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Icebreaker mette in moto un’economia tessile circolare
Insieme al produttore tessile Spinnova, il marchio outdoor Icebreaker pianifica una produzione circolare di capi midlayer.
La ricerca dell'industria tessile di nuovi prodotti e metodi di produzione ecosostenibili assume forme continuamente nuove. Oltre che di basse emissioni di CO₂, sempre più spesso si parla anche di circolarità. In altri termini: reimmettere i rifiuti tessili nel ciclo produttivo per creare nuovi indumenti o riutilizzare le materie prime per altri prodotti. Questo è anche l'obiettivo del marchio outdoor Icebreaker.
Insieme alla start-up finlandese Spinnova, sta attualmente lavorando su un materiale sostenibile e privo di plastica per capi midlayer isolanti e traspiranti. I capi midlayer non sono altro che lo strato indossato sopra la biancheria intima (baselayer) e sotto la giacca antivento o impermeabile. Questi capi dovrebbero essere realizzati in lana merino e fibre Spinnova.
La natura prima di tutto
Nel 1995, il fondatore del marchio Jeremy Moon è stato uno dei primi a produrre abbigliamento outdoor con tessuti prevalentemente naturali quali la lana merino. Per lui, è chiaro che la nostra pelle necessita di materiali migliori rispetto a quelli sintetici. Sfruttando fibre vegetali e fibre a base biologica, intende offrire alla propria clientela delle alternative ai tessili sintetici. E ci è già riuscito alla grande: dall'anno scorso, il 91% di tutti i prodotti Icebreaker sono composti da lana merino o altri materiali a base vegetale. Entro il 2023, il marchio intende fare completamente a meno delle fibre sintetiche. Per il nove percento restante l’impresa non è certamente facile, un po’ come gli ultimi chili quando si perde peso.
È qui che entra in gioco il processo di Spinnova per ottenere cellule dalla polpa del legno. Queste fibre possono essere rigenerate meccanicamente senza subire perdite di qualità e senza utilizzare sostanze nocive. Inoltre, non occorre nessuna dissoluzione chimica, a differenza del Lyocell. Questa fibra ecologica e di produzione interamente circolare non solo usa il 99,5% di acqua in meno, ma causa anche quasi il 65% in meno di emissioni di CO₂ rispetto ai prodotti in cotone. Invece di finire nella spazzatura, l'innovativo materiale «Spinnova-Merino-Midlayer» una volta usato viene separato per poi essere rielaborato. Con questa notizia Icebraker rompe letteralmente il ghiaccio aprendo la strada a un'economia tessile circolare.
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Quando non sto esplorando le profondità del mare aperto come una subacquea, mi piace immergermi nel mondo della moda. Tengo gli occhi aperti sulle strade di Parigi, Milano e New York per trovare le ultime tendenze e ti mostro come portarle dalla passerella alla vita di tutti i giorni.