MOLEQL/Shutterstock
Retroscena

Nuovo antidolorifico: fermerà la crisi degli oppioidi?

Per la prima volta in vent'anni, è stato lanciato sul mercato un nuovo e promettente tipo di antidolorifico che sarebbe in grado di alleviare i dolori senza causare dipendenza dagli oppioidi. Come funziona questo prodotto, sarà disponibile anche in Europa e per chi è adatto?

A gennaio, la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato un farmaco antidolorifico con un nuovo principio attivo: la suzetrigina. La sua particolarità è che non crea dipendenza: un vantaggio notevole rispetto agli oppioidi, spesso prescritti per dolori gravi. Sebbene gli oppioidi allevino efficacemente il dolore, il loro effetto sul cervello può portare rapidamente alla dipendenza a causa dei loro effetti positivi sull'umore. Le conseguenze sono devastanti negli Stati Uniti: ogni anno decine di migliaia di persone muoiono per overdose di forti antidolorifici quali il fentanil.

Come funzionano gli antidolorifici e gli oppioidi

Gli antidolorifici convenzionali come l'ibuprofene, utilizzati per dolori lievi o moderati, non causano dipendenza. Il loro effetto si basa sull'inibizione di alcuni enzimi (ciclossigenasi), che riduce la produzione di sostanze pro-infiammatorie.

  • Guida

    Aspirina antidolorifica? Perché molti usano l'acido acetilsalicilico incorrettamente

    di Anna Sandner

Se questi rimedi non bastano, anche in Italia e in Svizzera si ricorre agli oppioidi per i dolori più forti, ad esempio quelli dovuti al cancro o a malattie croniche. Gli oppioidi si agganciano ai recettori del sistema nervoso centrale, bloccando la trasmissione del dolore e provocando euforia. L'uso ripetuto porta rapidamente alla tolleranza e presenta un elevato potenziale di dipendenza.

Nuovo meccanismo d'azione della suzetrigina

La suzetrigina invece, agisce direttamente sulle cellule nervose che trasmettono i segnali di dolore bloccando specificamente il canale ionico del sodio Nav1. 8, che svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione di tali segnali. La suzetrigina interferisce quindi solo con la trasmissione del dolore senza influenzare altre funzioni corporee, il che dovrebbe alleviare il dolore in modo più efficace e con minori effetti collaterali.

La differenza decisiva rispetto agli oppioidi è che la suzetrigina non agisce sul sistema nervoso centrale. La suzetrigina evita l'effetto di dipendenza agendo esclusivamente sulle cellule nervose periferiche.

L'approvazione di questo principio attivo è strettamente legata alla devastante crisi degli oppioidi negli Stati Uniti, che ogni anno miete migliaia di vittime. L'FDA ha accelerato l'approvazione per «consentire alternative sicure ed efficaci agli oppioidi per la terapia del dolore», spiega Jacqueline Corrigan-Curay, direttrice ad interim del Centro per la valutazione e la ricerca sui farmaci dell'FDA.

Il fentanil è oggi il principale catalizzatore della crisi degli oppioidi negli Stati Uniti ed è la causa della maggior parte dei decessi legati alle droghe.
Il fentanil è oggi il principale catalizzatore della crisi degli oppioidi negli Stati Uniti ed è la causa della maggior parte dei decessi legati alle droghe.
Fonte: Statista 2025

Quando arriverà in Europa la suzetrigina?

La suzetrigina è già autorizzata negli Stati Uniti, ma non è ancora disponibile sul mercato europeo. Finora non ci sono informazioni concrete sull'autorizzazione in Europa e il processo di approvazione dei farmaci da parte dell'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) potrebbe richiedere diversi anni.

Tuttavia, l'approvazione accelerata negli Stati Uniti suggerisce che le autorità competenti stanno monitorando attentamente lo sviluppo di tale principio attivo e potrebbero prendere in considerazione un processo di approvazione più rapido anche alle nostre latitudini.

Per chi potrebbe essere adatta la suzetrigina?

La suzetrigina è attualmente approvata negli Stati Uniti per il trattamento del dolore acuto da moderato a grave. Questo vale, ad esempio, per il dolore dovuto a operazioni o lesioni. Anche le persone affette da patologie tumorali avanzate potrebbero trarne beneficio.

  • Guida

    Come fare agire più velocemente gli antidolorifici

    di Anna Sandner

Effetti collaterali e precauzioni

Come per ogni farmaco, anche con la suzetrigina occorre tenere presente alcuni aspetti. Gli effetti collaterali più comuni sono prurito, eruzioni cutanee e crampi muscolari. Le donne in gravidanza e in allattamento devono assumere il farmaco solo su consultazione medica. Anche le persone con problemi epatici devono prestare attenzione ed eventualmente assumere una dose inferiore.

Un barlume di speranza

La suzetrigina potrebbe segnare una svolta nella terapia del dolore. Offre la possibilità di alleviare efficacemente il dolore senza causare i temuti effetti collaterali degli oppioidi. Tuttavia, servono ancora ulteriori ricerche per comprenderne appieno le potenzialità e i possibili effetti collaterali a lungo termine. Ai pazienti e alle pazienti in Italia e in Svizzera, per il momento non resta che aspettare e vedere.

Immagine di copertina: MOLEQL/Shutterstock

A 46 persone piace questo articolo


User Avatar
User Avatar

Redattrice scientifica e biologa. Amo gli animali e sono affascinata dalle piante, dalle loro capacità e da tutto ciò che si può fare con loro. Ecco perché il mio posto preferito è sempre all'aperto, in mezzo alla natura, preferibilmente nel mio giardino selvaggio. 

Potrebbero interessarti anche questi articoli

  • Retroscena

    Baggianata o rimedio: quali proprietà ha l'ashwagandha?

    di Anna Sandner

  • Retroscena

    A partire dai 45 anni, gli uomini sono minacciati da una pericolosa spirale negativa

    di Martin Jungfer

  • Retroscena

    Inverno: naso che cola e RSV

    di Tanja Restin

5 commenti

Avatar
later