Luca Fontana
Test del prodotto

Un OLED per i più esigenti? Che cosa offre davvero lo Z85A di Panasonic

Luca Fontana
25/1/2025
Traduzione: Martina Russo

Il Panasonic Z85A alla prova: un OLED di fascia media dalle grandi ambizioni – ma come se la cava con i primi della classe di LG e Samsung?

Full disclosure: il televisore per il test, ovvero la versione da 65 pollici dello Z85A, mi è stato messo a disposizione da Panasonic. Tuttavia, Panasonic non influisce in alcun modo sul risultato del test, sulla mia valutazione e sulla procedura di prova.

Io e i televisori Panasonic, è da un po’ che non ci vediamo. E perché mai? Non certo per mancanza di qualità. Nel settore dei televisori Panasonic gode di una solida reputazione. Da anni la casa giapponese combina gli ottimi pannelli OLED di LG con i propri processori d’immagine, ottenendo risultati che continuano a entusiasmare gli appassionati di grafica e soprattutto gli appassionati di cinema.

Motivo per cui sono davvero contento di potere esaminare nuovamente da vicino un televisore Panasonic. Fra l’altro proprio al momento giusto, visto che solo pochi giorni fa al CES 2025, Panasonic ha suscitato grande scalpore annunciando, con il suo nuovo pannello Tandem OLED, una tecnologia che dovrebbe essere più luminosa e migliore di quella attualmente offerta da LG.

  • Retroscena

    Panasonic Z95B: la rivoluzione OLED con tecnologia Tandem?

    di Luca Fontana

Ma torniamo al presente e al Panasonic Z85A, un modello del 2024 dotato dello stesso pannello dell’apprezzata serie C di LG. La domanda è: quanto Panasonic c’è davvero lì dentro? E il connubio tra hardware di LG e software di Panasonic saprà davvero essere all’altezza della concorrenza?

Design snello e senza fronzoli: mi piace

Come molti dei suoi concorrenti, anche Panasonic punta su un look elegante e moderno: bordi sottili e un’estetica essenziale che ricorda tanto il caratteristico design «Infinity Air» di Samsung. La cornice in alluminio scuro sul davanti si sposa bene con il retro in plastica nera, mentre il piedistallo quadrato al centro garantisce grande stabilità. Il fatto che sia profondo 30 centimetri, tuttavia, potrebbe ridurre lo spazio a disposizione di una soundbar davanti al televisore.

Inoltre, tra il bordo inferiore del pannello e il mobile restano appena 4,5 centimetri. Troppi pochi per molte soundbar, che in genere vengono posizionate direttamente di fronte al televisore. Ad esempio, con la mia Sonos Arc, il sensore a infrarossi del televisore viene coperto, il che rende difficile accendere e spegnere il televisore.

Il bordo inferiore del pannello è troppo basso per la maggior parte delle soundbar.
Il bordo inferiore del pannello è troppo basso per la maggior parte delle soundbar.
Fonte: Luca Fontana

In compenso, lo Z85A può vantare un pannello ultrasottile tipico degli OLED: nei punti più sottili ho misurato appena mezzo centimetro. Tuttavia, nella parte inferiore, dove si trova l’hardware come il processore, gli altoparlanti e le connessioni, lo spessore è di circa cinque centimetri. In confronto, la serie G di LG, con il suo design «Gallery» e lo spessore uniforme del pannello, sembra più snella e fa anche una figura migliore se montata a parete. Se vuoi comunque montare lo Z85A sul muro, ti serve un supporto VESA 300×300 disponibile separatamente. Lo trovi nel nostro shop.

Lo Z85A è ultrasottile, ma più spesso nella parte inferiore, quindi montato a parete appare meno elegante rispetto alla serie G di LG.
Lo Z85A è ultrasottile, ma più spesso nella parte inferiore, quindi montato a parete appare meno elegante rispetto alla serie G di LG.
Fonte: Luca Fontana

Veniamo alle specifiche. Lo Z85A di Panasonic offre quanto segue:

  • 4 HDMI 2.1 (4K 120Hz, una con eARC)
  • 2 USB-A, 1 USB-C
  • 1 uscita Toslink
  • 1 porta LAN
  • 1 slot CI
  • connessioni dell’antenna
  • Bluetooth
  • WiFi
  • controllo vocale con Alexa

Tutti gli ingressi HDMI supportano HLG, HDR10, HDR10+ e Dolby Vision. Anche i segnali audio Dolby Atmos emessi da dispositivi di riproduzione esterni, come lettori Blu-ray o i set-top box, vengono trasmessi senza problemi. Le cose funzionano un po’ meno bene con i segnali DTS:X e DTS Master Audio: questi vengono convertiti rispettivamente in segnali PCM 7.1 e PCM 5.1 multicanale di qualità inferiore. Importante: nelle impostazioni audio ho dovuto cambiare manualmente il formato dell’audio digitale da «Automatic» a «Passthrough», altrimenti si sentiva solo l’audio stereo.

Misurazioni: ottima precisione dei colori, luminosità scarsa

Stai per leggere informazioni molto tecniche. Per le mie misurazioni utilizzo lo strumento professionale di Portrait Display per classificare in modo oggettivo la qualità dell’immagine. Se dettagli e diagrammi non sono esattamente la tua passione, puoi leggere la versione breve qui di seguito e passare direttamente al capitolo «L’immagine: ricchezza di colori e precisione dei dettagli a confronto».

I principali risultati in sintesi:

  • Luminosità: la luminosità massima è di 809 nit – ottima per un OLED di fascia medio-alta, ma ben al di sotto dei valori dei modelli di punta di Samsung e LG.
  • Contrasto: grazie alla tecnologia OLED, lo Z85A offre un rapporto di contrasto perfetto, poiché i pixel si possono spegnere completamente.
  • Copertura dello spazio colore: lo Z85A copre bene i più comuni spazi colore SDR e HDR. L’immagine risulta quindi estremamente naturale.
  • Fedeltà cromatica: lo Z85A visualizza i colori discretamente bene, ma non raggiunge la precisione dei modelli di punta di LG e Samsung. Tuttavia, si tratta di differenze che la maggior parte delle persone nota a malapena.
  • Riflessi: i riflessi non sono eliminati del tutto, ma non disturbano nemmeno quando lo schermo è acceso. Il Samsung S95D rimane il leader della categoria grazie all’ottima finitura antiriflesso, che in questo ambito supera nettamente lo Z85A.
L’effettiva luminosità, naturalezza e nitidezza di un televisore si misurano anche in numeri. Questo ha un vantaggio: i numeri sono più oggettivi di me.
L’effettiva luminosità, naturalezza e nitidezza di un televisore si misurano anche in numeri. Questo ha un vantaggio: i numeri sono più oggettivi di me.
Fonte: Luca Fontana

Per quanto riguarda i dati rilevati, ho misurato tutte le modalità dello schermo del televisore senza eseguire la calibrazione, ovvero nello stato in cui l’apparecchio esce dalla confezione. Ecco perché ho fatto minime modifiche alle impostazioni:

  • Movimenti: imposto il parametro Intelligent Frame Creation su «Medium», altrimenti l’immagine procede spesso a scatti. Ai puristi consiglio invece di impostare «Low» se l’effetto soap opera è troppo marcato per loro.
  • Ho disattivato tutti i controlli per il risparmio energetico e i controlli automatici della luminosità.

I valori migliori per tutti i tipi di contenuto sono quelli che ho ottenuto nella «modalità Filmmaker». Ma visto che in caso di contenuti HDR il televisore passa automaticamente al Dolby Vision (in quasi tutti i servizi di streaming ormai non esistono quasi più contenuti HDR non disponibili in Dolby Vision), analizzo solo i dati di misurazione del Dolby Vision. Indipendentemente dai valori che ho misurato io, quando giochi dovresti sempre usare la modalità gaming, perché garantisce un input lag ridotto. Stai cercando un buon televisore per il gaming? Qui trovi il mio articolo guida.

Luminosità massima

Nel grafico che segue faccio un confronto tra lo Z85A e i suoi concorrenti OLED del 2024 prodotti da LG e Samsung, ovvero il G4 e l’S95D.

La prima impressione è piuttosto deludente.

Il Panasonic Z85A, linea arancione, in una sezione di immagine molto piccola (finestra al 2%) ha una luminosità di 809 nit, appena la metà di quella dell’S95D di Samsung e nettamente inferiore a quella del G4 di LG. Lo Z85A ha prestazioni inferiori anche per quanto riguarda la luminosità totale (finestra al 100%), ovvero con una sezione di immagine che copre l’intera area dello schermo.

Indubbiamente, il risultato va inquadrato nel giusto contesto: il G4 che ho provato utilizza un pannello OLED con un innovativo strato di microlenti che ne aumenta visibilmente la luminosità. Lo Z85A, invece, monta lo stesso pannello senza microlenti dell’LG C4. Questo spiega anche la grande differenza di prezzo tra i modelli: lo Z85A di Panasonic e la serie C di LG appartengono «solo» alla fascia medio-alta, mentre il G4 è un modello di punta.

L’S95D di Samsung, testato qui, è simile al G4 di LG: come QD-OLED sfrutta una tecnologia che lo rende più luminoso dei pannelli OLED tradizionali e quindi anche molto più costoso.

  • Retroscena

    Il ritorno del TV OLED di Samsung: cosa c'è da sapere

    di Luca Fontana

Se confronto i risultati con quelli di altre riviste del settore, come Rtngs.com, si vede come lo Z85A sia leggermente meno luminoso del C4 di LG. La differenza è in media di 50 nit, un valore appena percettibile a occhio nudo.

Bilanciamento del bianco, copertura dello spazio colore e fedeltà cromatica

Diamo un’occhiata a come lo Z85A di Panasonic riproduce il bianco, i colori e le sfumature di grigio. Te lo spiego con tre domande:

  1. EOTF, bilanciamento del bianco e bilanciamento del colore: con quale accuratezza il televisore visualizza i toni di grigio neutri?
  2. Copertura dello spazio colore: quanti colori diversi riesce a visualizzare il televisore?
  3. Fedeltà dei colori: con quale precisione il televisore riproduce i colori?

Ognuno degli 8,3 milioni di pixel dello Z855A è composto da un sub-pixel rosso, uno verde e uno blu. Il bianco si crea quando irradiano tutti nello stesso momento e con la stessa intensità. Quindi la massima luminosità crea il bianco più chiaro, mentre la luminosità più bassa crea il bianco più scuro o meglio, il nero. Nel mezzo ci sono diverse sfumature di grigio. Per questo motivo in inglese si parla della misurazione del «grayscale».

Maggiore è la differenza tra il punto immagine più chiaro e quello più scuro, migliori sono i valori di contrasto. Come in tutti i test che effettuo sugli OLED, non devo misurare il contrasto perché i pixel OLED si possono spegnere completamente. Di conseguenza, il rapporto di contrasto tende all’infinito.

Risposta 1: EOTF, bilanciamento del bianco e bilanciamento del colore

Il Panasonic Z85A sfoggia una scala di grigi stabile e un bilanciamento dei colori quasi perfetto, con un grigio neutro.
Il Panasonic Z85A sfoggia una scala di grigi stabile e un bilanciamento dei colori quasi perfetto, con un grigio neutro.
Fonte: Luca Fontana

I toni di grigio del Panasonic Z85A sono buoni, ma non perfetti. Fino a circa il 70% di luminosità il televisore rispetta esattamente il valore target (linea gialla), dopo di che nelle aree più luminose i toni di grigio vengono visualizzati leggermente più scuri. Quella che potrebbe sembrare una cosa negativa, potrebbe anche essere una scelta intenzionale di Panasonic per proteggere il display o risparmiare energia.

Il bilanciamento del colore senza la luminosità resta molto stabile sull’intero intervallo. Ciò significa che le tonalità di grigio appaiono cromaticamente neutre, senza essere troppo intense né troppo tenui.

Passiamo ora al bilanciamento del colore misurato con la luminosità:

Nel bilanciamento dei colori con la luminosità si nota come, a partire da circa il 60%, tutti e tre i colori (rosso, verde e blu) diventano più tenui. Tra il 70 e il 90%, i colori sono molto meno intensi di quanto dovrebbero essere. Tuttavia, poiché questo avviene in modo uniforme, non vi sono riflessi di colore visibili. La maggior parte delle persone penserebbe solo di avere davanti un’immagine un po’ troppo scura.

A livelli di luminosità elevati, tutti i colori si attenuano in modo uniforme, il che dovrebbe essere percepito solo come un calo della luminosità senza sgradevoli sfumature cromatiche.
A livelli di luminosità elevati, tutti i colori si attenuano in modo uniforme, il che dovrebbe essere percepito solo come un calo della luminosità senza sgradevoli sfumature cromatiche.
Fonte: Luca Fontana

Risposta 2: copertura dello spazio colore

Nell’insieme, lo Z85A fa un buon lavoro, ma non è all’altezza dei dispositivi più costosi come il G4 di LG o l’S95D di Samsung, che sono superiori nei toni di grigio e nei colori brillanti.

Nella copertura degli spazi colore rilevo quanto segue:

  • Rec. 709: 100% (buona = 100%) – lo spazio colore standard per contenuti SDR come live TV, DVD e Blu-ray.
  • DCI-P3: 95,03% (buona = >90%) – lo spazio colore standard per i contenuti in HDR, ad esempio in HDR10 o Dolby Vision.
  • BT.2020: 70,92% (buona = >90%) – lo spazio colore del futuro. I contenuti attuali lo usano raramente o mai.

Il Panasonic Z85A garantisce un’ottima copertura del 95,03% dell’importante spazio cromatico DCI-P3. Si tratta di un valore di poco inferiore al 96,58% di copertura raggiunto dal G4 di LG o al 99,95% raggiunto dall’S95D di Samsung. I televisori (QD-)OLED sono leggermente avvantaggiati in questo aspetto grazie alla loro tecnologia. Ma nella pratica non c’è nessuna differenza degna di nota.

Per quel che riguarda la copertura dell’ampio spazio colore BT.2020, il modello medio di Panasonic si comporta un po’ meno bene, registrando un 70,92%. Non si tratta però di una sorpresa, ma di una conseguenza della tecnologia: attualmente solo i televisori QD-OLED come l’S95D di Samsung raggiungono una copertura del 90% dello spazio colore BT.2020. Proprio per questo motivo, il settore cinematografico e delle serie calibra i propri contenuti HDR nel più diffuso spazio colore DCI-P3. La copertura dello spazio BT.2020 serve quindi più che altro per capire se un televisore ha le carte in regola per affrontare il futuro.

A sinistra: la copertura dello spazio colore DCI-P3. A destra: la fedeltà cromatica nello spazio colore DCI-P3.
A sinistra: la copertura dello spazio colore DCI-P3. A destra: la fedeltà cromatica nello spazio colore DCI-P3.
Fonte: Luca Fontana

Risposta 3: fedeltà cromatica

Ed eccoci alla terza domanda: la fedeltà cromatica. Questo valore indica la fedeltà con cui vengono rappresentati i colori. Lo scostamento del televisore dal valore di riferimento è indicato con DeltaE. Le caselle bianche mostrano i colori di riferimento inviati al televisore dal generatore dell’immagine di test, mentre i puntini neri mostrano i colori effettivamente misurati.

Lo Z85A raggiunge un buon DeltaE pari a 3,14. Sebbene non si tratti del valore migliore, non si discosta molto dal G4 di LG, che ha un DeltaE di 2,95. Il Bravia 9 di Sony, il miglior televisore a mini LED Sony sul mercato – che ho testato – ha addirittura un DeltaE piuttosto modesto del 4,07.

A livello di fedeltà cromatica, quindi, il Panasonic Z85A ha ottime prestazioni per essere un modello di fascia media. I toni di grigio sono ben bilanciati e gli scostamenti di colore leggermente alti – a testimonianza del posizionamento del pannello nella fascia media – ma sono difficilmente percepibili in un normale home cinema. I prodotti di punta come il G4 di LG o l’S95D di Samsung offrono però colori più precisi e una maggiore copertura dello spazio colore, caratteristiche che si notano soprattutto con i contenuti HDR più complessi.

Rifrazioni

Di per sé, la rifrazione sullo schermo non si può misurare. Ma è comunque importante esaminarla nei test. Per il primo confronto prendo un’immagine del mio test condotto sul G4 di LG. Le fotografie sono state scattate verso mezzogiorno e senza che io abbia oscurato ulteriormente la stanza.

Qui il vincitore è Panasonic: infatti nel G4 di LG raffigurato a destra la lampada arancione è ben visibile, mentre nello Z85A è molto fioca. A parte questo, però, entrambi i televisori sono in grado di assorbire e nascondere bene la luce ambientale.

Con lo schermo acceso anche lo Z85A, con il suo picco di luminosità di circa 800 nit, è abbastanza luminoso da mascherare le rifrazioni anche nelle scene buie. Anche se non scompaiono mai del tutto. L’effetto si vede bene, ad esempio, all’inizio di «Blade Runner 2049»:

Quest’anno la stessa Samsung ha dimostrato come gestire in modo perfetto le rifrazioni, anche se con il suo modello di punta OLED, l’S95D. Qui il confronto con il televisore acceso:

Non si tratta di un errore o di un ritocco, l’immagine di destra è realmente il display del Samsung S95D fotografato esattamente nello stesso modo. Riflessi? Rifrazioni? Nada. Ma nel mio soggiorno c’è molta luce. Dirò le cose come stanno: sentirò terribilmente la mancanza del rivestimento antiriflesso che Samsung aveva applicato ai suoi televisori OLED in qualsiasi televisore che non abbia una soluzione equivalente.

L’immagine: ricchezza di colori e precisione dei dettagli a confronto

Passiamo alla prova pratica, in cui confronto lo Z85A con gli attuali OLED di punta di LG e Samsung: il G4 e l’S95D. Concordo che non è un confronto del tutto equo: in fondo, il pannello dello Z85A appartiene alla fascia medio-alta, più o meno ai livelli dell’LG C4. Ma visto che non ho a disposizione materiale di confronto adeguato, non posso fare altrimenti. Almeno in questo modo riusciamo a capire se le differenze tra la fascia media e la «Champions League» sono davvero così marcate all’atto pratico.

Se ti interessano i test degli altri televisori, li trovi qui:

  • Test del prodotto

    OLED Evo G4 di LG alla prova: il migliore mai prodotto della serie Meta

    di Luca Fontana

  • Test del prodotto

    Prova Samsung S95D: il miglior TV OLED per ambienti luminosi

    di Luca Fontana

Per testare la precisione del colore, amo usare «Guardiani della Galassia, Vol. 2». C’è una scena, in particolare, che è perfetta: per visualizzare bene la pelle di Drax con tutti quei tatuaggi il televisore deve mostrare i dettagli più minuti senza calcare la mano sulle zone più luminose. Al contempo, la scena con il palazzo di Ego in un tramonto infuocato deve essere abbastanza dinamica da catturare perfettamente l’atmosfera smielata della «Golden Hour» sul pianeta. Il Panasonic Z85A fa un buon lavoro e restituisce l’atmosfera della scena in modo convincente.

Nel confronto diretto, tuttavia, si nota che le immagini dello Z85A tendono ad essere leggermente giallastre. Il G4 di LG enfatizza meglio le ombre e appare quindi un po’ più brillante, mentre l’S95D di Samsung privilegia toni della pelle più realistici. Alla fine, scegliere l’immagine preferita è sempre una questione di gusti e comunque nessuno dei tre televisori presenta gravi lacune.

Fonte: Disney+, «Guardiani della Galassia, Vol. 2». Timestamp: 00:56:47.

Per cambiare, ho aggiunto una scena di «Avatar: La via dell’acqua», perfetta per le prove in cui dominano i toni verdi e blu. Si notano differenze soprattutto nella tonalità bluastra della pelle dei Na’vi, fortemente legati alla natura: il G4 di LG offre più dinamismo, mentre nel Panasonic e nel Samsung la pelle appare leggermente più grigia. Durante il volo sopra la giungla e il mare aperto si vede chiaramente che il pannello di Panasonic non raggiunge la luminosità massima di LG e Samsung.

Ma anche qui, lo Z85A di Panasonic non ha delle carenze gravi.

Fonte: Disney+, «Avatar – La via dell’acqua». Timestamp: 00:48:10.

Trovo quasi perfette le immagini del Panasonic in «James Bond – Skyfall», ovvero nella scena in cui James e Q osservano un dipinto nel museo non scelto a caso: un’imponente nave da guerra ormai vetusta e destinata alla demolizione. Una sottile allusione alla situazione dello stesso Bond.

Lo Z85A di Panasonic mi appare piacevolmente naturale. Mi piace. Al confronto, però, il G4 di LG è leggermente più caldo, soprattutto nella resa dei toni della pelle, e questo mi piace ancora di più. L’immagine del Samsung, invece, è caratterizzata da un colore rosa leggermente più realistico. Magari è meglio questo? Direi che è una questione di gusti.

Fonte: Apple TV+, «James Bond – Skyfall». Timestamp: 00:39:02.

Black crush e ombre

Come si comporta il Panasonic Z85A nelle scene buie? Per questo test ho scelto la prima scena di «Blade Runner 2049».

Tutti e tre i televisori offrono un’immagine scura di grande effetto. Se giri una scena in controluce, infatti, è normale che i dettagli delle sagome nere vadano persi: si tratta di un effetto chiamato «black crush». Personalmente, mi piace il nero intenso. Mi ricorda i televisori al plasma di un tempo. Sorprendentemente, però, il G4 di LG inghiotte più dettagli, mentre le aree luminose – la finestra, ad esempio – risultano più «incisive». Questo potrebbe essere forse dovuto alla maggiore luminosità di picco del pannello. Rispetto al Samsung, noto che nelle aree molto luminose l’S95D presenta una leggera sfumatura verde-bluastra, mentre nelle aree scure appare leggermente più rossastro.

Forse nel complesso il televisore di Panasonic sarà meno luminoso dei modelli di LG e Samsung, ma in cambio ha un eccellente bilanciamento dei colori, come già emerso in precedenza nella misurazione del bilanciamento del bianco.

Fonte: UHD Blu-ray, «Blade Runner 2049». Timestamp: 00:04:50.

Gradazioni di luminosità

Per concludere il test sulle immagini, verifico la resa dei dettagli nelle aree luminose dell’immagine. Nella seguente scena di «Jurassic World», fai attenzione al sole sul fondo nel Panasonic Z85A: anche in una zona dello schermo così luminosa si riconoscono bene i piccoli dettagli, come le sottili scie di vapore e le sfumature dell’arancione che fanno apparire il sole come una sfera. Non ci sono fastidiosi anelli bianchi intorno al sole.

Fonte: UHD Blu-ray, «Jurassic World». Timestamp: 00:21:18.

Anche il G4 di LG e l’S95D di Samsung svolgono questo compito senza palesi difficoltà. Di fatto, direi che tutti e tre i televisori riproducono le gradazioni in modo quasi identico. Tuttavia, per ottenere questo risultato nell’LG ho dovuto settare la gradazione uniforme per i contenuti HDR su «Medium».

Il processore controlla tutto: dal judder all’upscaling, passando per il gaming

Il processore di un televisore è il suo «cervello» centrale. Elabora i segnali delle immagini in ingresso, li analizza e ottimizza la riproduzione sullo schermo. Nel mentre, riduce il rumore dell’immagine, esalta i colori, smussa i bordi, garantisce movimenti più fluidi e aggiunge le informazioni sui pixel mancanti durante l’upscaling per migliorare la qualità dell’immagine.

Nel Panasonic Z85A, tutto questo lo fa l’«HCX Pro AI Processor MK II», un nome che sembra uscito da un film di fantascienza (sul serio: chi caspita si è inventato un nome del genere!?). Questo processore è installato soltanto nei modelli Panasonic di fascia alta.

Motion processing e judder

È il momento dell’impegnativo test del judder a cui devono sottoporsi tutti i televisori da me testati. Il judder, un effetto a scatti o a sobbalzi visibile quando la telecamera si muove lentamente, è un fenomeno che può verificarsi con tutti i televisori. Il film «1917» di Sam Mendes, con le sue lunghe carrellate, è ideale per rilevare questo effetto. Nel confronto tra i due video fai attenzione soprattutto alle barre verticali del fienile: scorrono in modo fluido nell’immagine o presentano il già citato movimento a scatti?

Fonte: Blu-ray UHD, «1917». Timestamp: 00:42:25.

Il nuovo processore di Panasonic mostra subito quello che vale: non c’è traccia di judder, se prima imposto su «Medium» l'Intelligent Frame Creation alla voce di menu «Movimenti» nelle impostazioni dell’immagine. Di default, il calcolo delle immagini intermedie è disattivato, cosa che causa troppi scatti nella riproduzione delle immagini, almeno per i miei gusti. Se imposto «Low» non noto quasi nessuna differenza, mentre selezionando «High» la qualità grafica ne risente: i film e le serie non sono più in qualità cinema, ma assomigliano più a soap televisive a basso costo.

In ogni caso, l’MK II di Panasonic regge il confronto con il processore Alpha 11 di LG. Il che è tutto dire, perché il processore di LG è considerato da anni uno dei migliori del settore. Mi sento persino di affermare che, in questo specifico ambito, il Panasonic genera meno sfarfallii e scatti nell’immagine rispetto al processore Neural Quantum di Samsung.

La prossima scena è tratta da «1917». Ancora una volta il lavoro di Mendes con la cinepresa costituisce una sfida immensa per la maggior parte dei processori. Soprattutto dove ci sono bordi che si stagliano netti contro uno sfondo sfocato, per esempio intorno agli elmi dei due soldati. Qui, sia il processore che i pixel devono reagire in modo incredibilmente veloce.

Fonte: Blu-ray UHD, «1917». Timestamp: 00:35:36.

Anche in questo caso, il processore di Panasonic non ha nulla da invidiare ai suoi più forti concorrenti e appare piacevolmente fluido. Devo usare la lente di ingrandimento se voglio trovare delle differenze nella riproduzione molto fluida del movimento della macchina da presa.

Tempo di risposta dei pixel

Passiamo ora all’originale per Apple «For All Mankind». Qui voglio testare quanto tempo impiega un singolo pixel a cambiare colore. Se l’operazione non avviene con sufficiente rapidità, l’immagine ti appare sfocata: questo effetto è noto come «ghosting». Fai attenzione in particolare al testo visualizzato in basso a sinistra, quando la telecamera si sposta sulla superficie della luna.

Fonte: Apple TV+, «For All Mankind», stagione 1, episodio 5. Timestamp: 00:00:10.

Difficoltà? Nessuna. Rispetto all’S95D di Samsung, puoi notare persino un leggero tremolio intorno al razzo quando la luna passa sullo sfondo. Nel Panasonic, invece, tutto resta molto fluido e i testi sovrimpressi sono sempre nitidissimi.

Sono risultati tutt’altro che scontati. Per farti capire cosa intendo, ho aggiunto alla fine del video un confronto con il modello C82 di TCL. Per correttezza, va detto che si tratta di un dispositivo più vecchio di due anni. L’esempio ha quindi solo lo scopo di chiarire la situazione, soprattutto perché TCL ha già ottenuto dei miglioramenti significativi nei modelli successivi.

Upscaling

Ora arriviamo al test più difficile: vorrei scoprire fino a che punto il processore riesce a migliorare la qualità di sorgenti di bassa qualità, come il Blu-ray, la TV in diretta o «The Walking Dead». Questa serie è stata deliberatamente girata su pellicola da 16 mm per creare quell’atmosfera post-apocalittica di distruzione grazie a pellicole sgranate e rumore d’immagine. Fai attenzione in particolare all’area scura tra i due nemici.

Fonte: Netflix, «The Walking Dead», stagione 7, episodio 1. Timestamp: 00:02:30.

Ancora una volta, mi serve la lente per trovare le differenze tra la potenza di elaborazione di Panasonic e LG, anche quando le scene sono in pausa. Tanto di cappello. Ma nel confronto con Samsung, Panasonic vince senza appello: se metti in pausa il filmato, ad esempio qui, nel Samsung vedi subito gli antiestetici artefatti e gli errori d’immagine. Nel Panasonic no. Non c’è praticamente rumore dell’immagine né artefatti da compressione. L’immagine risulta nitida, piacevolmente calda, satura e al massimo un filo troppo rossa.

Gaming: input lag e modalità Game

Misurando la correttezza del colore nella modalità True Game, ottengo un ottimo Delta E medio di 4,19 (nella sezione «Bilanciamento del bianco, colori e toni di grigio» trovi una spiegazione dettagliata dell’argomento). Questo dato è di poco inferiore al Delta E di 3,44 che ho misurato sul G4 di LG.

Per quanto riguarda il tema dell’input lag, ovvero il ritardo di inserimento, con il dispositivo di misurazione di «Leo Bodnar» ho rilevato un input lag medio di ben 13,2 millisecondi in un’immagine UHD di 60 fotogrammi al secondo e HDR attivato. È un ottimo risultato, non lontano dal livello del G4 di LG, che qui raggiunge i 9,8 millisecondi. Il valore è anche inferiore ai 20 millisecondi che una modalità Game dovrebbe raggiungere.

A parte questo, il televisore supporta anche tutte le funzioni più importanti per i gamer:

  • 4 connessioni HDMI 2.0, di cui due con specifiche HDMI 2.1 (4K 120Hz)
  • Auto Low Latency Mode (ALLM)
  • frame rate variabili (AMD FreeSync Premium e G-Sync)

A tal fine Panasonic, proprio come Sony, LG, Philips, TCL e Samsung, ha stretto una partnership con molti importanti studi di videogiochi. Il risultato è l’HGiG – l'HDR Gaming Interest Group. Secondo il produttore, questo dovrebbe garantire che l’HDR venga visualizzato come previsto dagli sviluppatori di giochi, ad esempio quando gioco a «Spider-Man 2» sulla mia PlayStation 5.

Fonte: PS5 Pro, «Spider-Man 2», modalità variabile 120 Hz, HDR, VRR e ray tracing attivato.

Quello che offre Panasonic con lo Z85A in modalità gaming è una vera goduria per gli occhi. Con la morbidezza data dai 120 fotogrammi al secondo, sguscio tra i canyon urbani di New York, anniento i nemici in accese battaglie e mi dondolo senza sforzo sull’iconica skyline. Il leggero input lag che si percepisce assicura che ogni mio movimento venga trasferito sullo schermo alla velocità della luce: un vantaggio risolutivo in giochi ricchi di azione come «Spider-Man 2» su PS5 Pro.

Colpisce in particolare il modo in cui il pannello OLED di Panasonic mette in scena colori e contrasti: il rosso e il blu acceso della tuta di Spider-Man si mostrano in tutto il loro splendore, intercalati in modo perfetto da un nero intenso. L’immagine è incredibilmente nitida e i dettagli ben riconoscibili anche quando l’inquadratura si sposta rapidamente.

Fire TV: ben integrata, ma molto focalizzata su Amazon

Con Fire TV, dal 2024 Panasonic si appoggia al sistema operativo di Amazon, che è vantaggioso soprattutto per le famiglie che utilizzano già l’ecosistema di Amazon. Una caratteristica chiave è l’integrazione di Alexa, che ti permette di controllare il televisore completamente con comandi vocali, dalla navigazione tra i menu e i servizi di streaming al controllo di dispositivi domestici intelligenti come luci, telecamere o termostati.

Anche i servizi di Amazon, come Prime Video, Amazon Music e Luna, il servizio di cloud gaming dell’azienda, sono integrati nel sistema. Chi utilizza intensamente queste piattaforme trae vantaggio da questa perfetta integrazione. Al contempo, Fire TV offre un’ampia gamma di applicazioni, tra cui Netflix, YouTube, Disney+ e Plex, così da offrire tutti i servizi di streaming più diffusi.

Fonte: Panasonic Fire TV

Tuttavia, è evidente che l’attenzione è rivolta ai servizi di Amazon. E quando configuri il televisore per la prima volta, ti viene ufficialmente chiesto di creare un account Amazon, se non ne hai già uno. Un’altra cosa che scoccia: per scaricare applicazioni come Plex o DAZN dall’app store serve un sacco di tempo. Per fortuna, bisogna farlo una sola volta per app e, una volta installate tutte, funzionano senza problemi e si caricano rapidamente.

Le famiglie che usano già in modo intensivo i servizi di Google o i prodotti Apple difficilmente noteranno dei vantaggi rispetto a Google TV o a tvOS di Apple. Soprattutto Google TV si è affermata presso produttori di televisori come Sony, Philips e TCL e offre funzionalità simili. Fire TV si rivolge quindi a chi utilizza spesso Alexa e altri prodotti Amazon e desidera un hub per la casa smart più integrato nel televisore.

In breve

Colori fedeli e grande fluidità – ma non sufficientemente luminoso

Lo Z85A di Panasonic è un valido OLED di fascia medio-alta, apprezzabile soprattutto per l’ottimo bilanciamento dei colori e la precisione cromatica. L’«HCX Pro IA Processor MK II» garantisce un’eccellente elaborazione del movimento e un rumore dell’immagine minimo, anche con le sorgenti più impegnative. Dove lo Z85A risulta più debole è la luminosità di picco, che con 809 nit è inferiore a quella dei modelli di punta di LG e Samsung.

È un prodotto che soddisfa invece appieno i gamer: con un basso input lag, 4K 120Hz e un supporto VRR completo, questo televisore è perfetto per giocarci anche i titoli più ricchi d’azione. Per contro, il sistema operativo Fire TV, pur valido per gli utenti che utilizzano già Amazon, al di fuori di quell’ecosistema è puramente funzionale e poco spettacolare.

In conclusione, se stai cercando un’alternativa conveniente ai modelli di fascia alta e non ti serve per forza una luminosità eccezionale, il Panasonic Z85A è un ottimo prodotto versatile.

Pro

  • Bilanciamento dei colori e fedeltà cromatica ottimi
  • Eccellente elaborazione del movimento
  • Modalità di gioco reattiva con basso input lag
  • Fire TV con Alexa integrata
  • Naturalezza delle immagini dei contenuti HDR

Contro

  • Luminosità di picco ben al di sotto dei prodotti di fascia alta
  • Supporto DTS limitato
  • Fire TV focalizzata sui servizi di Amazon
Immagine di copertina: Luca Fontana

A 14 persone piace questo articolo


User Avatar
User Avatar

La mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot». 

Potrebbero interessarti anche questi articoli

  • Test del prodotto

    Samsung QN900D alla prova: l'IA a 8K è davvero convincente?

    di Luca Fontana

  • Test del prodotto

    Prova Samsung S95D: il miglior TV OLED per ambienti luminosi

    di Luca Fontana

  • Test del prodotto

    Sony Bravia 9: il luminoso televisore a mini LED che sfida gli OLED

    di Luca Fontana

Commenti

Avatar