
Test del prodotto
Cloud gaming alla prova: Stadia, Geforce Now e Xbox Cloud Gaming
di Philipp Rüegg
GeForce Now, il sistema di gaming in streaming di Nvidia, ora offre un abbonamento che include una RTX 3080 e così diventa un valido sostituto del PC.
La possibilità di scatenarsi sull’ultima release di «Dying Light 2» in tutto il suo splendore senza spendere soldi in costoso hardware usando il laptop «muletto», il PC che sta tirando gli ultimi o magari lo smartphone. Ecco cosa promettono i servizi di streaming come GeForce Now di Nvidia. Basta selezionare «Gioca» per iniziare subito a giocare con l’ultimo titolo più in voga. Finora questo tipo di servizi non era in grado di offrire la stessa qualità di un computer da gaming dedicato. Ma le cose dovrebbero cambiare con l’ultimo servizio in abbonamento GeForce Now.
Nei modelli di abbonamento finora disponibili, la risoluzione era di massimo 1920×1080 pixel e 60 immagini al secondo (fps). Il nuovo abbonamento RTX 3080 offre tutta la potenza della scheda grafica RTX 3080 di Nvidia su server. Questo significa che hai la possibilità di giocare sul PC o su Mac con una risoluzione fino a 2560×1440 pixel e 120 fps. Con la Shield TV di Nvidia raggiungi 60 fps con 3840×2160 Pixel e HDR incluso.
Ma la risoluzione è solo un aspetto. Il problema principale del gaming in streaming è soprattutto l’input lag, ovvero il tempo che passa tra quando premi un tasto e quando avviene l’azione. Nvidia promette quasi l’inimmaginabile: un lag addirittura inferiore a quando si gioca in locale sulla Xbox Serie X. Ho sottoscritto l’abbonamento semestrale da 99,99 euro (circa 104 CHF) e ho voluto controllare cosa c’è di vero nell’affermazione.
Diversamente da quanto succede con Google Stadia o Xbox Cloud Gaming, con GeForce Now accedi ai giochi che hai già comprato. Per usare GeForce Now devi collegarti a Steam, Uplay, Origin o Epic Games. Contrariamente a quanto succedeva nella fase beta, non puoi più accedere a tutti i tuoi giochi, ma soltanto a quelli supportati, che al momento sono oltre 1500. Tra questi ci sono spesso anche titoli di lancio come «Dying Light 2». «Elden Ring», invece, appena lanciato, non c’è.
Per scoprire come se la cava l’ultimo modello di abbonamento, cerco un paio di giochi molto rappresentativi e li provo sul PC e sul Nvidia Shield Pro. Purtroppo non è sempre possibile visualizzare il frame rate per riuscire a valutare con precisione la fluidità del gioco. Come per l’input lag, anche in questo caso spesso devo andare a sensazione. Visto che non uso soltanto il controller ma anche il mouse e la tastiera, sono in grado di valutare il lag con una certa precisione. Poi confronto sempre il gioco in streaming e quello sul PC in locale.
Uso cinque categorie per valutare l’esperienza di gioco:
Perfetta: nessuna differenza con la versione in locale
Molto buona: si gioca praticamente senza limitazioni
Buona: perdite minime, ma sempre giocabile
Discreta: giocabile se proprio si deve, ma non il massimo del divertimento
Pessima: performance inaccettabile
Il primo titolo con cui mi confronto è «Dying Light 2», il gioco del parkour tra gli zombie. Quando corri sui tetti delle case e combatti contro orde di non morti, la massima precisione nel controllo è fondamentale.
Piattaforma: PC
Impostazione: 2566×1440 pixel, tutte le impostazioni al massimo, ray tracing incluso, DLSS Performance
Frame rate: circa 80 fps
Esperienza di gioco: molto buona
«Dying Light 2» funziona incredibilmente bene. Già al primo tentativo mi stupisco di come il gioco sia veloce. Non c’è input lag neanche quando uso il mouse. E grazie alla fluidità degli 80 fps e oltre, riesco ad agitare la mia mazza da baseball ricoperta di filo spinato con estrema precisione. Qua e là capita che il gioco si blocchi per un istante, ma mai abbastanza da disturbare il flusso dell’azione. Oltre a una leggera granularità causata dal DLSS Performance, noto un leggero rumore dell’immagine. Se tu però non dovrai fissare, come invece sto facendo io, un televisore da 48 pollici a distanza ravvicinata, non ti disturberà più di tanto.
Piattaforma: Nvidia Shield
Impostazione: 3840×2160 pixel, tutte le impostazioni al massimo, DLSS Performance
Frame rate: non noto
Esperienza di gioco: discreta
Un po’ meno rosea la situazione sull’Nvidia Shield. Grazie ai 3840×2160 pixel l’immagine è sì nitidissima, ma il controllo reagisce lentamente. Anche con il controller il gioco risulta legato.
«Sifu» è un picchiaduro feroce che richiede riflessi rapidi e un controllo almeno altrettanto rapido. Senza alcun dubbio una bella sfida per un servizio di gaming in streaming.
Piattaforma: PC
Impostazione: 2566×1440 pixel, tutte le impostazioni al massimo
Frame rate: non noto
Esperienza di gioco: discreta
Ogni tanto il gioco va a scatti e si riconosce un leggero rumore dell'immagine. Il Club del secondo livello illuminato dalla luce dei neon, però, conserva sempre la sua atmosfera. Nel complesso il gioco procede in modo relativamente fluido e si controlla anche in modo affidabile. L’immancabile input lag, però, è onnipresente. Non combatto abbastanza per arrivare a incontrare un boss, ma di sicuro le cose non sarebbero migliorate.
Piattaforma: Nvidia Shield
Per ora non riesco a far partire il gioco sull’Nvidia Shield. Selezionando «Play» si apre solo la selezione della lingua.
In «Control» devi combattere contro agenti posseduti usando le tue abilità sovrannaturali e una speciale arma da fuoco trasformabile. Non ti servono dei riflessi eccezionalmente rapidi, ma quando vieni preso di mira da tutte le direzioni anche qui un comando preciso diventa fondamentale.
Piattaforma: PC
Impostazione: 2566×1440 pixel, tutte le impostazioni al massimo, Ray Tracing incluso, DLSS
Frame rate: non noto
Esperienza di gioco: perfetta
Davvero fantastico. Questo è l’esempio ideale per GeForce Now. Anche in streaming e dal PC il «Control» è morbidissimo ed estremamente preciso anche se comandato con mouse e tastiera. Anche se disattivo l’DLSS, riesco a giocare ancora bene nonostante il Ray Tracing metta l’hardware sotto pressione. Ogni tanto, però, si inceppa e visivamente non è che sia molto meglio.
Piattaforma: Nvidia Shield
Impostazione: 3840×2160 pixel, tutte le impostazioni al massimo, Ray Tracing incluso, DLSS
Frame rate: non noto
Esperienza di gioco: discreta
In 4K il gioco ha un aspetto fantastico, ma il prezzo è davvero eccessivo. Anche senza Ray Tracing il comando reagisce troppo lentamente e complica inutilmente i combattimenti più accesi.
Insieme a «Sifu», tra i giochi che abbiamo testato è quello dove la potenza è decisiva. Come nella maggior parte degli sparatutto battle royale, nei combattimenti multiplayer bastano pochi millesecondi per decretare la vittoria o la sconfitta.
Piattaforma: PC
Impostazione: 2566×1440 pixel, tutte le impostazioni al massimo
Frame rate: 140 fps
Esperienza di gioco: perfetta
Qui non c’è nulla da ridire. Il frame rate è più alto di quello che riesco a visualizzare con il mio display e non noto alcun input lag. Davvero fantastico. Con queste prestazioni potrei appassionarmi allo streaming. Noto solo un rumore dell’immagine, ma trascurabile. Sui monitor più piccoli del mio, che è da 48 pollici, non si dovrebbe nemmeno percepire.
Piattaforma: Nvidia Shield
Impostazione: 3840×2160 pixel, tutte le impostazioni al massimo
Frame rate: 120 fps+
Esperienza di gioco: pessima
La variante sullo Shield alla massima risoluzione è praticamente inutilizzabile. Il gioco rallenta così tanto che faccio fatica a combattere persino contro avversari AFK. Purtroppo ridurre la risoluzione a 1440p non dà lo stesso risultato che si ottiene sul PC. Nonostante l’fps più alto, si inceppa di più e si nota sempre un leggero input lag.
E finiamo con il botto, con il più impegnativo di tutti. Dotato di tutte le raffinatezze tecniche possibili, «Cyberpunk 2077» continua ad aver bisogno di una valanga di risorse anche dopo numerosi aggiornamenti I valori di fps derivano dal benchmark integrato. Purtroppo non posso visualizzare gli fps mentre gioco.
Piattaforma: PC
Impostazione: 2566×1440 pixel, profilo Ray Tracing Ultra, DLSS automatico
Frame Rate: 68 fps nel benchmark
Esperienza di gioco: molto buona
Se il tuo hardware è troppo lento per «Cyberpunk 2077», dovresti assolutamente prendere in considerazione anche GeForce Now. Estremamente fluido anche con Ray Tracing, ha un input lag del tutto trascurabile. Per notare si nota, ma anche quando gioco in locale sono abituato a ben di peggio. Ad esempio quelle volte volte che sono troppo testardo per diminuire i dettagli della grafica.
Piattaforma: Nvidia Shield
Impostazione: 3840×2160 pixel, profilo Ray Tracing Ultra, DLSS automatico
Frame Rate: 46 fps nel benchmark
Esperienza di gioco: buona
Come sempre, in 2160p il gioco si presenta benissimo, ma il comando è talmente lento che ti dà ben poche soddisfazioni. La situazione migliora leggermente selezionando il Ray Tracing Low-Profile. Il gioco riacquista una certa fluidità, anche se rimane un certo lag.
Le prestazioni sono una cosa, l’esperienza utente un’altra. GeForce Now è disponibile su vari dispositivi: PC, Mac, Smartphone, Nvidia Shield e persino sui più recenti televisori OLED di LG. Devi prima accedere con il tuo account Nvidia e poi collegarti ai vari store Steam, Epic ecc. È piuttosto irritante che, a seconda del launcher, sia necessario fare il login più volte. Ad esempio in Steam ogni volta che avvi un gioco devi inserire la password e a volte anche il codice di autenticazione.
Inoltre ci sono diversi piccoli bug. Mi capita di non riuscire a cambiare la risoluzione senza che il gioco venga visualizzato solo in modalità finestra; a volte le impostazioni non vengono memorizzate e devi comunque attivarle separatamente. Di default, Nvidia usa le sue impostazioni ogni volta e resetta le tue modifiche.
C’è poi un gioco come «Sifu» che sullo Shield non parte. Ci provo più volte e ogni volta mi compare la selezione della lingua. Non ho idea del perché. Altre volte avvio un gioco e finisco sulla pagina dello store Steam perché non l’ho acquistato.
L’app GeForce Now è molto rudimentale e ricorda l’interfaccia di Netflix. Mancano del tutto valutazioni, forum o qualsiasi altra forma di community. La pagina è un’accozzaglia senza senso dei tuoi giochi e di suggerimenti del tutto casuali.
Per circa 16 euro (17 CHF) al mese ottieni la potenza di un PC di classe superiore: non proprio un brutto affare. Anche se il nuovo abbonamento RTX 3080 di GeForce Now non può competere con un PC da gaming di fascia alta, ci va davvero molto vicino. Giocare ad «Apex Legends» in streaming con 1440p e oltre 120 fps è un’impresa di tutto rispetto. Anche «Control» o «Dying Light 2» si giocano praticamente senza compromessi.
Se però passi a Nvidia Shield e aumenti la risoluzione a 4K, la tecnologia dimostra tutti i suoi limiti. I titoli che mettono l’hardware più sotto pressione si giocano per lo più con qualche limitazione. È sufficiente ridurre i dettagli, disattivare il Ray Tracing o impostare il DLSS al massimo. Ciononostante si riesce a giocare ancora molto bene, ad esempio, a «Cyberpunk 2077». Purtroppo non sono riuscito a raggiungere 60 fps costanti come sulla PS5 o sulla Xbox Serie X. È probabile che regolando un po’ meglio le impostazioni ce l’avrei fatta. Perché, diversamente da quanto succede con le console, in questo caso il sistema te lo consente.
Il nuovo abbonamento streming premium di Nvidia ha tutte le carte in regola. Non servono altri investimenti oltre ai costi dell’abbonamento, perché accedi ai giochi che hai già acquistato su Steam e via dicendo. Anche se non li troverai tutti: se ad esempio volessi giocare su GeForce Now con il nuovo «Elden Ring», avresti una bella delusione. Tuttavia con 1500 giochi la scelta è senz'altro maggiore rispetto a qualsiasi altro servizio di gaming o console.
Riguardo all’input lag l’abbonamento RTX 3080 ha ancora margini di miglioramento. GeRorce Now è comunque una reale alternativa all’acquisto di un PC o di una console. Sicuramente vale la pena provarlo.
Vado matto per il gaming e i gadget vari, perciò da digitec e Galaxus mi sento come nel paese della cuccagna – solo che, purtroppo, non mi viene regalato nulla. E se non sono indaffarato a svitare e riavvitare il mio PC à la Tim Taylor, per stimolarlo un po' e fargli tirare fuori gli artigli, allora mi trovi in sella del mio velocipede supermolleggiato in cerca di sentieri e adrenalina pura. La mia sete culturale la soddisfo con della cervogia fresca e con le profonde conversazioni che nascono durante le partite più frustranti dell'FC Winterthur.