo 750 chilometri di utilizzo? Le biciclette elettriche hanno pastiglie dei freni più solide a causa del peso maggiore e della velocità più elevata. In teoria dovrebbero durare più a lungo, afferma l'esperto, ma se il ciclista – cioè io – frena in modo scorretto, le pastiglie si consumano più velocemente.

Pastiglie dei freni anteriori e posteriori a confronto: è chiaro quale è stato usato di più.
Pastiglie dei freni anteriori e posteriori a confronto: è chiaro quale è stato usato di più.

Gentilmente mi viene fatto notare che in effetti, durante le mie pedalate in discesa usavo quasi sempre solo il freno posteriore, per paura di catapultarmi sul manubrio se avessi frenato troppo con quello anteriore. Il modo corretto di frenare in discesa sarebbe quello di usare entrambi i freni contemporaneamente. In questo modo avrei potuto evitare l'usura precoce.

Elvedes Pastiglie freno e-bike XT/Deore semi-metallico/acciaio (Tektro, Shimano, Semimetallico)
Pastiglia freno

Elvedes Pastiglie freno e-bike XT/Deore semi-metallico/acciaio

Tektro, Shimano, Semimetallico

Elvedes Disc-Pad metallo-carbonio E-Bike, XTR 2011 (Shimano, Semimetallico)
Pastiglia freno

Elvedes Disc-Pad metallo-carbonio E-Bike, XTR 2011

Shimano, Semimetallico

Successivamente, Tommaso passa alla catena e alla cassetta del cambio. Neanche la catena è pulitissima, ma almeno non è secca o arrugginita, bensì ben lubrificata. Ho applicato diligentemente lo spray per catene che mi era stato dato al momento della consegna. Misuriamo la tensione della catena che è particolarmente sollecitata sulle e-bike, perché su di essa non agisce solo la forza muscolare, bensì anche la forza del motore elettrico. Tuttavia, una catena di questo tipo può durare fino a 3000 chilometri, almeno con un’e-bike che si usa per recarsi al lavoro e con la quale non si punta a prestazioni atletiche di alto livello. Per le mountain bike con trazione elettrica o le e-bike con pedalata assistita fino a 45 km/h, il cambio della catena può essere necessario dopo meno di 1000 chilometri di utilizzo.

Piuttosto sporche: catena e cassetta dell’e-bike prima della pulizia.
Piuttosto sporche: catena e cassetta dell’e-bike prima della pulizia.

La catena della mia «Tarzan» potrebbe andare a farsi un bagno. L'acqua è piena di batteri e Tommaso pulisce le maglie d'acciaio con una spazzola e un getto d'acqua fine. La cassetta del cambio viene liberata dallo sporco tramite uno speciale spray. L’esperto valuta lo stato di usura dei pignoni dentati e afferma che almeno per quando riguarda il cambio delle marce, ho agito piuttosto bene. L'usura è più o meno simile per tutti gli ingranaggi, significa che ho usato bene tutte le marce. Altrimenti, i ciclisti di e-bike tendono a pedalare sfruttando principalmente le due marce più alte, anche all’inizio della pedalata. Tuttavia, in questo modo le forze elevate agiscono direttamente su catena e pignone, usurando i componenti più rapidamente. Se si pedala con un certo criterio, si possono percorrere 3000 chilometri con la stessa cassetta.

Cura della batteria: un gioco da ragazzi

L'ultimo controllo riguarda il motore e la batteria. La mia e-bike ha una batteria con una capacità di 672 wattora che fornisce al motore fino a 95 Newton metri di potenza motrice. L'autonomia ufficiale è di 140 chilometri. Tuttavia, si tratta di un valore più che altro teorico, che dipende dalla pedalata assistita selezionata, dalla temperatura esterna e dalle pendenze del percorso. Nell’officina, i dati della mia batteria possono essere valutati al computer. Emerge che ho caricato completamente la batteria solo 17 volte. Ma questo valore indica solo i cicli di carica completi, cioè da zero al 100 percento.

Ho scaricato la batteria fino allo zero percento solo una volta. E me ne sono pentito amaramente, perché al di sotto del 20% della capacità della batteria, l’intensità della pedalata assistita si riduce automaticamente: «In questo modo si evita che la batteria si scarichi completamente», spiega Daniel Meyer. Ma è la cosa peggiore da fare per la durata della batteria. A luglio ho sudato sette camicie in sella alla Tarzan da 25 chili durante i miei ultimi cinque chilometri verso casa. La batteria era a terra e il motore elettrico era solo un peso morto.

Secondo i dati del computer, dopo sei mesi di utilizzo la batteria è ancora in forma, come il primo giorno, il che non sorprende visto che si sente più a suo agio a temperature comprese tra dieci e un massimo di 40 gradi. L’inverno diventa critico per i ciclisti di e-bike. Se non ti fai spaventare dal freddo, sappi che il livello della batteria scende più rapidamente che in estate. Quindi bisogna ricaricarla più spesso. E se non usi l’e-bike d’inverno, non dovresti lasciare la batteria fuori al freddo, ma portarla in casa o al chiuso. Idealmente, dovresti sempre tenerla carica tra il 60 e l’80 percento.

Il test della batteria avrebbe individuato le celle difettose. Nel mio caso, andava tutto bene.
Il test della batteria avrebbe individuato le celle difettose. Nel mio caso, andava tutto bene.

Il mio verdetto: il servizio è un must

Da aprile a ottobre, ho usato la «Tarzan» in media almeno una volta alla settimana. I 750 chilometri percorsi sono piuttosto al di sotto della media, mi svela Daniel, CEO di Ego Movement. In media, gli altri utenti di e-bike percorrono circa 2000 chilometri all'anno. Il messaggio è chiaro: potrei essere meno pigro. Per il mio grado di utilizzo, si consiglia una manutenzione di una volta all’anno per un costo di circa 200 franchi, sempre a seconda dei pezzi di ricambio necessari. Il prezzo potrebbe salire se anche l’intera pulizia della bici va a carico dei professionisti. Dal mio punto di vista ne vale la pena, perché un’e-bike ben tenuta è molto utile ed è un must anche per questioni di sicurezza. Non posso affidarmi esclusivamente alle mie capacità di frenata. E per fortuna, visto che ora so di aver frenato sempre in modo scorretto.

Vuoi leggere gli articoli di questa serie pubblicati in precedenza? Eccoli qui:

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