Retroscena

Oggetti in terracotta di qualità misirizzi

Il designer Daniel Cavey porta un po’ di brio sugli scaffali da cucina. Realizza vasi in gres vacillanti eppure stabili, perché tornano sempre in posizione eretta.

I cosiddetti misirizzi sono quei giocattoli di forma ovoidale che se sbilanciati tendono a tornare in posizione eretta. Questa loro «abilità» mi ha sempre affascinato. Sappiamo tutti e tutte quanto possa essere difficile ritrovare il proprio centro. Forse è per questo che sono rimasta colpita dagli oggetti dell'artista ceramista Daniel Cavey – in particolare dal suo «Rocking Jar», un barattolo dalle stesse abilità dei misirizzi, ma che è realizzato in gres, anziché in legno o metallo.

L’ho scoperto durante la mia visita alla fiera del mobile «Maison Objet» e dopo aver ricevuto il permesso di toccarlo, non ho saputo resistere. Inizialmente non credevo fosse in grado di «rimettersi in piedi». Il «Rocking Jar» fa parte di una serie di oggetti di questo genere: la serie Blue Footed offre barattoli o contenitori di altro tipo dalle basi vacillanti o dalle forme insolite che danno l’impressione stiano per sciogliersi.

Il «Rocking Jar» si rimette in piedi senza perdere il coperchio.
Il «Rocking Jar» si rimette in piedi senza perdere il coperchio.

Cavey, designer nordamericano che vive e lavora in Italia, ha scelto esplicitamente di dedicarsi a forme aperte anziché chiuse, per stimolare ulteriormente la nostra percezione: «Il mio intento è quello di mettere in discussione i confini tra opere d’arte e oggetti funzionali, mettendo alla prova la percezione del pubblico», mi spiega durante la nostra intervista.

Biologia evolutiva e appendici varie

Da un lato, Cavey si ispira ai motivi animali, alle forme e ai simboli tipici delle ceramiche precolombiane dell’America centrale e del sud. Dall’altro, il designer osserva i processi di biologia evolutiva, come lo sviluppo dell’arto dalle cellule, traducendoli in forme astratte. «Nella ceramica precolombiana era comune incorporare parti del corpo come gambe e piedi in un oggetto di uso quotidiano, anche se potevano staccarsi facilmente», spiega Daniel, «ma ci si sentiva così relazionati alla natura che si osava rischiare. Si creavano addirittura stampi di determinate tazze o contenitori per poter sostituire facilmente quelli rotti».

Daniel Cavey ha studiato ceramica nel Maryland e ora vive in Italia, in Emilia-Romagna.
Daniel Cavey ha studiato ceramica nel Maryland e ora vive in Italia, in Emilia-Romagna.
Opere al crocevia tra oggetti di uso quotidiano, giocattoli e arte cinetica.
Opere al crocevia tra oggetti di uso quotidiano, giocattoli e arte cinetica.

Daniel ha notato che nella cultura contemporanea di impronta europeista facciamo le cose in modo diverso. Non ci viene neanche in mente di acquistare un recipiente per l'uso quotidiano dotato di gambe. E se lo si fa, lo usiamo come soprammobile e non in cucina: «Non vediamo gli oggetti in ceramica come elementi mobili perché non vogliamo che si rompano». Effettivamente è proprio così: mi chiedo ancora come questo barattolo di base sferica e vacillante non possa cadere. E ho paura che «Cluster Jar», il barattolo che sembra sciogliersi sullo scaffale, possa rompersi in mille pezzi se lo sposto in modo sbagliato.

Sembra che stia per sciogliersi, ma in realtà questo barattolo è molto stabile. È realizzato in un gres particolarmente solido.
Sembra che stia per sciogliersi, ma in realtà questo barattolo è molto stabile. È realizzato in un gres particolarmente solido.

Ma come si fa a pulire questi bellissimi oggetti? «Dipende da cosa si mette al loro interno», risponde sorridendo. In parole povere: chi lo desidera, troverà il modo di farlo. Un po’ come con le bottiglie di olio che spesso hanno il collo sottile e inaccessibile con una classica spazzola. Anche se nel frattempo ho imparato come fare. Per pulire adeguatamente le mie borracce, ad esempio, uso le apposite pastigliette.

Il bello del non classificabile

Finora solo uno storico dell'arte è riuscito a decifrare tutti gli elementi dei suoi oggetti in terracotta. Ma, personalmente, sono contenta di non esserne in grado. Senza associazioni concrete, è tutto più magico. I contenitori a bolle sembrano provenire da un altro mondo. Sembrano quasi generati da un rendering 3D. Ma Daniel mi spiega che in realtà li disegna a mano, poi li modella e li cuoce in un forno a gas che ha costruito lui stesso, con un sistema termoregolatore. L'argilla è europea: «Ordino il materiale dall'azienda tedesca Witgert nonché da Sibelco, un'azienda molto più grande con cave nel Westerwald e in altre parti della Germania». Daniel si è costruito il forno da solo: «Il ceramista Rolland Bottani è stato così gentile da mostrarmi il suo modello, un forno Feller. In realtà, il sistema Feller è stato sviluppato per le stufe a legna, ma io l’ho adattato con un sistema di ventilazione e di termoregolazione. L'aria viene preriscaldata prima di essere miscelata con il combustibile (gas propano liquido) nel bruciatore, così da rendere il processo più efficiente ed ecologico».

Gli oggetti in gres fanno esplicitamente riferimento alla ceramica precolombiana dell'America centrale e del sud. Da notare, ad esempio, le aperture di grandi dimensioni.
Gli oggetti in gres fanno esplicitamente riferimento alla ceramica precolombiana dell'America centrale e del sud. Da notare, ad esempio, le aperture di grandi dimensioni.
I primissimi disegni dei Blue-footed.
I primissimi disegni dei Blue-footed.

Quando chiedo a Daniel se il suo lavoro è apprezzato da tutti come lo è da me, mi risponde: «Le persone o se ne appassionano o ne sono disgustate. Molte associano questi oggetti a qualcosa di sessuale». Certo, riconosco la somiglianza dei coperchi con i capezzoli. Allo stesso tempo dimostrano, spiega Daniel, l’influenza degli aspetti funzionali sul design. D’altronde, esistono anche burriere o pentole dai manici simili. «Noi esseri umani tendiamo a caratterizzare tutto, ma io trovo bello distaccarmi e allontanarmi dalle tendenze».

Daniel cerca, piuttosto, di entrare in stretto contatto con la natura. Inoltre, è affascinato dall'arte barocca e dalle diverse proposte che esistevano allora per gli oggetti: «Oggi le forme sono dettate da principi economici», spiega Daniel. Nella lavorazione del legno, ad esempio, si scarta molto meno materiale realizzando forme dritte e ad angolo retto rispetto a quelle curve. Con i suoi progetti, il designer intende riproporre forme morbide e giocose, senza trascurare la sostenibilità. Le persone dovrebbero sentirsi continuamente sorprese anche usando gli oggetti di vita quotidiana. Da me questo funziona sicuramente. I suoi contenitori in terracotta mi fanno sorridere e mi fanno venire voglia di vedere altri progetti di un carattere così forte e deciso, tanto da riuscire a rimettersi in piedi.

«Smile»
«Smile»

Chi sono quelle persone che continuano a cercare soluzioni migliori all’interno del design? Quelle che creano una nuova sedia o un nuovo tavolo nonostante ce ne siano già a volontà? In questa mia serie te ne presenterò alcune. Seguimi per non perderti il mio prossimo articolo.

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Sono la cheerleader del buon design e ti informo su tutto ciò che ha a che fare con l'arredamento, parlandoti delle ultime trovate dell’interior design – dalle più semplici alle più sofisticate – mostrandoti i nuovi trend e intervistando le menti creative del design direttamente sul loro posto di lavoro. 

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