Molte proteine, pochi carboidrati: l'alimentazione corretta in gravidanza
20/9/2023
Traduzione: Giulia Gobbo
Non hai mai sentito parlare di «programmazione fetale»? Allora questo articolo potrà interessarti (o la tua partner) se sei incinta o stai pianificando una gravidanza. Infatti, tutto ciò che le future mamme mangiano influenza il metabolismo del bambino, sia in modo positivo che negativo. Spoiler: la regola 30/20/30 aiuta ogni donna incinta.
Niente più sushi, niente più carpaccio - e il formaggio? Quando si parla di alimentazione in gravidanza, le donne hanno in testa una lista di cibi proibiti. Cosa possono ancora mangiare e cosa no? Tuttavia, è molto più importante conoscere i macronutrienti essenziali, afferma il Dr. Dietmar Moosburger, ginecologo ed esperto di diagnostica prenatale a Salisburgo. Infatti, durante la gravidanza l'alimentazione (e altri fattori) influenza il metabolismo del nascituro. La ricerca ipotizza addirittura che la probabilità di soffrire o meno di determinate malattie croniche nel corso della vita può essere già definita nel grembo materno.
Le donne incinte vogliono proteggere la vita che sta crescendo dentro di loro, anche quando mangiano. Quali sono gli alimenti che le donne in gravidanza dovrebbero evitare?
Dr. Dietmar Moosburger: Le infezioni alimentari causate da listeria e agenti patogeni della toxoplasmosi sono diventate estremamente rare nei Paesi occidentali. In Austria, all'inizio della gravidanza viene testato lo stato immunitario nel sangue. Se sono presenti gli anticorpi, la donna incinta è protetta da ulteriori infezioni. Tuttavia, questo non vale per la listeria. Non è possibile sviluppare un'immunità contro questi batteri. La via di trasmissione è la stessa della toxoplasmosi. La prevenzione è molto semplice: basta non mangiare cibo crudo proveniente da animali. Gli alimenti di origine animale devono essere riscaldati a 70 gradi. I cibi preparati al momento sono ottimali. L'insalata e le verdure consumate crude devono essere lavate molto accuratamente. Anche una buona igiene in cucina e durante la preparazione è importante. Così non può accadere nulla.
Come madre in attesa, si ha subito l'impressione di non fare quasi nulla di giusto ma tutto sbagliato. Perché?
Dal mio punto di vista, il problema principale dell'alimentazione delle donne in gravidanza è che non sono sufficientemente informate sulle esigenze nutrizionali del loro bambino. Né dai loro medici né da altre fonti di informazione. Su Internet, anche nelle informazioni per i professionisti, si trovano solo elenchi con i requisiti aggiuntivi per micronutrienti speciali come l'acido folico, lo iodio, il ferro, la vitamina D e gli omega 3. Tuttavia, non si nominano i requisiti aggiuntivi che riguardano specificamente il macronutriente proteina. Non so perché questa conoscenza non sia ampiamente diffusa.
Perché le proteine sono così importanti?
Nella fase di creazione di un nuovo corpo, sono necessari soprattutto «mattoni» e quasi nessun «combustibile».
I mattoni sono i macronutrienti di cui il nostro corpo ha bisogno per la crescita, cioè le proteine. I combustibili, invece, sono i carboidrati e i grassi, cioè i macronutrienti che forniscono all'organismo energia per il movimento, il ragionamento, il calore e la crescita.
Proprio così. Durante la gravidanza aumenta il fabbisogno di una serie di vitamine e minerali, ma può essere coperto con una scelta adeguata di alimenti o, se necessario, con integratori. Tuttavia, la cosa più importante è tenere d'occhio l'aumento del fabbisogno proteico. Questo perché i bilioni di cellule di un bambino sono costituiti da aminoacidi, che si ottengono scomponendo le proteine. Una proteina è una catena di aminoacidi. Sono particolarmente importanti gli aminoacidi essenziali, che possiamo assumere solo attraverso l'alimentazione. Se il nascituro non li riceve, può ottenere gli aminoacidi solo attraverso la disgregazione muscolare della madre. Ma visto che mancano gli aminoacidi essenziali, si sviluppano delle cellule difettose. Inoltre, il nascituro non è in grado di costruire un numero sufficiente di cellule muscolari proprie. Mi piace usare questa metafora: gli aminoacidi essenziali provenienti dagli alimenti sono come un triplo vetro ottimale per il bambino, mentre gli aminoacidi provenienti dalla disgregazione muscolare della madre sono solo un vetro singolo.
Quali consigli di alimentazione concreti dà alle sue pazienti in gravidanza?
Il fabbisogno proteico in gravidanza è di 2 grammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno. La regola 30/20/30 è facile da ricordare: le donne in gravidanza dovrebbero assumere 30 grammi di proteine al mattino, 20 grammi a pranzo e di nuovo 30 grammi alla sera. Anche lo spuntino dovrebbe essere ricco di proteine. Ad esempio, 500 ml di latticello o una confezione da 200 g di cottage cheese o uno yogurt greco originale oppure una scatoletta di tonno o di sardine. Alle mie pazienti consiglio di mangiare due uova al giorno.
Per le donne incinte vale la frase «mangiare per due»?
Non è necessario un maggiore apporto energetico sotto forma di carboidrati, perché il consumo energetico aumenta soprattutto a causa dell'energia necessaria per la formazione dei tessuti e la crescita del feto. Questo è rilevante solo nel terzo trimestre. Tuttavia, in questo periodo nella maggior parte dei casi le donne si muovono già molto meno, quindi il bilancio energetico non cambia rispetto allo stato di non gravidanza. Ma «mangiare per due» vale per le donne in gravidanza, nel senso che dovrebbero mangiare come se fossero sedute a tavola con il loro bambino e pensassero a ciò che dovrebbe mangiare il bambino. Dovrebbero pensare per due e mangiare ciò di cui il bambino ha bisogno per crescere sano.
In sostanza, è evidente che ciò che le donne in attesa mangiano ha un effetto sul nascituro, ma pochi sanno quanto vaste possano essere le conseguenze...
Il modo in cui questi nove mesi prima della nascita influenzino il resto della nostra vita è poco o per nulla noto al grande pubblico, anche se questa constatazione è scientificamente provata da decenni e ogni anno viene sostenuta sempre di più. La scienza parla di «programmazione fetale»: tutte le malattie nel corso della vita umana che non sono dovute a infezioni hanno origine nel periodo precedente la nascita. Conoscere questa origine prenatale rende il grembo materno un luogo promettente per la prevenzione delle più comuni malattie della civiltà. Le donne incinte possono già fare del bene al loro nascituro.
Esistono molti studi scientifici sulla programmazione fetale?
Un'infinità. PubMed ne trova circa 190 000 con il termine di ricerca «fetal programming», Google Search addirittura 20 milioni. In una conferenza, la Federazione Internazionale di Ginecologia e Ostetricia (FIGO) ha mostrato come lo stile di vita occidentale in gravidanza porti a un «slow motion disaster». Al contrario, come detto, questo significa che le future mamme hanno un'enorme opportunità di influenzare positivamente le circostanze di vita del loro bambino.
Come viene «programmato» il nascituro nel grembo materno?
La madre condivide con il feto tutto ciò con cui entra in contatto nella vita quotidiana: l'aria che respira, il cibo e le bevande che consuma, le tossine a cui è esposta o che consuma, le emozioni che prova. Il feto assorbe avidamente queste «attenzioni» materne e le immette nel suo corpo rendendole proprie. Le cellule del bambino non solo devono essere costruite, ma devono anche imparare la loro funzione. Trovo che il termine «università intrauterina» sia molto appropriato. Tutto dipende dalla cosiddetta epigenetica, ovvero l'ambiente intrauterino in cui i geni possono svilupparsi.
Può citare un esempio dalla ricerca?
Il più studiato è lo sviluppo di un'insulino-resistenza innata, che più avanti nella vita porta al diabete e alla sindrome metabolica, che a sua volta è responsabile delle malattie croniche più comuni. Cosa succede nell'«università intrauterina» quando la donna incinta mangia molti carboidrati, la dieta tipica dei Paesi occidentali industrializzati? I carboidrati vengono scomposti in glucosio, che poi attraversa la placenta ed entra nel sangue del feto. Ma visto che non ha quasi bisogno di energia, deve liberarsi dell'enorme quantità di glucosio. Come lo fa? Costruendo un numero particolarmente elevato di cellule che producono insulina. Tuttavia, queste cellule in eccesso non vengono eliminate dopo la nascita, ma continuano a produrre insulina a tutto spiano. Per evitare che il bambino vada in ipoglicemia, i recettori dell'insulina si ritirano. Questo fenomeno si chiama insulino-resistenza. Inoltre, attraverso la grande quantità di glucosio nel sangue del feto, le cellule dell'ipotalamo vengono continuamente calibrate a questo alto livello: più avanti nella vita considerano un'alimentazione normale come una fame acuta. Molto spesso questi bambini sono in sovrappeso e hanno un rischio elevato di sviluppare il diabete.
Esistono momenti sensibili in cui il cibo giusto della madre ha un'influenza particolarmente forte sul metabolismo del bambino? Nel corso della gravidanza, vengono creati bilioni di cellule di un bambino. Pertanto, l'apporto regolare di «mattoni», cioè di proteine, è essenziale in ogni fase della gravidanza. Tuttavia, la placenta si forma nelle prime 16 settimane di gravidanza: proprio in questo momento un'alimentazione ricca di proteine è particolarmente importante. Nel 2022 il medico prenatale spagnolo Francesca Crevetto ha ricevuto il massimo riconoscimento dell'ISUOG (International Society of Ultrasound in Obstetrics and Gynecology) per aver dimostrato che una dieta mediterranea ad alto contenuto proteico può prevenire molti casi di disturbi della crescita fetale, che hanno sempre origine da un disturbo dello sviluppo della placenta.
Sapere che potresti far venire il diabete a tuo figlio crea un'immensa pressione. In qualità di ginecologo, come rassicura le donne in attesa?
Se è vero che il comportamento materno durante la gravidanza può influenzare il bambino per il resto della sua vita, cosa è necessario? La motivazione personale della madre. Se un medico si prende il tempo di spiegare alle donne in modo empatico di cosa ha bisogno il loro bambino, la maggior parte di loro riesce a modificare il proprio stile di vita, perché lo fanno per il loro bambino e non per sé stesse. Nel mio studio, sicuramente il 90 percento di loro riesce a farlo senza alcuno stress. E si accorgono anche come si sentono bene quando a colazione mangiano porridge con yogurt e frutti di bosco invece che pane e marmellata o Nutella. La conoscenza della programmazione fetale non deve creare pressione psicologica, ma piuttosto gioia per il fatto che dei cambiamenti piacevoli e gustosi nel proprio stile di vita possono contribuire molto alla salute del bambino. Credo che sottovalutiamo il potere di cambiare il proprio comportamento, per quanto queste conoscenze vengano pubblicate e presentate alle donne.
Immagine di copertina: shutterstockMareike Steger
Autorin von customize mediahouse
Avrei potuto fare l'insegnante, ma preferisco imparare che insegnare. Adesso imparo qualcosa di nuovo ogni volta che scrivo un articolo, soprattutto nel campo della salute e della psicologia.