
Guida
Consigli dalla redazione: Regali per gli appassionati di fotografia
di David Lee
Il mio collega Jan Johannsen mi ha definito un «mago del RAW» in un suo articolo. In realtà, ritoccare uno scatto notturno non è grande stregoneria, ma una questione di pochi minuti.
Puoi ottenere molto di più da uno scatto notturno se ritocchi l'immagine in seguito. Basta aver scattato la foto in formato RAW e avere a disposizione un software di editing RAW come Lightroom. Il JPEG offre un margine di manovra troppo limitato per apportare modifiche sostanziali.
Può anche essere una foto scattata tramite smartphone, purché si tratti di un file in formato RAW o DNG equivalente. Il mio collega Jan Johannsen ha scattato la foto che prendiamo da esempio con lo smartphone Sony Xperia 1 IV. Dopo aver ricevuto il file DNG da Jan, apro l'immagine in Photoshop Lightroom. All'inizio si presenta così.
La prima cosa che ho notato in questa foto è che il bilanciamento del bianco non è affatto corretto. Il bilanciamento del bianco è fondamentale per la riproduzione corretta del colore. La fotocamera ha impostato automaticamente la temperatura del colore a 7150 Kelvin, il che comporta una sfumatura brunastra.
Abbasso nettamente il cursore del bilanciamento del bianco fino a circa 3500 K. Più basso è il valore, più blu diventa il cielo. Spetta a te decidere fino a che punto abbassarlo. È una questione di gusti. Tuttavia, sotto i 3000 K il cielo risulta tutto blu e le affascinanti sfumature di colore scompaiono.
Per vedere meglio gli effetti del bilanciamento del bianco, imposto temporaneamente la dinamica e la saturazione al massimo, cioè a +100. Ecco come si presenta l’immagine con le diverse temperature di colore.
Naturalmente, in seguito riduco nuovamente la dinamica e la saturazione a circa +30 per il momento.
Un cielo notturno è scuro. Quindi il cielo deve essere impostato in maniera quanto più scura? No, perché la luminosità relativa è importante per l'impressione: il cielo è più luminoso della montagna. Voglio rendere questa differenza più visibile. L'obiettivo è quindi fare apparire la montagna come una sagoma nera, in contrasto con il cielo molto più luminoso.
Raggiungo questo obiettivo aumentando l'esposizione e abbassando la profondità e il nero. Non esiste regola su quanto muovere i tre cursori: dipende dalla foto e da come la vuoi ottenere. La differenza tra profondità e nero è che il cursore del nero scurisce anche le parti scure del cielo, aumentando il contrasto.
Non riesco a rendere completamente neri gli alberi a foglia caduca in primo piano neanche generando quanto più oscurità. Eppure, mi danno fastidio. Nella foto pubblicata da Jan, ho cercato di renderli il meno visibili possibile riducendo il giallo e il verde. Tuttavia, sarebbe ancora meglio mascherarli del tutto con il pennello e abbassare ulteriormente l'esposizione nella maschera.
Abbiamo fatto il grosso del lavoro. Ora basta aggiungere il tocco finale a seconda dei propri gusti. Per me funziona così:
In generale, un’elaborazione pesante porta a un rumore eccessivo. Quindi non esagerare e zooma al cento per cento per ispezionare il rumore. Se l'immagine finale viene ridotta, il rumore scompare in gran parte. Quindi, se sto usando un'immagine solo per Instagram o comunque a bassa risoluzione, posso elaborarla maggiormente rispetto a quando sto ritoccando una foto per la TV 4K o addirittura per una stampa di grandi dimensioni.
Il mio interesse per il mondo IT e lo scrivere mi hanno portato molto presto a lavorare nel giornalismo tecnologico (2000). Mi interessa come possiamo usare la tecnologia senza essere usati a nostra volta. Fuori dall'ufficio sono un musicista che combina un talento mediocre con un entusiamso eccessivo.