
Retroscena
La vaselina è migliore della sua reputazione
di Mareike Steger
La cura della pelle non si limita solo alle creme, anche l'alimentazione influenza l'organo più grande, e non sempre in meglio. L'insorgenza di irritazioni cutanee potrebbe essere dovuta a una carenza di nutrienti.
Quando la pelle ci parla, dobbiamo saper interpretare i suoi segnali. A volte non è facile nemmeno per gli esperti, che non riescono sempre a tener conto di ogni possibile nesso con la medicina. Così all'inizio di agosto 2022, la dermatologa Yael Adler, autrice della guida «Haut nah» ha postato sul suo profilo di Facebook: «La paziente di 33 anni aveva la pelle squamosa e leggermente arrossata. Per mesi è stata curata per un eczema con delle creme al cortisone; i suoi livelli di zinco nel sangue erano troppo bassi. Integratore di zinco. Tre settimane dopo, è guarita».
Ma non deve trattarsi per forza di eczema, anche sintomi semplici come gli angoli della bocca lacerati possono avere cause diverse dalle creme sbagliate o l’aria secca. Ma come fa la pelle a rivelarci cosa le manca? Ora deve subentrare un’«interprete» dermatologica: la dermatologa di Salisburgo Birgitt Hantich-Hladik ci aiuta a scoprire come attribuire i sintomi della pelle a una carenza di nutrienti.
Dapprima è necessario dare un'occhiata alla pelle: con una superficie di due metri quadrati, la pelle è il nostro organo più grande che si rigenera costantemente: «La rigenerazione della pelle dura circa 28 giorni e, con l'avanzare dell'età, questa durata aumenta e può addirittura raddoppiare. La pelle diventa più lenta, per così dire», commenta Hantich-Hladik. Ci sono poi due brutti avversari della pelle sana: piccoli focolai cronici di infiammazione, che non si notano nella vita di tutti i giorni, facilitano il processo d'invecchiamento precoce della pelle. Le conseguenze, tuttavia, sono visibili: arrossamenti, pelle desquamata e rughe premature. Fattori scatenanti di tali infiammazioni possono essere lo zucchero e l'errato rapporto omega-3/omega-6. La vitamina C e la vitamina A, le capsule e gli oli di omega-3 come l'olio di lino, possono combattere queste infiammazioni.
Il secondo nemico della pelle sana sono i radicali liberi. Sappiamo che la vitamina scavenger sotto forma di antiossidanti come la vitamina E, il betacarotene (vitamina A), la vitamina C e il selenio aiuta a combattere i radicali liberi. Attenzione però a non pensare che il problema sia risolto solamente grazie a degli integratori. Infatti, secondo degli studi, gli integratori antiossidanti possono aumentare il rischio di morte. Per questo motivo è bene non fare abuso di integratori, ma farsi prima analizzare i valori del sangue dal proprio medico.
La pelle non solo si rigenera di continuo, ma è anche connessa ai rimanenti organi tramite i vasi sanguigni e adempie diverse funzioni: è un importante organo sensoriale, protegge il corpo dalla disidratazione e da agenti patogeni, agisce da protezione solare e converte la luce del sole in vitamina D. E i numerosi microrganismi presenti sulla pelle, come batteri, virus, funghi e protozoi, formano il proprio microbioma, che serve come barriera protettiva contro l'ambiente esterno.
A proposito di microbiomi: sono presenti anche nell'intestino. Il nostro organo più grande, la pelle, lavora di pari passo con l'intestino. «Ciò che si mangia ogni giorno influisce sulle condizioni e sull'aspetto della nostra pelle», afferma la dermatologa Hantich-Hladik. Si potrebbe anche dire che la pelle è lo specchio delle nostre abitudini alimentari. Perché prima che il cibo raggiunga la pelle nei suoi singoli componenti, passa attraverso l'intestino. I disturbi digestivi, l'eccesso di calorie, le intolleranze alimentari e le carenze di nutrienti si ripercuotono così sulla pelle. Per funzionare perfettamente e rimanere in salute, la pelle ha quindi bisogno di numerosi nutrienti e nella giusta quantità.
L'acne, ad esempio, può indicare che si stiano assumendo troppe vitamine B. «Queste vitamine possono stimolare la crescita dei batteri dell'acne», spiega la dermatologa.
I nutrienti possono essere divisi in due gruppi. I macronutrienti, da una parte, che includono carboidrati, proteine, grassi e (almeno per alcuni scienziati) acqua.
Ed ecco che arriva: «La perdita di acqua è più pericolosa di qualsiasi carenza di nutrienti nel corpo», scrive la dermatologa Yael Adler nel suo libro «Haut nah». Dopo tutto, il corpo è composto per il 60% di acqua e già «una perdita di solo 0,5% di acqua fa venire sete, mentre con una perdita di circa il 7% si è già gravemente malati e il corpo non è più in grado di funzionare».
Per fare un confronto: una perdita di grasso diventa critica solo al 90%. Quindi, riempi il bicchiere d'acqua e bevi subito un bel sorso. Se non si assume acqua a sufficienza, la pelle potrebbe diventare tesa e pruriginosa, e la carnagione pallida e di un colore spento.
Oltre ai macronutrienti, esistono anche i micronutrienti: vitamine, minerali, aminoacidi, sostanze vegetali secondarie e acidi grassi omega. Soffrire di una carenza di micronutrienti appare in parte anche sulla pelle. Ecco quali micronutrienti sono necessari per una pelle sana e come questa ci indica che non vengono assunti abbastanza nutrienti.
I nutrienti più importanti per la pelle sono l'acqua, lo zinco, il betacarotene (vitamina A), il silicio, la vitamina B2, gli acidi grassi omega-3, la vitamina C e il selenio. Questi mantengono la pelle fresca e sana. La pelle secca e screpolata e la scarsa guarigione delle ferite sono i primi segnali di una mancanza di un determinato nutriente.
Tuttavia, solo un medico può stabilire se e quale carenza sia presente. Questo, comunque, vale per tutti i sintomi cutanei che suggeriscono una carenza di un determinato nutriente, ma che non indicano necessariamente l'esatta carenza. L'elenco che segue serve quindi solo come indicazione.
In Europa, circa l'8,3% soffre di questa carenza durante i mesi estivi, e circa il 17,7% durante quelli invernali. Un valore di vitamina D troppo basso è rilevabile anche nel 40,4% delle persone. Pertanto, quasi una persona su due in Europa ha una carenza di vitamina D, che si può aggravare nei bui mesi invernali.
Sono così: aperta, riflessiva, curiosa, agnostica, a volte solitaria, ironica e, naturalmente, stupefacente.
Scrivere è la mia vocazione: a 8 anni scrivevo favole, a 15 testi di canzoni «fighissime» (che nessuno ha mai letto), a metà dei 20 gestivo un blog di viaggi, ora mi dedico alle poesie e ai migliori articoli di sempre!