Mondiali di calcio in Qatar
Dì la verità: li guarderai?
- Sì, guarderò le partite.49%
- No, sono fuori da questi Mondiali.28%
- Non seguo il calcio già da tempo.23%
Il concorso è terminato.
Ci sono degli adesivi con dei volti che sono di grande valore per i più giovani: le figurine Panini. Tuttavia, incombe una minaccia di inflazione per le 670 figurine dell'album e la miriade di immagini nella mia testa.
«Ci sono solo quelle brutte», afferma mio figlio gettando sul tavolo il contenuto della prima confezione di figurine Panini dei Mondiali di calcio, disputati alle porte dell’inverno. Devo ricompormi un attimo e non voglio fare un torto a Hasan Al-Haydos, Abdullah Madu e Jonathan Williams. Pertanto, dichiaro che non possono essere poi così male. Dopo tutto, giocano nella Coppa del Mondo. Che questo sia un bene o un male, ovviamente, è discutibile. Anche le figurine sono diventate una questione politica. Appena sono state messe in vendita su Galaxus, la colonna dei commenti ha assunto un tono sempre più critico. E la cosa non mi ha sorpreso.
Tra poco avranno luogo i Mondiali di calcio. E chi colleziona figurine deve confrontarsi con un problema di immagine collettiva. Siamo confrontati con milioni di immagini e ci chiediamo su quali dovremmo concentrarci: solo su quelle sotto i riflettori? O anche su quelle dai lati oscuri? Non è difficile indovinare quali giochino le carte migliori, ma una cosa è certa: questi Mondiali segnano una spaccatura. Ognuno di noi e ognuna di noi deve prendere posizione in merito nelle prossime settimane. Guardarli? Non guardarli? Protestare? Decidere per sé è relativamente facile. Ma come fai a spiegare ai bambini che il calcio è bello, ma che una Coppa del Mondo come questa non si può guardare? È difficile. Continuo a parlare di come stanno le cose. Sono messe male, ovviamente. Spiego com’è la situazione dei diritti umani, delle condizioni di lavoro e della corruzione e che significato ha tutto questo.
Bambine e bambini in età scolare sentono dire che la situazione è grave praticamente da quando sono in grado di pensare. I loro primi ricordi saranno sempre legati anche alle mascherine, alla paura diffusa di un virus, alla guerra, alla crisi energetica e all’emergenza climatica. D'altra parte, alle nostre latitudini crescono in modo estremamente privilegiato: in pace, con le vacanze, con gli hobby e la libertà di investire la loro paghetta nelle figurine Panini. La simultaneità delle cose talvolta è insopportabile, ma in questo caso ha fatto sì che questa Coppa del Mondo sia arrivata al capolinea. E ovviamente guarderemo lo stesso le partite. Molti di noi lo faranno. Alla fine, l’audiance probabilmente sarà diversa da quella prevista dai sondaggi.
Dì la verità: li guarderai?
Il concorso è terminato.
I volti sulle figurine, cioè i giocatori che dovrebbero dare una buona immagine a questo torneo, non hanno una vita facile. Molti di loro avevano solo dieci anni quando la Coppa del Mondo era stata assegnata al Qatar nel 2010. E ora dovrebbero giustificarsi per gli accordi di chi preferisce giocare in secondo piano. Dovrebbero prendere posizione, rappresentare dei valori e sfruttare la loro vasta portata. Contemporaneamente, non dovrebbero infastidire gli sponsor, dovrebbero evitare sanzioni e, ah sì, fornire prestazioni di alto livello così da riparare o meglio nascondere tutti i danni. Eppure, sulla fascia del capitano c'è scritto «One Love» a mò di critica diplomatica.
I giocatori fungono da decalcomania di aspettative di ogni tipo, e anche questo non è giusto. Presumibilmente, qualche anno fa, attaccavano ancora figurine Panini sugli album di tornei assegnati in modo più o meno corrotto, dove le promesse di salvezza per la popolazione dei paesi ospiti e per tutto il personale addetto non sono mai state soddisfatte. Sarà così anche questa volta. Di norma, un torneo del genere migliora la vita solo di poche persone, che non stanno né in campo né in un cantiere.
Prendiamo ad esempio i Mondiali in Sudafrica. I costi all'epoca: 1709 percento in più del previsto. Perdite economiche per il paese ospite: 2,1 miliardi di euro. Aumento dei profitti della FIFA rispetto al 2006: 50 percento, ovviamente esente da imposte. Crescita dei profitti delle cinque maggiori imprese di costruzione del paese: 1300 percento. I salari degli amministratori delegati di queste aziende sono aumentati del 200 percento in cinque anni. 70 000 lavoratori e lavoratrici edili hanno dovuto scioperare per ottenere un adeguamento dei loro salari perlomeno rispetto all’inflazione.
Tutto ciò mi porta a pensare alle loro colleghe e colleghi in Qatar; ma torniamo agli album di figurine. Ogni volta che vedo le figurine Panini, mi vengono in mente le Cards of Qatar. Una campagna per la quale giornaliste e giornalisti investigativi hanno fatto ricerca sui destini e sulle storie di diverse persone migranti morte sul lavoro nell'Emirato arabo e le hanno presentate sotto forma di carte collezionabili. Dai un'occhiata al video: finora sono morte più persone di quelle menzionate nel filmato.
I numeri ci aiutano a classificare le cose, ma non trasmettono emozioni. Per questo sono importanti queste storie. Ognuna di esse è una piccola pugnalata al cuore. Eppure, di questi tempi di crisi multiple, difficilmente avranno una chance. Il tempo di dimezzamento dei problemi è breve e la battaglia d’immagine dei Mondiali in Qatar sarà ancora una volta vinta dal calcio. È sempre stato così. E così rimane in un mondo che è diventato sempre meno trasparente. Si nota anche sulle figurine Panini di mio figlio. Nel 1970 quando è uscito il primo album dedicato ai Mondiali, tutto era ancora diverso.
All'epoca la popolazione mondiale era di 3,7 miliardi di persone, quest'anno sarà di 8 miliardi. Nel 1970 le squadre partecipanti alle finali erano 16, nel 2022 sono 32. Nel 1970 le figurine collezionabili erano 288, nel 2022 sono 670. In poche parole, il mondo di oggi è due volte meno trasparente di quello di allora e Panini si limita a inserire qualche immagine in più nell'album. In Svizzera, c'è la Oryx Edition con 50 «figurine speciali» e «20 figurine Action Extra». Per esempio, la «Timeline of FIFA World Cup» con le immagini di tutti i Mondiali di calcio che non sono sempre stati esemplari, ma sui quali è cresciuta l'erba della storia e che oggi guardiamo con orgoglio.
Già durante i Mondiali del 1934, quando l'Italia fascista di Mussolini costruiva diligentemente gli stadi per dar vita a un bellissimo spettacolo propagandistico, secondo Wikipedia, «in seguito al boom edilizio, la lira perse enormemente valore e i salari degli operai vennero abbassati». Quindi non ditemi che il pessimo trattamento di chi lavora nell'ombra non ha una tradizione.
Una pagina più avanti, Argentina 1978: un paese in preda alla dittatura militare in cui si praticavano giochi sporchi e torture. Già allora si discuteva di un boicottaggio, ma alla fine il calcio d’inizio è stato sferrato ugualmente. E infine la Russia, dove un certo Vladimir Putin pensava a coprire solo sé stesso con l’ombrello, lasciando tutti gli altri sotto la pioggia. Il potere delle immagini.
Ci sentiamo impotenti di fronte a queste vecchie immagini. Chissà cosa succederà nel 2026, quando gli Stati Uniti ospiteranno la Coppa del Mondo insieme al Messico e al Canada, con 48 nazioni e situazioni politiche non ancora prevedibili oggi. Una cosa è certa: se esiterà ancora la Panini, ci avvicineremo inevitabilmente al limite magico di 1000 figurine. L'inflazione di immagini continuerà, eppure non è nulla di comparabile con l'esplosione dei contenuti in rete.
Oggi, solo su Instagram, ogni giorno vengono caricate circa 100 milioni di foto e video, ma il re indiscusso della piattaforma è lui: Cristiano Ronaldo con 483 milioni di follower ai quali può mostrare la sua ultima collezione di biancheria intima, esprimere un'opinione o postare un’immagine di sé stesso. Naturalmente, otto bambini di seconda elementare esultano a gran voce quando trovano la sua figurina tra tutte quelle «brutte», durante una festa di compleanno. Finalmente una di quelle «belle». O sbaglio?
In ogni caso, uno che può essere ritratto sia come un brillante modello sportivo che come un grande imprenditore dal cuore d’oro, sia come evasore fiscale condannato a due anni di libertà vigilata che come persona accusata di stupro, e che recentemente ha fatto cadere dalle mani e rotto lo smartphone di un ragazzo quattordicenne autistico. Non esiste immagine giusta, né di Ronaldo né della Coppa del Mondo in Qatar. Ogni scatto ritrae sempre solo una parte di verità.
670 di queste immagini si trovano nell'album di figurine Panini. Eppure, non sappiamo nemmeno chi parteciperà al torneo. Forse il segreto del loro successo è che sono così rassicuranti e ben strutturate. Sguardo fisso sull’obiettivo, una cornice e tutte esattamente della stessa dimensione. Ronaldo è incollato, andiamo avanti. Prossimo pacchetto, prossimo numero. Fatto. Tutto è in perfetto ordine. A differenza della miriade di altre immagini che abbiamo in testa e che non riusciremo mai a classificare e mettere a posto.
Scienziato sportivo, padre di alto livello e ufficiale di casa al servizio di Sua Maestà la Tartaruga.