Come sono passata dall’odiare «League of Legends» ad amarlo di nuovo
Opinione

Come sono passata dall’odiare «League of Legends» ad amarlo di nuovo

Cassie Mammone
25/7/2024
Traduzione: Martina Russo

Erano anni che non giocavo più a «League of Legends». La tossicità della community mi aveva tenuto lontano dalla Landa degli evocatori. La nuova modalità Sciame gratuita ha cambiato le carte in tavola, almeno per un po’, e mi ha convinto a riavviare regolarmente il client di «LoL».

Le partite a «League of Legends» mi stressano troppo, soprattutto a causa della tossicità di certi giocatori e giocatrici. Prima di lanciarti subito sulla tastiera per scrivermi delle tante funzioni che possono rendere più piacevole la mia esperienza di gioco: lo so già.

E so anche che al di là dei tanti commenti offensivi che ricevi mentre stai giocando c’è un videogioco davvero fantastico che richiede riflessi pronti e un’abile strategia. Quando mi capita di assistere a qualche partita in cui tutti i piani ideati dalla squadra funzionano e portano alla vittoria, riesco ancora ad apprezzare l’epicità del gioco. Ma personalmente non voglio giocarci più.

La parte tossica della community di «LoL» è troppo per me

Purtroppo, con il tempo gli aspetti negativi della community sono diventati sempre più stressanti per me, motivo per cui qualche anno fa ho deciso di smettere del tutto di giocare. In troppe chat ho visto i miei compagni di squadra e gli avversari insultarsi a vicenda e troppo spesso la partita è stata rovinata deliberatamente. I videogiochi sono il mio spazio sicuro ed ero arrivata al punto in cui «LoL» non mi faceva più stare bene. Poi è successa la cosa che ha fatto traboccare il vaso.

Me la ricordo ancora bene: dopo una certa partita in ARAM sono scoppiata. Un giocatore frustrato ha insultato le mie (inesistenti) abilità come Lee Sin e mi ha augurato di morire. Ho disattivato subito tutte le funzioni della chat, ma ormai il danno era stato fatto. Avevo perso del tutto la voglia di giocare.

Dopo questo incidente, anche senza la chat attiva, hanno incominciato a darmi fastidio i ping interrogativi dei miei compagni di gioco o i loro frustrati e deliberati feeding. Poco dopo ho disinstallato il client e ho iniziato a giocare ad altri giochi – da lì in poi principalmente a titoli single-player.

Da quando sono uscita non sento la mancanza del gioco in sé. Mi mancano però i miei «premates» (i miei compagni di gioco, nel gergo di «LoL»). I miei ricordi delle partite giocate insieme vanno indietro ai tempi della scuola. Ho trascorso tantissimi fine settimana con gli amici, a cercare di migliorare la nostra posizione nelle partite classificate. «League of Legends» è stata una presenza fissa nella mia vita anche in seguito. Durante gli anni dell’università ricordo ancora con piacere le serate trascorse con i compagni a giocare partite in ARAM e a discutere di Dio e del mondo. All’epoca abbiamo partecipato anche alla Digitec Playground Cup Grümpi, anche se ormai avevo quasi smesso di giocarci.

Ma non avevo intenzione di riprendere a giocare a «LoL» solo per ritrovare la bella sensazione di giocare insieme agli altri. Non ne valeva la pena, per me.

La modalità Sciame mi ha riavvicinata a «LoL»

Ho mantenuto la mia rigorosa astinenza da «LoL» per lungo tempo. E poi è successo che la scorsa settimana il mio compagno mi ha parlato di una nuova modalità che dovevo assolutamente provare. Nella «modalità Sciame» pare che tu possa scegliere i tuoi compagni di gioco. A questo punto ho ceduto e la mia curiosità ha avuto la meglio. E quindi ho reinstallato il client.

La modalità Sciame, diversamente dal gioco principale, appartiene al genere «Reverse Bullet Hell». Per capirci, si tratta di giochi come «Brotato» e «Vampire Survivors», in cui devi sopravvivere contro orde di nemici. Non attacchi in modo attivo, ma scegli solo gli attacchi automatici del tuo personaggio.

Il concetto della modalità Sciame non è nuovo. Anche in giochi come «Vampire Survivors» devi farti valere contro orde di nemici.
Il concetto della modalità Sciame non è nuovo. Anche in giochi come «Vampire Survivors» devi farti valere contro orde di nemici.
Fonte: poncle

Ancora una volta «League of Legends» sta inseguendo il successo del momento, com’era già accaduto nel 2019 con la modalità «Teamfight Tactics» che seguiva il trend dell’«auto battler». Come anche nel caso della modalità «TFT», la modalità Sciame è limitata nel tempo e sarà attiva solo fino al 19 agosto. Tuttavia, il «TFT» è piaciuto così tanto che è diventato uno spin-off permanente ed è uscito separatamente anche sui telefoni cellulari.

Resta da vedere se ciò avverrà anche con la modalità Sciame di «LoL». Indubbiamente, c’è del potenziale perché diventi un altro successo stand-alone.

Nel «TFT», come in altri auto battler, compro delle unità che faccio combattere al posto mio.
Nel «TFT», come in altri auto battler, compro delle unità che faccio combattere al posto mio.
Fonte: Riot Games

Come giocare alla modalità Sciame di «LoL»

All’inizio posso scegliere tra due personaggi e gradualmente posso sbloccare fino a un totale di nove campioni. Tutti hanno un proprio attacco automatico che mettono in atto ogni pochi secondi. Due abilità aggiuntive mi aiutano a sopravvivere contro le orde di nemici. Dalle piccole bestioline che fai fuori con un solo attacco, fino ai boss contro cui devi combattere per diversi minuti, tutti sono pronti a darti la caccia.

Così tanti avversari!
Così tanti avversari!
Fonte: Riot Games

Oltre alla scelta dei personaggi, anche gli oggetti assicurano una certa varietà. Ad esempio, posso scegliere attacchi supplementari come lo scudo di fuoco, che infligge danni a tutti i nemici nelle vicinanze. Posso anche migliorare i valori del mio stato, come la forza, la velocità e i punti ferita del mio campione. Nel corso del gioco raccolgo anche delle monete che posso usare per migliorare ulteriormente i valori di stato.

Poiché ho a disposizione solo un numero limitato di slot per gli oggetti, devo scegliere con grande attenzione. Soprattutto perché tutti gli attacchi aggiuntivi al massimo livello mi fanno ottenere un’altra caratteristica soltanto se prima ho raggiunto il livello di stato adeguato. In questo modo, ad esempio, i nemici che muoiono nel raggio del mio scudo di fuoco esplodono e infliggono ancora più danni alla folla che li circonda.

Un bel po’ di meccaniche, non è vero? In realtà, se hai già una certa familiarità con il genere ti basterà poco per districarti senza problemi. Questa modalità, tuttavia, mi ha conquistato per oltre 20 partite, che sono durate fino a 15 minuti escludendo le battaglie con i boss alla fine. Ci sono quattro livelli esclusivi in totale, con tre diversi livelli di difficoltà. I livelli contengono ciascuno le proprie meccaniche e le proprie battaglie con i boss.

Com’è tipico del genere, nella modalità Sciame sullo schermo accadono molte cose.
Com’è tipico del genere, nella modalità Sciame sullo schermo accadono molte cose.
Fonte: Cassie Mammone

Il gameplay intenso migliora ancora di più quando gioco con i colleghi. E d’improvviso tutto torna com’era una volta: ricevo risposte utili alle mie tante domande e gli scherzi e le battute sono all’ordine del giorno. Insieme affrontiamo una sfida che non mi faccia ricevere insulti in chat o che non mi allontani dal gioco. Riscopro persino il piacere di giocare di nuovo a «League of Legends». Tuttavia, questa modalità non mi farà tornare al gioco principale.

Adoro la nuova modalità Sciame. Se giochi già a «League of Legends», ti consiglio di dare un’occhiata a questa modalità, anche se è molto probabile che tu l’abbia già fatto. Te la consiglio anche se vuoi cimentarti nel genere «Reverse Bullet Hell» o se vuoi semplicemente provare qualcosa di nuovo. Visto che «League of Legends» è gratuito non c’è nemmeno una barriera di ingresso data dal prezzo.

Se vuoi provare la modalità Sciame, visto che sarà disponibile solo per un periodo di tempo limitato ti consiglio di farlo il prima possibile. Per quanto mi riguarda, mi godrò il resto della modalità Sciame con i miei colleghi e anche stavolta arriverò al livello di difficoltà massimo.

Immagine di copertina: Riot Games

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Cassie Mammone
Freie Autorin

Ho scritto il mio primo testo sui videogiochi quando avevo otto anni. Da allora non sono più riuscita a smettere. Il resto del tempo lo passo con i miei amori: Husbandos 2D, i mostri, i miei gatti e lo sport.


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