Vogliamo giocare: la storia dei sex toys
Retroscena

Vogliamo giocare: la storia dei sex toys

Janina Lebiszczak
29/12/2022
Traduzione: Rebecca Vassella

Da falli antichi a «bastoni per il massaggio cervicale» del catalogo di grandi magazzini, fino al giocattolo high-tech per il clitoride: intraprendi un viaggio erotico e bizzarro attraverso la storia dei sex toys.

Nel corso della mia carriera come giornalista di sesso, ho visto e provato parecchie cose. Ma il potenziale innovativo dell'industria del giocattolo sessuale mi ha sempre colpita. In questo momento ho in mano un prodotto di «Lelo» e, onestamente, non ho dubbi: non c'è niente di più sofisticato di questo. La confezione di alta qualità è paragonabile a quella dei prodotti di lusso. Dopo aver rimosso con cura la carta velina, si scopre un pezzo di design per la masturbazioneche assomiglia a una bottiglia di profumo a forma di goccia. A differenza dei vibratori tradizionali, il vibratore «Lelo DOT» utilizza movimenti ellittici anziché circolari per la stimolazione clitoridea. In questo modo è possibile regolare l'intensità in modo individuale: basta cambiare l'angolo o la pressione.

E anche per il mondo maschile è arrivata di recente una nuova chicca che vuole sfatare vecchi tabù: con il rilancio del massaggiatore prostatico vibrante «Vector+», «We-Vibe» incoraggia a esplorare il piacere anale in modo nuovo. Comunque sia, come il pene e il perineo, anche la ghiandola prostatica ha migliaia di terminazioni nervose che, se stimolate, possono produrre sensazioni estremamente piacevoli. Tra l'altro, «We-Vibe» è l'azienda che ha lanciato il primo vibratore di coppia al mondo, che ad oggi ha venduto più di sei milioni di unità. Il punto G e il clitoride vengono stimolati contemporaneamente e, grazie a un «telecomando», il partner può avere voce in capitolo.

Perché ti sto raccontando tutto questo? È stato un lungo cammino, si è passati da dildo di plastica rigida a eleganti prodotti high-tech. Nel frattempo, però, l'industria tecnologica dei giocattoli sessuali è in costante crescita, e con essa anche la varietà dei prodotti. Una valutazione attuale di Galaxus fornisce informazioni su quali sono i giocattoli a cui la popolazione svizzera è particolarmente affezionata: il vibratore rimane incontrastato al primo posto tra i sex toys più popolari. Come ha fatto a conquistare la pole position? I sex toys non sono affatto un'invenzione moderna.

Molto, molto prima: dildo di pietra e vibratori ape

In tutto il mondo sono state rinvenute repliche di falli di varie forme e dimensioni. Uno dei reperti più antichi è stato scoperto solo nel 2005 in una grotta ai margini del Giura Svevo; la sua età è stimata dagli esperti intorno ai 2000 anni.Con i suoi 19 centimetri, il dildo in siltite ha anche dimensioni piuttosto gradevoli.

Nell'antico Egitto, la regina Cleopatra sapeva già come soddisfarsi: possedeva dildo di marmo e si dice che usasse un sacchetto di papiro riempito di api per la stimolazione – il primo vibratore praticamente, come chiarisce la storica Nadine Beck nelle sue pubblicazioni. E gli antichi greci ricorrevano agli «olisbo» (dal greco «scivolare»): così, già nel VI secolo a.C., esistevano oggetti fallici in argilla, cavi all'interno e riempiti di acqua calda.

Nel Medioevo, la Chiesa vietò tutto ciò che era considerato stimolo al piacere fisico senza procreare.Solo i nobili se la passavano meglio: ad esempio, i dildo erano chiamati «Godemichè» in Francia, che significa «pene artificiale», e «Dilettos» in Italia, che deriva dalla parola italiana «diletto».

Altro che isteria: il XIX secolo e il vibratore

Gli stati estatici hanno vissuto un periodo di massimo splendore nel XIX secolo, ma non necessariamente in senso positivo: all'epoca, paralisi, disturbi sensoriali, svenimenti, allucinazioni, comportamenti teatrali, malizia e bisogno di attenzione erano tra le cause più comuni della cosiddetta «isteria» (dal greco antico: «hystéra», che significa utero – a lungo si è creduto che la malattia avesse origine nell'addome).

Questa «immagine di malattia» era usata per mostrare un'immagine contraria negativa della donna borghese ed educata che si impegnava nella morale vittoriana diffusa in tutta Europa. E se si crede a film come «Hysteria» o a molte fonti in rete, il britannico Joseph Mortimer Granville inventò il primo vibratore a batteria nel 1883 per curare l'isteria (poco prima che ne esistesse una versione americana alimentata a vapore).

Una bella storia, solo non del tutto corretta, come sa la storica della medicina Sarah Scheidmantel. Sta svolgendo un dottorato all'Università di Zurigo sul massaggio a vibrazione intorno al 1900 e dimostra che l'innovazione di Granville veniva utilizzata sia dagli uomini che dalle donne, contro il nervosismo, i reumatismi e la gotta. Ma non ci volle molto perché venisse cambiato lo «scopo previsto»: il trionfo del vibratore era iniziato. Camuffato come dispositivo medico, fu molto pubblicizzato nelle riviste fino agli anni '30 come rimedio per la tensione e per mantenere la bellezza femminile.

Dal dopoguerra: silicone, reputazione negativa e sexy shop

Prima la plastica (dura), poi il sollievo: con l'invenzione del silicone, i dildo e i vibratori sono diventati molto più comodi da usare. Solo nel marketing, i produttori hanno preso strade molto diverse. Il disadorno ma vendutissimo «bastone da massaggio» del  «catalogo Otto» veniva ancora posato maliziosamente sulla cervicale delle signore nelle foto pubblicitarie – la rivoluzione sessuale del 1968 non era ancora arrivata a tanto.

Tuttavia, l'introduzione del «Hitachi Magic Wand» nello stesso anno ha segnato una svolta:un dispositivo per il rilassamento muscolare è diventato inaspettatamente il vibratore più popolare al mondo. Deve il suo successo all'americana Dell Williams: voleva acquistare il dispositivo per il massaggio in un grande magazzino e il commesso le ha chiesto bruscamente quale fosse l'uso previsto. Indignata ma motivata, ha fondato «Eve’s Garden», il primo sexy shop di donne per donne nella sua città natia New York.

In Europa, invece, la più grande pioniera dell'industria erotica è probabilmente Beate Uhse: l'imprenditrice e pilota tedesca si è fatta avanti nel campo dell'illuminazione sessuale già nel dopoguerra e ha fondato la prima azienda erotica del mondo. Era quindi possibile ordinare con discrezione vibratori, dildo e simili da aziende di vendita per corrispondenza o recarsi in pellegrinaggio in un negozio «Beate-Uhse». Le generazioni più anziane ricordano certamente ancora i dispositivi color carne attraversati da vene artificiali. Nel 2017 il complesso fallì; la presunta causa di morte: l'Internet e la crescente concorrenza nel mercato dei giocattoli sessuali. Perché la «cattiva reputazione» sociale non esiste (quasi) più.

Niente più forme falliche e toy ecosostenibili: dal presente al futuro

La liberazione sessuale ha fatto sì che i dildo e i vibratori diventassero prodotti di stile di vita e il femminismo ha fatto sì che non dovessero più avere necessariamente l'aspetto di un pene. Non ci sono più limiti all'immaginazione in termini di forma, colore e funzione. Tuttavia, una pietra miliare non deve passare inosservata: la stimolazione del clitoride attraverso onde di pressione o i cosiddetti vibratori lay-on. L'inventore bavarese Michael Lenke ha gettato le basi per il quasi già leggendario «Womanizer» e i suoi successori nel 2014.

La garanzia di orgasmo promessa funziona senza penetrazione e vibrazione, ma con una suzione delicata che si avvicina molto alla sensazione del cunnilingus. Anche la cantante pop Lily Allen ha condiviso la sua esperienza con il «Womanizer» nella sua autobiografia «My Thoughts Exactly» ed è diventata ambasciatrice del marchio. Non è la sola a essere aperta al tema: la modella Cara Delevingne è co-proprietaria del marchio di giocattoli sessuali «Lora DiCarlo», l'attrice Dakota Johnson si è unita all'azienda di benessere sessuale «Maude» come investitrice e co-direttrice creativa.

Il che ci porta al presente: oggi la diversità delle offerte è troppo grande per poterla racchiudere in un rapporto che non venga costantemente aggiornato. Alla fine ci sono comunque ancora sogni futuri, insieme a mille grandi innovazioni come i tele-dildo controllati da app e vibratori sempre più precisi in tutte le forme immaginabili e con varie specifiche: i sex toys ecologici, cioè quelli ricaricabili, realizzati con materiali riciclati e poco inquinanti, sono in aumento. In modo da potersi concedere all'amor proprio con la coscienza pulita anche domani.

Immagine di copertina: Olivia Leth

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Janina Lebiszczak
Autorin von customize mediahouse

Vivi guardando le cose da un punto di vista insolito: temi come la salute, la sessualità, lo sport e la sostenibilità, possono essere scoperti anche in modo rilassato ma con la dovuta attenzione, con una buona dose di autoironia e sempre con una strizzatina d'occhio. 


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