Più svantaggi che vantaggi: 5 motivi per evitare l'ammorbidente
Gli ammorbidenti promettono un bucato soffice e profumato. Io non lo uso comunque e ti consiglio di fare lo stesso.
Gli ammorbidenti rendono i tuoi capi morbidi, contrastano l'elettricità statica e lasciano un ottimo profumo al tuo bucato. Sembra fare miracoli. Tuttavia, personalmente ne sto alla larga. Queste sono le mie, e forse presto anche le tue, cinque ragioni per farlo.
1. Riduce la capacità di assorbimento
Gli ammorbidenti rivestono le fibre tessili con una sorta di pellicola protettiva. In questo modo la stoffa risulta piacevole e morbida al tatto, ma perde la sua capacità di assorbimento. Questa problematica si manifesta in particolare nei tessuti che usi per asciugare, come gli asciugamani e gli strofinacci. Tra l'altro, se si lasciano asciugare all'aria diventano sgradevolmente duri. Per rimediare, agli asciugamani di spugna e ai tessili da cucina faccio fare un giro in asciugatrice e quando escono sono piacevolmente morbidi anche senza l'ammorbidente.
2. Limita la traspirazione
L'ammorbidente può far perdere all'abbigliamento funzionale una delle sue proprietà più importanti: trasportare l'aria all'interno e il sudore all'esterno. I residui che l'ammorbidente lascia sulle fibre e tra di esse non solo limitano l'assorbenza, ma anche la traspirazione. Nel caso peggiore, le fibre si incollano le une alle altre. Per l'abbigliamento sportivo sconsiglio vivamente l'utilizzo dell'ammorbidente.
Io ne faccio a meno anche con il bucato di tutti i giorni. Ho notato un effetto spiacevole dopo uno scattino per prendere il treno o dopo aver trascorso un po' di tempo al sole, soprattutto con i tessuti in poliestere. La fibra sintetica non assorbe quasi umidità, ma conduce il sudore in superficie dove può evaporare rapidamente. Questa funzione è limitata dalla pellicola protettiva creata dall'ammorbidente. Insomma, addio piacevolezza e benvenuto odore di sudore.
3. Danneggia alcuni tessuti
La pellicola protettiva e le sostanze chimiche contenute negli ammorbidenti hanno un effetto negativo sulla funzionalità, la durata e l'aspetto di molti tessuti. Tra queste ci sono fibre naturali delicate come la lana, il lino e la seta. Quest'ultima può addirittura perdere la sua lucentezza. Se usato sui capi con piume, c'è il rischio che rimangano aggrovigliate. L'elastan può invece perdere la sua funzione elastica e indebolirsi. Nasce in me così una domanda, ma allora cosa posso lavare con l'ammorbidente?
4. Irrita la pelle e inquina l'ambiente
Gli ammorbidenti contengono sostanze chimiche come tensioattivi cationici, profumi e conservanti. Questi possono irritare la pelle e scatenare reazioni allergiche. Naturalmente, questo vale anche per i detersivi. Ed è proprio per questo che non vedo la necessità di aggiungere ulteriori detergenti problematici. Poiché già solo facendo il bucato inquiniamo le acque di scarico, l'ambiente sarà sicuramente contento di avere una miscela chimica in meno da smaltire.
5. Costi aggiuntivi non necessari
I detersivi non sono proprio economici e ne servono tre. Un detersivo per il bucato chiaro e non delicato, un detersivo per il colorato o nero e un detersivo per i tessuti delicati come la seta o la lana. Quindi perché dovrei spendere altri soldi per un prodotto che non è adatto alla maggior parte dei tessuti?
Naturalmente ci sono tessuti che diventano un po' rigidi dopo l'asciugatura all'aria, soprattutto il denim. Tuttavia, per esperienza questo problema si risolve da solo dopo un breve periodo di utilizzo. In alternativa, i ferri da stiro a vapore o le piastre a vapore possono aiutare ad ammorbidire il tessuto e a renderlo di nuovo elastico, senza fibre appiccicose e potenziali irritazioni della pelle.
Un entusiasmo sconfinato per le spalline, le Stratocaster e il sashimi, ma pochi nervi per le critiche sul suo dialetto della Svizzera orientale.