X95L di Sony alla prova: Mini LED e Bravia Core contro OLED
Test del prodotto

X95L di Sony alla prova: Mini LED e Bravia Core contro OLED

Luca Fontana
26/9/2023
Traduzione: Leandra Amato

Sony vuole scuotere il mercato LCD con il suo TV Mini LED, proprio come ha fatto Samsung lo scorso anno con il Neo QLED. Ma è il «Bravia Core» di Sony, un nuovo tipo di servizio di streaming, a entusiasmarmi di più.

Premessa-disclaimer: il televisore, la versione da 65 pollici dell'X95L, mi è stato fornito da Sony per il test.


Non tutto ciò che luccica è OLED. Non da Sony. Anche se Sony è sicuramente uno dei migliori produttori di TV OLED del settore. Ma l'X95L non è un televisore OLED, bensì un cosiddetto televisore LCD con Mini LED: migliaia di LED a distanza ravvicinata forniscono la luce di fondo per il televisore. A differenza dei pixel OLED, i pixel LCD non possono irradiare da soli. Ecco perché il gioco televisivo nel 2023 si distinguerà principalmente tra queste due tecnologie.

Sony XR-65X95L (65", X95L, Mini-LED, 4K, 2023)
TV
Etichetta energetica F

Sony XR-65X95L

65", X95L, Mini-LED, 4K, 2023

Sony XR-75X95L (75", X95L, Mini-LED, 4K, 2023)
TV
Etichetta energetica E

Sony XR-75X95L

75", X95L, Mini-LED, 4K, 2023

Sony XR-85X95L (85", X95L, Mini-LED, 4K, 2023)
TV
Etichetta energetica E

Sony XR-85X95L

85", X95L, Mini-LED, 4K, 2023

Sony XR-65X95L (65", X95L, Mini-LED, 4K, 2023)
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Sony XR-65X95L

65", X95L, Mini-LED, 4K, 2023

Sony XR-75X95L (75", X95L, Mini-LED, 4K, 2023)
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75", X95L, Mini-LED, 4K, 2023

Sony XR-85X95L (85", X95L, Mini-LED, 4K, 2023)
Etichetta energetica E

Sony XR-85X95L

85", X95L, Mini-LED, 4K, 2023

All'inizio si pone la domanda fondamentale: qual è la tecnologia migliore? La risposta non è sempre ovvia. I televisori OLED sono generalmente considerati superiori in termini di contrasto, fedeltà cromatica e volume. Ma nei salotti luminosi, i televisori LCD hanno la meglio perché, grazie alla loro tecnologia, brillano di più. Se guardi la TV soprattutto la sera, è più probabile che sceglierai un TV OLED. Se lo usi spesso durante il giorno, quando c'è molta luce in salotto, un televisore LCD vale più la pena.

Per evitare di confrontare mele e arance, in questa recensione confronterò principalmente l'X95L di Sony con il Neo QLED QN95B di Samsung, il TV Mini LED dello scorso anno. L'ho provato qui. In breve: ero entusiasta. Quindi l'asticella che l'X95L di Sony deve superare in questo test approfondito è alta.

Parliamone.

Design: il sistema di supporto intelligente convince

Si erge coraggiosamente sulle sue due zampe nere da anatra metallica. Non è proprio il mio stile; non mi è mai piaciuto particolarmente il look industriale di Sony. Ma è pratico. In primo luogo, perché i piedi non sono posizionati centralmente, come avviene nella maggior parte dei concorrenti. In secondo luogo, perché si crea uno spazio di 8,5 centimetri tra il pannello e il mobile del televisore. Ciò lascia spazio sufficiente per la maggior parte delle soundbar di grandi dimensioni senza che queste sporgano nell'immagine.

Una buona idea: i piedini del Sony X95L possono essere montati in modo da lasciare spazio sufficiente per una soundbar.
Una buona idea: i piedini del Sony X95L possono essere montati in modo da lasciare spazio sufficiente per una soundbar.
Fonte: Luca Fontana.

Questo spazio sarebbe antiestetico solo se non si dispone di una soundbar. Ma Sony ha pensato anche a questo. I due piedini possono anche essere fissati al pannello in modo da «chiudere» lo spazio. I piedi sporgono così a malapena, mentre il pannello si appoggia direttamente sul mobile.

Intelligente. Bello. Se non avessi una soundbar, questo supporto sarebbe sicuramente la mia scelta. Come qui nel negozio digitec di Zurigo.

Mi piace di più. Ma ogni tanto bisogna spolverarlo.
Mi piace di più. Ma ogni tanto bisogna spolverarlo.
Fonte: Luca Fontana.

Per il resto, Sony rimane fedele a ciò che la maggior parte degli altri produttori immagina sia un televisore. Moderno, snello, bordi sottili. Niente di eccezionale, ed è meglio così. Per come la vedo io, i televisori devono essere televisori.

Visto di lato, l'X95L di Sony ha uno spessore di 6 centimetri a cause dello strato aggiuntivo di LED che retroillumina i pixel LCD del pannello. Esattamente: i Mini LED.

Con i suoi 6 centimetri di spessore, l'X95L di Sony è adatto anche al montaggio a parete.
Con i suoi 6 centimetri di spessore, l'X95L di Sony è adatto anche al montaggio a parete.
Fonte: Luca Fontana.

Veniamo alle specifiche. L'X95L di Sony offre quanto segue:

  • 4x porte HDMI 4K 120 Hz 2.1
  • una con eARC (HDMI 2) e due con ALLM e HDMI Forum VRR (HDMI 3 e 4)
  • 2 porte USB 2.0
  • 1 porta USB per HDD esterni
  • 1 uscita Toslink
  • 1 porta LAN
  • 1 slot CI+
  • connessioni per antenne e cavi
  • Bluetooth (BT 5.1)
  • Chromecast integrato
  • compatibile con Apple AirPlay 2, Apple HomeKit e Google Home

Tutti e quattro gli ingressi HDMI supportano HLG, HDR10 e Dolby Vision. Manca solo l’HDR10+. Peccato. Ma in realtà è un formato poco diffuso: finora ho visto solo pochi contenuti in HDR10+ su Amazon Prime Video. Per contro, una caratteristica molto positiva è la funzione pass-through per i segnali audio Dolby Atmos e DTS 5.1. Funzione che ti serve se utilizzi un dispositivo esterno come sorgente. Ad esempio, un lettore Blu-ray UHD. Purtroppo non ho potuto verificare se la funzione pass-through funziona anche con il DTS:X perché la mia soundbar – una Sonos Arc – supporta al massimo solo il DTS 5.1 Surround.

Ora due parole sul peso. Senza il piedistallo il televisore pesa 32,2 kg. Quindi se vuoi montare il televisore alla parete ti serve un supporto VESA 300×300 mm, che puoi trovare nel nostro shop. Con il piedistallo il televisore pesa 33,7 kg.

Misurazioni: buone, ma non al top per l'X95L di Sony

Stai per leggere alcune informazioni dettagliate. Se le tabelle e i grafici non ti interessano, puoi saltare tutto e passare direttamente al capitolo «L'immagine: materiale degno di un Mini LED con il solito robusto processore». Da lì in poi trovi le mie impressioni soggettive, con un sacco di materiale video.

Quindi ho misurato tutte le modalità dello schermo del televisore con uno strumento professionale di «Portrait Displays». Da «Standard» a «Cinema» a «Dolby Vision», senza calibrazione e modifiche manuali delle impostazioni. Ovvero così come la maggior parte dei comuni mortali utilizza il televisore. Perché in fondo ti interessa solo sapere se un televisore è preciso e riproduce fedelmente i colori anche senza costose calibrazioni professionali.

La modalità «Cinema» ha ottenuto i valori migliori. Tuttavia, poiché quasi tutti i servizi di streaming passano automaticamente a «Dolby Vision» per i contenuti HDR, le misurazioni riportate di seguito si riferiscono alla modalità «Dolby Vision Bright» del televisore.

La luminosità massima

La tecnologia dei Mini LED non è del tutto nuova. Tuttavia, è stato fondamentale per la sopravvivenza dei TV LCD nel 2020, quando il produttore cinese di TV TCL ha lanciato il nuovo, piccolo LED per la prima volta. Ciò è dovuto al funzionamento dei televisori LCD: dove i pixel dovrebbero rimanere neri, la luce dei LED viene bloccata da cristalli di luce e filtri di polarizzazione. In teoria. In pratica, invece, attraverso i pixel filtra sempre un po’ di luce. Ecco perché nei televisori LCD convenzionali, dove dovrebbe esserci il nero, tende ad esserci il grigio scuro.

Quindi i produttori di TV hanno ideato i Mini LED: migliaia di LED microscopicamente piccoli che si oscurano localmente. Questo garantisce livelli di nero migliori e quindi contrasti migliori rispetto agli OLED. Vale quanto segue: più LED sono raggruppati in zone dimmerabili, più è possibile ridurre efficacemente il fastidioso blooming. Il blooming è una sorta di alone che si crea quando i bordi luminosi su uno sfondo scuro non vengono illuminati con precisione. Guarda la camicia nella scena tratta dalla serie «Westworld» qui sotto. O la zona scura a sinistra vicino al viso della donna. Con il TV 8K di LG del 2020 sembra che stiano brillando.

Fonte: UHD Blu-ray,«Westworld», stagione 2, episodio 2. Timestamp: 00:11:50.

Diamo quindi un’occhiata alla luminosità del X95L. Nel grafico, faccio un confronto diretto con il QN95B di Samsung, il TV Mini LED della concorrenza, e il G3 di LG, attualmente il migliore e, secondo le mie misurazioni, il TV OLED più luminoso al mondo. Nella visualizzazione, sono presenti due assi: quello verticale indica la luminosità, quello orizzontale la sezione in cui è stata misurata la luminosità.

Con l'X95L di Sony succede qualcosa che non ho mai visto prima nelle mie misurazioni:

Nit è l’unità di misura inglese per candela per metro quadrato (cd/m²), vale a dire la luminanza o luminosità. 100 nit corrispondono all’incirca alla luminosità della luna piena nel cielo notturno. Grafico: Luca Fontana / Flourish.

In primo luogo, raggiunge un valore totale di soli 1283 nit, un valore basso per gli standard degli LCD, con una sezione pari al due percento dell'intera area dello schermo. In secondo luogo, e questa è la vera sorpresa, il televisore diventa inizialmente più luminoso all'aumentare dell'area dell'immagine, prima che la luminosità diminuisca nuovamente. Normalmente la luminosità diminuisce in proporzione all'aumento dei dettagli dell'immagine. Altrimenti, la luminosità brucerebbe gli occhi. Ma l'X95L raggiunge il suo valore massimo solo con una finestra di dimensioni pari al 25 percento dell'area totale dello schermo: 1583 nit.

Cosa ci dice questo? In primo luogo, la luminosità di 1413 nit che il G3 di LG raggiunge inizialmente è un valore sensazionale. Soprattutto per un televisore OLED. D'altra parte, l'X95L di Sony si sta decisamente indebolendo. Il QN95A di Samsung raggiunge la strabiliante cifra di 2104 nit. Mi sarei aspettato che Sony fosse vicina. Se un televisore brilla in punti specifici e in aree molto piccole dell'immagine, ciò indica solitamente un contrasto migliore e una maggiore quantità di colori. I televisori OLED possono non brillare come i televisori LCD, ma hanno comunque un punteggio più alto in termini di contrasto. Questo perché sono nettamente superiori ai televisori LCD per quanto riguarda l'altro vertice dello spettro: il livello di nero.

L'X95L non ottiene il massimo dei voti né per la luminosità né per il livello di nero. Spoiler: questo è esattamente ciò che influenzerà le misurazioni successive.

Per rilevare la luminosità si misurano in successione ritagli bianchi dello schermo di dimensioni diverse. Qui: una sezione corrispondente al dieci percento dell’intera superficie dell’immagine.
Per rilevare la luminosità si misurano in successione ritagli bianchi dello schermo di dimensioni diverse. Qui: una sezione corrispondente al dieci percento dell’intera superficie dell’immagine.
Fonte: Luca Fontana

L'X95L di Sony è abbastanza buono in termini di luminosità nella sezione al 100 percento, ovvero una sezione dell'immagine grande quanto l'intero display. L'X95L arriva a 648 nit. La luminosità è quasi pari a quella del QN95B di Samsung. Il G3 di LG, invece, arriva «solo» a 250 nit, che è comunque un valore molto buono per i TV OLED.

Perché lo sottolineo? Perché è la luminosità al 100 percento della dimensione dell'immagine che permette di trarre conclusioni sulla luminosità complessiva reale del televisore, non i valori di luminosità di picco dichiarati dal marketing del marchio. In altre parole: l'X95L di Sony e il QN95B di Samsung hanno circa la stessa luminosità, ma il televisore di Samsung dovrebbe avere dei vantaggi in termini di contrasto e copertura dello spazio colore grazie alla migliore luminosità di picco.

Ci arriveremo tra poco.

Il bilanciamento del bianco

Esaminiamo il bilanciamento del bianco del televisore. Nei televisori si genera il bianco quando i subpixel rossi, verdi e blu di ogni pixel si illuminano contemporaneamente e con la stessa intensità. Quindi la massima luminosità è data dal bianco più chiaro, Mentre la minore luminosità è data dal nero più profondo. Se i subpixel si possono addirittura spegnere completamente, come nel caso degli OLED o dei QD-OLED, si parla di nero vero. Tutto quello che c’è in mezzo, altro non è che la scala dei grigi.

Per misurare la precisione del bilanciamento del bianco mi servono due tabelle:

  1. Delta E della scala dei grigi (dE)
  2. RGB Balance

Il dE della scala dei grigi mostra di quanto la scala dei grigi generata dal televisore si discosta dal valore di riferimento. L’RGB Balance mostra in quale direzione la scala dei grigi generata dal televisore si discosta dal valore di riferimento. Perché questo è importante? Vediamo l’esempio concreto del X95L:

A sinistra: il Delta E della scala dei grigi. A destra: l’RGB Balance. L’asse X indica la luminosità in percentuale. L’asse Y il Delta E (dE).
A sinistra: il Delta E della scala dei grigi. A destra: l’RGB Balance. L’asse X indica la luminosità in percentuale. L’asse Y il Delta E (dE).
Fonte: Luca Fontana

Se mettessi il televisore direttamente vicino a un monitor di riferimento, ecco cosa significherebbero i risultati:

  • Con valori uguali o superiori a 5: la maggior parte delle persone riconosce la differenza rispetto al monitor di riferimento.
  • Con valori compresi tra 3 e 5: soltanto persone esperte o appassionate riconoscono la differenza.
  • Con valori compresi tra 1 e 3: soltanto persone esperte riconoscono la differenza, mentre anche gli appassionati hanno difficoltà.
  • Con valori inferiori a 1: anche le persone esperte non riconoscono alcuna differenza.

Qualsiasi valore inferiore a 5 è un dato molto buono per un televisore non calibrato. In media, il dE medio dell'X95L di Sony è di ben 3,38 dE (dE Avg). Non è il miglior valore che ho misurato finora. Questo va all'S95C di Samsung, un televisore QD OLED che ho testato qui, con una media di dE di 1,77. Ma chi non si preoccupa di misurare e calibrare un televisore ogni giorno difficilmente noterà la differenza. Buoni voti per Sony.

L’RGB Balance (in alto a destra nell’immagine) indica invece soltanto quanto il bilanciamento del bianco si discosta dal valore di riferimento. Qui si vede che il punto di blu e di verde diventano più chiari mano mano che il bianco emesso diventa più bianco. Questo significa che i subpixel blu e verdi sono troppo luminosi. Ma come già detto, al momento lo scostamento è intorno a dE 5. È quindi molto improbabile che, quando guardi un’immagine, tu percepisca in modo fastidioso le tonalità blu o verde.

La gamma cromatica

Continuiamo con la misurazione della gamma cromatica, ovvero la copertura degli spazi cromatici più comuni. Si tratta in particolare dei seguenti:

  • Rec. 709: 16,7 milioni di colori, spazio cromatico standard per contenuti SDR come live TV e Blu-ray
  • DCI-P3 uv: 1,07 miliardi di colori, spazio cromatico standard per contenuti HDR, da HDR10 a Dolby Vision
  • Rec. 2020 / BT.2020 uv: 69 miliardi di colori, ancora poco utilizzato nel settore cinematografico e delle serie
A sinistra: copertura BT.2020 del X95L. A destra: copertura DCI-P3 del X95L.
A sinistra: copertura BT.2020 del X95L. A destra: copertura DCI-P3 del X95L.
Fonte: Luca Fontana

La grande «macchia di colore», comprese le aree più scure, mostra tutta la tavolozza di colori percepibile dall’occhio umano. L’area più chiara a sinistra mostra lo spazio cromatico BT.2020. Stessa cosa a destra, ma con lo spazio cromatico DCI-P3, più piccolo. I quadretti bianchi indicano i limiti reali degli spazi cromatici. I cerchietti neri, invece, mostrano i limiti effettivamente rilevati durante la misurazione.

La misurazione dà le seguenti coperture degli spazi cromatici:

  • Rec. 709: 100% (buona = 100%)
  • DCI-P3 uv: 89,35% (buona = > 90%)
  • Rec. 2020 / BT.2020 uv: 63,48% (buona = > 90%)

Ricordi cosa ho detto sopra sulla relazione tra la luminosità di picco e la copertura della gamma cromatica? Questo è esattamente ciò che si vede qui: l'X95L raggiunge solo l'89,35 percento di copertura nello spazio colore DCI-P3. Il QN95B di Samsung ha raggiunto il 92,49 percento di copertura alla stessa prova, più del 90 percento che un buon TV dovrebbe avere.

Per fare un confronto: i TV OLED QD di Sony e Samsung e i TV OLED di LG hanno tutti raggiunto il 99 percento di copertura in questo test.

Veniamo allo spazio colore BT.2020: L'X95L di Sony lo copre con «solo» il 68,48 percento. Certo, attualmente solo i televisori QD OLED di Sony e Samsung raggiungono un valore leggermente superiore al 90 percento. Questo è esattamente il motivo per cui lo spazio colore BT.2020 è ancora poco utilizzato dall'industria (vedi riquadro informativo sopra). Ma anche il TV Mini LED di Samsung ottiene ancora il 71,27 percento di copertura. Penso che si sarebbe potuto fare di più per il Mini LED di Sony.

Il color error

Parliamo del color error, che in italiano chiamiamo fedeltà cromatica. Questo valore indica la fedeltà con cui vengono rappresentati i colori. Come già in precedenza per la scala dei grigi, anche lo scostamento del televisore dal valore di riferimento è indicato con dE. Le caselle bianche mostrano i colori di riferimento inviati al televisore dal generatore dell’immagine di test. I cerchietti neri, invece, mostrano i colori effettivamente misurati. Anche in questo caso i valori dE inferiori a 5 sono considerati buoni per televisori non calibrati.

Color error dell’X95L nello spazio colore DCI-P3.
Color error dell’X95L nello spazio colore DCI-P3.
Fonte: Luca Fontana

Anche in questo caso sono un po' deluso. Le misurazioni mostrano una buona fedeltà cromatica in modalità «Dolby Vision» chiara. Ma una che raggiunge «solo» un dE medio di 5,79 con un totale di 40 valori misurati. Questo valore è solo marginalmente superiore al valore di 5. Infatti, le mie sono critiche ad alto livello. Il QN95B di Samsung ha ottenuto un solido punteggio di 2,97.

I riflessi sullo schermo

Di per sé, i riflessi sullo schermo non si possono misurare. Qualcuno della Community mi ha scritto, però, chiedendomi di fare qualche test anche su questo aspetto. Buona idea. Per eseguire il test, ricreo una situazione del tutto normale nel soggiorno: una foto di sera. Dietro di me c’è il forno e accanto al televisore la lampada a stelo. La luce della lampada a stelo si riflette sul vetro del forno alle mie spalle e viene proiettata sul televisore.

E questo è il risultato:

Quando ho provato il TV Mini LED di Samsung, non avevo ancora effettuato il test di mirroring. Per questo motivo qui vedi il confronto con il G3 di LG, che è visibilmente migliore nel gestire i riflessi. Anche in questo caso, l'X95L mi delude.

Ma i riflessi sono molto più evidenti durante il giorno, senza tende, tapparelle o persiane chiuse, quando la luce arriva sul pannello anche dal lato.

Di giorno, con la prova dei riflessi, è ancora peggio.
Di giorno, con la prova dei riflessi, è ancora peggio.
Fonte: Luca Fontana

Fortunatamente, l'X95L di Sony brilla di luce propria, come è tipico degli LCD. In questo modo i fastidiosi riflessi si notano raramente durante il giorno. Almeno non nelle scene luminose. Nelle scene buie, tuttavia, i riflessi erano di tanto in tanto fastidiosi.

Valutazione intermedia dopo la misurazione

Le misurazioni parlano chiaro: l'X95L di Sony non è certo un cattivo TV Mini LED. Ma non raggiunge i valori massimi: il picco di luminosità moderato ha purtroppo un effetto visibilmente negativo sulla copertura dello spazio colore. La fedeltà del colore è buona, ma non eccezionale. E devo sempre combattere contro i riflessi, soprattutto di giorno, nelle scene buie. Vediamo cosa dice la prova pratica.

L'immagine: materiale degno di un Mini LED con il solito robusto processore

La teoria ha parlato. Ma cosa succede nella pratica? Ancora una volta, per non paragonare mele e arance, in questa recensione confronterò principalmente l'X95L di Sony con il Neo QLED QN95B di Samsung, il TV Mini LED di Samsung dello scorso anno.

Resa cromatica

Per testare la resa cromatica di un televisore ricorro a «Guardiani della Galassia, Vol. 2». In particolare a questa scena: alla luce del tramonto il palazzo di Ego rifulge di un rosso saturo. C’è anche Drax, con la pelle verdastra ricoperta di tatuaggi rosso sangue. Rispetto al Neo QLED di Samsung, in questa scena si nota soprattutto la maggiore profondità del Samsung. In questo modo l'immagine mi sembra più incisiva, un po' come i televisori OLED. L'immagine di Sony appare un po' più naturale, perché il calore della luce serale è meno evidente.

Per offrire una certa varietà, ho inserito una scena di «Avatar: la via dell'acqua» dal minuto 00:22 in poi, dove dominano i toni verdi e soprattutto blu. Poiché il film è uscito solo dopo la mia recensione del Neo QLED, sto facendo un confronto eccezionale con il mio attuale TV preferito, il G3 di LG, un TV OLED. Soprattutto con la tonalità bluastra della pelle dei Na'vi si nota subito che il televisore di LG ha una fedeltà cromatica molto migliore. Non sorprende che i livelli di nero siano migliori: dopo tutto, questa è la disciplina principale dei TV OLED.

Fonte: Disney+, «Guardiani della Galassia, Vol. 2». Timestamp: 00:56:47.

Ma facciamo qualche passo indietro. Voglio vedere come sono i colori al di fuori dei mondi generati al computer. Ad esempio, in «James Bond – Skyfall», quando James e il giovane quartiermastro Q in un museo d’arte ammirano l’immagine di una vecchia e orgogliosa nave da guerra che viene ignominiosamente trainata verso la rottamazione. Naturalmente un’allusione all’agente segreto non più nel fiore degli anni.

In questo caso, l'immagine di Sony mi convince di più. Soprattutto, presta attenzione alle tonalità naturali della pelle. Con Samsung, un leggero colore rosso si insinua nell'immagine. Ho già criticato questo aspetto nella recensione di Neo QLED. Per il resto, tuttavia, entrambi i televisori sono di alto livello.

Fonte: Apple TV+, «James Bond – Skyfall». Timestamp: 00:39:02.

Black Crush e ombre

Come si comporta l’ultimo Mini LED di Sony nelle scene buie? Per questo test, mi servo della prima scena di «Blade Runner 2049». A quanto pare, l'X95L di Sony ha brillato particolarmente con lo sfondo arancione. Non c'è altro modo per spiegare perché la mia fotocamera, dove fisso sempre l'apertura in modo che il video di prova non sfarfalli successivamente, fornisca un'immagine così oscurata. Pertanto, ignora questi secondi sul televisore Sony.

Il resto del filmato dice di più: soprattutto intorno alla finestra, si può notare come le zone di oscuramento aggiuntive di Sony forniscano un blooming visibilmente minore rispetto a quelle di Samsung (sopra, nel capitolo «La luminosità massima» puoi leggere di cosa parlo). Inoltre, il nero è molto intenso, soprattutto per un televisore LCD. Tuttavia, il secondo (ingiusto) confronto con il TV OLED G3 di LG dal minuto 00:50 dimostra che si può fare ancora meglio.

Fonte: UHD Blu-ray, «Blade Runner 2049». Timestamp: 00:04:50.

Gradazioni di luminosità

Un ultimo test sull’immagine: le gradazioni di luminosità. Voglio vedere come l'X95L di Sony rende, in particolare, le aree luminose dell'immagine. Ancora una volta, noto che Sony sembra puntare maggiormente sui LED nelle aree luminose dell'immagine rispetto a Samsung. Presta attenzione al sole nel cielo, che si vede a malapena sul TV giapponese e che «inghiotte» anche le nuvole intorno a sé. Mi sembra che Samsung controlli i suoi LED in modo più equilibrato, soprattutto in termini di luminosità.

Fonte: UHD Blu-ray, «Jurassic World». Timestamp: 00:21:18. Piccola nota a margine: il breve tremolio nel video del Samsung S95B è dovuto alla mia videocamera surriscaldata, che non ne poteva più di filmare al termine di una lunga giornata estiva.

Processore: come sempre, di livello elevato

Il processore è il cervello del televisore. Il suo compito principale è quello di ricevere, elaborare e visualizzare i segnali delle immagini. Elaborazione significa che il processore riconosce la scarsa qualità dell'immagine e la migliora. Ciò avviene, ad esempio, rimuovendo il rumore, migliorando i colori, smussando i bordi, rendendo più fluidi i movimenti e aggiungendo le informazioni mancanti ai pixel.

Motion processing e judder

Tanto per cominciare, voglio rendere la vita difficile al processore. In pratica il judder è un fenomeno presente in tutti i televisori. Soprattutto in presenza di lunghe panoramiche della telecamera. «1917» di sam mendes è pieno di questi movimenti di cinepresa costanti e lenti e quindi perfetto per testare il judder. Quando fai il confronto con altri marchi, cerca di notare se le barre verticali della stalla scorrono in modo fluido nell’immagine o se si muovono «a scatti».

Fonte: Blu-ray UHD, «1917». Timestamp: 00:42:25.

Non allarmarti: l'immagine di Sony non «balbetta» mai come in questo caso nella maggior parte delle scene. Ma sì, se non si modifica nulla nelle impostazioni, la situazione rimarrà invariata. Tra l'altro, questo è tipico di Sony: per natura: il produttore giapponese è riluttante a intervenire sulla riduzione del cosiddetto «judder». Per come la vede Sony, un film deve sobbalzare. Come succedeva una volta al cinema, prima dell’era digitale. Un po’ vecchio stile. È troppo per me. Anche se modifico le impostazioni sotto «Chiarezza», il tremolio non scompare completamente. Inoltre, altre scene «normali» sembrano improvvisamente delle soap opera. Con Sony ho sempre faticato a trovare un equilibrio che soddisfacesse i miei gusti. Altri produttori lo fanno meglio.

La prossima scena è tratta da «1917». Ancora una volta il lavoro di Mendes con la cinepresa costituisce una sfida immensa per la maggior parte dei processori. Soprattutto con i bordi duri di fronte a uno sfondo sfocato, ad esempio intorno agli elmetti dei due soldati quando rami e sottobosco li superano sullo sfondo. Qui, sia il processore che i pixel devono reagire in modo incredibilmente veloce.

Fonte: Blu-ray UHD, «1917». Timestamp: 00:35:36.

In questa disciplina, il processore di Sony non mostra alcun segno di debolezza. Solo il judder è, come sempre, un po' visibile finché si ha il confronto diretto.

Tempo di risposta dei pixel

Passiamo ora ai contenuti originali Apple: «For All Mankind». Voglio vedere quanto tempo impiega un singolo pixel a cambiare colore. Se questo non avviene abbastanza velocemente, ti sembrerà che l’immagine sia striata: questo fenomeno si chiama «ghosting». Quando la telecamera si sposta sulla superficie della luna, fai attenzione al testo visualizzato in basso a sinistra.

Fonte: Apple TV+, «For All Mankind», stagione 1, episodio 5. Timestamp: 00:00:10.

Problemi? Niente affatto. Almeno non con Sony e Samsung, dove i testi sovrapposti rimangono sempre nitidi. Ma per farti capire come si presentano le sbavature di cui parlo, ho aggiunto il confronto con il Mini LED di TCL nel video qui sopra. Per correttezza, va detto che il confronto è con il modello C82, che ha quasi due anni in più rispetto all’S95C di Samsung. L’esempio è quindi solo a titolo illustrativo. Il successore, il C92 di TCL, era chiaramente migliorato nella stessa disciplina l'anno scorso.

Upscaling

Passiamo ora a uno dei test più difficili: l’upscaling. Voglio vedere come il processore riesce a migliorare la qualità di fonti meno pregiate, Come i blu-ray o le buone vecchie trasmissioni in diretta. Oppure «The Walking Dead»: La serie è stata volutamente girata su pellicola da 16 mm, per creare la sensazione di un mondo post-apocalittico grazie alla granularità antiquata e al rumore dell’immagine.

Fonte: Netflix, «The Walking Dead», stagione 7, episodio 1. Timestamp: 00:02:30.

Prima che lo chiedi: sì, sono effettivamente due clip diverse a confronto. L'immagine di Samsung presenta un colore rosso appena visibile se si guarda da vicino. Per il resto, il processore di Sony fa una buona figura come al solito. Come al solito perché i processori Sony, già negli anni scorsi, riuscivano a migliorare sorgenti di qualità inferiore in modo particolarmente efficiente. In altre parole, l'immagine è nitida, piacevolmente calda, ricca e allo stesso tempo naturale. Inoltre, il rumore dell’immagine è quasi assente. Il TV QD OLED di Sony ha avuto molti più problemi l'anno scorso, come si può vedere qui.

Gaming: input lag e modalità Game

Misurando la correttezza del colore in «Modalità gioco», ottengo un Delta E medio di un ottimo 3,01 (vedi «Color error» sopra, se ti interessa questo argomento in dettaglio). Non è il livello di un’immagine di riferimento, ma è uno dei valori migliori che abbia mai misurato in modalità Game su un televisore.

Per quanto riguarda l'input lag, con il dispositivo di misurazione di «Leo Bodnar» ho misurato un input lag medio di 18,9 millisecondi per un'immagine UHD con 60 fotogrammi al secondo. Non proprio travolgente. Ma entro i 20 millisecondi consentiti dai televisori, cosa che una modalità di gioco nel 2023 dovrebbe già essere in grado di fare. Il televisore supporta anche tutte le funzioni più importanti per i gamer:

  • 4 porte HDMI 2.1 (4K 120 Hz)
  • Auto Low Latency Mode (ALLM)
  • frame rate variabile: HDMI Forum VRR (HDMI 2.1)

A tal fine LG – proprio come Samsung, Sony, Philips, TLC e Panasonic – ha stretto una partnership con molti importanti studi di giochi. Il risultato è l’HGiG – HDR Gaming Interest Group. Secondo il produttore, questo dovrebbe garantire che l’HDR venga visualizzato come voluto dagli sviluppatori del gioco. Ad esempio, giocando a «Spider-Man: Miles Morales» sulla mia Playstation 5.

Fonte: PS5, «Spider-Man: Miles Morales», modalità 120 Hz, VRR e ray tracing attivati.

Sony ha creato un'immagine con colori assolutamente accurati. Noto inoltre che il nero è davvero nero, i bordi sono nitidi e l’immagine non sfoca nemmeno quando la fotocamera si muove velocemente e a scatti. Osserva la sagoma scura di Miles in controluce, le texture dettagliate della New York innevata o i dettagli ben visibili delle nuvole durante le scene di battaglia. È così che deve apparire un buon «Game Mode».

È solo un peccato che non sia sempre così bello. Ad esempio, mentre giocavo a «FIFA23», molti dribbling o tiri perfettamente a tempo non sono andati a buon fine perché i miei input non sono stati elaborati e visualizzati dal televisore con la stessa rapidità a cui sono abituato con altri televisori. Il G3 di LG, ad esempio, ha un input lag di soli 10,1 millisecondi.

Sistema operativo intelligente: Google TV

Sony si affida a Google TV, che è stato completamente rivisitato due anni fa – con mia grande gioia. Precedentemente disprezzato, ora considero Google TV uno dei sistemi operativi più completi e chiari del panorama televisivo. E poiché l'X95L di Sony è dotato di un ottimo processore, Google TV si controlla in modo fluido e senza alcuno sfarfallio. Un pacchetto Smart TV di successo a tutto tondo.

Fonte: Sony Google TV

Purtroppo è tornata anche un'inqualificabile moda dei sistemi operativi più recenti: le fastidiose e mai precise raccomandazioni di film e serie. Voglio dire: perché mi viene consigliato proprio «Harry Potter e il calice di fuoco»? Il film non è nuovo né attuale. E perché queste raccomandazioni non sono mai cambiate durante tutta la mia fase di test? Non ne ho idea. Io continuo a dire: Google (Android TV e Google TV), Samsung (Tizen OS) e simili, se non riuscite a fare raccomandazioni giuste, allora evitatele. Grazie.

Una piccola chicca: Sony stessa ha aggiunto una sorta di modalità artistica. Invece di spegnere il televisore, si possono avere delle belle immagini con data e ora visualizzate. In caso di scarsa energia e luminosità, si tratta di un’alternativa al buco nero rettangolare in mezzo al soggiorno rappresentato dal televisore spento.

Bonus Round: BRAVIA Core è incredibile!

Ecco: Bravia Core, il servizio di streaming di Sony, è in fase di sviluppo. Va bene, ma nel frattempo invecchi di dieci anni. Ma nella giusta direzione. Due anni fa, quando ho provato l'A90J di Sony, ne ho parlato soprattutto dal punto di vista tecnico. Perché Bravia Core non è come gli altri servizi di streaming di Netflix, Amazon o Disney. Bravia Core funziona solo sui televisori Sony, ma trasferisce dati a ben 80 megabit al secondo.

80 megabit al secondo!

Il problema dello streaming è questo: tutti i contenuti sono altamente compressi. Ciò è dovuto alla velocità di trasmissione dei dati, spesso limitata, tra il televisore e il server su cui si trova il contenuto in streaming. Per riprodurre contenuti UHD HDR senza troppa perdita visibile di qualità, è necessaria una velocità di trasmissione dati di 20-30 megabit al secondo (Mbit/s) stabile. Sono in grado di gestire Netflix e simili, a patto di avere una linea appropriata a casa. Anche in questo caso, le perdite di compressione possono essere chiaramente visibili. Nell'esempio seguente, presta particolare attenzione allo spazio tra i due uomini.

Così, ora c'è Sony, che con Bravia Core arriva a 80 Mbit/s, mentre Netflix e Co. rimangono a guardare. Per Sony, questo si chiama «Pure Stream». Indubbiamente: con la mia linea Gigabit, di solito ottengo «solo» circa 55-60 Mbit/s durante lo streaming da Bravia Core. Tuttavia, è un'enormità. Soprattutto rispetto ad altri servizi di streaming. Perché quando il processore non è impegnato in una decompressione troppo impegnativa, può utilizzare le sue risorse per rendere l'immagine significativamente più bella.

Questo si riflette anche nella favolosa qualità dell'immagine, che può competere facilmente con quella di un Blu-ray UHD, dove la velocità di trasmissione dei dati è compresa tra 108 e 128 Mbit/s. Inoltre, con Bravia Core, la maggior parte dei film viene memorizzata con metadati «IMAX Enhanced». È importante. Questo è l'unico modo per ottenere il massimo dalla modalità d'immagine «IMAX Enhanced».

A titolo di esempio, ti mostro un confronto tra «Blade Runner 2049» tramite Bravia Core e «Blade Runner 2049» tramite il mio Blu-ray UHD.

Per me vince la versione migliorata IMAX. I neri sembrano ancora più ricchi che sul Blu-ray UHD, rendendo i colori un tocco più vibranti senza renderli troppo artificiali. Non ho riscontrato fastidiosi artefatti, disturbi dell'immagine nelle scene scure e antiestetiche striature né nel Blu-ray UHD – me lo aspettavo – né nella versione in streaming.

Ma cosa c'è su Bravia Core? Attualmente solo i film della Sony Pictures, anche se in Giappone si discute di aggiungere altri studi cinematografici. I vecchi film Sony sono gratuiti. I film più recenti costano inizialmente un «credito» ciascuno, prima di entrare anch'essi nella biblioteca gratuita dopo circa mezzo anno o un anno. Acquistando un televisore BRAVIA XR, ricevi 25 crediti in omaggio. Una volta esauriti i crediti, è possibile acquistare i film a pagamento all'interno dell'app Bravia. Il pagamento viene effettuato tramite l'account Google Play e il metodo di fatturazione ivi selezionato. Costo per film: circa 10 franchi.

L'acquisto tramite crediti e la libreria Bravia si presentano così:

Credimi: ciò che sembra complicato era molto meno chiaro nel mio test di due anni fa. All'epoca mi era stato detto che il Bravia Core era gratuito solo per due anni. In seguito, si dovranno sostenere ulteriori costi di abbonamento mensili di importo ancora sconosciuto. I giapponesi sembrano ora astenersi dal farlo, per il momento. Un'altra novità è che finalmente è chiaro cosa succede all'acquisto dei film dopo che i crediti sono stati esauriti. In particolare, l'acquisto tramite Google Play. Due anni fa, Sony non aveva piani chiari al riguardo.

Ciò che ancora manca perché Bravia Core diventi il servizio di streaming definitivo sono i contenuti di altri studi cinematografici. La sfida, tuttavia, risiede nella tecnologia: per far funzionare Pure Stream, il contenuto deve essere memorizzato su speciali server Sony. Secondo i responsabili Sony, si tratta di un enorme pasticcio dal punto di vista tecnico e delle licenze, difficile da risolvere con gli altri Studios. Ma ci stanno lavorando.

Conclusione: il Mini LED non raggiunge la vetta, ma ci si avvicina

All'inizio ho scritto che volevo confrontare il Mini LED top di gamma di Sony con il Mini LED di Samsung dello scorso anno. Il risultato: vince Samsung. L'X95L di Sony rimane indietro soprattutto in termini di luminosità e fedeltà dei colori. Nel caso del primo, anche in modo sorprendentemente chiaro. Persino il televisore OLED G3 di LG riesce a ottenere una luminosità di picco migliore: dal punto di vista tecnologico, un destro da parte di LGche deve aver convinto Sony.

Al di fuori del confronto diretto, tuttavia, Sony dimostra perché il produttore giapponese è ancora uno dei migliori produttori di TV. L'immagine ha un'ottima riproduzione dei colori, appare sempre naturale ed è supportata dal solito eccellente, anche se per i miei gusti troppo contenuto, processore Sony. Anche in coppia con una Sony Playstation 5, l'X95L non mostra alcun segno di debolezza.

In più, l'asso nella manica che altri produttori non hanno: Bravia Core. Questo fa sì che anche i film che in precedenza trovavo meno esaltanti della concorrenza nei confronti dei Blu-ray UHD sembrino masterizzazioni completamente nuove. Ciò è dovuto al Pure Stream e ai metadati IMAX Enhanced. Una svolta nel mondo dello streaming. Se solo Sony riuscisse a coinvolgere anche altri studi cinematografici...

Immagine di copertina: Luca Fontana

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La mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot». 


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