

La favola della frutta e della verdura sana funziona
Tuo figlio si rifiuta di mangiare cose sane? Allora prova a raccontargli la favola giusta. Invece di maiali parlanti, cani poliziotto volanti o unicorni brontoloni, la tua storia potrebbe parlare di straordinarie verdure e avere un effetto sorprendentemente incisivo.
Mi sembra una favola... Infatti lo è, solo raccontata in nome della scienza. Un gruppo di ricerca è riuscito a rendere frutta e verdura più appetibili a un gruppo di bambini dell'asilo, attribuendo poteri magici agli alimenti ricchi di vitamine. Giustamente, direi. Ecco come hanno fatto:
80 bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni hanno ascoltato diverse storie. In una versione della favola, due fratelli vivono in una città in cui stanno scomparendo i colori. L'unico capace di rinvigorirli di notte è un magico pittore che purtroppo si ammala mangiando cibo spazzatura. Con l'aiuto di frutta e verdura, i due riescono a curarlo e a salvare la città. Nella seconda versione della favola il pittore non si ammala e i due fratelli lo aiutano semplicemente fornendogli dei colori migliori. Nei giorni successivi, il gruppo che ha sentito la versione ricca di vitamine ha magicamente cambiato il suo comportamento alimentare.
Arance e banane vs. biscotti e torte
Ai bambini è stata raccontata la storia una sola volta. Dopodiché hanno potuto fare merenda e decidere se scegliere, ad esempio, tra una banana e una fetta di torta. C'erano almeno due opzioni sane e due malsane. Nella prima settimana dopo aver ascoltato la storia, il 90% dei bambini ha consumato degli spuntini sani e il 60% ha continuato a farlo anche dopo la seconda settimana – grazie al magico pittore.

Fonte: Shutterstock
Gli autori descrivono l'impatto della storia come sorprendentemente duraturo, considerando che i bambini si sono confrontati con la storia solo per circa 20 minuti. In un secondo esperimento, non solo la frutta ma anche la verdura, più difficile da apprezzare (perché meno dolce), è stata accolta meglio dai bambini.
Sta tutto nella narrazione
Un risultato che posso confermare benissimo, visto che per qualche giorno d'estate ho potuto portare a mio figlio verdure in quantità insolite dopo avergli letto «Una zuppa cento percento strega» di Magali Le Huche. Purtroppo, l'effetto è svanito molto più rapidamente. Ma una cosa è certa: sta tutto nella narrazione – anche per quanto riguarda il cibo. E ci sono diversi libri per bambini con cui puoi tentare la fortuna se non vuoi usare la tua creatività.
Che si tratti di una favola di un libro acquistato o scritta di tuo pugno, c'è un dettaglio cruciale che non puoi evitare. I bambini ti beccano subito se non rimani fedele ai principi della storia e ti metti a mangiare tranquillamente una fetta di torta. In questo caso, invece di raccontare una storia coerente, stai davvero raccontando una favola. È anche vero che un tempo le favole avevano una reputazione migliore.
fàvola s. f. [lat. fabŭla, der. del verbo fari «parlare»; cfr. fiaba e fola]. – 1. a. Breve narrazione, di cui sono protagonisti, insieme con gli uomini, anche animali, piante o esseri inanimati. [...]. b. Qualsiasi narrazione fantastica; quindi leggenda, mito. [...] d. Cosa non vera, fandonia: spacciar favole; sono tutte favole!; credere, prestare orecchio alle f.
Come dice Treccani, oggi il termine favola viene spesso associato a qualcosa di falso come le «fake news». Detto così, suona duro e non più tanto fiabesco. Ma la gente ama le storie. Se è ben confezionato, un messaggio può superare anche i fatti. E se non inculchi nei tuoi figli sin da piccoli determinate conoscenze basilari e reali, la pubblicità avrà vita facile anche con loro, soprattutto in tenera età.
Combattere le favole con le favole
Un monitoraggio commissionato dall'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAVF) nel 2023 è giunto alla conclusione che i bambini di età compresa tra i 4 e i 9 anni sono più esposti alla pubblicità sugli alimenti rispetto a quelli di altre fasce di età, soprattutto su YouTube e soprattutto per il cioccolato e i dolci. Ovviamente, lo zucchero è esattamente ciò di cui i bambini hanno bisogno, perché è naturale:
Le pubblicità di oggi preferiscono sbandierare quanto poco zucchero sia presente nei loro prodotti, ma anche i dolcificanti sono dannosi. Con una tale influenza esterna, mi sembra più che legittimo sfruttare tutti i modi possibili per promuovere un'alimentazione sana. Non possiamo fare altro che imparare dalla pubblicità stessa:
- Racconta una storia entusiasmante
- Dalle enfasi e presentala in maniera accattivante
- Mostrala il più spesso possibile al gruppo target
La moglie del mio collega Patrick Vogt ha perfezionato il funzionamento di un'alimentazione sana su una scala di 15×20 centimetri. Incredibile!
Morale della favola? Dare l'esempio anziché fingere – non c'è altro modo. Vedrai che sgranocchieranno allegramente carote o mele, basta che non siano marce.
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Scrittore semplice, papà di due bambini. Ama essere in movimento, si muove nella vita familiare di tutti i giorni, si destreggia con diverse palline e di tanto in tanto fa cadere qualcosa. Una palla. O un'osservazione. O entrambe.