Recensione

«Split Fiction» alla prova: il miglior gioco cooperativo a cui abbia mai giocato

Philipp Rüegg
4/3/2025
Traduzione: Rebecca Vassella

«Split Fiction» offre una delle migliori esperienze co-op che abbia mai avuto. La ricchezza di idee sarebbe facilmente bastata per 20 giochi ed è proprio questo che lo rende speciale.

Le mie aspettative erano alte e «Split Fiction» le ha superate. Lo studio Hazelight ha finalmente perfezionato la formula della cooperativa. Il gioco offre una maggiore varietà e un gameplay ancora più originale rispetto al suo predecessore «It Takes Two» del 2021. «Split Fiction» sorprende fino all'ultimo minuto. Inoltre, offre una storia avvincente con due personaggi che mi sono piaciuti fin dall'inizio e che non mi hanno assillato come i due brontoloni dell'ultimo gioco.

Mio e Zoe sono scritte molto meglio rispetto alla coppia dell'ultimo gioco che bisticciava di continuo.
Mio e Zoe sono scritte molto meglio rispetto alla coppia dell'ultimo gioco che bisticciava di continuo.
Fonte: Hazelight

Posso entrare nella tua testa?

Il gioco inizia in un laboratorio di tecnologia futuristico. Una manciata di autori e autrici di scarso successo ha accettato l'invito, nella speranza di ricevere il tanto desiderato contratto per un libro. Tra loro ci sono anche Mio Hudson e Zoe Foster. Le due si incontrano in ascensore, dove appare subito chiaro che hanno personalità molto diverse. I presenti vengono invitati a entrare in misteriose bolle galleggianti. Mio è l'unica a mettere in dubbio l'intera faccenda. Quando si oppone a essere collegata alla macchina, inciampa accidentalmente nella bolla di Zoe.

La macchina aspira le idee dei partecipanti attraverso queste bolle e, poiché Zoe e Mio sono intrappolate nella stessa bolla, i loro due mondi si mescolano. D'ora in poi, dovranno lavorare insieme per trovare una via d'uscita dalla loro disgrazia. Perdere le loro storie a favore di un furbo guru della tecnologia è fuori discussione per loro. Questo segna l'inizio della storia di «Split Fiction» e finalmente possiamo prendere in mano il controller.

Mio e Zoe usano questi «glitch» per viaggiare da un mondo all'altro.
Mio e Zoe usano questi «glitch» per viaggiare da un mondo all'altro.
Fonte: Hazelight

«Possiamo» perché «Split Fiction» può essere giocato esclusivamente da due persone. La seconda persona può essere semplicemente invitata grazie al Friend Pass e non deve acquistare il gioco in aggiunta. È possibile anche il crossplay. Lo schermo è solitamente diviso in due, indipendentemente dal fatto che giochi in locale o online. Spesso è fondamentale poter vedere cosa sta facendo l'altra persona.

Due personalità, due mondi

Mio e Zoe hanno passioni molto diverse. Mio ama la fantascienza e Zoe il fantasy. Il gioco passa regolarmente da un'ambientazione all'altra, un modo perfetto per unire due mondi completamente diversi e offrire così una grande varietà.

«Split Fiction» offre qualcosa per tutti i gusti.
«Split Fiction» offre qualcosa per tutti i gusti.
Fonte: Hazelight

Uno dei primi mondi nasce da un racconto di Zoe, da cui la macchina crea un livello nel quale le due ragazze diventano delle mutaforma. Mio può passare dalla forma umana a quella di scimmia e di lontra. Zoe, a sua volta, diventa una creatura arborea e una fata. Dato che ho scelto Mio, posso arrampicarmi come una scimmia su alcuni punti colorati di rosa, aprire passaggi o nuotare nei fiumi sotterranei come una lontra.

Zoe, invece, controlla la natura nelle vesti di una creatura arborea e fa crescere piattaforme su cui posso arrampicarmi nei panni di una scimmia. Come lontra, di tanto in tanto faccio da taxi per Zoe e la trascino su una piattaforma attraverso l'acqua. I compiti diventano sempre più difficili e combinano sempre di più le meccaniche apprese. Scavalco un ostacolo come scimmia, in aria mi trasformo in lontra per lanciarmi in acqua. Poi nuoto sotto una diga, salto fuori dall'altra parte e torno umana per correre dritto lungo un muro. Che corsa!

In un mondo, ci trasformiamo in diverse creature mitiche per combinare le loro abilità.
In un mondo, ci trasformiamo in diverse creature mitiche per combinare le loro abilità.
Fonte: Hazelight

Anche da umane, Zoe e Mio hanno qualche asso nella manica. Oltre alla wallrun come in «Prince of Persia», hanno un doppio salto e coprono distanze ancora maggiori o evitano gli ostacoli con il dashing. Queste abilità vengono utilizzate durante l'intero gioco.

Mondo nuovo, gameplay nuovo

Per ogni nuovo mondo non cambia solo l'ambientazione, ma anche le meccaniche di gioco di base. Praticamente quasi tutti i mondi potrebbero essere trasformati in giochi autonomi. «Split Fiction» li cambia così rapidamente da non annoiare mai. In generale, il gioco ha un ritmo incredibile e procede costantemente. E anche se il livello di difficoltà è elevato, non siamo mai rimasti bloccati, grazie alla distribuzione generosa dei checkpoint. Finché muore una sola persona, il gioco prosegue senza intoppi e di solito il respawn è accanto al proprio compagno. Anche nelle battaglie contro i boss, non è mai necessario ricominciare dall'inizio. Il gioco ti catapulta costantemente in avanti, non è frustrante e non ti annoi mai.

Non solo il gameplay, ma anche la prospettiva cambia regolarmente.
Non solo il gameplay, ma anche la prospettiva cambia regolarmente.
Fonte: Philipp Rüegg

Mentre i livelli di Zoe sono ambientati in mondi fiabeschi e onirici, pieni di creature mitiche, nella mente di Mio esploriamo mondi fantascientifici luminosi e colorati come cyber ninja. A volte ci sono inseguimenti selvaggi su moto leggere che potrebbero essere usciti direttamente da «Tron». Oppure controlliamo sfere metalliche simili a «Metroid» per rotolare attraverso i pozzi, hackerare i terminali e attivare campi di energia. Molte idee di gioco sono ovviamente prese da giochi e film esistenti. Da un lato, questo ha senso in quanto le autrici probabilmente aspettano invano un contratto per un libro, forse anche a causa della mancanza di talento, ma dall'altro il gameplay si distingue chiaramente dall'originale.

La sfera «Metroid» di Mio è composta da singoli droni che possono trasformarsi in una piccola nave da usare per trasportare la sfera di Zoe. Oppure si assemblano in un parapendio e si librano sopra le ciminiere fumanti, che il mio compagno attiva al momento giusto per darmi un passaggio.

Nell'immaginario di Mio, tutto ruota intorno alla fantascienza.
Nell'immaginario di Mio, tutto ruota intorno alla fantascienza.
Fonte: Philipp Rüegg

Non solo le meccaniche di gioco cambiano continuamente, ma anche la prospettiva. A volte controlliamo il gioco da una prospettiva in terza persona, poi di lato, poi dall'alto oppure si passa da una parte all'altra nel mezzo dell'azione. Questo è rinfrescante e ha senso anche in termini di tecnica di gioco. Per una dose supplementare di difficoltà, la gravità è legata alla prospettiva in alcuni livelli. Quindi a volte devo spostarmi a testa in giù per aggirare un'area precedentemente bloccata.

A volte il gioco diventa davvero selvaggio. Ogni volta che ho la sensazione di aver visto tutto, «Split Fiction» mi sorprende con una nuova idea folle. Questo vale soprattutto per il finale, che presenta alcune delle sezioni più assurde che abbia mai visto in un gioco. Raramente mi è capitato di sorridere così spesso come durante questo gioco e di dire ad alta voce «Che idea fantastica».

Idee ne abbiamo?

Anche la storia è convincente, cosa che invece ho criticato dell'ultima parte. I battibecchi della coppia mi hanno dato talmente sui nervi che ho dovuto saltare gli intermezzi. In «Split Fiction», le autrici mi piacciono fin dall'inizio. La storia dell'azienda tech che vuole rubare le idee degli altri con una macchina è attuale in tempi dell'IA, ma non particolarmente originale. Questo rende ancora più emozionanti i traumi personali che Zoe e Mio affrontano nelle loro storie. Anche se i colpi di scena sono prevedibili, ho provato compassione per le due ragazze perché mi sono affezionata a loro. Solo l'uso eccessivo di one-liner da parte di Zoe farebbe alzare gli occhi anche a Schwarzenegger.

Le due autrici mi sono piaciute molto, solo Zoe avrebbe potuto mettere un freno a mano con gli one-liner.
Le due autrici mi sono piaciute molto, solo Zoe avrebbe potuto mettere un freno a mano con gli one-liner.
Fonte: Hazelight

Dal punto di vista visivo, «Split Fiction» supera «It Takes Two», che era già molto bello. Si vede chiaramente che l'ultima parte è stata un enorme successo e che l'editore EA ha probabilmente sborsato un po'. Ci sono gigantesche grotte di draghi, città sommerse e complessi industriali galleggianti. Tutto è ricco di dettagli amorevoli, paesaggi ampi ed edifici imponenti. Sia le sezioni fantasy che i livelli fantascientifici ci hanno lasciati regolarmente senza fiato. Alcune delle cose che vedi qui mentre voli sarebbero un highlight negli altri giochi.

I mondi sono impressionanti.
I mondi sono impressionanti.
Fonte: Philipp Rüegg

Anche la colonna sonora fa la sua parte, permettendoci di immergerci davvero nel mondo. A volte danziamo in duello a ritmo di techno con una scimmia da festa, poi un'orchestra d'archi ci accompagna in un volo turistico con un aquilone.

Le missioni secondarie opzionali offrono una varietà ancora maggiore. Sono difficili da fallire e si trovano sempre nell'altro mondo. Di solito durano solo pochi minuti e sono lo spuntino perfetto tra le missioni principali più lunghe. Non ce ne siamo persi nemmeno uno. Una volta abbiamo incontrato un mondo magico simile a quello di «Harry Potter» e ci siamo divertiti a correre su delle lumache. Le talpe con il cappello magico hanno completato la breve esperienza. Un'altra volta abbiamo fatto una gara di snowboard, poi ci siamo trasformati in maiali che scoreggiano arcobaleno o con molle in un mondo di fattorie colorate e piene di frutta gigante. L'immaginazione non conosce limiti in questo gioco, proprio come il divertimento.

In queste bolle iniziamo le missioni secondarie facoltative.
In queste bolle iniziamo le missioni secondarie facoltative.
Fonte: Philipp Rüegg

«Split Fiction» è disponibile dal 6 marzo per PC, PS5, Xbox Serie X/S. Ho testato la versione PC che EA mi ha fornito.

In breve

Difficile da battere per l'originalità

Raramente un gioco mi ha divertito di più, ha offerto più varietà e mi ha sorpreso costantemente con nuove idee come «Split Fiction». Il mio amico, con cui ho giocato, è dello stesso parere. Hazelight si è superata questa volta con un gioco che ispira su tutti i fronti. L'aspetto è fantastico, la colonna sonora è coinvolgente e il cambio di scenario tra idee di gioco e design del mondo è quasi inafferrabile. La quantità di idee sarebbe stata sufficiente per dieci giochi ed è proprio questo che rende il gioco così divertente. Non appena mi abituo a una scena o a un meccanismo, ne segue un altro. Non mi annoio mai. Il gioco ha un ritmo incredibile.

Il fatto che «Split Fiction» possa solo essere giocato in due può rivelarsi uno svantaggio se non riesci a trovare qualcuno. Nonostante i generosi checkpoint, il gioco è piuttosto impegnativo, il che potrebbe mettere in difficoltà i gamer occasionali. Se, come me, hai trovato la persona giusta con cui giocare, otterrai un gioco unico e un'esperienza indimenticabile.

Pro

  • Estremamente vario
  • Mondi bellissimi
  • Gameplay che cambia in continuazione
  • Personaggi simpatici

Contro

  • Gli one-liner di Zoe diventano fastidiosi dopo un po'
  • Deve essere giocato in due

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