Retroscena

Novità su Netflix: osservare dei bambini che fanno compere da soli

Katja Fischer
19/4/2022
Traduzione: Leandra Amato

Nella serie cult giapponese «Old enough!», disponibile su Netflix, i bambini fanno delle commissioni quotidiane senza i loro genitori. Noioso? No. Addirittura un grande show. Ma fa riflettere.

«Ciao! Ciao! Ciao!», Hiroki si gira più volte verso la madre che lo saluta prima di andarsene con una bandierina in mano e una borraccia XL al collo. Hiroki deve andare a piedi al supermercato, a un chilometro di distanza, tutto solo. E non deve assolutamente dimenticare la lista della spesa di sua madre. Deve comprare curry dolce, tartine di pesce e fiori per la nonna. Se solo non ci fossero così tante cose eccitanti lungo la strada: rami a terra. Un bus che si allontana da sotto il suo naso. E poi c'è anche un'ambulanza al lato della strada, che in realtà è una macchina della polizia.

Tutte grandi avventure per un bambino di due anni e mezzo. E lo si può osservare mentre le padroneggia.

Tre cose che Hiroki deve prendere al supermercato: curry, tartine di pesce e fiori. Dove sono?
Tre cose che Hiroki deve prendere al supermercato: curry, tartine di pesce e fiori. Dove sono?
Fonte: Netflix

Tre ore in dieci minuti

Hiroki è uno dei protagonisti del reality show giapponese «Old Enough!», un format cult che esiste da 30 anni. Ci sono solo due episodi all'anno, ma durano tre ore ciascuno e la trama è sempre la stessa: bambine e bambini dai due ai sei anni fanno commissioni da soli per la prima volta nella loro vita. È molto probabile che ti sia imbattuto nella serie guardando Netflix negli ultimi giorni: il servizio di streaming ha acquistato 20 episodi e ha accorciato/accelerato ogni episodio a circa 15 minuti.

Quello che sembra tanto semplice quanto poco spettacolare, si rivela essere in realtà un'alternativa al solito reality trash. È carino il modo in cui Hiroki entra orgogliosamente nel supermercato con le sue scarpe cigolanti dopo 23 minuti – una velocità media di 2,6 chilometri all'ora dopo tutto. Come riesce a trovare la sua strada tra migliaia di prodotti e alla fine chiede fino ad arrivare ai fiori. È anche divertente il modo in cui cerca invano di prendere un cestino della spesa dalla grande pila. Ed è esilarante come si ricorda, tornando a casa, di aver dimenticato il curry e va di nuovo al negozio.

Un giro sulle montagne russe emotivo

La comunità di Twitter, che ha discusso animatamente dello show giapponese fin dal suo lancio su Netflix, è anche positivamente sorpresa e commossa fino alle lacrime. Numerosi utenti stanno già chiedendo altri episodi.

Immagini: Twitter
Immagini: Twitter

In effetti, guardare diventa una montagna russa emotiva. Si simpatizza con i bambini. Ti fanno sciogliere il cuore. Ma continui anche a chiederti se lo spettacolo sia ok.

I bambini sono davvero abbastanza grandi? Non per la loro missione di acquisto, bensì per la loro partecipazione al programma. Immagina cosa ne penseranno un giorno quando si vedranno in televisione. Come si sentiranno quando si renderanno conto che l'intera nazione si è divertita guardando le loro disavventure?

Questo è probabilmente uno dei motivi per cui la casa di produzione Nippon TV enfatizza la grande procedura di casting e di preparazione dello show. I bambini vengono scelti dopo un elaborato processo di selezione. Tutte le strade che devono percorrere sono attentamente vagliate, mentre le strade pericolose sono tabù. C'è una squadra di sicurezza che li accompagna ad ogni passo. Inoltre, tutte le persone che partecipano vengono preparate in anticipo.

Uno show che preme i tasti giusti

Ciononostante: lo spettacolo difficilmente funzionerebbe in Svizzera. Bambini in un reality? Il clamore sarebbe enorme. D'altra parte, i diritti del format sono già stati venduti in Italia, Inghilterra, Cina, Vietnam e Singapore, secondo la casa di produzione.

Nel suo paese d'origine, il Giappone, lo spettacolo rimane un fenomeno nonostante alcune critiche. Un giapponese su cinque guarda il programma. La popolarità riflette anche «l'alto livello di sicurezza pubblica del paese e una cultura educativa che vede l'indipendenza dei bambini come una caratteristica chiave del loro sviluppo», scrive il New York Times a proposito dello show.

Anche Hiroki, che ha due anni e mezzo, alla fine riesce magistralmente nella sua missione, nonostante debba andare di nuovo al supermercato. Torna a casa con il naso moccoloso, i fiori non proprio intatti – erano troppo grandi per lui, così li ha trascinati per terra – e si sente cinque centimetri più alto. Mamma e papà sono molto orgogliosi, e come ricompensa gli danno una zuppa con le tartine di pesce che ha comprato da solo.

Quello che rimane sono un sacco di «Aawwww» e «che doolce». E la domanda: continuo a guardare? Lo voglio? Posso? Lo ammetto: lo show è puro cibo per l'anima. E sa anche esattamente quali tasti premere per innescare l'effetto sperato. Per me ha funzionato alla grande.

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