MacBook Pro con M4 alla prova: un vero fuoriclasse
Con nuovi chip e tanta memoria di lavoro in più, il MacBook Pro non è esattamente a buon mercato, ma ha il migliore rapporto qualità-prezzo possibile. Solo gli aggiornamenti dell’SSD sono ancora assurdamente costosi.
Il MacBook Pro di Apple monta una nuova generazione di chip. M4, M4 Pro e M4 Max sono più rapidi dei loro predecessori e richiedono meno energia. Il vetro nanostrutturato opzionale del display è progettato per ridurre i riflessi, mentre le porte USB-C supportano Thunderbolt 5.
Ho provato il notebook da 14 pollici con l’M4 Pro e da 16 pollici con l’M4 Max. Mi sono concentrato soprattutto sulle innovazioni. Il design, la lavorazione, la tastiera, il trackpad e gli altoparlanti sono sempre di ottima qualità. Qui puoi leggere maggiori dettagli.
Display: nanostruttura o no?
Per la prima volta in oltre dieci anni, il MacBook Pro è disponibile con un display opaco. L’opzione costa 150 franchi o 170 euro in più. Quello che ha fatto Apple non è stato solo applicare un rivestimento, ma fresare una nanostruttura nel vetro. In questo modo lo schermo è robusto come se avesse una finitura lucida. Lo scopo della microstruttura è in realtà ridurre i fastidiosi riflessi.
Personalmente non sono un grande fan dei display opachi. Se da un lato i riflessi sono più soft, sono però distribuiti su un’area più ampia. E una lampadina si trasforma da un punto di luce intenso a un cerchio dai bordi sfumati. Quindi è vero che spicca di meno, ma riduce il contrasto in tutta l’area. Succede la stessa cosa con il vetro nanostrutturato di Apple non appena è esposto a una fonte di luce.
Tuttavia, qui l’effetto è meno marcato rispetto a quello che mi è capitato di vedere in altri display opachi. E se non c’è un irraggiamento diretto il vetro nanostrutturato può risultare gradevole. Se ad esempio dietro di me c’è uno sfondo irrequieto, nella versione lucida risulta più fastidioso.
In un ambiente controllato e privo di riflessi, il display lucido appare invece un po’ più luminoso e nitido. Nell’insieme non mi sento quindi di raccomandare assolutamente l’uso del vetro nanostrutturato, che resta quindi una questione di gusti. Se invece ti piacciono i display opachi, la soluzione di Apple è sicuramente una delle migliori che io conosca.
Connessioni: la musica del futuro
Ora le porte USB-C supportano Thunderbolt 5 con una larghezza di banda fino a 120 Gb/s. La cosa per ora è di scarsa utilità, perché in pratica non esiste alcun dispositivo che la utilizzi. Ma in futuro Thunderbolt 5 ti permetterà di usare, ad esempio, monitor 6K da 120 hertz, docking station migliori e unità SSD esterne più veloci.
Il numero di monitor che puoi collegare al nuovo MacBook Pro dipende dal chip. L’M4 regolare sta facendo progressi: ora regge due schermi, mentre nell’M3 era uno solo. Questa è una buona notizia per chi non ha bisogno di tanta potenza, ma vuole comunque due display esterni. L’M4 Pro e l’M4 Max supportano lo stesso numero di display dei chip precedenti.
- M4 e M4 Pro: due monitor con risoluzione fino a 6K a 60 hertz (Hz) / un monitor con 8K e 60 Hz oppure 4K e 240 Hz.
- M4 Max: tre monitor a 6K e 60 Hz e uno a 4K e 144 Hz / due monitor a 6K 60 Hz e uno a 8K e 60 Hz oppure a 4K e 240 Hz.
Prestazioni: un miracolo di efficienza
I due chip più performanti dispongono di maggiori riserve per applicazioni impegnative come l’editing di video. Ho provato l’M4 Pro nel modello da 14 pollici e l’M4 Max nel modello da 16 pollici, entrambi con il numero massimo di core CPU e GPU. Ecco le specifiche dei nuovi SoC in sintesi:
L’anno scorso Apple ha differenziato in modo molto evidente l’M3 Max dall’M3 Pro, che è stato ottimizzato per una maggiore efficienza. Ora il chip Pro si sta avvicinando nuovamente al Max. Anche se il numero di core della CPU è superiore di sole due unità, cambia il rapporto tra performance core e efficiency core. Mentre l’M3 Pro ne aveva 6 di ogni tipo, l’M4 Pro ha 10 P-core e solo 4 E-core. Inoltre, il numero di core grafici passa da 18 a 20.
L’architettura dell’M4 Max resta invece uguale a quella del suo predecessore: 12 P-core, 4 E-core e 40 GPU core. Tuttavia, i singoli core secondo Apple sono più potenti. Anche la Neural Engine dovrebbe essere più veloce in entrambi i chip, il che lo rende più adatto alla Apple Intelligence.
CPU: un enorme balzo in avanti con il chip Pro
I benchmark mostrano i progressi compiuti dalle CPU nelle ultime due generazioni. L’M4 Max è uno dei chip più veloci di sempre, e non parlo solo di CPU per laptop. Il system-on-a-chip di Apple ottiene valori simili a quelli dell’AMD Ryzen 9 9950X o dell’Intel Core Ultra 9 285K. Nel single core l’M4 Max e l’M4 Pro sono addirittura in vantaggio.
Il miglioramento è significativo anche rispetto ai chip precedenti. In media nel multi-core l’M4 Max ha ottenuto un punteggio superiore del 18% rispetto all’M3 Max e dell’82% rispetto all’M2 Max. L’M4 Pro supera il suo diretto predecessore del 50%.
Mi stupisce in particolare l’M4 Pro. Se le tue applicazioni sollecitano principalmente la CPU, potrai avere le stesse prestazioni dell’anno scorso con l’M3 Max, per 1200 franchi in meno. L’M4 Max è ancora leggermente migliore, ma il distacco si attesta sul 19%.
GPU e Neural Engine: comincio a irritarmi
È solo nelle prestazioni grafiche che l’M4 Max si distingue nettamente dall’M4 Pro. E la cosa non stupisce, visto che ha il doppio dei GPU core. Nei miei benchmark il distacco è in media del 67%. Rispetto all’M3 Max, siamo al 20%, che comunque è molto per una sola generazione.
Tuttavia, il miglioramento è minimo se paragonato a quello dell’M4 Pro, che supera il suo predecessore del 40% nelle prestazioni grafiche ed è ora più o meno alla pari con l’M1 Max del 2021. Anche la Neural Engine dei due chip è nettamente più potente (ultima slide nel grafico seguente).
La cosa che mi infastidisce degli ottimi risultati della GPU è che non mi danno praticamente nessun beneficio. Di sicuro là fuori ci sono persone che ora possono aggiungere ancora più filtri ai loro video high-end in tempo reale. O velocizzare il rendering di effetti pazzeschi in After Effects. Ma non credo saranno in tanti.
Ci sarebbe un altro gruppo di clienti molto più ampio a cui appartengo anche io: i gamer occasionali. L’M4 Max ha il potenziale per sostituire il mio computer Windows. Dall’anno scorso i chip di Apple supportano persino il ray tracing. E anche se un SoC per laptop non potrà mai competere con una scheda grafica per desktop, in molti casi le prestazioni saranno sufficienti. Lo dimostrano giochi ottimamente portati come «World of Warcraft» o «Baldur’s Gate 3».
Ma anche tre anni dopo l’uscita dei primi chip M con prestazioni grafiche elevate, la selezione di titoli AAA per Mac è ancora tristemente scarsa. Non so di chi sia la colpa. Eppure Apple può contare su una delle più ricche riserve finanziarie al mondo: coraggio Tim, sgancia qualche manciata di miliardi per invogliare gli sviluppatori a fare il porting di qualche bel titolo! E non mi riferisco a titoli vecchi di quattro anni come «Cyberpunk 2077».
Produttività: prestazioni raggiunte solo in parte
Programmi avidi di risorse come DaVinci Resolve o Lightroom beneficiano dei chip più veloci soprattutto quando hanno bisogno di molta energia per un periodo di tempo prolungato. Ad esempio, quando c’è da esportare dei video di grandi dimensioni. Anche i filtri avanzati, come la riduzione del rumore assistita dall’IA, vengono calcolati più rapidamente.
In questi scenari reali l’M4 Max risulta migliore del 12-17% rispetto al suo diretto predecessore, mentre l’M4 Pro è migliore del 5-51%. L’ampio range dimostra quanto il rendimento nell’impiego quotidiano dipenda da programmi ben ottimizzati.
Quanto questi progressi ti siano effettivamente utili dipende dai singoli casi. Una normale elaborazione di immagini in Lightroom o Photoshop non risulta più efficace con l’M4 Max rispetto ai chip più vecchi. Perché già quelli sono sufficientemente veloci. Ma funzioni avanzate, come le maschere IA automatiche per le personalizzazioni locali, funzionano molto più velocemente. Se sei una fotografa di matrimoni e devi sviluppare diverse centinaia di immagini, nel tempo tutto questo si somma.
Batteria: praticamente inesauribile
La durata della batteria del primo MacBook Pro con chip di Apple, tre anni fa, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione. Già la generazione M1 aveva una durata pazzesca per le sue prestazioni. Da allora, l’efficienza ha continuato a migliorare a ogni chip. Anche l’M4 Pro e l’M4 Max hanno fatto progressi rispetto ai loro predecessori.
A carico leggero, il MacBook Pro con l’M4 Pro funziona il 4% più a lungo di quello con l’M3 Pro. Questo risultato è degno di nota perché il nuovo chip ha una riserva di energia molto più elevata. La maggiore efficienza si vede nel mio test di esportazione video: a parità di potenza di calcolo, l’M4 Pro richiede il 9% di energia in meno rispetto all’M3 Pro ed è nettamente più veloce.
L’M4 Max fa un balzo ancora maggiore. Le cinque esportazioni consumano addirittura il 38% di batteria in meno rispetto all’M3 Max. Nel test di resistenza, il nuovo chip dura il 9% in più. Questi progressi sono tecnicamente notevoli, ma migliorano l’esperienza quotidiana solo in casi particolari. Che il MacBook Pro abbia ancora il 20% o il 50% di carica dopo un’intera giornata di lavoro non ha alcuna importanza.
Prezzo: conveniente la dotazione base, costosi gli upgrade
I chip M4 non sono solo più veloci e consumano meno energia dei loro predecessori, ma costano anche meno: grazie a un nuovo processo di produzione, i costi di produzione sono inferiori. Probabilmente questo è uno dei motivi per cui quest’anno Apple ha aumentato la memoria RAM del MacBook Pro senza aumenti di prezzo. Per di più, in Svizzera e in Europa beneficiamo anche di un tasso di cambio favorevole.
Con l’M4 standard, la RAM minima raddoppia da 8 GB a 16 GB, mentre con l’M4 Pro passa da 18 GB a 24 GB. L’M4 Max parte ancora da 36 GB. Il che è una bella cosa. Se però ti serve più memoria di lavoro rispetto alle configurazioni di base, dovrai spendere molto di più. In particolare, nei chip più piccoli gli upgrade fanno lievitare il prezzo a livelli assurdi:
- M4: 200 franchi / 230 euro per 8 GB
- M4: 200 franchi / 230 euro per 12 GB
- M4 Max fino a 48 GB: 200 franchi / 230 euro per 12 GB
- M4 Max oltre 48 GB: 200 franchi / 230 euro per 16 GB
Questi prezzi sono superiori al costo della singola RAM. È vero che sui suoi SoC Apple utilizza una RAM particolarmente veloce, non direttamente paragonabile alla DDR5 RAM standard. Ma il margine è comunque sorprendentemente alto.
Con l’SSD succede la stessa cosa: per ogni 512 GB di memoria in più, Apple ti fa pagare ben 200 franchi o 230 euro. Solo se superi i 2 terabyte è previsto un piccolo sconto quantità. A differenza della RAM, i prezzi stellari, anche con tutta la buona volontà del mondo, non sono giustificabili con l’alta qualità. La memoria di Apple è buona, ma non migliore di un SSD PCIe 4.0 decente. Ad esempio, il WD Black SN850X è altrettanto veloce e costa circa 150 franchi per 2 TB.
I prezzi degli upgrade si meritano una critica. A livello pratico, però, è difficile che cambino perché fa tutto parte della strategia commerciale di Apple: i modelli di base a costo contenuto tengono bassa la soglia d’ingresso, mentre l’abile scala dei prezzi verso l’alto invoglia i clienti più danarosi a optare per una configurazione più costosa e con margini migliori.
Questo sistema ha vantaggi e svantaggi, a seconda del gruppo di clienti a cui appartieni. Se ti serve molta RAM e SSD, in pratica sovvenzioni tutti quelli che si accontentano delle configurazioni di base. Perché in quella fascia quest’anno il MacBook Pro ha un rapporto qualità-prezzo eccezionale. E grazie alla RAM di base più potente, è più facile rinunciare agli upgrade.
In breve
Più veloce, più efficiente, più conveniente
Il nuovo MacBook Pro non passa inosservato. Ha prestazioni ancora più elevate e un’autonomia maggiore rispetto al modello precedente. Al contempo, Apple ha finalmente aggiunto più memoria RAM e abbassato ancora i prezzi in Svizzera e in Europa. Il risultato è il più grande salto in termini di qualità-prezzo dai tempi della generazione M1.
L’M4 Pro supera il chip precedente di quasi il 50%, pur consumando meno energia in modalità idle. Può gestire elaborazione di immagini anche complesse o flussi di lavoro per la creazione di video a costi contenuti. Per me è, senza alcun dubbio, il pezzo forte della famiglia Apple. L’M4 Max è un computer che va comprato solo se sai esattamente come sfruttare quella potenza in più: il chip più grande offre il 19% di prestazioni della CPU in più e il 66% di prestazioni della GPU in più rispetto all’M4 Pro.
Non sono convintissimo del vetro nanostrutturato. Se è vero che riduce i riflessi, in molte situazioni il livello del nero risulta peggiorato. Se in generale ti piacciono i display opachi, può valere la pena pagare il sovrapprezzo. Ricorda però che in cambio avrai un peggioramento del contrasto e della nitidezza.
Gli aggiornamenti della RAM e dell’SSD sono ancora assurdamente costosi. Fortunatamente, ora è più facile contrastare la scala dei prezzi di Apple: anche i modelli base hanno più RAM dell’anno scorso, quindi nella maggior parte dei casi sono sufficienti 24 GB per l’M4 Pro e 48 GB per l’M4. Valuta bene se hai davvero bisogno di più prestazioni.
Pro
- Prestazioni eccellenti per il prezzo
- Finalmente abbastanza RAM di base
- Lunghissima durata della batteria
- Design elegante, finitura perfetta
- Display, tastiera e trackpad di livello top
Contro
- Aggiornamenti costosi di RAM e SSD
- Con il nero l’immagine appare subito «sporca»
Le mie impronte digitali cambiano talmente spesso che il mio MacBook non le riconosce più. Il motivo? Se non sono seduto davanti a uno schermo o in piedi dietro a una telecamera, probabilmente mi trovo appeso a una parete di roccia mantenendomi con i polpastrelli.