Apple Watch e Pixel Watch a confronto: sulla carta c’è un chiaro vincitore
Retroscena

Apple Watch e Pixel Watch a confronto: sulla carta c’è un chiaro vincitore

Philipp Rüegg
19/12/2022
Traduzione: Martina Russo

L’Apple Watch è considerato il miglior smartwatch sul mercato. Dopo quattro settimane di confronto diretto con il Pixel Watch non posso che confermarlo. Ma le differenze sono molto più piccole di quanto pensassi.

Come utente di lunga data di Wear OS, mi sono sempre chiesto se l’Apple Watch meritasse la sua buona fama. Con una quota di mercato del 30%, questo orologio è in vantaggio di parecchie lunghezze sul suo concorrente Samsung più vicino. Ora però Google si è lanciata nel mercato degli smartwatch con il Pixel Watch. Come negli smartphone Pixel, il software e l'hardware sono dello stesso produttore, un aspetto spesso citato da Apple come motivo del suo successo. È quindi arrivato il momento di far scendere in campo l'orologio ufficiale di Google contro il leader del mercato. Ho confrontato l'Apple Watch Series 8 e il Pixel Watch per quattro settimane. In questo articolo ti presento i miei risultati, compresi i punteggi intermedi delle diverse categorie.

Riepilogo in sintesi

Apple Watch Series 8

  • Compatibile con iPhone
  • Pagamento contactless, fitness, monitoraggio del sonno, navigazione, musica
  • Siri
  • GPS, Bluetooth, WLAN, 4G
  • Display always on
  • Numerosi quadranti diversi, moltissimi di altri produttori
  • Cinturino: nove stili con colori diversi
  • Due dimensioni: 41 mm o 45 mm
  • Cassa in alluminio o acciaio inossidabile, sette varianti cromatiche
  • Vetro zaffiro antigraffio

Monitoraggio del sonno, saturimetro, altimetro, cardiofrequenzimetro, ECG, misurazione della temperatura, diario del ciclo mestruale, NFC

  • Rilevamento degli incidenti, chiamata di emergenza SOS

Pixel Watch

  • Compatibile con Android Phones dalla versione 8.0 in poi
  • Pagamento contactless, fitness, monitoraggio del sonno, navigazione, musica
  • Assistente Google
  • GPS, Bluetooth, WLAN, 4G
  • Always on display
  • Numerosi quadranti diversi, moltissimi di altri produttori
  • Cinturino: cinque stili con colori diversi
  • Cassa in acciaio inossidabile, tre varianti cromatiche
  • Una dimensione: 41 mm
  • Saturimetro, altimetro, cardiofrequenzimetro, ECG, NFC
  • Resistente all’acqua
  • Rilevamento degli incidenti, chiamata di emergenza SOS

Design, finitura, cinturini

In quanto a varietà di scelta l'Apple Watch ha decisamente una marcia in più. Oltre al modello standard, esistono una versione più economica, l’Apple Watch SE, e una più costosa, l'Apple Watch Ultra. La serie 8 normale propone il quadrante da 41 mm e da 45 mm. La cassa è disponibile in alluminio o acciaio inossidabile in sette colori diversi. Se non ti interessa che tutto l'orologio sia firmato Apple, puoi anche scegliere tra un numero pressoché infinito di cinturini.

Il Pixel Watch è invece disponibile solo nella taglia di 41 mm con cassa in acciaio inossidabile e quattro colori. Google propone 16 cinturini. Il numero di alternative sta aumentando, ma è comunque inferiore a quello di Apple.

A display spento entrambi gli orologi sono poco appariscenti. A sinistra l'orologio di Google, a destra quello di Apple.
A display spento entrambi gli orologi sono poco appariscenti. A sinistra l'orologio di Google, a destra quello di Apple.
Fonte: Philipp Rüegg

Il design, si sa, è una questione di gusti. Con la cassa e il cinturino nero questi orologi hanno un aspetto insignificante. Il Pixel Watch mi piace di più, soprattutto per il display arrotondato. Che abbia un bordo relativamente ampio non mi disturba più di tanto perché si integra perfettamente nel design generale. La forma quadrata di Apple è più funzionale, ci tornerò sopra più avanti.

Nel Pixel Watch il meccanismo è meno elegante, ma il cinturino si integra più discretamente nella cassa.
Come nel Pixel Watch, il cinturino si stacca premendo un pulsante. Si può inserire in un’unica direzione.

Esteticamente il fissaggio dei cinturini è migliore nel Pixel Watch. Si ha l’impressione che formino un tutt’uno con l’orologio. Quando si agganciano, non producono però un clic soddisfacente come nell’Apple Watch. In entrambi gli orologi la sostituzione si effettua in una manciata di secondi.

La finitura è impeccabile in entrambi gli smartwatch. Nell’Apple Watch la corona sembra un po’ più robusta e il display è protetto meglio grazie al vetro zaffiro. In compenso il Pixel Watch, con i suoi 36 grammi di peso, è circa sei grammi più leggero rispetto alla versione in acciaio dell’Apple.

Punteggio: pareggio e distribuzione dei punti; 0,5 a 0,5 punti

Installazione

Estraggo l'orologio dalla confezione e lo metto accanto allo smartphone: mi compare istantaneamente un messaggio che chiede se lo voglio configurare. Fantastico, è così che devono andare le cose. Questo vale sia per l'Apple Watch che per il Pixel Watch. Per quest'ultimo, lo smartphone deve essere dotato di funzione Fast Pairing, che per la maggior parte degli smartphone Android non è un problema. A suo tempo avevo dovuto collegare ancora manualmente il Galaxy Watch 4.

Il fatto che le tre app necessarie per la configurazione siano preinstallate su tutti gli iPhone velocizza un po' l'operazione nell'Apple Watch. Anche con il mio smartphone Pixel 7 devo prima scaricare dal Play Store sia l'app Fitbit che l'app Pixel Watch. Considerato che di solito Google preinstalla i propri servizi, non comprendo il perché di questa eccezione.

Inoltre, se necessario, entrambi gli smartwatch scaricano automaticamente tutte le app che ho sullo smartphone, a patto che sia disponibile una versione adatta all'orologio.

Punteggio: un punto per l'Apple Watch; 1,5 a 0,5 per Apple

Funzionamento

Rispetto ad altri orologi Wear OS il Pixel Watch punta su un menu a discesa adattato, che ha un funzionamento sorprendentemente simile a quello dell'Apple Watch. Premendo la corona accedo alla panoramica delle app e posso farla scorrere con il touch screen o ruotando la corona. Se premo due volte la corona si avvia Google Pay o Apple Pay. Qui l'Apple Watch visualizza le mie carte di credito e le carte fedeltà. Al momento questa possibilità non è prevista in Google Pay, anche se è disponibile sullo smartphone. Per tornare indietro nel Pixel Watch passo il dito da sinistra a destra, mentre nell'Apple devo fare clic su un menu.

La corona consente anche di aprire la panoramica delle app.
La corona consente anche di aprire la panoramica delle app.
Fonte: Philipp Rüegg

Facendo scorrere il dito dall'alto in basso sul Pixel Watch accedo alle impostazioni rapide, come le modalità volo e «non disturbare». Facendo scorrere il dito dal basso verso l'alto vedo le mie notifiche. Sull'Apple Watch i menu sono disposti al contrario. Nonostante ormai da anni in qualsiasi smartphone Android sia possibile modificare il contenuto e la disposizione delle impostazioni, il Pixel Watch, a differenza dell'Apple Watch, non mi consente di farlo. È un mondo capovolto.

L'Apple Watch mi consente di configurare il menu delle impostazioni rapide, il Pixel Watch no.
L'Apple Watch mi consente di configurare il menu delle impostazioni rapide, il Pixel Watch no.
Fonte: Philipp Rüegg

Sul Pixel Watch posso anche far scorrere il display verso sinistra o verso destra per visualizzare le «tiles» (riquadri). Si tratta di schermate informative configurabili che mi indicano i passi, il battito cardiaco, il meteo o gli appuntamenti. Con lo stesso movimento l'Apple Watch mi permette solo di cambiare la watch face. Questa operazione è attivabile anche sul Pixel Watch premendo a lungo la watch face. In questo caso l'orologio di Google sfrutta meglio le possibilità di interazione.

I riquadri del Pixel Watch sono molto più utili rispetto alla possibilità di passare rapidamente tra le watch face dell'Apple Watch.
I riquadri del Pixel Watch sono molto più utili rispetto alla possibilità di passare rapidamente tra le watch face dell'Apple Watch.
Fonte: Philipp Rüegg

C'è anche un pulsante rispettivamente sopra e sotto la corona. L'ho usato così poco che mi è tornato in mente solo mentre scrivevo il test. Sul Pixel Watch il pulsante mi permette di aprire le ultime app o, premendolo a lungo, di avviare l'assistente Google. Anche nell'Apple Watch mi consente di visualizzare le ultime applicazioni. Se lo tengo premuto a lungo seleziono il numero di emergenza. Ma mentre nell'Apple Watch posso trasformare il pulsante in un shortcut per le app, nel Pixel Watch le funzioni sono fisse. Perfino il Galaxy Watch è più flessibile.

In termini di prestazioni, gli orologi sono alla pari. Nonostante il processore Exynos del Pixel Watch sia ormai datato, funziona tutto senza problemi. Anche dal punto di vista dell'aptica i due orologi sono molto vicini. Il Pixel Watch ha diverse modalità di vibrazione, una caratteristica che lo rende molto più elegante di qualsiasi altro orologio Android che ho provato finora. L'Apple Watch presenta però una gamma di funzioni aptiche leggermente più ampia. Anche dopo un mese non sono in grado di distinguere la sinfonia prodotta dai diversi modelli di vibrazioni e raramente capisco cosa gli orologi stanno cercando di dirmi.

Punteggio: pareggio e distribuzione dei punti; 2,0 a 1,0 punti per Apple

Le app per smartphone

Come ho detto all'inizio, i due orologi funzionano solo in combinazione con le rispettive applicazioni per smartphone. Nell'Apple si tratta di Watch, Fitness e Health. Nell'orologio di Google mi servono l'app Watch e l'app Fitbit. Apple ha un'app in più e Health e Fitness potrebbero sicuramente essere raggruppate, ma sono più complete.

L'app del Pixel Watch sembra un po' povera se confrontata con quella dell'Apple Watch.
L'app del Pixel Watch sembra un po' povera se confrontata con quella dell'Apple Watch.
Fonte: Philipp Rüegg

L'app Watch è la centrale di controllo che mi permette di effettuare praticamente tutte le impostazioni dell'orologio con la massima praticità utilizzando l'ampio display dello smartphone. Tra queste l'installazione delle app, la configurazione delle watch face, le impostazioni delle notifiche e gli aggiornamenti. L'app Watch di Apple è decisamente più potente e mi consente persino di personalizzare alcune applicazioni. È veramente ineccepibile. Ma anche l'App di Google offre comunque le funzioni più importanti.

Per l'Apple Watch sono necessarie tre app.
Per l'Apple Watch sono necessarie tre app.
Fonte: Philipp Rüegg

Quando voglio avere informazioni sulla mia forma fisica apro l'app Fitbit di Google o l'app Fitness o Health di Apple. Google ha la sua app per il fitness, Google Fit, che però non è indispensabile. Fitbit registra tutte le attività, gli allenamenti e i cicli di sonno. Apple registra i dati delle attività sportive nell'app Fitness e quelli relativi ai passi, alle pulsazioni e al sonno nell'app Health. Questa separazione non mi è tanto chiara, perché in entrambe le app una delle tre voci di menu è riservata alla condivisione delle attività. A me sembra un'assurdità, ma Apple avrà sicuramente le sue ragioni.
Punteggio: un punto per l'Apple Watch; 3,0 a 1,0 per Apple

Watch face

L'Apple Watch e il Pixel Watch hanno un'ampia scelta di watch face in dotazione. A queste se ne aggiungono un numero enorme di altri produttori, prima fra tutte Wear OS. La qualità varia però drasticamente, per cui in genere mi limito a usare quelle preinstallate. Preferisco quelle che visualizzano tutte insieme le informazioni più importanti come l'ora, la data, il meteo e i passi. Inoltre voglio anche avere la possibilità di accedere ad alcune cose, ad es. le mie carte fedeltà, direttamente dalla watch face. Entrambi gli orologi sono dotati di una watch face con pulsanti configurabili. Ne imposto uno con Stocard. L'app gestisce la mia carta Cumulus e le tessere del cinema e della biblioteca. Posso accedere ai miei codici a barre con un solo tocco del dito.

Entrambi gli orologi offrono un'ampia gamma di watch face. Le immagini a sinistra si riferiscono del Pixel e quelle a destra all'iPhone.
Entrambi gli orologi offrono un'ampia gamma di watch face. Le immagini a sinistra si riferiscono del Pixel e quelle a destra all'iPhone.
Fonte: Philipp Rüegg

Punteggio: pareggio e distribuzione dei punti; 3,5 a 1,5 per Apple

Tracciamento del fitness

In questo test mi sono limitato alle app standard Fitness e Fitbit. Entrambe mi permettono di scegliere tra un gran numero di sport. A seconda dell'attività, durante l'allenamento vedo le pulsazioni, il consumo di calorie, la zona di frequenza cardiaca e la velocità. Fin qui niente di speciale. Non capisco perché Fitbit non indichi le zone di frequenza cardiaca quando si fa jogging. Non che io abbia personalmente intenzione di usarlo durante l'allenamento, ma nella maggior parte delle altre attività vedo anche le zone. Nell'Apple Watch mi piace la possibilità di passare direttamente al controllo della musica con un semplice passaggio del dito verso sinistra.

Quale frequenza cardiaca abbia misurato l'Apple Watch in questa fotografia resta un mistero.
Quale frequenza cardiaca abbia misurato l'Apple Watch in questa fotografia resta un mistero.
Fonte: Philipp Rüegg

Un vantaggio parziale dell'Apple Watch è la registrazione automatica degli allenamenti. In teoria non devo premere manualmente il tasto Start all'inizio dell'allenamento e l'App riconosce automaticamente anche la fine. Nel complesso questa funzione è troppo inaffidabile. Il più delle volte l'orologio avvia l'allenamento troppo tardi o rileva lo sport sbagliato. Con la fine va un po' meglio, il che è utile quando mi dimentico di attivarla. In generale comunque le cose funzionano meglio quando faccio tutto manualmente. Questo spiega perché non sento la mancanza di questa funzione nel Pixel Watch.

Un'altra cosa che non mi mancherà quando avrò terminato questo test sono gli anelli di attività dell'Apple Watch. Ho sentito dire più e più volte quanto sia motivante chiudere questi anelli, che sono l'equivalente Apple degli achievement nei giochi. Ricevo dei premi per aver raggiunto vari obiettivi di movimento e attività. Non solo ho poca passione per i game achievement, ma le animazioni che compaiono nell'Apple Watch quando raggiungo un obiettivo mi ricordano i giochi da mobile free-to-play. Un gadget simpatico, ma non fa per me.

Chi ama gli achievement apprezzerà il sistema ad anelli dell'Apple Watch.
Chi ama gli achievement apprezzerà il sistema ad anelli dell'Apple Watch.
Fonte: Philipp Rüegg

Vale la pena citare il sensore del battito cardiaco. Ho confrontato i due orologi con la mia bici ellittica abbinata a una fascia toracica. In generale sia il Pixel Watch che l'Apple Watch si discostano di cinque o più battiti al minuto dai valori rilavati dalla fascia toracica. Stranamente un orologio ha sempre un valore inferiore e l'altro uno superiore, il che comporta una differenza relativamente elevata tra i due orologi. Durante l'allenamento di pugilato, i due orologi erano generalmente d'accordo; durante il jogging o l'allenamento con la bici ellittica avevano sistematicamente fino a 20 battiti di differenza. Rispetto alla fascia toracica a volte l'Apple Watch si sbaglia anche di dieci battiti al minuto. Ma è comunque un errore da nulla rispetto al Pixel Watch, che a volte indica fino a 30 battiti di troppo. Per chi si vuole allenare seriamente, i due orologi sono un aiuto decisamente trascurabile.

Un aspetto in cui il Pixel Watch è chiaramente in difetto è nella misurazione della temperatura. Non avendo questa funzione, non è in grado di registrare il ciclo mestruale come l'Apple Watch.

Punteggio: un punto per l'Apple Watch; 4,5 a 1,5

Tracciamento del sonno

Entrambi gli orologi mi consentono di documentare il sonno. Per evitare che mi abbaglino nel cuore della notte o che sveglino mia moglie, imposto la modalità Sleep. L'Apple Watch la attiva automaticamente se è configurata sull'iPhone, una funzione molto pratica se vado a letto e mi alzo sempre alla stessa ora. Se voglio dormire di più devo attivare la modalità Sleep manualmente. È comunque sempre meglio del Pixel Watch, che non attiva automaticamente la modalità Sleep neppure se è impostata sul mio Pixel 7. Ogni sera devo scorrere verso il basso le impostazioni rapide e selezionare l'icona della mezzaluna.

Quando si tratta di tracciare il sonno Fitbit non ha rivali. Le due immagini a sinistra si riferiscono al Pixel 7, quella a destra all'iPhone.
Quando si tratta di tracciare il sonno Fitbit non ha rivali. Le due immagini a sinistra si riferiscono al Pixel 7, quella a destra all'iPhone.
Fonte: Philipp Rüegg

Per quanto riguarda il tracciamento del sonno il Pixel Watch vince nettamente il match grazie a Fitbit. Fitbit valuta i dati in modo più dettagliato e fornisce confronti rispetto al mio gruppo di età, visualizza un profilo mensile e l'andamento della mia saturazione di ossigeno. Accompagna inoltre i dati con utili spiegazioni sul significato. Trovo invece sorprendente l'imprecisione con cui l'Apple Watch misura il sonno. Fornisce in modo sistematico dati completamente errati sulle mie fasi di veglia. A volte mi rigiro nel letto per più di un'ora solo perché al mattino mi venga certificato un sonno sano con zero minuti di veglia. Il Pixel Watch è decisamente più preciso e mi segnala che mentre ero a letto sono stato sveglio per un'ora e 17 minuti. Per quella notte Fitbit aveva infatti registrato un punteggio del sonno di appena 64%. Fitbit è anche l'unico ad avere i profili del sonno che vengono creati quando si indossa l'orologio mentre si dorme per almeno 14 volte di seguito. A quanto sembra appartengo al tipo «pappagallo»: vado a letto sempre alla stessa ora e mi addormento facilmente con un sonno profondo, ma ho fasi REM brevi.

Alcune funzioni per il fitness e il sonno in Fitbit sono però accessibili solo a pagamento. I primi tre mesi sono gratuiti, dopodiché se volessi sapere a quale tipo di animale corrisponde il mio profilo del sonno dovrei mettere mano al portafoglio. Nove euro al mese o 80 euro all'anno mi sembrano una cifra esagerata. Anche lo storico del sonno è visualizzabile solo da chi è abbonato. Un vero peccato, soprattutto considerando che molti concorrenti forniscono informazioni analoghe in modo completamente gratuito. In ogni caso, anche senza essere abbonati il tracciamento del sonno e le valutazioni sono migliori rispetto all'Apple Watch.

Punteggio: un punto per il Pixel Watch; solo 4,5 a 2,5 per l'Apple Watch

Notifiche

In quanto alle notifiche i due smartwatch sono alla pari. Appena sento vibrare, faccio appena in tempo a girare il polso verso di me che già il messaggio o l'email si aprono automaticamente, a condizione che le funzioni Display always on e Rotate to wake siano attivate. È una funzione intuitiva e fa risparmiare tempo. Anche poter visualizzare rapidamente i messaggi persi facendo scorrere il dito dall'alto in basso o dal basso in alto è altrettanto naturale. L'Apple Watch riesce a visualizzare una quantità di testo leggermente superiore sul display rettangolare rispetto al Pixel Watch, che è rotondo. È però un vantaggio che non fa una gran differenza.

A parità di dimensioni, il display rettangolare dell'Apple Watch è in grado di visualizzare una quantità di testo leggermente superiore.
A parità di dimensioni, il display rettangolare dell'Apple Watch è in grado di visualizzare una quantità di testo leggermente superiore.
Fonte: Philipp Rüegg

I due sistemi capiscono inoltre che le notifiche sullo smartphone devono scomparire quando ci clicco sopra sull'orologio. L'Apple Watch sembra un po' più intelligente perché comunica più spesso. Mi dice che la batteria si esaurirà se lo indosserò mentre dormo, oppure al mattino mi presenta un riepilogo di quello che mi sono perso durante la notte. Inoltre l'iPhone mi segnala quando l'orologio è carico. Nel Pixel Watch devo invece cercare nell'app Watch o nel menu Bluetooth del mio Pixel 7.

Punteggio: pareggio; 5,0 a 3,0 punti

Batteria

Apple dichiara che la batteria può avere un'autonomia di 18 ore, Google promette che durerà fino a 24 ore. Nel mio test la carica dei due orologi è durata più o meno lo stesso tempo. L'Apple Watch ha un'autonomia leggermente maggiore, ma il Pixel Watch si ricarica molto più rapidamente. Per ricaricarsi completamente l'orologio di Google impiega 80 minuti, quello di Apple 120.

Se tolgo gli orologi dalla stazione di ricarica alle otto di mattina per indossarli, alle dieci e mezza di sera hanno ancora tra il 30 e il 40% di batteria. Una carica appena sufficiente per monitorare il sonno. Il mio utilizzo comprende un'ora di allenamento, la lettura di alcuni messaggi, il controllo della musica e tutte le funzioni di comfort attivate, come il display always on. Il risultato è in linea con quello tipico degli smartwatch attuali che hanno un'autonomia piuttosto ridotta.

Punteggio: parità; 5,5 a 3,5 punti per l'Apple Watch

App

Google si sta impegnando per rilanciare l'ecosistema Wear OS, rimasto inattivo per anni. Riguardo alle app il ritardo è tuttavia notevole. L'Apple Watch ha più app e spesso sono fatte meglio. Ad esempio la versione di Stocard per Apple Watch visualizza i codici a barre delle carte fedeltà con dimensioni molto maggiori e alcune indicazioni utili. Così evito di scansionare tre volte il codice alla cassa prima di rendermi conto di aver preso la carta sbagliata. Anche con il Pixel Watch capita ogni tanto che il codice a barre non venga riconosciuto e devo ricorrere allo scanner manuale. Un tipico esempio dell'implementazione poco curata di Android.

L'app Stocard offre la stessa gamma di funzioni in entrambi gli orologi, ma l'implementazione è migliore sull'Apple Watch.
L'app Stocard offre la stessa gamma di funzioni in entrambi gli orologi, ma l'implementazione è migliore sull'Apple Watch.
Fonte: Philipp Rüegg

Per il momento Google Podcast non è disponibile per gli smartwatch. La cosa non mi darebbe fastidio se fosse disponibile Pocketcasts, la mia app preferita, ma la si trova solo per l'Apple Watch.

Questa app mi consente di inviare messaggi vocali WhatsApp dall'Apple Watch. Il Pixel Watch mi offre solo la possibilità di dettare messaggi di testo.

Di contro le applicazioni di Google sono spesso migliori su Wear OS. Così posso rispondere direttamente alle email in Gmail e archiviarle o eliminarle. Sull'Apple Watch posso solo leggerle e archiviarle.

Entrambi gli orologi possono essere controllati con un assistente vocale.
Entrambi gli orologi possono essere controllati con un assistente vocale.
Fonte: Philipp Rüegg

L'Assistente Google è considerato superiore a Siri di Apple. Poiché ne faccio un uso limitato come timer o promemoria, sono entrambi sufficienti. Inoltre entrambi ogni tanto si sbagliano o non mi capiscono.

Punteggio: un punto per l'Apple Watch; 6,5 a 3,5 punti per Apple

Conclusione: vittoria netta ai punti, ma competizione molto serrata

Sulla carta l'Apple Watch è nettamente migliore del Pixel Watch, con quattro vittorie, una sconfitta e cinque pareggi: è disponibile in più varianti e permette di scegliere fra un gran numero di cinturini, la selezione di app è più ampia e molte sono più ottimizzate, comunica meglio con lo smartphone ed è più facile da controllare con l'app Watch. L'Apple Watch riconosce automaticamente gli allenamenti e, grazie al sensore di temperatura, è in grado di registrare il ciclo mestruale. Ho anche la possibilità di personalizzarlo, cosa piuttosto atipica per Apple, definendo le impostazioni rapide e impostando il pulsante laterale.

Due smartwatch ottimi, ma comunque sempre due «giocattoli».
Due smartwatch ottimi, ma comunque sempre due «giocattoli».
Fonte: Philipp Rüegg

È solo nel tracciamento del sonno che la vittoria va nettamente al Pixel Watch. L'orologio di Google offre prestazioni ottimali grazie all'integrazione con Fitbit, che gli consente misure più precise e dettagliate. In ogni caso, per me il tracciamento del sonno rimane un semplice gadget. So quando ho dormito male o bene anche senza che me lo dica l'orologio. Se ho problemi di sonno, vado in un centro specializzato e non ho bisogno di un «animaletto del sonno». Inoltre indossare un orologio mentre si dorme è fastidioso ed è anche poco pratico, perché appena alzati la mattina si deve pensare a metterlo sotto carica.

A un esame più attento, le differenze tra i due orologi non sono poi così grandi. L'Apple Watch fa molte cose un po' meglio ed è lo smartwatch più sofisticato. Mi sorprende invece che abbia un vantaggio piuttosto ridotto. Nell'uso quotidiano trovo che il Pixel Watch sia alla pari. Per ovvi motivi non ho bisogno del tracciamento delle mestruazioni, il monitoraggio automatico degli allenamenti non è particolarmente pratico e considerate le alternative, la mancanza di app come Pocketcasts non è un problema.

Sia l'Apple Watch che il Pixel Watch sono compagni affidabili per il polso. Ma se si considerano le batterie poco potenti e i sensori un po' troppo imprecisi, rimangono comunque dei giocattoli, semplici gadget. In ogni caso, a me piacciono. Per questo mi terrò al polso il Pixel Watch e, da utente Android, sarò felice di possedere un equivalente quasi alla pari con il re indiscusso dell'ecosistema Apple.

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Vado matto per il gaming e i gadget vari, perciò da digitec e Galaxus mi sento come nel paese della cuccagna – solo che, purtroppo, non mi viene regalato nulla. E se non sono indaffarato a svitare e riavvitare il mio PC à la Tim Taylor, per stimolarlo un po' e fargli tirare fuori gli artigli, allora mi trovi in sella del mio velocipede supermolleggiato in cerca di sentieri e adrenalina pura. La mia sete culturale la soddisfo con della cervogia fresca e con le profonde conversazioni che nascono durante le partite più frustranti dell'FC Winterthur. 


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