Conosci questi 7 fatti sulla vulva?
6/11/2023
Traduzione: Nerea Buttacavoli
Già alle elementari, tutti sanno disegnare un pene. Ma una vulva? Persino le donne adulte la scambiano ancora con la vagina. Facciamo chiarezza.
Dalla punta del pollice alla punta dell'indice – questa è la lunghezza media di un pene. Almeno così dicevano i miei compagni alle elementari. Conoscevo l'anatomia dei genitali maschili prima di conoscere la matematica. D'altra parte, non avrei potuto descrivere i miei organi riproduttivi femminili nemmeno usando molta immaginazione.
Mentre i genitali maschili non sono stati mappati solo nella mia immaginazione, ma anche in innumerevoli studi in tutti gli stati del tessuto erettile e persino in base all'etnia, per molto tempo ho avuto difficoltà a dare un nome corretto a tutto ciò che si trovava «là sotto» nel mio corpo. Patata, fiorellino, farfalla, vagina – nessuno mi aveva spiegato che esiste un termine corretto per i miei genitali esterni: vulva.
Penso che ci siano già abbastanza speculazioni sull'area genitale femminile; servono informazioni schiette e dettagli senza peli sulla lingua. Dopo il clitoride e le mestruazioni, ti presento la vulva in sette fatti.
1. La vulva è esterna, la vagina interna
Vulva, vagina: stessa cosa? No. Per chiarire subito il più grande equivoco: la vulva e la vagina non sono la stessa cosa. La vulva comprende tutto ciò che si può vedere dall'esterno: il monte di Venere, le piccole e grandi labbra, il glande e il prepuzio clitorideo, l'apertura uretrale, il vestibolo vaginale e l'ingresso vaginale. La vagina, invece, è il tubo muscolare lungo circa dodici centimetri che collega la vulva alla cervice e all'utero.
Non hai mai sentito parlare di questa distinzione? Sei in buona compagnia: in Germania, nemmeno il 30 percento delle donne sa cosa significhi il termine «vulva». Come potrebbe, se gli editori di libri di testo sono riusciti a raffigurare il clitoride anatomicamente corretto solo da poco meno di un anno?
2. La vulva-vagina è ignota per colpa di un italiano
La prospettiva maschile ha plasmato per secoli l'immagine della vulva, offuscandola e rendendola di fatto invisibile. Il «merito» va, tra gli altri, all'anatomista e chirurgo italiano Matteo Realdo Colombo, che sosteneva anche falsamente di aver scoperto il clitoride. Introdusse la parola «vagina» in medicina già nel 1599 e descrisse i genitali nella sua opera «De Re Anatomica» come «quella parte in cui si inserisce la picca, come in una guaina».
Vagina si può tradurre dal latino come «guaina» e la descrizione di Colombo non le rende giustizia, né è corretta. Secondo la descrizione, la vagina non è altro che un'apertura del corpo per i genitali maschili. Oppure, per riproporre i termini di Colombo: un fodero per la sua spada. La vulva non ha alcun ruolo in questo quadro.
A proposito: puoi approfondire questo tema con la lettura «Vulva: Die Enthüllung des unsichtbaren Geschlechts» (in tedesco) della scienziata culturale Mithu M. Sanyal.
3. La vulva è il centro del piacere
La vulva è molto di più di quanto Colombo avesse potuto immaginare. Solo sulla punta del clitoride ci sono 8000 terminazioni nervose – circa tre volte tante quelle presenti sul glande del pene. La vagina, invece, è relativamente insensibile, motivo per cui la scienza attuale si sta solo lentamente allontanando dall'idea freudiana di piacere vaginale.
Invece dell'ominoso punto G, nella ricerca oggi si parla sempre più spesso della cosiddetta area CUV: il complesso clito-uretro-vaginale. Studi suggeriscono che il percorso verso l'orgasmo femminile non passa attraverso un punto magico alla fine del canale vaginale, ma è innescato da una zona erogena. L'interazione di clitoride, uretra e parete vaginale anteriore è una sinergia che stimola i crura, le radici del clitoride.
Accarezzare la vulva è quindi molto promettente. Non solo il clitoride è dotato di un plesso nervoso altamente sensibile, ma innumerevoli terminazioni nervose si incontrano anche nelle piccole labbra e nel vestibolo vaginale. Quando si è eccitate, la vulva si gonfia, aumenta la circolazione sanguigna e si prepara per orgasmi esplosivi. Chi si ostina a penetrare, invece, raramente renderà felice la propria partner.
4. Lo scroto e le labbra vulvari si sviluppano dallo stesso tessuto
Per comprendere la zona erogena femminile, è utile dare uno sguardo allo sviluppo genitale nell'utero. Questo perché i genitali maschili e femminili nel grembo materno non si differenziano per molto tempo. Inizialmente, ogni embrione è dotato di un tubercolo genitale, dal quale si sviluppa un clitoride privo di testosterone: in altre parole, nelle prime settimane nel grembo materno, tutti gli esseri umani sono inizialmente femmine. È solo grazie all'influenza dell'ormone sessuale maschile che lo stesso tubercolo genitale si sviluppa in un pene. Il pene e il clitoride, perciò, si sviluppano dallo stesso tessuto erettile.
Inoltre, la cicatrice leggermente arrossata sulla parte inferiore del pene è la linea di fusione delle due pieghe urogenitali. Questo tessuto rimane aperto nelle persone di sesso biologico femminile. Le piccole labbra interne diventano l'uretra nelle persone di sesso biologico maschile e la pelle dello scroto si sviluppa dallo stesso tessuto delle grandi labbra esterne. La delicata linea sullo scroto è in realtà costituita da due labbra vulvari cresciute insieme.
5. La vulva «normale» non esiste
È assurdo credere che ci sia. Eppure, un team di scienziati dell'Ospedale Cantonale di Lucerna ha dovuto misurare 657 vulve per constatare esattamente questo. Inoltre, gli unici soggetti dello studio sono state donne bianche – esistono quindi ancora più variazioni e diversità nei genitali femminili a livello mondiale. Ciò risulta evidente non da ultimo nel progetto educativo e artistico «The Vulva Gallery» su Instagram. Perché parlo di tutto questo? Perché ad oggi, la vulva è ancora censurata e sessualizzata allo stesso tempo e viene ritratta in modo completamente ridotto, ad esempio, nel porno.
Un recente studio in Sexuality & Culture ha esaminato la rappresentazione delle vulve nel porno e nei siti web pornografici. Il risultato: le vulve vengono mostrate quasi esclusivamente prive di peli e le immagini mostrano solo vulve in cui le piccole labbra non sporgono mai oltre le grandi labbra – cosa che, invece, è molto comune nelle donne. Nel complesso, viene proposta un'immagine della vulva «piccola, ripulita, ordinata» – e, se posso aggiungere, infantile.
Le autrici e gli autori dello studio concludono: «Queste immagini influenzano la percezione che le donne hanno dei propri genitali e le incoraggiano a sottoporsi a interventi di chirurgia estetica per soddisfare gli standard presentati».
Il che mi porta al prossimo punto.
6. Le procedure di chirurgia intima aumentano del 73 percento
In effetti, sempre più donne vanno sotto i ferri per corrispondere a questo ideale di bellezza. Tra il 2015 e il 2019 è stato registrato un aumento del 73,3 percento delle sole procedure di labioplastica in tutto il mondo, secondo un rapporto pubblicato dalla International Society of Aesthetic Plastic Surgery. E secondo un rapporto del 2017 del giornale tedesco Ärzteblatt, il «ringiovanimento vaginale» è uno degli interventi di chirurgia estetica più popolari, con 50 000 procedure in tutto il mondo nel 2015.
Un rapporto della Società Svizzera di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica afferma: «Un'altra tendenza della chirurgia estetica è rappresentata dagli interventi di ringiovanimento dell'area genitale. La labioplastica e la vaginoplastica sono gli interventi più comuni eseguiti per soddisfare gli ideali di bellezza delle pazienti».
7. La vulva cambia con l'età e il peso
È naturale che la vulva cambi con il passare degli anni e con le condizioni di vita. Ciò è stato dimostrato, tra l'altro, dallo studio di Lucerna citato in precedenza, il più grande studio sui genitali femminili fino ad oggi. L'équipe guidata dalla dott.ssa Anne Kreklau non solo è stata in grado di scomporre la normale comprensione della vulva, ma ha anche dimostrato che la vulva cambia con l'età e il peso.
In particolare, i risultati affermano che l'età influisce sulla lunghezza delle piccole labbra e del perineo, mentre l'indice di massa corporea si correla positivamente con la lunghezza delle grandi labbra e dell'ingresso vaginale.
In altre parole: più una donna è anziana, più le piccole labbra sono grandi e più pesa, più le grandi labbra e l'ingresso vaginale sono grandi.
Immagine di copertina: shutterstockOlivia Leimpeters-Leth
Autorin von customize mediahouse
Adoro le frasi enfatiche e il linguaggio allegorico. Le metafore intelligenti sono la mia kryptonite, anche se a volte è meglio arrivare dritti al punto. Tutti miei testi sono curati dai miei gatti. E non è una metafora, perché credo che si possa «umanizzare l'animale domestico». Quando non sto seduta alla scrivania, mi piace fare escursioni, suonare musica attorno al fuoco o attivare il mio corpo stanco praticando sport o andando a una festa.