Domagoj Belancic
Retroscena

Con la Switch Nintendo non ha sbagliato un colpo

Domagoj Belancic
25/6/2024
Traduzione: Martina Russo

Mentre il resto del mondo dei videogiochi sta facendo parlare di sé solo per chiusure di studi e licenziamenti, Nintendo continua a battere record su record. Con la Switch l’azienda nipponica non ha sbagliato un colpo

Tira aria di crisi nel settore dei videogiochi. Quest’anno sono più di 10 000 (!) le persone che hanno perso il lavoro. Una cifra che ha già superato il triste record dell’anno scorso. Molti studi di sviluppo hanno dovuto chiudere i battenti. Molti giochi sono stati soppressi.

L’attuale crisi del settore è da ricondurre soprattutto all’aumento dei costi di produzione e ai tempi di sviluppo sempre più lunghi per i giochi AAA. Questo assottiglia ulteriormente i margini di profitto. Se un gioco non vende milioni di copie, viene subito etichettato come un flop e lo studio che l’ha prodotto viene chiuso. Se ne stanno accorgendo anche i produttori di console, che sono alla disperata ricerca di nuove opportunità di crescita e di contenimento dei costi.

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Tutti i produttori di console? No, non tutti. È come se Nintendo esistesse in un mondo parallelo tutto suo, non toccato dalla dura realtà dell’industria dei videogiochi. Grazie alla Switch da anni l’azienda sperimenta un’incredibile ondata di successo che non accenna a diminuire. Per farla breve: con la Switch Nintendo non ha sbagliato un colpo.

La Nintendo Switch è un successo incredibile.
La Nintendo Switch è un successo incredibile.
Fonte: Nintendo

Il viaggio di Nintendo nell’oceano blu

L’attuale successo della Switch è dovuto a un drastico cambio di strategia durante l’era del Gamecube. Ai primi anni 2000 la scatoletta viola della Nintendo, nonostante la tecnologia avanzatissima, non riusciva ad affermarsi sulla concorrenza. Sony e Microsoft dominavano il mercato dei giochi AAA con titoli costosi, graficamente complessi e «da grandi».

Il Gamecube (21 milioni di console vendute) stava chiaramente perdendo terreno rispetto alla PS2 (160 milioni di console) e anche alla nuova arrivata Xbox (24 milioni).
Il Gamecube (21 milioni di console vendute) stava chiaramente perdendo terreno rispetto alla PS2 (160 milioni di console) e anche alla nuova arrivata Xbox (24 milioni).
Fonte: Shutterstock

Satoru Iwata, l’allora presidente di Nintendo, sa interpretare i segni dei tempi e annuncia una nuova strategia. «Non ci interessano [più] tecnologie all’avanguardia per aumentare la potenza di calcolo. Stiamo invece cercando di capire [...] cosa fare per intrattenere le persone in un modo nuovo», rivelava il presidente in un’intervista a Gamespy nel 2004.

Per ideare la sua successiva console domestica e la sua successiva console portatile, Nintendo utilizza la cosiddetta strategia «Blue Ocean». Si tratta di una rischiosa strategia commerciale in base alla quale un’azienda abbandona un mercato fortemente competitivo (detto «Red Ocean») per creare un mercato del tutto nuovo (il «Blue Ocean»). Nel nuovo mercato la vecchia concorrenza non ha più alcuna rilevanza. Nell’oceano blu Nintendo raggiunge nuovi gruppi target ed è lei stessa a stabilire le regole del mercato.

«Non ci interessano [più] tecnologie all’avanguardia per aumentare la potenza di calcolo.
Satoru Iwata (2004)

Il risultato di questo cambiamento di strategia nella divisione console portatili è il Nintendo DS. Il successore del Gameboy viene lanciato nel 2004. Invece di incorporare un hardware più potente in un nuovo fattore forma del Gameboy, Nintendo decide di rischiare e di installare due schermi nel dispositivo, uno dei quali è touch. Questo consente nuove opzioni di controllo e, grazie alla sua semplicità di funzionamento, si rivolge anche a chi non aveva mai giocato prima.

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Nintendo rischia ancora di più con la console domestica. La Wii, che succede al Gamecube nel 2006, non partecipa alla guerra tra le console secondo le regole dettate da Sony e Microsoft. Nintendo abbandona completamente la costosa corsa agli armamenti tecnologici: la Wii è solo leggermente più potente del Gamecube. In compenso, offre un sistema di controllo del movimento innovativo grazie al quale l’azienda conquista nuovi gruppi di clienti occasionali.

E il piano funziona. Il Nintendo DS diventa la console di maggior successo di casa Nintendo e anche la Wii riscuote un enorme successo. Si tratta della prima pietra di una storia di successo ancora più grande che l’azienda racconterà dieci anni dopo con la Switch.

Il DS (154 milioni di console vendute) e la Wii (101 milioni) hanno cambiato definitivamente il mercato dei videogiochi e Nintendo come azienda.
Il DS (154 milioni di console vendute) e la Wii (101 milioni) hanno cambiato definitivamente il mercato dei videogiochi e Nintendo come azienda.
Fonte: Domagoj Belancic

La Switch è la nave più recente a solcare il «Blue Ocean» di Nintendo

Una volta salpata per l’oceano blu con il DS e la Wii, Nintendo non ha alcuna intenzione di tornare tra le tumultuose e competitive acque dell’oceano rosso.

Neppure il colossale flop vissuto dall’azienda con la Wii U ha fatto perdere la rotta alla nave giapponese. La prima console HD di Nintendo con controller per tablet vuole sfruttare il successo della Wii e rivolgersi a nuovi gruppi target, vale a dire gli utilizzatori di tablet e gli utenti Apple. Ma l’esperimento fallisce miseramente. Anche questo, però, fa parte della rischiosa strategia «Blue Ocean»: si corrono dei rischi e si accetta di poter fallire.

Con soli 13,5 milioni di pezzi venduti, la Wii U è il più grande flop a livello di console nella storia di Nintendo.
Con soli 13,5 milioni di pezzi venduti, la Wii U è il più grande flop a livello di console nella storia di Nintendo.
Fonte: Shutterstock

Dopo la Wii U, Nintendo si spinge ancora oltre con la Switch. Si sviluppa ulteriormente l’idea del tablet. Ma nel nuovo dispositivo si integrano anche delle idee prese dalle vecchie console, come il controllo di movimento della Wii. Con tutte le sue peculiari caratteristiche, la Switch appare come il culmine della strategia commerciale basata sull’innovazione che Nintendo ha perseguito con coerenza per ben 20 anni.

Ma già al momento del lancio, nel 2017, la Switch è tecnicamente datata. Non può nemmeno lontanamente competere con la PS4 e la Xbox One. Ma non importa, perché la Switch offre qualcosa che i competitor non offrono: l’hardware ibrido di Nintendo annulla i confini tra le console fisse e i dispositivi di gioco mobili. Poter giocare con «veri» giochi da console mentre si è fuori casa per molti è un sogno che si avvera.

Sin dalla sua presentazione nell’ottobre 2016, Nintendo ha pubblicizzato la Switch come una «vera» console che si può usare anche fuori casa.
Sin dalla sua presentazione nell’ottobre 2016, Nintendo ha pubblicizzato la Switch come una «vera» console che si può usare anche fuori casa.
Fonte: Nintendo

Con la Switch Nintendo crea ancora una volta un nuovo mercato «Blue Ocean», mentre la concorrenza si sta massacrando con gigantesche corazzate nell’«Red Ocean».

Al momento, sembra quindi che la piccola console sia destinata a diventare il più grande successo di Nintendo. Finora l’azienda ha venduto 141 milioni di unità. Gli analisti sono certi che Nintendo supererà presto il suo precedente record (154 milioni con la Nintendo DS) e la PS2 come console più venduta di tutti i tempi (circa 160 milioni).

I giochi Nintendo si sono liberati dai legami del mercato AAA

È soprattutto nell’era della Switch che la scelta di Nintendo di abbandonare la corsa agli armamenti tecnologici del mondo delle console e dei PC con la sua strategia «Blue Ocean» si rivela vincente.

Le migliorie grafiche tra una generazione di console e la successiva sono sempre meno evidenti: le differenze tra la PS1 e la PS2 sono più evidenti rispetto a quelle tra la PS4 e la PS5. Molti consumatori difficilmente riescono a distinguere le differenze tra le console «Last Gen» e «Next Gen».

Nonostante i minimi upgrade visivi tra una generazione e l’altra di console, i costi di sviluppo aumentano in modo esponenziale. Risoluzioni più alte, modelli più dettagliati ed effetti ad alta intensità di calcolo come il ray tracing costano molto in termini di denaro, tempo e risorse umane.

«Spider-Man 2» per PS5 è davvero straordinario. Vi ho fregato: questo è il primo «Spider-Man» per PS4.
«Spider-Man 2» per PS5 è davvero straordinario. Vi ho fregato: questo è il primo «Spider-Man» per PS4.
Fonte: Sony

Nintendo può bellamente ignorare questi problemi sulla sua Switch. Con uno sforzo relativamente inferiore, l’azienda pubblica una marea di giochi per la sua console portatile tecnicamente datata. La produzione di Nintendo nella generazione dalla Switch è impressionante. La fornitissima libreria di software, ricca di titoli esclusivi, ha contribuito in modo determinante al successo della console. Dal lancio della Switch nel marzo 2017 Nintendo ha pubblicato oltre 120 (!) giochi per la console. Una quantità esagerata. Per fare un confronto: dopo ben quattro anni Sony ha pubblicato poco più di 30 giochi per la PS5.

Oltre alla differenza nel numero di giochi pubblicati, colpisce anche l’enorme divario per quanto riguarda la varietà di generi e le dimensioni dei giochi. L’approccio «Blue Ocean» di Nintendo non riguarda solo lo sviluppo di nuovo hardware, ma interessa anche la gamma dei software. Mentre Sony rilascia quasi esclusivamente giochi AAA da milioni di dollari come «Spider-Man 2» e «Horizon: Forbidden West», Nintendo si concede anche titoli più sperimentali come «Princess Peach: Showtime» o «Kirby e la terra perduta».

Nintendo pubblica anche titoli minori, come l’ultimo «Kirby», ma comunque di grande successo.
Nintendo pubblica anche titoli minori, come l’ultimo «Kirby», ma comunque di grande successo.
Fonte: Nintendo

Per colpa della dispendiosa concorrenza nell’oceano rosso dei giochi AAA, Sony e Microsoft sono condannate a produrre un blockbuster dopo l’altro. Ogni gioco deve essere ancora più grande, più bello e più spettacolare del precedente e vendere ancora di più. Nel frattempo, Nintendo, nel suo mondo parallelo «Blue Ocean», gode della massima libertà e produce piccoli e grandi successi come più le aggrada.

Sperimentare con giochi, generi e serie diverse ripaga con gli interessi. Degli oltre 120 giochi Nintendo presenti sulla console ben 64 (!) hanno già venduto oltre un milione di copie mentre 21 hanno venduto oltre dieci milioni di copie. Si tratta di numeri da capogiro che gli altri editori possono solo sognare.

Con quasi 62 milioni di copie vendute «Mario Kart 8 Deluxe» è il gioco per Switch di maggior successo.
Con quasi 62 milioni di copie vendute «Mario Kart 8 Deluxe» è il gioco per Switch di maggior successo.
Fonte: Nintendo

Inoltre, le conseguenze di un eventuale insuccesso nel mondo blu di Nintendo sono molto più basse rispetto all’universo rosso degli AAA di Sony e Microsoft. Perché un progetto mastodontico come «Spider-Man 2», con un budget di produzione di oltre 300 milioni di dollari, sia redditizio, è necessario vendere diversi milioni di copie. Se il gioco non raggiunge gli obiettivi di vendita si rischiano subito licenziamenti e chiusure di studi. Ecco perché Insomniac, lo studio di «Spider-Man 2», ha dovuto licenziare diversi dipendenti nonostante le vendite record. Il gioco è un successo. Ma non un successo sufficiente per l’oceano rosso.

Se invece il prossimo Zelda 2D «The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom» dovesse essere un flop, le conseguenze per Nintendo sarebbero minime. Da un lato, perché i costi di produzione saranno probabilmente molto più bassi rispetto a quelli di un gioco AAA per PS5. E dall’altro lato, perché Nintendo ha talmente diversificato il suo catalogo di giochi che un eventuale insuccesso non fa subito traballare l’intera barca e non porta a licenziamenti.

Il nuovo «Zelda» può anche essere un flop. Ma mi sembra molto improbabile.
Il nuovo «Zelda» può anche essere un flop. Ma mi sembra molto improbabile.
Fonte: Nintendo

La dura realtà del settore dei videogiochi coinvolgerà anche Nintendo?

Il lancio della Switch 2 è previsto a breve. Gli analisti e gli addetti ai lavori non credono che l’azienda apporterà cambiamenti radicali al concetto di base della Switch. Ovvero, la prossima console sarà sempre mobile e si potrà usare anche su TV tramite una docking station.

Un nuovo hardware significa però anche maggiore potenza. A maggio 2024, durante una riunione con gli investitori, l’attuale presidente di Nintendo Shuntaro Furukawa ha avvertito che, in conseguenza dell’hardware più potente, lo sviluppo dei giochi «in futuro sarà ancora più lungo, più complesso e più impegnativo». Anche Nintendo si troverà ad affrontare problemi simili a quelli che Sony e Microsoft incontrano ormai da anni con un hardware più potente?

Lo sviluppo dei giochi in futuro sarà ancora più lungo, più complesso e più impegnativo».
Shuntaro Furukawa (2024)

Per me un’altra domanda da fare è anche: con la Switch 2 Nintendo sta ancora navigando nell’oceano blu? Basta mantenere lo stesso concetto ibrido di console-portatile e aggiungere semplicemente un hardware più potente?

In fondo, altri produttori del settore dei PC hanno conquistato il mercato dei palmari con hardware estremamente potenti. Uno su tutti, Valve con il suo Steam Deck. E secondo alcune indiscrezioni, anche Microsoft starebbe lavorando a una propria Xbox portatile. Con questi nuovi player, la corsa agli armamenti tecnologici si sta affacciando anche sul finora tranquillo oceano blu.

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Bisogna vedere se Nintendo riuscirà a sfruttare il successo della Switch, nonostante gli sforzi aggiuntivi legati al progresso tecnologico e alla nuova concorrenza nel mercato delle console portatili.

Spero di poter scrivere un articolo analogo anche alla fine della prossima generazione di console: «Con la Switch 2, Nintendo non ha sbagliato un colpo». Perché nell’oceano rossissimo dei videogame, punteggiato di chiusure di studi, licenziamenti di massa e giochi cancellati, c’è ancora bisogno di navi che navighino arditamente in acque blu e inesplorate.

Immagine di copertina: Domagoj Belancic

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