Emicrania: speranza di nuovi approcci terapeutici
19/7/2023
Traduzione: Nerea Buttacavoli
L'emicrania non è un mal di testa qualunque: può influenzare in modo significativo la vita di chi ne soffre. La ricerca continua a fornire nuovi trattamenti, tra cui, recentemente, l'antidolorifico chetamina. Ma cosa succede esattamente nel corpo durante un attacco di emicrania? Uno sguardo alle cause, ai fattori scatenanti e alle opzioni di trattamento dell'emicrania.
Non si tratta di un «semplice» mal di testa: l'emicrania è un disturbo neurologico complesso accompagnato da un forte mal di testa pulsante. Le persone colpite spesso sono limitate enormemente per quanto riguarda la loro qualità di vita e soffrono molto per i sintomi. Durante un attacco di emicrania, si verifica l'attivazione di alcune regioni cerebrali e cambiamenti nel flusso sanguigno e nell'attività dei neurotrasmettitori. Gli scienziati ritengono che i fattori genetici e ambientali svolgano un ruolo nell'emicrania. Sebbene esistano molti modi per ridurre i sintomi, non è ancora stato trovato un rimedio che aiuti in modo affidabile tutti, ma un nuovo studio sulla chetamina per gli attacchi acuti di emicrania dà speranza.
Cosa succede durante un attacco di emicrania?
Durante un attacco di emicrania, alcune regioni del cervello, come il nervo trigemino, diventano iperattive e inviano segnali di dolore. Contemporaneamente si verifica una dilatazione dei vasi sanguigni del cervello, seguita da una reazione infiammatoria. Un attacco acuto di emicrania è spesso accompagnato da forti mal di testa, nausea, sensibilità alla luce, ai rumori e agli odori. Da una a due persone su dieci sviluppano anche un'emicrania con aura, in cui si manifestano anche sintomi neurologici come sfarfallio degli occhi o difficoltà nel trovare le parole.
Cosa scatena l'emicrania?
Il motivo per cui si soffre di emicrania non è ancora stato chiarito in modo definitivo. Sembra esserci una componente genetica in gioco, dato che spesso si trasmette di generazione in generazione.
I fattori scatenanti dell'emicrania possono variare da persona a persona, ma esistono alcuni trigger comuni. La mancanza di sonno o lo stress, ad esempio, possono provocare un attacco. In questi casi, il metabolismo di alcune cellule cerebrali è disturbato da fattori genetici alterati. Altri fattori possono essere ormonali, ma anche la mancanza di liquidi, alcuni cibi e bevande o farmaci. Anche gli stimoli sensoriali, come luci intense o rumori forti, possono provocare un attacco.
Persino le condizioni metereologiche influiscono sulle persone affette da emicrania. I ricercatori hanno recentemente presentato i loro risultati al congresso annuale della European Academy of Neurology, che dimostrano ora scientificamente ciò che le persone colpite sperimentano da tempo: per circa la metà delle persone che soffrono di emicrania, i cambiamenti delle condizioni meteorologiche possono scatenare gli attacchi o intensificare i mal di testa già esistenti.
Recenti ricerche suggeriscono inoltre che l'emicrania può essere collegata a cambiamenti nella salute intestinale, motivo per cui è aumentata l'attenzione sull'importanza della dieta per chi soffre di emicrania.
Tuttavia, l'emicrania non ha solo effetti fisici, ma può anche causare un notevole stress psicologico. La costante preoccupazione di un attacco di emicrania e le limitazioni alla vita quotidiana possono portare ad ansia, depressione e isolamento sociale. Inoltre, per molte persone affette da emicrania la condizione rappresenta una sfida nella vita lavorativa. L'assenteismo regolare e la riduzione della produttività possono causare difficoltà sul posto di lavoro. Orari di lavoro flessibili, ergonomia sul posto di lavoro e sensibilizzazione sull'argomento possono alleviare la situazione di chi ne soffre.
Chi ne è colpito?
In Svizzera, una persona su dieci è affetta da emicrania. In Italia sono 6 milioni le persone che soffrono di emicrania, circa il 12% della popolazione. L'emicrania si manifesta in tutte le fasce d'età. Tuttavia, le donne soffrono di emicrania circa due volte più spesso degli uomini. Questo potrebbe indicare un legame con gli ormoni sessuali femminili. L'emicrania nelle donne, infatti, è spesso associata alle mestruazioni e si manifesta in concomitanza con esse.
Cosa aiuta in caso di emicrania?
Esistono due approcci al trattamento dell'emicrania: i sintomi acuti vengono trattati durante l'attacco oppure si cerca di prevenire gli attacchi con approcci profilattici.
Il trattamento acuto dell'emicrania mira ad alleviare i sintomi durante l'attacco. Spesso vengono utilizzati antidolorifici come gli antinfiammatori non steroidei (FANS) o i triptani. In alcuni casi, per superare gli attacchi può essere necessario assumere degli antiemetici per la nausea che li accompagna. Poiché gli stimoli sensoriali, come luci intense o rumori forti, peggiorano il dolore, un luogo buio e tranquillo è utile durante un attacco acuto.
Uno studio della Harvard Medical School sull'influenza dei diversi spettri di colore ha anche dimostrato che non tutti i colori della luce hanno lo stesso effetto: secondo lo studio, la luce verde a una lunghezza d'onda di 530 nanometri ha addirittura ridotto il dolore di un attacco di emicrania in alcune delle persone sottoposte al test. Tuttavia, l'uso della luce verde come terapia efficace contro l'emicrania richiede ancora ulteriori studi (clinici) su un numero significativamente maggiore di pazienti.
Chetamina: risultati promettenti in uno studio clinico
L'anestetico chetamina potrebbe essere un altro punto di partenza promettente per il trattamento dell'emicrania, secondo uno studio recentemente pubblicato su Regional Anesthesia and Pain Medicine. La chetamina è un analgesico utilizzato con successo da diversi decenni per il trattamento del dolore cronico, anche se i meccanismi d'azione esatti non sono ancora noti. Ma la speranza è che possa anche allentare i circuiti cerebrali che aumentano il dolore durante un attacco di emicrania.
Per lo studio sono stati trattati pazienti i cui attacchi di emicrania non potevano essere evitati con metodi preventivi e per i quali i farmaci precedentemente utilizzati non erano efficaci durante un attacco acuto. Il risultato è promettente: quasi la metà dei soggetti sottoposti al test ha giudicato molto efficace lo spray alla chetamina utilizzato durante gli attacchi di emicrania. Un altro 39% lo ha trovato piuttosto efficace. Quasi tre quarti hanno dichiarato che abbia un effetto migliore rispetto ad altri farmaci contro l'emicrania. Ma non sono mancati gli effetti collaterali, anche se solo temporanei: la stanchezza e l'offuscamento della vista sono stati i più comuni. Altri effetti collaterali sono stati disturbi cognitivi come confusione, sogni vividi e allucinazioni. Un altro problema potrebbe essere il rischio di dipendenza. Pertanto, la chetamina deve essere usata con parsimonia e non troppo regolarmente, altrimenti possono verificarsi conseguenze a lungo termine (cistite).
Per le persone con attacchi di emicrania frequenti o gravi è preferibile un trattamento profilattico. Anche in questo caso esistono diverse opzioni, ma finora non esiste un rimedio che aiuti tutti i soggetti colpiti in modo ugualmente affidabile. Alcuni farmaci, come i beta-bloccanti, gli antidepressivi o gli anticonvulsivanti, hanno un effetto su alcuni pazienti affetti da emicrania. Inoltre, gli approcci non farmacologici, come le tecniche di rilassamento, la gestione dello stress e i cambiamenti nello stile di vita, possono svolgere un ruolo importante. In questo caso è importante che le persone colpite trovino i rimedi che funzionano per loro individualmente.
Immagine di copertina: Keira Burton/PexelsRedattrice scientifica e biologa. Amo gli animali e sono affascinata dalle piante, dalle loro capacità e da tutto ciò che si può fare con loro. Ecco perché il mio posto preferito è sempre all'aperto, in mezzo alla natura, preferibilmente nel mio giardino selvaggio.