I tarli dell'orecchio: da dove vengono e come Google può aiutarti
Retroscena

I tarli dell'orecchio: da dove vengono e come Google può aiutarti

Hai una canzone in testa da ore, ma non sai perché né come si chiama? Ti do il benvenuto nel mondo dei tarli musicali. Google può aiutarti a liberarti di questi «parassiti uditivi».

Che sia al lavoro, durante le pulizie primaverili o una passeggiata all'aria aperta, a ognuno di noi è già capitato di avere un tarlo dell'orecchio. All'improvviso, ti viene in mente un passaggio di una canzone che non sentivi da secoli. Nel peggiore dei casi, la canzone non ti piace nemmeno. E poi ti rimane in testa senza che tu lo voglia.

Per le ore successive – forse anche per giorni – «senti» questa melodia, questo verso nella tua testa e non puoi farci nulla. «Come on, Barbie, let's go party ah ah ah yeah Come on, Barbie, let's go party ooh oh, ooh oh», e così via. Ma sei davvero inerme di fronte a un tarlo musicale oppure puoi fare qualcosa?

Perché abbiamo i tarli musicali

Prima di esaminare l'antidoto per i parassiti musicali, dobbiamo innanzitutto chiarire la questione dell'origine di questo fenomeno. Da dove vengono gli earworm?

La musica è sicuramente un compagno quotidiano per me, a volte anche involontariamente.
La musica è sicuramente un compagno quotidiano per me, a volte anche involontariamente.
Fonte: Dayan Pfammatter

«Spektrum der Wissenschaft» scrive che la maggior parte dei tarli musicali hanno una cosa in comune: sono melodie semplici e piacevoli. Ottime candidate a diventare tarli dell'orecchio sono quindi canzoni della musica pop. Secondo uno studio condotto da psicologi e psicologhe dell'Università di Londra, «Don't Stop Believin'» dei Journey o «Bad Romance» dell'icona pop Lady Gaga sono tra gli earworm più ricorrenti.

«Can't Get You Out Of My Head» – la hit di Kylie Minogue dice sicuramente tutto... Una melodia che entra nell'orecchio e ci rimane per molto tempo. Fin qui tutto bene.

Tuttavia, non c'è ancora un consenso scientifico su come si sviluppino esattamente i tarli dell'orecchio. Si presume che la ripetizione della musica avviene principalmente quando non si è particolarmente impegnati. Ad esempio, durante attività molto ripetitive o monotone.

Inoltre, non c'è nulla che il cervello umano ama di più delle forme regolari e degli schemi completi. Quindi, se un solo passaggio di una canzone ti è rimasto in mente, vuol dire che si tratta di uno schema incompleto. Il tuo cervello si mette quindi alla ricerca di qualcosa per completarlo. Come con il puzzle di un'opera d'arte a cui manca solo l'ultimo pezzo.

Come liberarsi del tarlo dell'orecchio con l'aiuto di Google

Chiudere questo cerchio è relativamente semplice in teoria: basta riascoltare l'intera canzone in modo molto attento, dall'inizio alla fine. Dopodiché, il tarlo dell'orecchio dovrebbe sparire.

Ma cosa succede se hai dimenticato il titolo e l'artista di una canzone che ti è rimasta in testa? Così le cose si fanno un po' più difficili.

Nel migliore dei casi, conosci ancora il testo del brano che ha trovato casa nel tuo cervello. Ti basta quindi cercare il testo e di solito trovi ciò che cerchi in tempi relativamente brevi.

Se ti ricordi il testo, anche Spotify può aiutarti.
Se ti ricordi il testo, anche Spotify può aiutarti.
Fonte: Dayan Pfammatter

Ma se non ti ricordi il testo – o semplicemente si tratta di una canzone senza testo – le cose diventano un po' più difficili. Ma è qui che Google entra finalmente in gioco.

Se tocchi il microfono nella barra di ricerca di Google sul cellulare, puoi non solo dettare le query di ricerca, ma anche cercare musica. In linea di principio, funziona esattamente come l'applicazione di riconoscimento musicale «Shazam», ma con una differenza importante.

Google può cercare non solo testi e immagini, ma anche canzoni.
Google può cercare non solo testi e immagini, ma anche canzoni.
Fonte: Dayan Pfammatter

Google è in grado di riconoscere non solo le canzoni alla radio o al bar, ma anche il tuo canto. Così puoi cantare o canticchiare la melodia che ti perseguita da tutto il giorno e Google ti dirà come si chiama la canzone. Non preoccuparti, non devi nemmeno eseguire perfettamente tutte le note perché questo funzioni.

Google ti mostra anche quante parole della canzone hai azzeccato.
Google ti mostra anche quante parole della canzone hai azzeccato.
Fonte: Dayan Pfammatter

Ora puoi quindi riascoltare per intero la canzone persistente e liberarti finalmente del tarlo dell'orecchio, chiudendo il cerchio.

Quale canzone ti è rimasta in testa per ore? Condividi il tuo tarlo dell'orecchio con la Community, lasciando un commento. Come tutti sappiamo: mal comune, mezzo gaudio.

Immagine di copertina: Dayan Pfammatter

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Sono da sempre affascinato da tutto ciò che ha pulsanti, display e altoparlanti. Come giornalista specializzato in tecnologia e società, creo ordine nella giungla del gergo tecnologico e delle schede tecniche poco chiare.


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