«Inside Out 2»: entrano in gioco ancora più emozioni
In nessun'altra fase della vita le nostre emozioni impazziscono così come durante la pubertà. È proprio a questo caos emotivo che si rivolge l'ultima opera della Pixar. «Inside Out 2» lo fa in modo amorevole, colorato, divertente... e un po' routinario.
Questa recensione non contiene spoiler. Non svelerò più di quanto è già noto e visibile nei trailer.
La storia dell'undicenne Riley, le cui emozioni personificate Gioia, Rabbia, Tristezza, Disgusto e Paura impazziscono a causa di un trasloco, ha entusiasmato tutto il mondo. Da un lato, il film racconta la complessità delle emozioni umane con molto umorismo e una certa leggerezza. Allo stesso tempo, è estremamente profondo e tocca il cuore, lasciando gli occhi lucidi.
«Inside Out» è senza dubbio un bellissimo film per grandi e piccini. Un equilibrio che non tutti i presunti film per bambini riescono a raggiungere. Non per niente è considerato da molti uno dei migliori, se non il migliore film della Pixar in assoluto. Con l'Oscar per il miglior film d'animazione e incassi di 850 milioni di dollari, non è stata quindi una grande sorpresa quando Disney e Pixar hanno annunciato un sequel del blockbuster nel settembre 2022. Ora, nove anni dopo la prima parte, «Inside Out 2» è finalmente al cinema. Sarà in grado di soddisfare le grandi aspettative create dal suo predecessore?
Nuove emozioni per la ragazzina
Riley ora ha 13 anni. Le cose non potrebbero andare meglio nell'hockey su ghiaccio e con le sue amiche. Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto hanno tutto sotto controllo nel centro di controllo nella testa di Riley. Ma i cambiamenti sono imminenti, esterni ma soprattutto interni, poiché nuove emozioni emergono quando Riley entra nella pubertà: Ansia, Invidia, Imbarazzo e Ennui (noia). Quando si impadroniscono anche del pannello di controllo del centro emozionale di Riley e mettono da parte le vecchie emozioni, il caos sembra inevitabile.
I nuovi arrivati spaccano
Le nuove emozioni di Riley in «Inside Out 2» sono un arricchimento. Ansia, Imbarazzo, Noia e Invidia coprono gran parte dell'ampia gamma di emozioni che si provano durante la pubertà. «Sono abbastanza?», «Appartengo a questo gruppo?» o «Perché i miei genitori sono così testardi?» sono domande che tutti noi ci siamo posti internamente, più e più volte, durante i nostri primi passi incerti sulla strada verso l'età adulta. E se siamo del tutto onesti, di tanto in tanto sentiamo ancora queste e altre voci simili, arrivate durante la pubertà.
La mia preferita delle nuove emozioni di «Inside Out 2» è sicuramente Ennui, con quel suo fantastico atteggiamento menefreghista. Con il suo modo di fare decisamente sarcastico e ironico, mi ha fatto sorridere o ridere in ogni sua scena. Forse perché mi riconosco molto in lei? Ma la leader del nuovo gruppo è senza dubbio Ansia, che tira i fili, o meglio li aggroviglia, nel caos emotivo adolescenziale di Riley. Ad esempio, quando rovista nei ricordi di Riley.
A parte le nuove arrivate, rimane tutto invariato
«Inside Out 2» illustra le sfide e le tribolazioni della pubertà in modo estremamente divertente, senza perdere di vista la profondità. Ma data la complessità dell'argomento, non sono del tutto sicuro se e quanto questo mix funzioni ancora per grandi e (molto) piccini come l'ultima volta. È più probabile che la pubertà abbia come gruppo target quello di età superiore ai 10 anni. Ma, ehi, ci sono ancora personaggi divertenti che fanno cose divertenti, quindi non fa nulla. Sono d'accordo con la classificazione d'età di 6 anni, con l'aggiunta «consigliato a partire dai 10 anni».
Con tutti questi elogi, «Inside Out 2» è un altro capolavoro della Pixar? Snì. In realtà sì, se non fosse per il predecessore. Il regista Kelsey Mann finora ha lavorato principalmente come storyboard artist alla Pixar. Ha indubbiamente fatto i compiti per il suo debutto alla regia e ha imparato la ricetta del successo dal regista di «Inside Out», «Soul» e «Up» Pete Docter. Ma forse addirittura un po' troppo bene. A parte le nuove emozioni e l'argomento leggermente diverso, nella seconda parte mi mancano la creatività, l'innovazione e le nuove idee che caratterizzano la prima.
A volte mi sembrava di guardare una copia esatta di «Inside Out». Sempre la stessa cosa, insomma. Da un lato va bene così, perché «la stessa cosa» è una delle cose migliori che la Pixar abbia mai creato. Dall'altro è un po' un peccato perché manca l'effetto sorpresa. Per un film d'animazione in particolare, la pubertà dovrebbe essere un enorme campo di gioco per idee creative, gag folli e una profondità ancora maggiore. In questa fase della vita impazziscono molte più emozioni di quelle introdotte in «Inside Out 2». E queste, a loro volta, fanno sì che la persona pubescente faccia cose folli.
Le fa anche Riley in «Inside Out 2». Ad esempio, finge che le piacciano delle cose solo per piacere agli altri. Si lascia alle spalle le vecchie amiche perché crede che quelle nuove siano migliori. Ha improvvisi scatti d'ira e li sfoga sugli altri senza sapere bene cosa le stia succedendo. «Mi sembra molto familiare», continuo a pensare sorridendo, ma allo stesso tempo vorrei poter vedere nuove sfaccettature della pubertà che non siano già state trattate in innumerevoli altri film sull'adolescenza.
Più coraggio. Ecco di cosa avrebbe avuto bisogno il film. Più coraggio per andare in profondità, per descrivere il caos emotivo di un adolescente in modo ancora più sfaccettato, soprattutto con la possibilità di ritrarre le varie emozioni. Più coraggio per drammi cupi, quasi deprimenti, perché durante la pubertà il mondo sembra finire una dozzina di volte al giorno. Come minimo. E più coraggio per essere ancora più sfacciato, magari anche con qualche battuta ambigua più adatta ai giovani adolescenti e che giustifica una classificazione FSK 6. In «Inside Out 2», Kelsey Mann affronta il tema della pubertà, ma lo fa comodamente nello stile del suo predecessore Pete Docter, in cui le emozioni nella testa di Riley litigano e causano il caos prima di tornare unite alla fine.
In breve: Kelsey va sul sicuro. Ma nulla è certo durante la pubertà, come tutti sappiamo.
In breve
Un bel giro sulle montagne russe emotive con il freno a mano tirato
«Inside Out 2» amplia la gamma di emozioni e affronta il caos emotivo della pubertà. Il mix di divertimento colorato e profondità emotiva funziona bene come nella prima parte, senza però mai uscire dalla sua ombra. A parte i nuovi personaggi, non è stato azzardato quasi nulla di nuovo. Questo rende «Inside Out 2» degno di essere visto da tutta la famiglia. Niente di più, niente di meno.
«Inside Out 2» è nei cinema della Svizzera tedesca dal 12 giugno 2024, nella Svizzera francese e in Ticino dal 19 giugno 2024. Durata: 96 minuti. Può essere visto a partire dai 6 anni di età, la visione è consigliata a partire dai 10 anni di età.
Pro
- animazioni Pixar di alto livello
- le sfide della pubertà sono illustrate accuratamente
- il mix di umorismo e profondità funziona ancora una volta
- le nuove emozioni completano meravigliosamente l'insieme esistente
Contro
- a tratti si tira per le lunghe
- ripete la prima parte invece di costruirci sopra
- a parte le nuove emozioni, non c'è molto di nuovo
Sono un papà e un marito di razza, un nerd part-time e un allevatore di polli, un domatore di gatti e un amante degli animali. Vorrei sapere tutto e invece non so nulla. Ne so ancora meno, ma imparo qualcosa di nuovo ogni giorno. Quello che so fare bene è trattare con le parole, parlate e scritte. E posso dimostrarlo qui.