Retroscena
AirPods Pro: quanto sono validi?
di Aurel Stevens
Apple ha modificato alcune specifiche degli AirPods Pro. La seconda versione non appare molto differente da quella precedente. Le innovazioni più interessanti sono i nuovi comandi, la funzione di audio spaziale personalizzato e la custodia con altoparlanti. Ho testato gli auricolari.
Apri la custodia, confermi la connessione con l’iPhone e gli AirPods Pro di seconda generazione sono già pronti. Non devi scaricare nessuna app, né creare un login o fare altro. Al momento questo accoppiamento semplice e veloce è possibile solo con Apple.
Il mio entusiasmo per i nuovi AirPods Pro diminuisce un po’ quando confronto esternamente gli auricolari vecchi con quelli nuovi. Mi sembra di giocare a uno di quei giochi in cui devi confrontare due immagini e trovare le minime differenze. Nella mia ricerca ho trovato la seguente differenza: gli AirPods nuovi hanno solo un piccolo sensore al centro dell’auricolare, mentre quelli vecchi avevano anche un microfono accanto. Inoltre, il sensore che nella versione vecchia si trovava sotto all’auricolare ora è sul bordo superiore. Questo è quanto.
In cambio, Apple ha modificato alcune cose all’interno. Ecco le novità più importanti:
Ho testato l’effetto di queste nuove funzioni nella vita di tutti i giorni per una settimana. Cominciamo dai comandi.
Uno dei cambiamenti più evidenti degli AirPods è l’aggiunta di una nuova funzione di controllo touch: ora puoi modificare il volume su entrambi gli auricolari. Facendo scorrere il dito verso il basso o verso l’alto regoli gradualmente il volume.
Prima potevi farlo solo con l’iPhone o con l’aiuto di Siri. Molti auricolari true wireless della concorrenza non dispongono di un controllo del volume direttamente sugli auricolari. Nei Sennheiser Momentum True Wireless 3 e nei Samsung, il volume può essere aumentato solo con l’auricolare destro e diminuito con quello sinistro. La soluzione di Apple su entrambi gli auricolari è più intuitiva e pratica.
In molti auricolari true wireless il controllo è lento o poco pratico a causa di ritardi. Tuttavia, non è il caso di Apple: tutto funziona in modo preciso, rapido e senza errori. Chi ha già avuto a che fare con auricolari dai controlli difettosi sa bene quanto sia snervante.
Il resto dei controlli è rimasto invariato rispetto alla versione precedente: per mettere in pausa o cambiare al brano successivo o precedente devi premere una o più volte. Per cambiare la modalità, devi tenere premuto. Tutto funziona bene, ma se prima usavi dei buds devi abituarti a usare sia l’indice che il pollice per premere sullo stelo (con i buds è necessario solo un dito).
A confronto dei buds, il design degli AirPods è più pratico per regolare gli auricolari nell’orecchio o spingerli verso l’interno. Con i buds, invece, tocchi sempre i controlli e premi qualsiasi cosa, ad esempio chiami tre volte il tuo capo o tua nonna per sbaglio. Negli AirPods, i controlli si trovano sugli steli e quindi non rischi niente.
Apple ha annunciato la cancellazione attiva del rumore (ANC) in modo ambizioso: «Con una cancellazione del rumore fino a due volte più efficace rispetto alla generazione precedente [...]». E già la cancellazione del rumore della generazione precedente era impressionante.
Non è facile valutare la cancellazione attiva del rumore in modo oggettivo. Quando sono in ufficio con questa modalità attivata e provo prima gli auricolari vecchi e poi quelli nuovi, ho la sensazione che gli AirPods nuovi riducano maggiormente l’intensità delle voci dei miei colleghi di redazione. Anche all’esterno ho l’impressione di sentire un po’ meno il rumore del traffico e quando alla Migros scansiono il mio acquisto alla cassa self service, non sono sicura se il codice a barre delle mie carote è stato letto, perché quasi non sento il «bip».
Per verificare la dichiarazione di Apple in modo oggettivo, non appena saranno in vendita porterò gli AirPods Pro agli esperti audio dell’azienda Rocket Science, in modo che possano misurare l’ANC e confrontarla con quella della generazione precedente. I risultati sono riportati nell’articolo sottostante.
L’opposto della cancellazione attiva del rumore è la modalità Trasparenza, nella quale gli AirPods Pro lasciano passare i rumori ambientali. Ora Apple ha reso questa modalità adattiva. Questo significa che i rumori sgradevoli, come quelli delle sirene o dei cantieri, arrivano all’orecchio in modo più silenzioso, ma il volume delle voci viene alzato per una comprensione migliore. Prima alcuni suoni erano molto forti in modalità Trasparenza.
Ho provato anche questa funzione in ufficio. Con gli AirPods Pro sento una conversazione sull’ultimo spin-off di Star Wars meglio di quanto vorrei. Mentre torno a casa, passo davanti a un cantiere e noto che gli auricolari riducono leggermente il rumore del martello pneumatico. Riesco ancora a sentire il martellamento molto chiaramente, ma è comunque impressionante che gli AirPods riconoscano la frequenza sgradevole e reagiscano ad essa.
Anche andare in bici funziona molto bene con la modalità Trasparenza degli AirPods. Gli auricolari filtrano molto bene il rumore del vento e riesco a sentire il traffico quasi senza distorsioni.
L’audio spaziale o 3D esisteva già prima dei nuovi AirPods Pro. Se attivi la funzione e ascolti un brano su Apple Music o guardi Apple TV, hai la sensazione che il suono arrivi da tutte le direzioni. L’audio spaziale viene anche chiamato Dolby Atmos. Tre nomi e più o meno la stessa funzione: suono omnidirezionale e rilevamento dinamico della posizione della testa per un suono migliore.
Si è aggiunta la funzione di audio spaziale personalizzato, che però funziona anche con le vecchie generazioni di AirPods. Con la fotocamera del tuo iPhone scatti una foto delle tue orecchie di lato e della testa da davanti. Tuttavia, non funziona con tutti gli iPhone. Qui Apple elenca i dispositivi compatibili. Anche Sony offre una funzione di fotografia auricolare per il suo suono a 360 gradi, che è simile all’audio spaziale di Apple.
Il procedimento di fotografia dell’orecchio avviene in modo veloce e semplice. Ho provato la funzione e non ho sentito nessuna differenza rispetto all’audio non personalizzato. Tuttavia, l’audio spaziale è comunque divertente. Ho ascoltato la playlist di brani creati per l’audio spaziale su Apple Music. L’audio spaziale non funziona con i brani normali di Apple Music. In cambio, c’è il rilevamento dinamico della posizione della testa, che puoi impostare su «automatico». Tuttavia, con la musica non noto molto l’effetto nelle mie orecchie. Inoltre, il suono dipende anche dalla posizione dell’iPhone. Funziona quando ce l’hai davanti a te, ma appena lo infili in tasca, suona strano.
Ma torniamo alla playlist di brani creati per l’audio spaziale: ascolto Shallow di Lady Gaga e Bradley Cooper e mi sento quasi come a un concerto, perché grazie agli AirPods i singoli strumenti risaltano in modo dettagliato e vivace. L’audio spaziale di Apple in un qualche modo riesce a trasmettere la musica virtualmente come se arrivasse da davanti, da un palco, e non da sinistra e destra come al solito. A parte questo, i bassi sono piuttosto potenti, ma non sovrastano i medi, cioè le voci e la chitarra. I medi sono morbidi e gli alti chiari. Il suono degli AirPods mi piace, soprattutto con l’audio spaziale.
Visto che ascolto volentieri i miei brani preferiti, passo a Spotify, dove purtroppo non c’è l’audio spaziale. Mi accorgo del passaggio al suono stereo «normale», ma la qualità dei nuovi AirPods mi piace lo stesso. Rispetto alla generazione precedente, il suono è più pieno e più caldo. La musica è ricca di dettagli e allo stesso tempo armoniosa: Apple sembra aver apportato notevoli miglioramenti. Non ero una grande amante della versione precedente.
Gli steli degli AirPods possono piacere oppure no, ma sta di fatto che grazie al loro design bilanciano gli AirPods nell’orecchio. In questo modo, gli auricolari di tutte le generazioni sono meno stretti nell’orecchio e quindi più comodi. Inoltre, tengono benissimo quando vado a correre. Tuttavia, ci sono persone che continuano a perderli. Per le orecchie piccole, nella nuova generazione Apple ha aggiunto dei cuscinetti in silicone nella misura XS, così puoi scegliere tra quattro misure di cuscinetti diverse.
Anche quando tengo gli AirPods nelle orecchie per molto tempo, quasi non li noto e non mi fanno male. Questo ha sicuramente a che fare con il loro peso: solo 5,3 grammi e non tutto il peso è nell’orecchio.
Nella versione precedente a volte il rilevamento dell’orecchio non funziona in modo corretto: se togli gli AirPods dalle orecchie, la musica non si mette in pausa. Ora questo aspetto è cambiato. Apple sembra aver lavorato molto sui sensori di rilevamento della pelle, che ora sono molto precisi. Anche quanto tengo gli AirPods in mano, non iniziano improvvisamente a suonare. Ma non appena li rimetto nelle orecchie, la musica riparte, come dovrebbe.
Secondo Apple, la custodia di ricarica è «completamente nuova». Tuttavia, anche qui mi sembra di tornare al gioco «trova le differenze». Sul lato destro c'è una piccola modifica: Apple ha aggiunto un anello per fissare un laccetto. Il laccetto Incase corrispondente di Apple costa 13 franchi, ma puoi anche usarne uno qualsiasi, purché sia abbastanza sottile da passare attraverso l’anello.
Sotto alla custodia c’è anche un piccolo cambiamento ottico. Apple ha aggiunto quattro piccoli altoparlanti, che possono emettere un suono per trovare la custodia con la funzione Dov’è. Grazie al segnale acustico riesci a rintracciarla più facilmente se la perdi.
Tuttavia, non sono riuscita a localizzare la custodia quando gli auricolari non erano inseriti. Infatti, la funzione Dov’è ha trovato gli auricolari, che hanno emesso il suono. La custodia vuota, però, non è stata localizzata, quindi puoi perderla solo se contiene gli AirPods. Non può essere individuata separatamente.
Come in precedenza, posso localizzare i singoli auricolari con l’app e chiedere che emettano un suono. Se la custodia non va persa ma finisce nel maltempo, non è così grave, perché come gli auricolari è certificata IPX4, cioè è protetta dagli spruzzi d’acqua da tutti i lati. Si ricarica con lo standard Lightning di Apple o con un cavo per Apple Watch.
Il miglioramento della capacità della batteria è un cambiamento invisibile, ma importante: ora l’autonomia in modalità cancellazione attiva del rumore è di 6 ore invece di 4,5. Rispetto alla concorrenza, il valore si colloca nella fascia media.
Con la custodia, i nuovi AirPods possono essere ricaricati cinque volte; il tempo totale di utilizzo con una sola carica diventa così 30 ore in modalità ANC. In precedenza erano 24 ore.
Ora gli AirPods utilizzano Bluetooth 5.3, lo standard più attuale. Non ho avuto problemi di connessione durante il periodo di prova di una settimana. Anche il passaggio a un iPhone SE e a un MacBook più vecchio ha funzionato con ritardi minimi. Tuttavia, gli AirPods non dispongono di un vero e proprio multipoint, cioè la possibilità di connettere il Bluetooth a più dispositivi contemporaneamente. Il passaggio, però, è talmente veloce da dare una sensazione altrettanto buona.
La qualità della voce degli auricolari true wireless è sempre un argomento di discussione, perché spesso non è buona. Siccome la qualità di una telefonata dipende anche da altri fattori, come la ricezione e la persona dall’altro lato, ho testato la qualità della voce localmente.
Puoi sentire il risultato nel video qui sotto.
La qualità della voce è buona, il suono è chiaro e non metallico. Tuttavia, all’inizio del video picchio la mano contro la sedia e il rumore si sente bene. Infatti, gli AirPods non sono in grado di filtrare completamente i rumori ambientali forti e improvvisi.
I nuovi AirPods assomigliano a quelli vecchi. Eppure sono diversi. Apple ha sviluppato un paio di funzioni ovvie, come i controlli, e ha migliorato alcune finezze tecniche importanti. Noto soprattutto la qualità del suono migliorata, alla quale si aggiungono la cancellazione attiva del rumore, la modalità Trasparenza adattiva e la durata maggiore della batteria.
Già il modello precedente era buono, ma ora gli AirPods Pro sono ancora migliori e sono il top tra gli auricolari true wireless di Cupertino. Quindi, posso affermare con certezza che per tutti gli utenti Apple sprovvisti di in-ear l’acquisto vale la pena.
Rispetto agli auricolari true wireless della concorrenza, il prezzo di 259 franchi dei nuovi AirPods Pro per una volta non è esorbitante. I Sony WF-1000XM4, i Sennheiser Momentum True Wireless 3 e i Samsung Galaxy Buds 2 Pro sono anche dei buoni auricolari e costano qualche franco in meno. Tuttavia, manca la perfetta integrazione nel sistema Apple, proprio ciò che rende gli AirPods Pro degli auricolari quasi perfetti.
Le mie passioni: sperimentare e scoprire cose nuove. A volte qualcosa non va come dovrebbe andare o nel peggiore dei casi, qualcosa si rompe.
Sono dipendente dalle serie tv, quindi non posso fare a meno di Netflix. D'estate mi trovate fuori, sotto il sole, al lago o a un festival musicale.