Non vorrai più lasciare questo paradiso succulento
25/4/2024
Immagini: Christian Walker
Traduzione: Rebecca Vassella
Le piante succulente sono molto più che semplici Aloe vere o Echeverie. Presso Kakteen Gautschi GmbH, 100 000 piante grasse germogliano in tutte le forme, consistenze e colori. Ho avuto la possibilità di visitare il centro e per poco non rimanevo bloccata fra le spine.
Mi trovo davanti a un gigantesco cactus colonnare. Spina dopo spina, i miei occhi si alzano fino a poco sotto il soffitto. Il Pachycereus pringlei è sicuramente alto cinque metri e troneggia nell'area d'ingresso della Kakteen Gautschi GmbH a Schafisheim, nel Canton Argovia. Che meraviglia.
Una donna dai riccioli castani ha notato il mio entusiasmo. Si avvicina a me con un sorriso. «Impressionante, vero?», dice, con gli occhi lucidi e stringendomi la mano. Si tratta di Regula Kieser-Gautschi, titolare dell'azienda e figlia della coppia di fondatori Max e Therese Gautschi. Annuisco e le chiedo da quanto tempo il cactus è qui. «Da quando siamo qui noi». In altre parole: già da 51 anni.
Dal germoglio al gigante
Torniamo velocemente agli anni Settanta: il cactus colonnare è ancora un germoglio, così come Regula Kieser-Gautschi. «Correre tra le piante grasse era puro divertimento», ricorda la sua infanzia tra le spine e le foglie carnose. I suoi genitori, che all'ora volevano entrare nel mercato in Svizzera, continuavano a viaggiare nel sud della Francia e nei Paesi Bassi con un pulmino per andare a prendere le piante grasse e portarle a Schafisheim.
Il cactus colonnare e l'azienda prosperano: nel 1980 si registra una vera e propria crescita. Coop diventa il principale cliente dell'azienda, che si concentra sulla grande clientela. La famiglia vende i suoi cactus e altre piante grasse anche nei mercati di tutta la Svizzera. La loro popolarità è in crescita, così come quella del cactus colonnare. Finché non arriva il 1996. «Coop viene ristrutturata. Molti piccoli rivenditori vengono rimossi, compresi noi. È stato un vero shock», racconta Regula Kieser-Gautschi. Ma non ci siamo arresi.
Mettere le proprie radici
La famiglia Gautschi coglie l'occasione per allontanarsi dalla grande clientela e orientarsi verso quella privata. Costruiscono così un nuovo centro. Con una promozione, vendono le piante grasse che si trovano da tempo sugli scaffali a cinque franchi al chilo. «Siamo stati invasi dalla gente. Alcuni tagliavano i cactus in pezzi singoli per farli entrare in macchina», ricorda Regula Kieser-Gautschi con una risata. Anche il cactus colonnare viene tagliato e la sua punta viene ripiantata come talea.
Grazie alla presenza online e a una fiera di cactus che si tiene dal 2000 in poi, in cui vengono vendute piante grasse a bizzeffe, la famiglia Gautschi si radica in tutte le direzioni. Nemmeno il Coronavirus ferma l'azienda. Anzi, l'aiuta a fiorire. Regula Kieser-Gautschi assume la direzione dell'azienda nel 2022. Le piante l'hanno conquistata da tempo:
Opulenza della succulenza
Quello che la 43enne ha rilevato è un vero e proprio impero succulento. 800 specie diverse e un totale di 100 000 piante sono allineate su oltre 2000 metri quadrati. Alcune delle specie succulente a crescita rapida sono coltivate in casa. Kakteen Gautschi GmbH è uno dei maggiori rivenditori di piante grasse in Svizzera. È il momento di fare un giro nel regno colorato di spine, sfere, spirali e colonne.
Sono fortunata perché qui tutto fiorisce e germoglia tra marzo e maggio. Mentre ci muoviamo tra i corridoi non so dove girarmi per prima. La varietà è travolgente. Qualcosa di familiare mi colpisce: una spina di Cristo. La succulenta, che immagazzina l'acqua nel suo fusto spinoso, si trovava anche nel salotto dei miei nonni. «Sì, il fascino delle piante grasse risale a più tempo fa di quanto si pensi. E non è mai sparito», dice la proprietaria del negozio.
Pietre vive e fiori cadaveri
Il viaggio continua nel regno degli affamati di sole. In questa zona della serra, il sole colpisce direttamente le piante. O meglio, le piccole piante. I piccoli bulbi, che sporgono dal terreno, sono appena visibili. Regula Kieser-Gautschi mi dice che si tratta delle cosiddette «pietre vive». «Si mimetizzano per non essere mangiate dalle capre in Sudafrica». A Schafisheim, la clientela si precipita ad acquistarle. Negli ultimi cinque o sei anni, oltre alle piante grasse resistenti al freddo, anche queste rarità hanno avuto un boom.
Passiamo accanto a un Crassula pyramidalis e a un Eulychnia castanea spiralis, che mi ricordano i giaccioli Twister. Non ho mai visto degli intrecci di questo tipo prima d'ora. E ora si aggiungono anche gli odori. Regula Kieser-Gautschi mi conduce da una Stapelia hirsuta. Il fiore rigonfio e rosso porpora ha un aspetto strano e... caspita, un odore terribile. Ma ho imparato che deve puzzare un po'. «La pianta attira le mosche della carne come impollinatori», spiega la proprietaria dell'azienda. E già che siamo in tema odori: la famiglia Gautschi possiede anche un piccolo esemplare di Amorphophallus, che anche l'anno scorso ha attirato numerosi visitatori al Giardino Botanico di Zurigo.
Into the jungle
Ora mi serve una boccata d'aria fresca. Regula Kieser-Gautschi sa dove dobbiamo andare: nella giungla. In altre parole, dove ci sono piante grasse che non necessitano di luce solare diretta. Mentre percorriamo il lungo corridoio verso il fondo, cactus pendenti a forma di serpente volteggiano nell'aria accanto a noi come se fossero vivi. La proprietaria li accarezza amorevolmente. «Wow, non avrei mai osato farlo», dico. Regula Kieser-Gautschi ride e dice facendo l'occhiolino:
Attraverso le foglie la vedo brillare di un misterioso colore arancione. Poi all'improvviso ce la troviamo davanti: la Rechsteineria leucotricha. I suoi fiori a imbuto e le foglie di velluto argentato mi lasciano senza parole. «Questa è probabilmente una delle nostre succulente più spettacolari», dice Regula Kieser-Gautschi. Mi limito ad annuire, ipnotizzata dalla bellezza. Ma ciò che rende speciale la pianta è soprattutto la sua «ibernazione».
Dopo qualche settimana, le campanelle scompaiono, le foglie diventano più grandi e perdono il loro rivestimento vellutato. In autunno, l'intera pianta si ritrae in un tubero sulla superficie del terreno. Ogni anno, clienti disperati chiamano la famiglia Gautschi, credendo che la loro Rechsteineria sia morta. Tuttavia, le piante caudiciformi lo fanno solo per sopravvivere ai periodi più secchi nella natura. In primavera, un nuovo stelo spunta dal bulbo e fiorisce di nuovo in pieno splendore.
Piccole differenze, grandi conseguenze
In pieno splendore. È quello che vorrei vedere con alcune delle mie piante grasse. Di tanto in tanto, alcune muoiono, anche se sono considerate così facili da tenere. Perché? Regula Kieser-Gautschi sostiene che ciò potrebbe essere dovuto a una luce troppo scarsa o a una quantità eccessiva di acqua. Tuttavia, spesso la colpa non è del cliente, ma del venditore.
Le aziende si riforniscono di piante grasse, come anche la famiglia Gautschi, da Paesi come l'Olanda, l'Italia e la Spagna. Ma poi le piante finiscono nelle camere oscure dei negozi e vengono riempite di fertilizzanti. Di conseguenza, spesso sviluppano foglie molli e pallide e crescono troppo rapidamente in altezza (questo fenomeno è noto come eziolamento). Spesso finiscono poi per marcire. Nel caso della famiglia Gautschi, invece, le giovani piante vengono poste alla luce diurna per diversi mesi, per una cura di riposo senza fertilizzanti.
Adatte alla sopravvivenza
Visitiamo un ultimo abitante della giungla prima di tornare indietro. In fondo alla parete, fili sottili e setosi pendono dai ripiani. È così che immagino i capelli delle fate dei boschi. Le piante epifite sono sempre magiche. Non hanno bisogno di terra per crescere, possono essere semplicemente posizionate sulla corteccia di un albero. Prosperano anche nelle foreste dell'America centrale. «Se non le metti al sole e le spruzzi con acqua due o tre volte alla settimana, vivranno per anni», dice Regula Kieser-Gautschi.
Torniamo nell'area desertica e passiamo accanto alla vellutata Cotyledon ladysmithiensis, che ricorda la zampa di un orso, e alla verde e rigogliosa Polaskia chichipe, tanto apprezzata perché forma quei rami laterali noti fin dai primi cartoni animati. Infine, ci fermiamo davanti a un fico d'India di colore rosso vivo. Regula Kieser-Gautschi è così vicina che mi sembra quasi che stia per dargli un morso. Non è così improbabile. Infatti, un anno fa, in occasione del 50° anniversario dell'azienda, la famiglia Gautschi ha sbucciato e grattugiato il cactus e ne ha fatto un'insalata.
Le succulente commestibili sono molto popolari. E, aggiunge Regula Kieser-Gautschi: «L'insalata era molto saporita e succosa. Non a caso il fico d'India sopravvive per mesi grazie a questa capacità di immagazzinamento». Riconoscendolo, dico: «Le succulente sono davvero in grado di sopravvivere». Regula Kieser-Gautschi annuisce e ricorda un'esperienza che lo dimostra:
«Anche Kakteen Gautschi GmbH si rialza sempre», penso mentre torniamo all'ingresso e saluto Regula Kieser-Gautschi. Ancora una volta mi trovo sotto l'imponente cactus colonnare. Le sue spine toccano quasi il soffitto. Quando è che la famiglia Gautschi si troverà di fronte al prossimo ostacolo? Non lo so. Ma so che, se non dovesse poter superarlo in altezza, lo farà lateralmente con dei nuovi rami o propaggini. E se dovesse arrivare la siccità, si ritirerà nel suo bulbo, prima di sbocciare di nuovo.
Non tutte le piante succulente citate nel testo si trovano nel nostro negozio. Ma ne arrivano continuamente di nuove. Nel frattempo, facci sapere qual è la tua pianta grassa preferita.
Darina Schweizer
Senior Editor
Darina.Schweizer@digitecgalaxus.chMi piace tutto ciò che ha quattro zampe e radici. Le pagine dei libri mi permettono di addentrarmi negli abissi dell'animo umano. Le montagne, invece, mi bloccano solo la vista, soprattutto del mare. Anche sui fari si può respirare aria fresca.