Marques Brownlee viene criticato duramente per l'applicazione di carta da parati
Con "Panels", lo youtuber Marques Brownlee vuole vendere sfondi per un sacco di soldi. Il suo concetto ricorda l'abbonamento a Jamba degli anni '90 e gli sta dando fastidio.
Il noto youtuber tecnologico Marques Brownlee (MKBHD) ha pubblicato un'applicazione per sfondi chiamata "Panels". La Community non l'ha presa bene. La versione gratuita contiene molti annunci pubblicitari e l'abbonamento premium costa ben 49,99 dollari all'anno - o 11,99 dollari al mese. L'app inoltre richiede l'accesso alla posizione GPS e ad altri dati dell'utente.
Brownlee aveva presentato per la prima volta "Panels" nella sua recensione dell'iPhone 16. Contiene sfondi di artisti che, secondo MKBHD, ricevono il 50% dei ricavi per il loro lavoro. Il denaro sarà generato in parte dagli abbonamenti e in parte dalla pubblicità. Nella versione gratuita, le immagini possono essere scaricate solo in bassa risoluzione e solo dopo aver visto una pubblicità di trenta secondi. Inizialmente, c'erano anche due pubblicità obbligatorie.
Le colonne dei commenti ai video di MKBHD non sono più piene di opinioni sul contenuto reale, ma di critiche e cattiverie. Nel processo, una precedente citazione di Brownlee viene percepita come particolarmente ipocrita: "Mai far pagare qualcosa che prima era gratuito."
Molti sfondi dell'app "Panels" si possono trovare gratuitamente online.
Marques Brownlee ha risposto con un post su X. Ha detto che avrebbe risolto i problemi di privacy. Sui prezzi ha scritto: "Ti capisco. È una nostra sfida personale creare valore per la versione premium. Ridurrò anche la frequenza della pubblicità nella versione gratuita."
Interessi finanziari vs. credibilità
"Panels" non è il primo prodotto commerciale di Brownlee. Brownlee vende già abbigliamento, bottiglie, tappetini per il mouse e persino candele profumate e guinzagli per cani. Il suo logo è anche impresso sulle edizioni MKBHD del "Ridge Wallet". Insieme ad Atom, ha lanciato le sue sneakers, che non sono andate bene ovunque.
La monetizzazione di marchi noti su YouTube è molto diffusa. Il "merch" è un pilastro finanziario per molti canali, oltre agli sponsor diretti e alla quota di entrate pubblicitarie che ricevono da Google. I creatori che si dedicano alla prova dei prodotti e si presentano come fonte di informazione indipendente si muovono sul filo del rasoio: con un merch scadente mettono a repentaglio la loro credibilità. Se i fan hanno l'impressione di essere stati derubati, diventano rapidamente degli haters.
Le mie impronte digitali cambiano talmente spesso che il mio MacBook non le riconosce più. Il motivo? Se non sono seduto davanti a uno schermo o in piedi dietro a una telecamera, probabilmente mi trovo appeso a una parete di roccia mantenendomi con i polpastrelli.