Opinione

Nuovo amore: mi do al ciclismo. E la bici?

È ora di cambiare: dico addio al mio vecchio amore per la corsa e monto in sella. Cioè, questo sarebbe il piano, visto che mi manca praticamente tutto per iniziare a pedalare. Ad esempio, una bici!

Negli ultimi anni, sono riuscito ad accumulare una quantità smisurata di attrezzatura da corsa: le scarpiere di casa mia strabordano di scarpe e gli armadi esplodono di magliette, pantaloncini, ghette, calzini e quant’altro. Sono pronto a correre sempre e in qualsiasi circostanza, che sia estate o inverno, con vento o pioggia, su strada o sentiero.

La sfilata delle scarpe (ce ne sono anche un paio non da corsa).
La sfilata delle scarpe (ce ne sono anche un paio non da corsa).

Ma ora non posso più correre e devo darmi alla bici. Perché? In due parole: ginocchio rotto.

  • Opinione

    Dichiarazione d'amore alla corsa

    di Patrick Bardelli

Cosa mi manca? Una bici...

Mi metto dunque a scavare nei cassetti dei miei armadi alla disperata ricerca di attrezzatura adatta al ciclismo, ma non trovo un bel niente. Non va bene. Ancora peggio è il fatto che non possiedo (ancora) una bicicletta utilizzabile. Da qualche parte in cantina c’è una mountain bike arrugginita di 30 anni fa che ha un valore puramente sentimentale e lo stesso vale per la vecchia Hello Kitty di mia figlia. Nessuna delle due è adatta alle lunghe e sudate escursioni in montagna e alle rapide discese che avrei in mente di fare. In breve: il ciclismo non ha mai fatto realmente per me, o quantomeno non in questi ultimi anni, ma ora le cose devono cambiare.

In sella a una Hello Kitty indossando la mia tenuta da corsa? Anche no.
In sella a una Hello Kitty indossando la mia tenuta da corsa? Anche no.

... e tutto ciò che serve per andare in bici

Come dicevo, ho bisogno di una bicicletta. Ma anche di tutta l'attrezzatura da ciclismo. Dal casco alle scarpe. Un pacchetto completo, prego. Una cosa alla volta: partiamo dalla bici. Che tipo dovrei scegliere? Una mountain bike o una bici da corsa? Una combinazione tra le due non sarebbe male. Una bici piuttosto leggera, che scorra bene su strada, ma che non mi faccia perdere il controllo neanche sugli sterrati o sui sentieri nel bosco. Esiste una cosa del genere? Ma certo! È la bici tuttofare, in gergo bici gravel o gravel bike.

Su outdoortest.it leggo: Adatte per pedalare su «strade bianche», le gravel bike (letteralmente «bici da ghiaia») rappresentano una via di mezzo tra la bici da strada, delle quali possiedono il telaio, il manubrio e il diametro delle ruote, la mountainbike, delle quali hanno il disegno tassellato tipico dei copertoni e alcune caratteristiche della componentistica, e le bici storiche, delle quali copiano spesso il materiale di costruzione, le geometrie confortevoli (sicuramente meno «race» delle bici road) e la guidabilità.

La voglio! Pertanto, addio Hello Kitty e benvenuta gravel bike!

Addio, gattina!
Addio, gattina!

E ora?

Il problema è che le bici, come i nostri smartphone e tutto il resto, vengono prodotte in Cina. O almeno un gran numero dei loro componenti provengono dal Regno di mezzo. E così, di questi tempi, nei porti di Shanghai, Shenzhen, Hong Kong e compagnia bella, ci sono container pieni di telai, reggisella, forcelle e quant’altro, in attesa di salpare. Ma, ovviamente, le mascherine protettive e il resto del materiale sanitario attualmente hanno la precedenza.

Di conseguenza, molte bici al momento non sono disponibili o lo sono solo in misure sbagliate. La situazione è molto simile per quanto riguarda gli attrezzi fitness e altri articoli sportivi. Il collega redattore sportivo Restin, tra l'altro, sta facendo ricerche sul tema «La Cina e la disponibilità di articoli sportivi». Sta analizzando le problematiche all’interno della catena della fornitura e cercando di tirare i nodi al pettine per capire chi è confrontato con quali problemi e quanto è aumentata la domanda. Presto pubblicherà un nuovo articolo su questo tema.

Chissà se anche la mia gravel bike arriverà presto. La speranza è l’ultima a morire. Fino ad allora, non posso fare altro che esercitarmi con la graziosa Hello Kitty rosa in giardino. E che non mi venga in mente di toccare la vecchia mountain bike di 30 anni fa che c’è in cantina – è talmente arrugginita che potrebbe polverizzarsi.

Per ora non mi resta che lei.
Per ora non mi resta che lei.

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Da giornalista radiofonico a tester di prodotti e storyteller. Da corridore appassionato a novellino di gravel bike e cultore del fitness con bilancieri e manubri. Chissà dove mi porterà il prossimo viaggio.

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