In(s)piegabilmente buono? Quattro pensieri sul Samsung Galaxy Z Flip 4
21/10/2022
Traduzione: Nerea Buttacavoli
Per un mese ho aperto e chiuso il Samsung Galaxy Z Flip 4. Ecco quattro riflessioni sul particolare fattore di forma.
Sulla mia scrivania giace una presunta creatura marina. L'alluminio lucido e la plastica viola scintillante ricordano la madreperla, ma questa conchiglia non proviene dalle profondità del mare, bensì da una fabbrica dell'azienda tecnologica sudcoreana Samsung. Parlo del Galaxy Z Flip 4 – un cosiddetto «Clamshell Foldable», un «telefono pieghevole a conchiglia» che si apre verticalmente. L'elegante telefono Samsung ha sostituito per un mese il mio iPhone 13 personale. È stato il primo foldable che ho usato intensamente.
1. Il telefono è un fantastico treppiede
Il meglio viene prima di tutto: il fatto di poter utilizzare il Flip 4 non solo come fotocamera, ma anche come treppiede, è stato di gran lunga quello che mi è piaciuto di più. Posso posizionarlo semi-aperto su molte superfici e impostare l’angolatura con un semplice movimento. La fotocamera principale da 12 megapixel e la fotocamera ultra-grandangolare da 12 megapixel sul retro offrono splendide immagini con colori ricchi e intensi.
Riesco particolarmente bene a filmarmi con la fotocamera selfie da 10 megapixel, sia per inviare gli auguri di compleanno ai miei cari che per documentare i miei tentativi di verticale. Con il Flip 4 posso anche scattare foto o selfie di gruppo senza troppa fatica. Samsung offre una pratica funzione software per questo scopo: per attivare l'autoscatto del Flip 4 è sufficiente tenere il palmo della mano aperto verso la fotocamera: un'ottima idea. Il mio iPhone non è in grado di soddisfare tali espedienti, ed è per questo che li apprezzo ancora di più con il Samsung Flip.
2. Maneggevole, ma non piccolo
Il Flip 4 non è uno smartphone piccolo. Anzi, con il suo display da 6,7 pollici è un telefono piuttosto grande. Quindi è più adatto a chi vuole uno smartphone grande ma facile da riporre. Quando è piegato, è molto maneggevole e sta bene nelle borse a tracolla sottili o nelle tasche strette dei pantaloni.
Purtroppo la presa pratica finisce non appena voglio riaprire il Flip. Ho bisogno di entrambe le mani per farlo – ma forse questo si riconduce al fatto che le mie mani sono piccole. Tuttavia, lo stesso vale anche per le mani più grandi: per raggiungere la schermata principale su un dispositivo pieghevole, bisogna fare più «lavoro motorio» rispetto ad altri smartphone. Se ti porti dietro un pacco e alcune borse della spesa piene, alcune manovre diventano complicate molto velocemente con un foldable. Per il futuro spero quindi in un pulsante o in qualche altro meccanismo che mi apra il cellulare pieghevole.
3. La piega non è il vero problema
La piega – la linea di piegatura sullo schermo – è oggetto di un esame meticoloso quando si valutano i dispositivi pieghevoli. È comprensibile: le superfici liscissime degli smartphone sono ormai uno standard. Ecco perché le aziende tecnologiche vogliono nascondere al meglio la piega. Samsung sta diventando sempre più brava in questo campo: dal primo Galaxy Fold del 2019, l'azienda sudcoreana è riuscita a «lisciare» sensibilmente la piega. Tuttavia, per i dispositivi del 2022 vale quanto segue: la piega è visibile e percepibile.
Fonte: Coya Vallejo Hägi
Personalmente, non mi dà fastidio. Mi sono rapidamente abituata all’irregolarità del Flip 4. La vera insidia del display pieghevole è la sua vulnerabilità. Per poter piegare il vetro, è necessario che sia molto sottile; l’«Ultra Thin Glass» di Samsung è spesso solo quanto un terzo di un capello umano.
Con questa larghezza e i ripetuti movimenti di piegatura, il minimo graffio sul display può causare danni considerevoli. Per questo motivo, sui dispositivi Samsung pieghevoli viene applicata in fabbrica una protezione per lo schermo. E questa si fa sentire: lo schermo non reagisce sempre con la stessa sensibilità e rapidità con cui sono abituata con il mio iPhone, neanche dopo aver aumentato la sensibilità al tocco nelle impostazioni. A mio avviso non si tratta di un criterio di esclusione, ma di una lacuna che Samsung potrebbe migliorare con i prossimi lanci.
4. I foldable continuano ad essere un lusso
Sebbene il Flip 4 abbia installato l'ultimo processore Snapdragon 8+ Gen 1, è più indietro rispetto agli altri prodotti di punta Samsung dell'anno in termini di configurazione della fotocamera. Inoltre, il dispositivo dispone di una batteria più grande, ma i 3700 mAh non sono nel range dei top di gamma per Samsung.
Ciononostante, il Flip 4 supera la soglia dei mille dollari in termini di prezzo. Se vuoi piegare il tuo smartphone, devi spendere molto – almeno oggi. Secondo la rivista di settore «Business in Shenzen», i display OLED pieghevoli sono attualmente ancora cinque volte più costosi di quelli tradizionali. È probabile che questi costi diminuiscano nei prossimi anni, man mano che le aziende tecnologiche – tra cui forse Apple e Google – produrranno più smartphone pieghevoli, se mai li produrranno.
Conclusione: bella conchiglia che brillerà ancora di più in futuro
Con la sua pieghevolezza, il Samsung Galaxy Z Flip 4 mi ha divertito. Grazie alla sua forma, il foldable clamshell non è solo un eccellente assistente fotografico, ma anche un compagno compatto. Con un semplice gesto del polso, il grande display si trasforma in un pratico quadrato.
Tuttavia, la tecnologia è ancora giovane, costosa e sensibile. Si spera che i produttori utilizzino il fattore di forma in modo sempre più efficiente e che i produttori di display rendano il vetro pieghevole più resistente. Il Flip 4 e i suoi simili pieghevoli dovrebbero avere un futuro brillante davanti a sé.
Vuoi avere uno smartphone pieghevole e non ti importa di pagare molto per averlo e scendere a certi compromessi? Allora posso raccomandare il Samsung Galaxy Z Flip 4.
«Io voglio tutto: le discese ardite e le risalite stordite, la crema in mezzo!» – queste parole di un noto personaggio televisivo statunitense rispecchiano pienamente il mio pensiero. Vivo secondo questa filosofia di vita anche a lavoro. In altre parole: trovo che ogni storia, dalla più insignificante alla più incredibile, abbia il suo fascino.