Apple MacBook Air – 2022
13.60", M2, 8 GB, 256 GB, CH
Il MacBook Air 2022 di Apple è dotato del nuovo processore M2 e di un display più ampio e luminoso rispetto alla precedente generazione M1. In questa recensione ti spiego cos’altro è cambiato e cos'è persino peggiorato in questo laptop, come si sta comportando nella pratica e cosa ne pensa uno scettico di Apple.
Dal punto di vista puramente estetico, il nuovo MacBook Air M2 mi piace subito. Resta da vedere se questo laptop con architettura ARM e raffreddamento solo passivo, mi convincerà anche quando lo userò per lavorare. Faccio ritorno alla «mela morsicata» dopo mezzo decennio di Windows e Linux. L'ultima volta che ho avuto a che fare con Apple è stato cinque anni fa, per motivi professionali. Privatamente invece non ho mai usato un prodotto di questo marchio, così popolare in Svizzera.
Nei miei cinque anni da digitec i notebook Apple mi sono spesso passati sotto gli occhi, ma ho finito per rifilarli abilmente ai colleghi più entusiasti. In questo momento però sono tutti via per le ferie estive.
Prima di passare da Windows a macOS faccio un respiro profondo e metto da parte i pregiudizi. Poi mi sposto in un universo parallelo, dove praticamente funziona tutto nello stesso modo, ma sempre un po’ diversamente.
Dov'è il tasto Canc?
Per questa recensione Apple mi ha fornito la versione entry-level con tastiera svizzera, 8 gigabyte di RAM, 8 core del processore, 8 core grafici e SSD da 256 gigabyte. L'ho usato per circa due settimane come strumento di lavoro principale e l'ho testato da cima a fondo. È di un colore che si chiama Starlight, una tonalità d'argento con riflessi dorati. Per avere a portata di mano i valori comparativi, ho anche attinto al nostro magazzino e mi sono procurato la versione entry-level del predecessore con chip M1.
CH
DE
Le specifiche del dispositivo di prova a colpo d'occhio:
Processore (SoC): | Apple M2 Chip (4 performance core, 4 efficiency core, 8 GPU core) |
---|---|
RAM: | 8 GB |
Memoria: | 256 GB SSD |
Display: | 13,6" IPS Display (Liquid Retina Display), 2560 × 1664 pixel (224 PPI), rapporto d'aspetto 16:10, 500 nit, superbrillante |
Porte: | 2 × Thunderbolt 3 (un Monitor esterno), jack da 3,5mm, porta MagSafe |
Audio: | 4 altoparlanti integrati e invisibili (Stereo, Spatial Audio Support), 3 microfoni (Array, Directional Beamforming) |
Fotocamera: | Fotocamera frontale da 1080p (FaceTime HD Camera) |
WiFi, Bluetooth: | WiFi 6, Bluetooth 5.0 |
Sensori: | Sensore di luce ambientale, Sensore di impronte digitali (Touch ID) |
Sistema operativo: | macOS (Monterey) |
Batteria: | Accumulatore litio-polimeri da 52,6 Wh |
Alimentatore: | 30 watt |
Dimensioni: | 30,41 × 21,5 × 1,13 cm, 1,24 kg |
Puoi trovare tutti i MacBook Air con processore M2 qui. È possibile richiedere il portatile con otto o dieci core grafici e scegliere tra 8, 16 o 24 gigabyte di RAM, mentre la scheda SSD può avere 256, 512, 1000 o 2000 gigabyte. I colori disponibili sono Midnight, Space Gray, Silver e Starlight. Secondo alcuni revisori di MacBook Air la versione Midnight si graffia facilmente.
Da un punto di vista neutrale, il nuovo MacBook Air M2 è davvero molto bello. Come nei Surface Laptop di Microsoft, ha un design senza tempo e sembra realizzato da un «unico stampo». Oggi mostro coraggiosamente qual è il suo reale spessore. Le linee bombate della parte inferiore della base, che nell'M1 creano un look più sottile, sono state sostituite da un design industriale rivisitato.
Quando lo capovolgo, vedo che le viti sono la metà rispetto alla versione precedente. Sono inoltre presenti nuovi piedini gommati integrati nel design dell’alloggiamento, incastonati in un bordino di alluminio scintillante.
Passiamo alle cose interessanti: le porte. Per la ricarica non si usa più la USB-C, ma la nuova versione della MagSafe. Si tratta di una porta magnetica che ha una tenuta migliore rispetto a quella del Surface concorrente di Microsoft e ha un LED multicolore integrato. Si può così ricaricare il nuovo Air M2 senza occupare una delle porte Thunderbolt 3 (USB-C). All'occorrenza è comunque possibile ricaricare anche dalle due porte Thunderbolt. È un peccato che Apple permetta di collegare un solo monitor esterno, anche se con una risoluzione che arriva a 6K a 60 Hertz. Infine, sulla destra c'è una presa per jack da 3,5 mm.
Facendo un confronto con il nuovo cavo di ricarica, mi salta subito all'occhio non solo che la porta MagSafe è di nuovo presente, ma anche che il cavo ha un aspetto diverso. È rivestito con una guaina in tessuto che lo rende molto più piacevole al tatto. Nel predecessore il cavo ha un rivestimento in gomma che risulta un po' appiccicoso. Ma il problema è superato, inoltre ora il cavo non si arriccia quasi più.
Quando apri il coperchio trovi un dispositivo completamente rinnovato: il display IPS ora ha una risoluzione di 2560 x 1664 pixel (224 ppi), è più luminoso (fino a 500 nit) e più vicino ai bordi (misuro circa sei millimetri in alto e sui lati), ha un notch e gli angoli superiori della maschera sono arrotondati. La scala del macOS Monterey 12.4 è stata adattata al notch, in modo da far apparire l'intera superficie più ampia. Di contro, ci sono un po' meno app nel Dock.
Osservando la tastiera e il trackpad, spiccano alcune modifiche: gli altoparlanti accanto alla tastiera presenti sull'M1 sono scomparsi. Ora il punto da cui esce la musica è invisibile. Apple ha inoltre adattato le dimensioni della fila superiore dei pulsanti a quelle degli altri pulsanti, compreso il Touch ID.
Il trackpad, invece, è rimasto pressoché invariato: misura 12,8 × 8 centimetri rispetto a 12 × 8,2.
Il fatto che Apple pubblicizzi il pannello del MacBook Air come «Liquid Retina Display» suona bene. Ma corrisponde anche a una qualità reale?
È una domanda a cui posso rispondere per circa due terzi. La prima parte della risposta dipende dalla mia percezione soggettiva della risoluzione e della resa cromatica. Con la funzione True Tone, che è attiva per default, apprezzo in modo particolare i film. Quando lavoro, invece, preferisco tenerla disattivata, altrimenti le superfici bianche diventano leggermente giallognole. Le immagini sono molto contrastate e i colori ricchi. Ma, se faccio delle misure, con quale precisione il display rappresenta gli spazi cromatici più comuni?
Di solito misuro la copertura dello spazio cromatico di sRGB, Adobe RGB e DCI-P3 con un Calibrite i1Display Pro Plus, uno strumento di calibrazione. Ma il software per la misurazione del colore mi nega il servizio. Non riconosce il display del MacBook Air M2 (né quello dell'M1). Inoltre l'app non funziona neppure dopo che ho scoperto che, per funzionare su un macOS recente, il software DisplayCAL] richiede anche ArgyllCMS. Non risolvo il problema neppure così, né facendo un altro tentativo e provando a copiare alcuni file di una versione beta di ArgyllCMS.
Accidenti! Dove sono finiti i miei colleghi di redazione appassionati di Mac, ora che ho bisogno di loro? Bè, è anche vero che finora nessuno di loro ha mai fatto misure su un display M1 o M2.
Non riesco a trovare un software alternativo adatto che funzioni con il mio strumento di calibrazione. O almeno non prima che mi si esaurisca la pazienza. Decido quindi di credere che la visualizzazione dei colori sia fantastica come sostiene Apple. Mi fido dell'indicazione Wide Color P3, che dovrebbe garantire una rappresentazione precisa dello spazio cromatico DCI-P3, fondamentale per la visione dei film.
Quello che posso misurare sono la luminosità di picco e l'uniformità del display, perché in questo caso il software che uso i1Profiler funziona.
Per il nuovo notebook Apple rileva una luminosità di 500 nit, un valore che consente di lavorare benissimo all'aperto con la luce diurna. È la luminosità che mi piace avere nel display del notebook, anche se i 400 nit del modello precedente sono già ampiamente apprezzabili. La luce diretta è comunque un killer perché Apple, come praticamente tutti i produttori, punta sui pannelli con superficie lucida.
Prima di misurare il display disattivo True Tone perché questa funzione di visualizzazione riduce un po’ la luminosità. Poi uso il mio i1Display Pro Plus come uno stetoscopio per capire quanto è luminoso e ben illuminato il pannello del dispositivo di prova.
Come si vedere nella foto, effettuo le misure in nove aree del pannello; per il display M2 ottengo questi risultati:
455 nit | 460 nit | 464 nit |
---|---|---|
476 nit | 515 nit | 505 nit |
466 nit | 495 nit | 485 nit |
Il notebook M2 ha una luminosità di picco di 480 nit. Se misuro i valori del bianco e del nero, il risultato è un contrasto statico, relativamente più nitido, di 1337:1. Venti nit in meno di quanto promesso sono un valore difficilmente rilevabile a occhio nudo.
Riguardo all'uniformità dell'illuminazione le cose stanno invece diversamente. Se guardo una superficie bianca sullo schermo, ho la sensazione che ci siano differenze minime. L'area in alto è leggermente meno illuminata, come rileva anche la misurazione. La differenza di luminosità maggiore è di 60 nit, dal centro all'angolo superiore sinistro, un valore che corrisponde a uno scostamento dell'11,7%. Ma è un po’ come voler trovare il pelo nell'uovo, almeno per un notebook entry-level. Mentre lavoro e guardo i film non noto alcuna differenza.
Quello che mi disturba è piuttosto che il display non supporta l'HDR. Ma in realtà neppure questo me lo aspettavo.
Naturalmente ho fatto la stessa misurazione anche nel MacBook Air con M1, con questi risultati:
379 nit | 396 nit | 375 nit |
---|---|---|
396 nit | 410 nit | 387 nit |
359 nit | 387 nit | 367 nit |
Il notebook M1 ha una luminosità di picco di 384 nit e un contrasto statico di 887:1. Per quanto riguarda l'uniformità, la deviazione massima è del 12,4 percento. La luminosità è buona, ma il valore del contrasto è un po’ troppo basso, una cosa che si nota già nel confronto diretto tra i pannelli. Le immagini e i film hanno hanno una profondità leggermente maggiore sul display dell'M2.
La fila dei tasti superiori dell’M2, adattati per dimensione agli altri tasti, è accessibile facilmente quanto la fila di tasti accorciata dell‘M1. Ciononostante, ho l'impressione di essere un po’ più preciso e riesco ad azionare più facilmente il sensore di impronte digitali. A parte questo, la digitazione risulta più morbida fin dalla prima battuta e il feedback tattile che si attiva appena premo sui tasti è meno «meccanico». La corsa dei tasti è di poco più di un millimetro.
Mi abituo rapidamente ai tasti e trovo che, anche se la tastiera non è più «magica» di quella di altri notebook, fa comunque il suo lavoro in modo affidabile e silenzioso.
Trovo meno magico il trackpad, che non è diverso dal suo predecessore se non per il leggero aggiustamento delle dimensioni. È bello ampio, ma ha anche un piccolo lato debole che condivide con molti touchpad di altri produttori. Se, come me, in estate hai spesso le punte delle dita leggermente sudate, non scorre correttamente. Peggio ancora sono le dita appiccicose, ma questo è un problema personale.
È una cosa fastidiosa e mi succede regolarmente di non riuscire a puntare il mouse sull’obiettivo entro i tempi normali. Conosco un solo produttore che ha una soluzione perfetta per questo problema. I prodotti Surface di Microsoft sono dotati di touchpad che hanno sicuramente una superficie più piccola, ma sulla quale scorrono perfettamente anche le dita umide e appiccicose. Un solo tocco è sufficiente. Le dita scorrono bene sui touchpad degli ultimi notebook Lenovo, ma non altrettanto bene che su quelli di Microsoft.
Che gli altoparlanti invisibili, integrati nella base, possano avere un ottimo suono l’ho già visto nel Surface Laptop 4. Apple ne ha integrati quattro nel laptop M2.
Metto l’M1 e l'M2 fianco a fianco e trasmetto in streaming i generi più disparati in qualità HiFi senza perdite tramite Tidal. Dopo pochi minuti sono sicuro che nell'M1 l'audio è un po’ migliore che nel Surface Laptop 4 e nell'M2 è un po' peggiore. Ad esempio in «Black Hole Sun» dei Soundgarden si sente chiaramente che il MacBook Air M1 assorbe meno i bassi e che, per essere un notebook, li esprime bene e in modo equilibrato. Nell’M2 i medi sembrano un po’ sbiaditi e poco presenti, per cui i suoni alti, molto puliti, diventano preponderanti.
Tuttavia, anche gli altoparlanti dell'M2 non sono male e, se penso all'enorme quantità di altoparlanti pessimi per notebook che si trovano sul mercato, sono senza dubbio tra i migliori.
Nello streaming video continuo, ma anche nella maggior parte dei lavori d'ufficio, i chip M1 e M2 hanno il vantaggio di essere dotati di core di efficienza. Quattro di questi core permettono di risparmiare la capacità della batteria quando il carico di lavoro è ridotto. Altri quattro core di prestazioni vengono utilizzati principalmente quando è richiesta molta potenza.
Per motivi di comparabilità, imposto la luminosità di picco dei pannelli a circa 400 nit, un valore che nell'M2 corrisponde al terzo livello più alto e nell'M1 al più alto. Prima di iniziare il test vado nelle impostazioni di macOS, dove mi oriento bene come in Windows 11, e mi accerto che la luminosità non venga regolata automaticamente dal sensore e che il display non entri mai in modalità di sospensione. Riproduco «Stranger Things» su Netflix e controllo quanto tempo ci vuole perché la batteria si scarichi e il notebook si spegna da solo.
Il MacBook Air M2 esaurisce la carica dopo 6 ore e 42 minuti. È un buon risultato se si considera la luminosità dell'immagine. Dopodiché passano diverse ore prima che si scarichi anche il dispositivo di test M1. Con stupore registro ben 9 ore e 18 minuti.
I due notebook hanno una batteria di dimensioni simili. La capacità dell’M2 è di 52,6 Wh, quella dell’M1 di 49,9 Wh. Secondo me, uno dei motivi per cui l’M1 ha resistito 2 ore e 36 minuti in più è il fatto che il pannello è 0,3 pollici più piccolo. Anche se dubito che questa possa essere l‘unica ragione. Dal momento che non ho con me una sfera di cristallo, evito di fare congetture su quale sia la ragione esatta. In effetti, nella modalità ufficio non rilevo alcuna differenza tra i due dispositivi.
Se si esclude il lavoro in Photoshop, nelle ultime due settimane ho usato il MacBook Air M2 per le cose più disparate. Le foto preferisco ritoccarle su un display di grandi dimensioni. Potrei collegare il mio schermo al MacBook, ma mi dimentico di portare un adattatore per l’occasione. Passando brevemente a Windows, do il tocco finale alle mie foto e mi rendo conto che in un certo senso non ha alcuna importanza quale tipo di sistema operativo io stia usando. Devo comunque ammettere che non sono ancora un fan di macOS. Due settimane non sono sufficienti per automatizzare tutto e trovare un sostituto per tutti i programmi che non esistono per macOS o non sono disponibili nella versione aggiornata.
Per quanto riguarda l'ufficio, sono pienamente soddisfatto dell'offerta di applicazioni. Inizialmente alcune cose mi infastidiscono, come la mancanza del tasto Canc, le finestre che si chiudono con un clic in alto a sinistra anziché a destra o il fatto che per fare un clic destro o un clic secondario devo premere anche il tasto Control. Altrettanto irritante dal punto di vista dell'utente di Windows, trovo che il clic con un tocco funzioni solo dopo essere stato attivato nel sistema. Accolgo con favore la possibilità di creare di nuovo un account offline con MacBook liberamente e senza ricorrere a stratagemmi. Da questo punto di vista Microsoft è un po’ rimasto all'età della pietra. In compenso, Apple e Microsoft non hanno niente da invidiare in quanto a commercializzazione dei propri servizi. Evviva Safari ed Edge.
A parte il fatto che devo ancora automatizzare alcune cose, l'esperienza d'ufficio con il MacBook Air è piacevole. Le immagini sono sufficientemente luminose, posso tenere aperte molte finestre del browser senza che si blocchi nulla, le dita scrivono agevolmente e per di più ho fra le mani un dispositivo ben rifinito e molto bello. La batteria, se non si fanno troppe videochiamate, dura fino a un giorno e mezzo prima di esaurirsi.
Per capire quanto è migliore il nuovo chip M2 eseguo due benchmark.
Il benchmark per CPU Cinebench di Maxon verifica le prestazioni del processore durante il rendering dei modelli 3D. Nell'attuale versione R23, il risultato non è più determinato in base a una singola corsa di calcolo, ma in base al lavoro svolto in dieci minuti. Questo è un bene perché permette di ottenere valori più realistici per i sistemi di raffreddamento di cattiva qualità.
Il secondo benchmark che eseguo è Geekbench 5. Testa la CPU in modalità single-core e multi-core utilizzando scenari simulati e reali. Inoltre consente di testare anche le prestazioni grafiche. Il test è rapido e può quindi dare buoni risultati anche con dispositivi raffreddati in modo inadeguato. Il benchmark funziona su Windows, MacOS, Linux, Android e iOS, per cui è possibile effettuare confronti incrociati tra diverse architetture di processori, che devono essere comunque presi con le pinze. Per i processori basati su x86, la modalità single-core utilizza solo un thread e quindi non l'intero core (di prestazioni). I sistemi ARM hanno invece il vantaggio di utilizzare un core intero. Questo è un altro punto di cui tener conto quando si confrontano i risultati nel Geekbench Browser.
I risultati dei test dei due MacBook Air:
Test sulle prestazioni | MacBook Air M2
(8 core CPU, 8 core GPU, 8 GB) | MacBook Air M1
(8 core CPU, 7 core GPU, 8 GB) |
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Cinebench R23 – CPU Multi-Core | 7749 punti | 6704 punti |
Cinebench R23 – CPU Single-Core | 1581 punti | 1494 punti |
Geekbench 5 – CPU Multi-Core | 8985 punti | 7751 punti |
Geekbench 5 – CPU Single-Core | 1915 punti | 1734 punti |
Geekbench 5 – GPU OpenCL | 23 844 punti | 17 635 punti |
Geekbench 5 – GPU Metal | 26 236 punti | 19 529 punti |
Il nuovo processore ha un clock di 3,2 gigahertz per le attività multi-core e di 3,5 gigahertz per il single-core rispetto ai 3,0 e 3,2 gigahertz dell'M1. Nei test dei processori multi-core, l'M2 supera l'M1 del 15,6% in Cinebench e addirittura del 15,9% in Geekbench. Per il single-core si tratta di un aumento del 5,8 e del 10,4 percento. Secondo Geekbench, le prestazioni grafiche aumentano del 35,2% con OpenCL e del 34,3% con Metal.
Un piccolo confronto in più: con un processore mobile di fascia alta di dodicesima generazione di Intel, un Core i7-1260P raffreddato attivamente a 12 core, con Cinebench R23 su Windows si ottengono 10 094 punti in multi-core e 1651 punti in single-core. Con il notebook entry-level di Microsoft Surface Laptop Go 2 che monta un Intel Core i5 di undicesima generazione leggermente meno potente, i punti sono invece 3450 per il multi-core e 1313 per il single-core. Anche questo punteggio è comunque sufficiente per le esigenze di un ufficio.
Dato che il case può surriscaldarsi se utilizzato di continuo, per concludere ti presento un'immagine termica rilevata con la FLIR-Cam del mio Cat S62 Pro. Secondo questa immagine, durante i test il case dell'M2 si riscalda fino a 47,3 gradi. Sul case del modello M1, la temperatura raggiunge nello stesso momento i 45,3 gradi. Non è molto in nessuno dei due casi, nei notebook Intel ho già rilevato più di 60 gradi Celsius.
Apple ha fatto un ottimo aggiornamento del MacBook Air, che presenta molti vantaggi oltre al chip M2. Da scettico posso dire che l’esperienza è stata meno tragica di quanto temessi. E devo ammettere senza invidia che il dispositivo in sé è fantastico. Rispetto al predecessore M1, mi piace che il display sia più luminoso e abbia un contrasto maggiore. Il design è ineccepibile e le finiture sono impeccabili. Nonostante il raffreddamento passivo, il dispositivo non manca di potenza, soprattutto se viene utilizzato principalmente per l'ufficio, la navigazione e la visione dei film. Chi si occupa regolarmente di montaggio di film 4K dovrebbe tuttavia prendere in considerazione di optare per un MacBook più potente senza Air e con sistema di raffreddamento attivo, oppure orientarsi verso un prodotto della concorrenza equipaggiato con Windows.
Quello che è passibile di miglioramento è il trackpad, perché risulta più difficile da usare con le dita sudate rispetto a quello dei prodotti concorrenti di Microsoft o Lenovo. Altrettanto migliorabile è l'uniformità dell'illuminazione del display, la cui differenza di luminosità maggiore è di 60 nit che equivale a uno scostamento dell'11,7%. Riguardo ai nuovi altoparlanti, sono combattuto. Hanno un suono nettamente peggiore dell‘M1, ma sono comunque ottimi come altoparlanti di un notebook. Il fatto che non vi siano aperture visibili è la direzione giusta da prendere.
Tutto sommato, il nuovo MacBook Air è un laptop riuscito, che consiglio a chi è disposto a spendere per le innovazioni circa un terzo in più che per il suo predecessore. Ha i suoi punti deboli e i suoi difetti, non tutto è perfetto, magico e geniale, inoltre la durata della batteria nello streaming su Netflix è diminuita dall’M1 all’M2. Tuttavia, la versione 2022 di Air è sicuramente la migliore esperienza del MacBook entry-level. Così come la mia prima recensione di Apple è la migliore che io abbia mai fatto.
La mia musa ispiratrice si trova ovunque. Quando non la trovo, mi lascio ispirare dai miei sogni. La vita può essere vissuta anche sognando a occhi aperti.