Annunciato il sequel di «Alien: Isolation»: non vedo l'ora, ma ho paura
Opinione

Annunciato il sequel di «Alien: Isolation»: non vedo l'ora, ma ho paura

Debora Pape
8/10/2024
Traduzione: Nerea Buttacavoli

«Alien: Isolation» è il gioco che meglio cattura l'atmosfera dell'eccellente film del 1979 «Aliens». Ora, a sorpresa, è stato annunciato un successore. Mi appaiono subito dei flashback della mia esperienza di gioco.

Bastano dieci anni per riprendersi dalla paura scatenata da «Alien: Isolation»? E affrontare un altro ménage à deux con il mostro bavoso di un altro mondo? Lo studio di sviluppo dietro «Alien: Isolation», Creative Assembly, pensa di sì.

A dieci anni dall'uscita del gioco nel 2014, il direttore creativo Al Hope ha annunciato su X che è in arrivo un sequel di «Alien: Isolation». Per il decimo anniversario, «abbiamo sentito i vostri segnali di soccorso forte e chiaro» – il segnale di soccorso è un'allusione al primo film di «Alien» del 1979. Tuttavia, il successore è ancora nelle prime fasi di sviluppo. Hope non ha fornito alcun dettaglio sul gioco o sulla sua data di uscita.

Tra i giochi di «Total War» è arrivato «Alien: Isolation»

Lo studio Creative Assembly, che appartiene a Sega, non è noto per i giochi horror. In realtà è conosciuto quasi esclusivamente per la serie «Total War»; ne conto un totale di 16 sulla pagina Wikipedia degli inglesi. «Alien: Isolation» spicca nel portfolio dello studio. Quando uno studio di sviluppo si è concentrato fin dall'inizio su un genere, quello dei giochi strategici, l'eccezione è ancora più significativa.

Lo sviluppo del gioco era all'epoca un progetto da sogno, afferma Hope nel suo post. Sottolinea che «Isolation» voleva catturare «l'atmosfera e l'orrore» del film originale, che include il muoversi di nascosto, l'essere spacciati e, soprattutto, le palpitazioni. C'è quindi la speranza che il nuovo gioco non sia uno shooter multiplayer, come lo è stato «Aliens: Fireteam Elite» del 2021 o il discontinuato «Hyenas».

«Alien: Isolation»: un rapporto di amore-odio

Ho amato e odiato «Alien: Isolation». Per molto tempo ho evitato di guardare i film «Alien» per paura. Mi spaventano pure le mosche. Ma poi, quasi esattamente quattro anni fa, ho osato giocare a questo gioco di cui avevo già sentito parlare molto in diretta streaming. «Isolation» mi ha catturato immediatamente. Per essere un gioco del 2014, sembra più che decente ancora oggi, a parte i personaggi che però non sono comunque importanti.

I corridoi bui, la luce tremolante e la colonna sonora mi hanno completamente trasportato nella stazione spaziale più o meno abbandonata «Sevastopol», dove si trova il noto alieno del film. Come se non bastasse, anche gli umani rimasti combattono tra loro. In mezzo a tutto questo, ci sono io, accovacciata in uno schedario che guardo attraverso le fessure mentre spero di non essere scoperta. Ho interpretato Amanda Ripley, la figlia di Ellen Ripley dei film, che proprio come sua madre non sapeva cosa aspettarsi.

Sangue, sudore e lacrime – voglio il bis

Nei panni di Amanda ho dovuto imparare che il silenzio è la carta vincente e le munizioni per il revolver sono scarse. In ogni caso è utile solo contro le persone, e solo se riesco a colpirle con le mie mani tremanti. E se sono sfortunata, il rumore attira sulla scena l'alieno, la creatura che io chiamavo affettuosamente «abominio infernale dimenticato da Dio». Ancora oggi, a volte mi sveglio sudando freddo perché pensavo di aver sentito l'alieno brontolare in qualche condotto di ventilazione.

E non dimenticherò mai il bip dei telefoni di emergenza che servono come punti di salvataggio. Il segnale acustico – la mia personale ambrosia per le orecchie – significava che dopo un'infinità di tentativi in cui ero finita come cibo alieno, potevo finalmente completare una sezione. Giorni prima degli stream programmati di «Alien», mi scorreva un brivido lungo la schiena, eppure ho giocato tutto il gioco, compresi tutti i DLC. Semplicemente perché il gioco è davvero troppo bello.

Con pochi rumori e un corridoio buio, «Alien: Isolation» riesce a fare quello che «Resident Evil» e co. non riescono a fare con il loro intero repertorio di mostri mutati, disgusto e pessimi jump-scare: farmi ca*are addosso dalla paura. Ecco perché non vedo l'ora che esce il seguito di «Isolation» – e sento già i brividi.

Immagine di copertina: Assemblea creativa

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Si sente a casa sia davanti al PC da gaming che sull'amaca in giardino. È affascinata dall'Impero Romano, dalle navi container e dai libri di fantascienza, tra le altre cose. Fiuta soprattutto le ultime notizie dal settore IT e smart gadget.


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