Test del prodotto

Testiamo DJI Avata: il drone FPV adatto a tutti

Samuel Buchmann
25/8/2022
Traduzione: Martina Russo

Avata è il nuovo drone FPV di DJI. È piccolo, leggero e facile da guidare. La qualità delle immagini è buona, ma non perfetta. In questo test scoprirai tutti i vantaggi e i punti deboli di Avata.

Mi trovo su una terrazza della Valle Verzasca e davanti a me ho l’ultimo insetto elettronico dell’azienda cinese DJI. È un drone FPV, che sta per First Person View. Uno di quelli che puoi guidare indossando degli occhiali speciali chiamati goggles, che ti fanno vedere esattamente quello che vede il drone. Indosso, appunto, i goggles e in mano ho il motion controller a forma di joystick. Vicino a me c’è Jonas, il mio supervisore, che resterà in contatto visivo con il drone.

Tutorial? Non pervenuti. Libretto d’istruzioni? Non l’ho letto. Si va a ruota libera. Perché voglio anche testare quanto è facile da usare e se è adatto ai principianti. Per di più sono stressato, perché il mio articolo dev’essere online tra 24 ore. OK, posso raccontarla quanto voglio, ma forse sono anche semplicemente troppo pigro. Decollo.

Che cosa può fare l’ultimo drone di DJI insieme ai Goggles 2?
Che cosa può fare l’ultimo drone di DJI insieme ai Goggles 2?

Specifiche: meglio della versione più grande?

Il DJI Avata è il secondo drone FPV prodotto dall’azienda cinese. Il precedente DJI FPV è ancora in assortimento. L’Avata non è superiore né inferiore al modello precedente: è semplicemente differente. Il sensore da 1/1,7” è più grande rispetto a quello dell’FPV (1/2,3”), ma è più piccolo dei sensori dei droni normali come il Mini 3 Pro (1/1,3”), l’Air 2S (1”) o il Mavic 3 Pro (4/3”).

L’Avata pesa quasi la metà del fratello maggiore e con 150 Mbps offre un bit-rate video leggermente migliore. In compenso non va veloce come l’FPV, anche se i quasi 100 km/h in modalità manuale sembrano più che sufficienti per la maggior parte degli utilizzatori. Piuttosto deludente la scarsa distanza di trasmissione (europea) di 2 km rispetto ai 6 km dell’FPV. Qui tutte le specifiche tecniche in sintesi:

DJI AvataDJI FPV
Dimensioni, peso18 x 8 x 18 cm
410 g (incl. batteria)
25,5 × 31,2 × 12,7 cm
795 g (incl. batteria)
Batteria, durata35,7 Wh
18 minuti
44,4 Wh
20 minuti
Velocità massima28,8 km/h (modalità normale)
50,4 km/h (modalità sport)
97,2 km/h (modalità manuale)
54,0 km/h (modalità normale)
97,2 km/h (modalità sport)
140,4 km/h (modalità manuale)
Raggio di trasmissione (CE)2 km6 km
Sensore1/1,7 pollici sensore CMOS
48 megapixel
1/2,3 pollici sensore CMOS
12 megapixel
Obiettivo155 gradi FoV
12,6 mm equivalente full frame
Apertura fissa f/2.8
150 gradi FoV
14,66 mm equivalente full frame
Risoluzione foto4000 x 3000 pixel3840 × 2160 pixel
Risoluzione video4K UHD con fino a 60 FPS
2,7K con fino a 100 FPS (con DJI Goggles 2)
2,7K con fino a 120 FPS (con DJI FPV Goggles V2)
4K UHD con fino a 60 FPS
1080p con fino a 120 FPS
Codec, bit-rateH.264 e H.265
Fino a 150 Mbps
H.264 e H.265
Fino a 120 Mbps
Memoria interna20 GB-

Prezzi e bundle

Puoi acquistare l’Avata separatamente o in due diversi bundle: il «Fly Smart Combo» composto da drone, motion controller e visore FPV Goggles V2, già noto dal DJI FPV. I nuovi Goggles 2 li trovi soltanto con la «Pro-View Combo», che costa 300 franchi in più. I nomi scelti da DJI fanno più confusione che altro.

I prezzi non sono il massimo della convenienza, ma nemmeno folli. Per la maggior parte dei piloti amatoriali l’Avata, grazie al suo sensore più grande, è un acquisto migliore rispetto al precedente FPV, che nel bundle comparabile costa praticamente uguale. Diversamente dai droni classici i bundle dell’Avata sono un po’ più scarni: contengono solo una batteria, nessuna custodia o altri accessori. Non è incluso nemmeno il caricatore USB-C, che è assolutamente necessario. Se ti vuoi procurare i nuovi Goggles, due batterie di riserva, una scheda di memoria e una custodia devi mettere in conto altri 2000 franchi in totale.

DJI Avata (18 min, 410 g, 48 Mpx)
Drone RC
EUR520,86

DJI Avata

18 min, 410 g, 48 Mpx

DJI Avata Fly Smart Combo (18 min, 410 g, 48 Mpx)
Drone RC

DJI Avata Fly Smart Combo

18 min, 410 g, 48 Mpx

DJI Avata Pro-View Combo (18 min, 410 g, 48 Mpx)
Drone RC

DJI Avata Pro-View Combo

18 min, 410 g, 48 Mpx

Comando: facile da imparare, difficile da padroneggiare

Ma torniamo al mio volo inaugurale: anche se non sono allenato e non ho informazioni, ci metto davvero poco a capire come funziona il comando dell’Avata. Questa è una riprova non tanto del mio talento, piuttosto di quanto sia intuitivo l’utilizzo. In pratica io guido il drone nel suo campo visivo e quindi nell’immagine che vedo attraverso i goggles. Mi basta premere con l’indice il grosso tasto per far volare l’Avata nella direzione che mostra. Dopo poco mi sento così a mio agio nelle modalità «Normal» e «Sport» che riesco a volare per circa duecento metri fino al lago artificiale e ritorno.

Trovo che guidare un drone con il motion controller sia molto intuitivo anche per i principianti degli FPV
Trovo che guidare un drone con il motion controller sia molto intuitivo anche per i principianti degli FPV

Ti serve invece un po’ più di pratica se vuoi volare e nel contempo regolare l’inclinazione della telecamera. Devi addestrarti un bel po’ anche per sorvolare gli alberi o altri oggetti, perché inizialmente fai fatica a valutare le distanze. Non ho provato la modalità manuale. Questa funziona solo con il controller remoto normale. Senza, raggiungo al massimo i 50 chilometri l’ora, che per me è comunque abbastanza veloce, oltre che molto divertente.

Meno divertente è la ridotta distanza di trasmissione. Mi basta fare una curva dietro a un paio di alberi più lontani per cominciare a perdere il segnale delle immagini dei miei Goggles. A rigore questo non dovrebbe essere un problema, perché i droni FPV si possono usare soltanto entro il proprio campo visivo e con la supervisione di una seconda persona. Ma, proprio perché sono un principiante, ogni tanto perdo la cognizione della distanza e mi trovo dietro a un’altura, e il fatto che l’immagine inizi subito a tremolare non è proprio tranquillizzante.

Design: lavorazione solida, ronzio fastidioso

Quando si toglie l’Avata dalla confezione le prime cose che si notano sono le dimensioni ridotte e la leggerezza. Con i suoi 18 centimetri di larghezza è grande circa come la mia mano. Le eliche e la sospensione cardanica sono protetti da telai in plastica fissi che danno l’idea di essere molto robusti. Se il drone dovesse avere un incontro un po’ troppo ravvicinato con qualche albero, riuscirebbe a cavarsela senza danni. Lo svantaggio di questo design è che, in caso di scontro, potrebbe danneggiarsi tutto il telaio invece di una sola elica, più facilmente sostituibile. Le collisioni sono abbastanza frequenti. Questo perché l’Avata monta dei sensori anticollisione soltanto nella parte inferiore: sul davanti, sei completamente in balia di te stesso.

Il DJI Avata è piccolo e leggero: il primo FPV veramente portatile con una buona videocamera.
Il DJI Avata è piccolo e leggero: il primo FPV veramente portatile con una buona videocamera.

L’Avata non si può ripiegare. E tuttavia, insieme ai nuovi goggles e al motion controller, è il primo drone FPV veramente portatile con una telecamera decente. Anche per quanto riguarda la lavorazione non ho nulla da eccepire: è chiaramente di buona qualità e ben studiata. Durante i test, causo apposta qualche collisione con alberi e piccole piante. Il risultato è qualche macchia verde, ma nessun danno. Basta riavviarlo e l’Avata si rimette a volare come niente fosse.

Quello che non mi convince è il rumore. Sono abituato ai droni normali di DJI, molto silenziosi. L’Avata ha un ronzio intenso ad alta frequenza, come un insetto aggressivo. Arrivare alla scheda di memoria è complicato. Il coperchio è nascosto dietro a una delle eliche, che intralcia sempre. Occorre una destrezza non indifferente per estrarre e reinserire la minuscola Micro-SD. Per contro, l’Avata ha una memoria interna da 20 GB, molto comoda se per caso dimentichi la scheda a casa.

Lo scomparto della scheda di memoria è scomodo.
Lo scomparto della scheda di memoria è scomodo.

Qualità delle immagini: bei video, ma nulla di eccezionale

Le fotografie fatte con la fotocamera dell’Avata hanno una qualità simile a quelle ottenute con gli smartphone. In buone condizioni di luminosità risultano nitide e dai colori brillanti. Nella visuale al 100%, però, emergono chiaramente artefatti e disturbi dell'immagine. A valori ISO superiori la qualità decresce rapidamente, cosa prevedibile viste le dimensioni del sensore. Purtroppo, la mia ricerca di un formato RAW o di diversi profili colore rimane senza esito. Nell’insieme, la qualità delle immagini è comunque sufficiente per l’impiego sui social media.

In buone condizioni di luce la qualità della telecamera è buona. Qui ho rischiarato leggermente le ombre in Lightroom.
In buone condizioni di luce la qualità della telecamera è buona. Qui ho rischiarato leggermente le ombre in Lightroom.

Molto più importante è la qualità dei video, perché è ciò che deve distinguere l'Avata dagli altri FPV. Ed è soltanto nei video che si possono apprezzare al massimo le più ardite manovre di volo. I file video dei miei primi test sono effettivamente abbastanza buoni. Sono ricchi di dettagli e, grazie alla stabilizzazione digitale delle immagini, sono anche calmi e fluidi. Non mi piacciono invece i colori troppo saturi nel profilo colore standard e l’intervallo dinamico limitato. I video hanno anche una sovranitidezza apprezzata da molti. Ci viene un po’ in soccorso l'altro – nonché unico – profilo colore selezionabile, D-Cinelike, che lavora con una curva delle tonalità più piatta e una saturazione più bassa. Nel video seguente vedi due brevi clip girate con una luce buona e meno buona, entrambe nel profilo standard e senza alcuna elaborazione:

Non appena schiarisco i video in maniera un po’ più aggressiva, si notano artefatti e disturbi dell’immagine. Stessa cosa con la luce crepuscolare, dove non si distinguono più le strutture più fini dei boschi. Qui emergono chiaramente i limiti del piccolo sensore. Per un drone di queste dimensioni, che deve trovare il giusto equilibrio tra le capacità dell’FPV e la qualità delle immagini, credo che nell’insieme le prestazioni siano comunque degne di nota.

I nuovi Goggles: indispensabili per chi indossa gli occhiali

I nuovi Goggles 2 rappresentano un avanzamento rispetto ai precedenti FPV Goggles V2. Sono molto più compatti e la risoluzione balza da 1440 × 810 a 1920 × 1080 pixel per occhio. La batteria è sempre un powerbank esterno da collegare tramite cavo. Peccato, perché sarebbe stato senz’altro possibile trovare una soluzione più elegante. Una cosa che non è migliorata è la sfocatura dell’immagine agli angoli. Questo rende a volte difficile navigare i menu o leggere i parametri visualizzati sul bordo dell’immagine. Fortunatamente durante il volo la sfocatura si nota a malapena, perché è il centro dell’immagine ad essere a fuoco. Per il controllo si usa il pannello touch sul lato destro. È complicato e bisogna prenderci un po’ la mano, ma tutto sommato è passabile.

I nuovi Goggles 2 (a destra) sono più compatti, ma non più leggeri dei precedenti FPV Goggles V2.
I nuovi Goggles 2 (a destra) sono più compatti, ma non più leggeri dei precedenti FPV Goggles V2.

Per me che porto gli occhiali, la principale innovazione dei Goggles 2 è la nuova regolazione delle diottrie da +2 a -8. Mentre con i vecchi Goggles servivano altri inserti o lenti a contatto, qui è possibile regolare separatamente la correzione per la lente di destra e quella di sinistra con due apposite rotelline. Solo questa funzione per me sarebbe una ragione sufficiente per sborsare il sovrapprezzo della nuova versione, anche se senza le lenti a contatto ogni volta che mi tolgo i Goggles mi tocca cercare gli occhiali a tentoni come una talpa. Se invece ci vedi bene, i 300 franchi per acquistare l’upgrade appaiono meno giustificati.

La funzione incorporata di correzione delle diottrie per i portatori di occhiali è una benedizione per me.
La funzione incorporata di correzione delle diottrie per i portatori di occhiali è una benedizione per me.

Durata della batteria: meglio averne tre

Durante le mie prove di volo, la batteria è durata più e meno per il tempo indicato. Nel mio mix composto da volo, filmati e fotografie, dopo circa 15 minuti era già scesa nell’area rossa. Il che va bene, se pensi che si tratta di un oggetto che vola. Non puoi aspettarti certo che duri quasi 30 minuti come quelle che mi garantisce il mio Mavic Air 2.

Buona compatibilità con il vecchio FPV

Buone notizie per tutti quelli che hanno già un DJI FPV e stanno pensando all’Avata come secondo drone: sia il controller che i Goggles sono compatibili, cosa che riduce il prezzo di acquisto. La cosa vale anche al contrario, ovvero anche i nuovi Goggles 2 sono compatibili con entrambi i droni. Trovo davvero lodevole che DJI offra questa compatibilità in entrambe le direzioni.

Io e il DJI Avata nella Valle Verzasca: con il nuovo FPV il divertimento è assicurato.
Io e il DJI Avata nella Valle Verzasca: con il nuovo FPV il divertimento è assicurato.

Conclusione: non è perfetto, ma è un buon compromesso

Ecco il mio bilancio dopo 24 ore con il DJI Avata: ci si diverte, è facile da usare e la qualità dei video è decente. Per quanto mi riguarda è il primo drone FPV davvero portatile sul mercato, perché insieme ai nuovi Goggles entra comodamente in uno zaino. Elementi a favore sono le eliche protette, che mi hanno permesso di azzardare delle manovre rischiose in sicurezza.

Per guidare il drone con i Goggles serve comunque un po’ di addestramento e il comando touch degli occhiali non è ottimale. Il peggior difetto, a mio parere, è la ridotta distanza di trasmissione. Aggiungiamo poi il prezzo salato, soprattutto se, realisticamente, hai bisogno di almeno altre due batterie di riserva. Ciononostante, il DJI Avata resta la migliore combinazione FPV disponibile per qualità delle immagini, sensazione di volo e compattezza.

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