«Like a Dragon: Infinite Wealth» non ha paura di passare per un gioco stupido
Recensione

«Like a Dragon: Infinite Wealth» non ha paura di passare per un gioco stupido

Domagoj Belancic
23/1/2024
Traduzione: Martina Russo

«Like a Dragon: Infinite Wealth» è il game più fuori di testa a cui abbia mai giocato. Questo pazzo intreccio di giochi di ruolo è composto da diverse idee di gioco che vanno a creare un unico, caotico capolavoro. Tuttavia, posso consigliare il gioco solo a certe condizioni.

Non riesco ancora a trovare le parole per spiegare come mi sento quando finisco il mega gioco di ruolo «Like a Dragon: Infinite Wealth». Forse la parola che ci si avvicina di più è «sopraffatto».

In circa 70 ore di gioco ho fatto a botte con un tot di scagnozzi della Yakuza alle Hawaii virtuali, ho progettato la mia personale isola delle vacanze in stile «Animal Crossing» e sono diventato allenatore provetto in un minigioco in stile «Pokémon». E quando è finita la storia avevo le lacrime agli occhi. Questo sì che è stato un giro della morte sulle montagne russe. Che gioco incredibile.

Non ero mai stato alle Hawaii

«Infinite Wealth» è l’ottavo capitolo della serie di videogiochi giapponesi «Like a Dragon» (ex «Yakuza»). Mi trovo a vestire i panni dell’ex-yakuza Ichiban Kasuga, già protagonista della settima parte. Dopo aver scatenato un discreto casino a Yokohama, questo simpatico eroe che sembra si sia pettinato mettendo due dita nella presa di corrente si ritrova a Honolulu. Lì deve liberare la madre, che credeva morta, dalle grinfie di un’organizzazione criminale hawaiana.

Ichiban può contare sull’aiuto dei fedeli amici che l’avevano già affiancato nella settima puntata. A loro si è aggiunto anche un altro ex-yakuza: Kazuma Kiryu. Il leggendario «Drago di Dojima» è stato il protagonista dei primi sei giochi, prima di passare il testimone a Ichiban nel settimo capitolo. Ma questa ex macchina da combattimento non è più così potente: Kiryu è malato di cancro e sostiene di avere solo pochi mesi di vita.

Benvenuti a Honolulu.
Benvenuti a Honolulu.
Fonte: Sega

Tutti i precedenti giochi della serie «Like a Dragon» erano ambientati in metropoli giapponesi. Con Honolulu, lo studio di sviluppo RGG si avventura per la prima volta in un contesto americano. Si tratta del più grande open world che lo studio abbia realizzato finora. A livello di grafica, il gioco non raggiunge nuove vette, tra l’altro anche perché è stato rilasciato per console di ultima generazione. Ma nonostante i limiti tecnici, il mondo di gioco intorno alla famosa spiaggia di Waikiki è stato realizzato con grande cura per i dettagli. Chiunque ci sia già stato riconoscerà molti punti di interesse e attività commerciali.

È un peccato che la Honolulu virtuale, nonostante sia indubbiamente riconoscibile, non sembri molto americana o hawaiana. Sarà anche per il fatto che quasi tutte le persone che Ichiban incontra durante la sua avventura parlano correntemente il giapponese. Quindi, nonostante la cornice tropicale, ho l’impressione di trovarmi in una delle città giapponesi dei giochi precedenti.

Ichiban e i suoi amici possono scoprire la città non solo a piedi, ma anche con i segway.
Ichiban e i suoi amici possono scoprire la città non solo a piedi, ma anche con i segway.
Fonte: Domagoj Belancic

Spettacolare JRPG d’azione con elementi in tempo reale

Nella sua missione di salvataggio Ichiban si trova ad affrontare una moltitudine di gangster hawaiani. Insieme ai suoi amici, viene costantemente assalito e coinvolto in combattimenti lungo le strade di Honolulu. Il sistema di combattimento RPG di «Infinite Wealth», come già nel suo predecessore, è a turni.

Con un’importante novità: ora puoi muovere liberamente i membri del gruppo all’interno di una certa area prima di un attacco. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che aggiunge complessità strategica alla modalità di gioco. Kiryu apprende anche un’abilità speciale che gli permette, per un breve intervallo di tempo, di muoversi liberamente sul campo di gioco e di colpire i nemici in tempo reale, proprio come nei vecchi giochi «Yakuza».

Il sistema di combattimento privilegia il lavoro di squadra e gli attacchi combinati.
Il sistema di combattimento privilegia il lavoro di squadra e gli attacchi combinati.
Fonte: Domagoj Belancic

Posizionandomi nel punto giusto, posso amplificare i danni degli attacchi, colpire più nemici contemporaneamente o usare gli oggetti che trovo in giro come armi. Sono possibili anche distruttivi attacchi combinati con i membri della squadra. Con un solo attacco puoi massacrare gli avversari grazie agli attacchi successivi eseguiti dagli altri membri della squadra. A movimentare ulteriormente la natura statica del gameplay a turni contribuiscono anche gli eventi quicktime in attacco e in difesa.

Ogni lavoro ha i suoi attacchi magici.
Ogni lavoro ha i suoi attacchi magici.
Fonte: Sega

In «Infinite Wealth» non troverai i classici lavori dei giochi di ruolo, come il mago, il bardo o il guerriero. Invece, insegno ai membri del mio gruppo a diventare danzatori del fuoco hawaiani, surfisti o escort. Il sistema dei lavori è flessibile e spinge a sperimentare, anche perché è molto facile passare di livello e sbloccare nuove abilità lavorative.

Nell’insieme, il sistema di combattimento non è molto complesso, ma offre sufficiente profondità e varietà grazie ai molti attacchi diversi e alla possibilità di posizionare liberamente i personaggi. Un’attrattiva in più è anche la messa in scena, estremamente divertente. Dato che Ichiban da ragazzo è stato un grande nerd e ha giocato troppo a «Final Fantasy», durante i combattimenti ha delle allucinazioni e quindi normali combattimenti contro gangster hawaiani si trasformano spesso in immaginarie battaglie RPG contro mostri fantastici. Mi sono trovato più volte a ridere fragorosamente davanti alla TV perché non riuscivo a credere a quanto erano assurdi certi avversari o quanto erano stupidi gli attacchi speciali a cui avevo appena assistito. C’è davvero da divertirsi!

L’ultima trovata sono gli attacchi «Essence», introdotti da intermezzi video assolutamente esagerati.
L’ultima trovata sono gli attacchi «Essence», introdotti da intermezzi video assolutamente esagerati.
Fonte: Domagoj Belancic

Con una spruzzata di «Pokémon» e «Animal Crossing»

I giochi della serie «Like a Dragon» sono noti perché sono ricchissimi di folli missioni secondarie e minigiochi. «Infinite Wealth» stabilisce nuovi standard per la serie.

Nel corso del gioco faccio da beta tester per una dubbia app di incontri, sfreccio per Honolulu come autista di fast food nel minigioco «Crazy Taxi» o divento lo stuntman di un film d’azione. Le missioni secondarie hanno un umorismo davvero assurdo e meccaniche di gioco sorprendenti. Due missioni secondarie, in particolare, mi hanno colpito.

I «Sujimon» sono di tipo diverso e hanno attacchi speciali di cui devo tenere conto nei combattimenti.
I «Sujimon» sono di tipo diverso e hanno attacchi speciali di cui devo tenere conto nei combattimenti.
Fonte: Domagoj Belancic

Il minigioco «Sujimon» è una parodia sorprendentemente complessa dei «Pokémon». Invece di simpatici mostri tascabili, in «Infinite Wealth» catturo detenuti fisicati per riempire il mio «Sujidex». Metto insieme una squadra di mostri detenuti e competo contro altri allenatori e capi arena in una discutibile Lega Sujimon. Sì, hai letto bene: catturo le persone e le faccio combattere.

Per i duelli Sujimon, lo studio di sviluppo ha ideato un sistema di combattimento separato 3v3 a turni che ricorda le classiche battaglie dei Pokémon. In effetti il gioco ospita anche Sujimon «leggendari» e raid ispirati a «Pokémon Go». Incredibile. C’è poi da capire quanto la questline Sujimon corrisponda alla realtà e quanto Ichiban, vecchio nerd degli RPG, sia vittima di allucinazioni.

Il mio team di Sujimon dopo aver vinto un combattimento.
Il mio team di Sujimon dopo aver vinto un combattimento.
Fonte: Domagoj Belancic

Ancora più d’effetto è il minigioco «Dondoko Island». In questa missione devo trasformare un’isola invasa dai rifiuti in un resort di lusso a cinque stelle. Proprio nello stile «Animal Crossing», Ichiban raccoglie le risorse naturali dell’isola per trasformarle in mobili e persino in intere case nella sua officina. In alternativa, posso costringere i miei Sujimon catturati a estrarre le risorse per me. Più costruisco strutture ricettive, case e attrazioni, più visitatori danarosi attiro sull’isola.

Dopo molte ore di gioco, la mia isola delle vacanze sembra una piccola città.
Dopo molte ore di gioco, la mia isola delle vacanze sembra una piccola città.
Fonte: Domagoj Belancic

Quello che inizia come una simpatica parodia di «Animal Crossing» si trasforma in un simulatore di un luna park. Io devo continuamente liberare nuove aree dell’isola dai rifiuti, costruire attrazioni, fare spot pubblicitari per il resort e occuparmi del benessere degli ospiti. Di tanto in tanto, in combattimenti in tempo reale, sconfiggo anche pirati cattivi che accumulano i loro rifiuti sull’isola. Dondoko Island è un fantastico gioco nel gioco in cui è possibile perdersi completamente trascorrendo un numero infinito di ore.

Se mi serve ispirazione per progettare la mia isola, posso visitare le isole degli altri giocatori online.
Se mi serve ispirazione per progettare la mia isola, posso visitare le isole degli altri giocatori online.
Fonte: Domagoj Belancic.

È un peccato che l’editore Sega nasconda alcuni contenuti e meccaniche di gioco dietro a versioni più costose. Se opti per la più costosa edizione «Ultimate» avrai accesso a elementi e risorse aggiuntive che aumentano significativamente la velocità dei minigiochi, a volte molto impegnativi. Già, perché ti tocca pagare di più persino per la modalità New Game Plus e per alcuni achievement. Una pratica commerciale piuttosto riprovevole.

Ma aspetta: c’è dell’altro!

La cosa sconvolgente è che, anche dopo moltissime ore davanti allo schermo, il gioco riesce a sorprendermi con nuove idee. Circa a metà della storia, con Yokohama si apre un mondo di gioco aggiuntivo che posso esplorare liberamente, con un sacco di nuove missioni e attività secondarie. Questo perché Kiryu deve lasciare il gruppo di Ichiban alle Hawaii per motivi di salute e tornare in Giappone.

Il «Drago di Dojima» è stanco.
Il «Drago di Dojima» è stanco.
Fonte: Domagoj Belancic

Da quel momento in poi, la storia si svolge in parallelo nelle due città. E la parte che riguarda Kiryu è particolarmente emozionante. Colui che un tempo era una macchina da combattimento imbattibile, a causa della sua malattia mortale ora deve confrontarsi con la propria mortalità e decide di fare pace con il proprio passato violento da yakuza. Durante il suo viaggio di addio, viene involontariamente coinvolto in un’enorme cospirazione collegata alla missione di salvataggio di Ichiban alle Hawaii. La storia di uno dei più leggendari personaggi dei videogiochi di tutti i tempi termina con un finale di grande spessore ed estremamente emozionante.

In particolari luoghi della città, Kiryu ricorda eventi importanti della sua vita.
In particolari luoghi della città, Kiryu ricorda eventi importanti della sua vita.
Fonte: Domagoj Belancic

Stupidità e grandi emozioni

È proprio questo insieme di trame impegnative e contenuti totalmente assurdi a rendere la serie «Like a Dragon» così speciale. «Infinite Wealth» non ha paura di essere un videogioco sciocco, ma riesce comunque a raccontare una storia che commuove e trascina.

Questo soprattutto grazie ai personaggi scritti in modo eccellente. Alcuni dei protagonisti di «Infinite Wealth» li conoscevo già dai vecchi giochi. Altri li imparo a conoscere sempre più nel corso dell’avventura, durante gli intermezzi, i minigiochi e le occasionali conversazioni. Nonostante il contesto esasperato del videogioco, Ichiban, Kiryu e i loro amici sembrano persone reali con speranze, paure e sogni. Faccio il tifo per loro e mi sento male quando gli succede qualcosa di brutto.

Nelle serate in cui si va a bere imparo a conoscere meglio i miei compagni.
Nelle serate in cui si va a bere imparo a conoscere meglio i miei compagni.
Fonte: Domagoj Belancic

A questo punto ti devo dare un avvertimento: anche se il gioco fa del suo meglio per rendere accessibili ai neofiti gli innumerevoli personaggi e la complessa storia, ti consiglio di non iniziare la serie da «Infinite Wealth». Se non conosci i giochi precedenti, farai fatica a orientarti nella marea di meccaniche di gioco, personaggi e trame. In particolare, la commovente storia di Kiryu non ti coinvolgerà più di tanto se non conosci il suo calvario dai giochi precedenti.

Conclusione: un capolavoro che non posso consigliare a tutti

«Infinite Wealth» è un capolavoro caotico. Il gioco esalta la sua stupidità e ti regala divertimento assoluto nel suo mondo aperto e colorato. La rivisitazione del sistema di combattimento offre maggiore complessità strategica e una presentazione sopra le righe e molto divertente. Le attività collaterali sono tra le migliori mai viste nella serie. Potresti perdere completamente la testa e passare un sacco di ore soprattutto negli avvincenti minigiochi «Sujimon» e «Dondoko Island».

Assurdità ed emozioni: un accostamento che solo «Like a Dragon» è in grado di creare.
Assurdità ed emozioni: un accostamento che solo «Like a Dragon» è in grado di creare.
Fonte: Domagoj Belancic

Nonostante la sua stupidità, «Infinite Wealth» riesce a darti personaggi credibili e a suscitare grandi emozioni. La toccante storia di Kiryu, in particolare, farà versare lacrime ai fan di vecchia data. Chi si accosta al gioco per la prima volta sarà rapidamente sopraffatto dagli innumerevoli personaggi, dalle trame e dalle meccaniche di gioco. A chi vuole avvicinarsi alla serie «Like a Dragon», consiglio quindi di iniziare da un capitolo precedente e di conservare quest’opera d’arte senza freni come coronamento finale.

«Like a Dragon: Infinite Wealth» è disponibile dal 26.01 per PS5, PS4, Xbox Series X/S, Xbox One e PC. La versione per PS5 mi è stata fornita da Plaion a scopo di test.

Atlus Like a Dragon: Infinite Wealth (Playstation, FR)
Videogioco

Atlus Like a Dragon: Infinite Wealth

Playstation, FR

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Atlus Like a Dragon: Infinite Wealth (Xbox Series X, IT)
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Immagine di copertina: Sega

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Il mio amore per i videogiochi si è svegliato alla tenera età di cinque anni con il Gameboy originale ed è cresciuto a dismisura nel corso degli anni.


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