Miopia: migliorare la vista con gocce, lenti e occhiali speciali
7/6/2023
Traduzione: Nerea Buttacavoli
La miopia si sviluppa all'età della scuola primaria, ma si possono prendere delle contromisure. Oggi ai bambini non vengono semplicemente prescritti occhiali con lenti monofocali, perché, nel peggiore dei casi, possono favorire la miopia.
Si tratta di una malattia quasi endemica: la miopia, ovvero il non vedere bene a distanza. Sempre più persone non riescono a vedere bene a distanza, anche se il termine «distanza» diventa obsoleto con l'aumentare del numero di diottrie. Chi è molto miope (a partire da circa -6 diottrie), non riesce a vedere chiaramente nulla già a una distanza di 30-40 centimetri.
Secondo l'International Myopia Institute, il 30% delle persone nel mondo è attualmente miope e la tendenza è in aumento esponenziale. L'Istituto prevede, ad esempio, che entro il 2050 la metà della popolazione mondiale sarà miope.
In Cina si parla già di fino al 95% di persone colpite in alcune classi sociali. I numeri sono alti anche in Svizzera: qui il 33% delle persone adulte è affetta da miopia, come mostrano le statistiche.
La miopia viene diagnosticata sempre più spesso, soprattutto nei bambini. Non c'è da stupirsi. Del resto, il difetto di visione compare per la prima volta all'età della scuola primaria e poi causa problemi. La classica «miopia scolastica» inizia di solito all'età di otto anni e progredisce circa fino ai 15 anni di età.
Ho parlato con Marc Fankhauser, optometrista e specialista in lenti a contatto presso l'Opticians Studio Eyeness di Berna, delle opzioni di trattamento della miopia e ho dato un'occhiata alla ricerca per capire l'aumento esplosivo della miopia.
Miopia: genetica o per via di influenze ambientali?
La miopia è la più comune anomalia dello sviluppo degli occhi. È inizialmente determinata geneticamente, ovvero è ereditaria: con la miopia, il bulbo oculare è più lungo del normale, motivo per cui la luce non si rifrange sulla retina, ma davanti ad essa.
Ma la scarsa visione da lontano non è l'unica caratteristica della visione difettosa: «La presenza di miopia aumenta il rischio di malattie degenerative dell'occhio come la cataratta, il glaucoma, il distacco della retina o la degenerazione maculare miopica con l'avanzare dell'età», scrive la Società Oftalmologica Austriaca in un comunicato stampa.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l'errore refrattivo non corretto come la seconda causa più comune di disabilità e perdita della vista.
Il temuto distacco della retina può colpire anche chi ha una miopia compresa tra -1 e -3 diottrie: il rischio di distacco della retina è quattro volte superiore rispetto a chi ha una visione normale.
Con un numero di diottrie più alto, il rischio è addirittura decuplicato. Quando il bulbo oculare si allunga più del dovuto nella miopia, si esercita una trazione sempre maggiore sulle delicate membrane oculari. Questo può causare la lacerazione della retina, la formazione di fori o il distacco completo dalla coroide.
La buona notizia è che si può agire preventivamente nelle bambine e nei bambini, perché alcune influenze ambientali sono più determinanti dei geni. Ciò è sottolineato da uno studio pubblicato sul Community Eye Health Journal, in cui il team di ricerca scrive: «Lo sviluppo della miopia è multifattoriale, e l'influenza dei geni è classificata come piccola».
Miopia in età infantile: più tempo all'aria aperta, meno davanti allo schermo
I fattori esterni sono più importanti, in particolare la luce diurna, e l'evitare il lavoro ravvicinato, cioè una distanza di lettura ridotta. Ad esempio, nel 2015 la rivista Nature ha riportato un notevole aumento dei casi di miopia nel sud-est asiatico: dalla Seconda Guerra Mondiale, la miopia è passata dal 20 all'80%. Gli autori concludono che il sistema visivo ha una notevole capacità di adattarsi dal campo lontano a quello vicino: secondo la ricerca, le ragioni di ciò potrebbero non essere puramente genetiche.
Al contrario, il lavoro in condizioni di luce troppo scarsa o artificiale è considerato dai ricercatori la causa principale dell'aumento esplosivo della miopia. L'emergenza Covid-19 ha dato un nuovo impulso alla ricerca. L'istruzione domiciliare e il lockdown hanno aumentato in modo significativo il tempo trascorso sullo schermo dai bambini, limitando quello trascorso all'aperto. Il risultato mostra un'analisi letteraria comparativa nel Cureus Journal of Medical Science: poco tempo all'aria aperta e molto tempo davanti allo schermo durante gli anni della pandemia hanno avuto una chiara influenza sulle traiettorie della miopia di bambini e bambine studiati.
In particolare, è probabile che l'influenza della luce naturale rispetto a quella artificiale, giochi un ruolo importante: sebbene le esatte influenze della luce diurna sulla miopia non siano ancora ben indagate, uno studio pubblicato sul Sage Journals suggerisce un legame tra la miopia e i livelli di dopamina e vitamina D.
La miopia è correlata, anche per gli adulti, in modo molto concreto alla quantità di tempo trascorso davanti a schermi o libri. Un documento dell'University Eye Hospital Tübingen mostra il risultato: la miopia è correlata alla durata, e quindi al livello, di istruzione. Si legge: «In media, si diventa più miopi di 0,27 diottrie per anno di istruzione – in 3 anni, quindi, di quasi una diottria».
Trattare e prevenire la miopia
Per molto tempo la miopia è stata definita dal numero di diottrie. Lo sa anche l'optometrista Fankhauser, che spiega: «Tuttavia, è decisiva la lunghezza dell'occhio. L'obiettivo della terapia dovrebbe quindi essere quello di evitare un ulteriore allungamento dell'occhio». Una terapia sbagliata, invece, può addirittura portare a stimolare la crescita del bulbo oculare, afferma Fankhauser. Nella ricerca, questo effetto è stato osservato con la sottocorrezione con lenti monofocali.
La moderna gestione della miopia si concentra quindi sulla lunghezza assiale del bulbo oculare, che può essere misurata con dispositivi speciali – e dovrebbe essere misurata regolarmente. La biometria della lunghezza degli assi fa parte del «controllo del successo a lungo termine», scrive il dottor Michael Bärtschi, titolare di Eyeness, in questo documento di sintesi.
Poiché la miopia compare per la prima volta all'età della scuola primaria, scienziate e scienziati concordano: rallentare la progressione della miopia già in età infantile dovrebbe essere il principale obiettivo di politica sanitaria. La crescita del bulbo oculare si completa intorno ai 15-17 anni: di conseguenza, le misure elencate di seguito si applicano ai bambini e ai giovani adulti.
Importante da sapere: non esiste uno standard di riferimento nel trattamento della miopia. «Sarebbe bello se fosse così semplice», commenta l'esperto Frankhauser. «Dipende dai desideri del bambino o della bambina e dei genitori. Alcuni sono aperti alle lenti a contatto, altri preferiscono gli occhiali mentre altri ancora optano per i farmaci, le gocce di atropina. In definitiva, è necessario intervenire sulla crescita dell'occhio. La cosa peggiore è non fare nulla».
1. La luce del giorno come terapia contro la miopia
Gli studi lo dimostrano: trascorrere del tempo all'aria aperta ogni giorno è fondamentale per prevenire la miopia o rallentarne la progressione. Uno studio condotto su 952 studenti cinesi conclude che 40 minuti di esercizio fisico all'aperto durante la scuola potrebbero frenare la progressione della miopia non solo in modo acuto, ma anche nei tre anni successivi.
Nei bambini di età compresa tra i 5,5 e gli 8,5 anni, l'effetto positivo della luce diurna sulla crescita della lunghezza del bulbo oculare sembra essere maggiore che nei bambini più piccoli.
Come ha dimostrato uno studio di Taiwan, i bambini sono protetti dalla miopia se giocano all'aperto per 11 ore alla settimana. Questa è anche la raccomandazione comune oggi: i bambini dovrebbero trascorrere da un'ora e mezza a due ore all'aperto ogni giorno.
Mentre molto tempo all'aperto è favorevole, il lavoro ravvicinato e la breve distanza di lettura sono sfavorevoli in termini di attenuazione della miopia. Sebbene manchino «dati affidabili sul tempo trascorso davanti allo schermo o sulle distanze utilizzate per grandi coorti», secondo le raccomandazioni dell'Associazione Professionale degli Oftalmologi della Germania del giugno 2022, la miopia preesistente in particolare potrebbe essere determinata da questi due fattori. Pertanto, la raccomandazione è: «I tempi di lettura superiori a 30 minuti a una distanza inferiore a 30 cm dovrebbero essere interrotti da 10 minuti di sguardo in lontananza».
In alternativa, per portare gli occhi alla visione a distanza e lontana dalla messa a fuoco ravvicinata, è consigliabile la regola del 20-20-20: ogni 20 minuti, concentrarsi per 20 secondi su qualcosa a 20 piedi (circa 6 metri) di distanza. In ogni caso, quando si legge o si lavora al computer, dovrebbero esserci almeno 50-60 cm di distanza tra gli occhi e l'oggetto di lettura.
2. Gocce oculari di atropina per la miopia
I colliri possono avere un effetto simile sulla progressione della miopia infantile. L'atropina è in realtà una neurotossina estratta dalla belladonna. In dosi molto ridotte, il principio attivo viene utilizzato in diverse applicazioni mediche, ad esempio per dilatare le pupille o per trattare la miopia. Già nel 1874, l'oftalmologo di Breslau Hermann Cohn propose questa sostanza come trattamento per la miopia. Tuttavia, l'atropina è ancora una terapia off-label per le persone colpite, vale a dire che le compagnie di assicurazione sanitaria non rimborsano i costi, poiché il farmaco non è ancora stato approvato dall'Agenzia svizzera per i medicinali come terapia per la miopia.
In uno studio della Società Oftalmologica Tedesca, il collirio all'atropina funziona ancora meglio per la miopia rispetto ad altre misure come le lenti a contatto o la riduzione del tempo trascorso davanti allo schermo.
Tuttavia, esistono effetti collaterali come la sensibilità all'abbagliamento e la paralisi dell'accomodazione (visione da vicino) – e sono stati osservati anche effetti di rimbalzo: la miopia è progredita ancora più rapidamente dopo la sospensione dell'uso delle gocce. Inoltre, la maggior parte degli studi sugli effetti e sugli effetti collaterali è stata condotta in Asia.
Uno studio condotto a Tokyo ha dimostrato che una concentrazione di atropina dello 0,05% (come raccomandato per i bambini asiatici) deve essere classificata come clinicamente critica nei bambini caucasici. Un altro studio in corso in Germania sta attualmente esaminando l'effetto dell'atropina a basso dosaggio. Una concentrazione compresa tra lo 0,025 e lo 0,01% è attualmente considerata lo standard. I risultati dello studio sono ancora in sospeso.
3. Gestione della miopia con lenti a contatto
Anche speciali lenti a contatto morbide, defocalizzate o multifocali, possono avere un effetto positivo sulla miopia. Da un lato, rendono più nitida l'immagine e consentono una buona visione, dall'altro rallentano la crescita longitudinale del bulbo oculare.
«Lenti a defocus e lenti multifocali fanno fondamentalmente la stessa cosa», spiega Fankhauser, specialista in lenti a contatto. «Mettono a fuoco il centro della retina e si occupano anche della periferia, in modo da evitare una sovracorrezione». Secondo le ricercatrici e i ricercatori della Ohio State University, le lenti a contatto morbide multifocali sono particolarmente efficaci.
Oltre alle lenti giornaliere, Fankhauser afferma che esistono lenti notturne Ortho-K per le persone miopi: «Si mettono queste lenti notturne prima di andare a dprmire e poi si può vedere bene durante il giorno senza dover indossare lenti a contatto». Deformano la cornea dell'occhio in modo tale da compensare la miopia durante il giorno. Tuttavia, questo effetto si nota solo quando le lenti vengono indossate regolarmente e di solito aiutano solo in caso di miopia fino a -6 diottrie.
4. Lenti D.I.M.S. per bambini e bambine miopi
Per il trattamento della miopia si utilizzano ancora oggi le lenti monofocali convenzionali. Il problema: «Le lenti monofocali correggono il centro della retina e quindi producono un'immagine nitida, ma non fermano la crescita della lunghezza dell'occhio», dice Fankhauser. Nel peggiore dei casi, con la sottocorrezione, le lenti convenzionali possono addirittura stimolare la crescita dell'occhio e il numero diottrico aumenta costantemente.
D'altra parte, le lenti a defocus con la cosiddetta tecnologia D.I.M.S. sono piuttosto nuove sul mercato europeo. D.I.M.S sta per Defocus Incorporated Multiple Segments. La lente di questi occhiali è una speciale lente monofocale che contiene centinaia di piccoli segmenti sulla sua superficie anteriore. Sono praticamente invisibili all'interlocutore. Per le persone miopi, invece, le lenti creano un piano di messa a fuoco al centro esattamente sulla retina, mentre alla periferia esterna il piano di messa a fuoco si trova davanti alla retina, creando così deliberatamente una sfocatura. In questo modo, si ottiene un cosiddetto «defocus miopico», che non stimola la crescita del bulbo oculare.
Ci sono primi studi sugli occhiali D.I.M.S., tuttavia, mancano ancora studi a lungo termine anche in Europa, che ne dimostrino l'efficacia rispetto alle lenti a contatto e ai farmaci.
Se a una bambina o bambino viene diagnosticata una miopia, è bene rivolgersi a professionisti che comprendono la cosiddetta gestione della miopia. L'optometrista Fankhauser procede come segue con i suoi clienti: «Dopo la diagnosi di miopia, discutiamo in dettaglio i desideri dei genitori e del bambino o della bambina, spieghiamo le opzioni e poi iniziamo la terapia. Nelle visite di controllo semestrali si verifica se la crescita si è ridotta. In caso contrario, ci regoliamo di conseguenza e cambiamo la forma di terapia o combiniamo le misure, ad esempio lenti giornaliere con gocce di atropina o atropina e occhiali con lenti D.I.M.S. Tuttavia, mancano ancora studi che confermino l'effetto della terapia combinata».
Dagli studi odierni non è quindi possibile affermare con certezza quale sia la misura e la combinazione migliore. «La cosa più importante per le bambine e i bambini affetti da miopia è trascorrere del tempo all'aperto durante il giorno». Con molta lungimiranza.
Immagine di copertina: shutterstockOlivia Leimpeters-Leth
Autorin von customize mediahouse
Adoro le frasi enfatiche e il linguaggio allegorico. Le metafore intelligenti sono la mia kryptonite, anche se a volte è meglio arrivare dritti al punto. Tutti miei testi sono curati dai miei gatti. E non è una metafora, perché credo che si possa «umanizzare l'animale domestico». Quando non sto seduta alla scrivania, mi piace fare escursioni, suonare musica attorno al fuoco o attivare il mio corpo stanco praticando sport o andando a una festa.