Metti in moto il tuo cervello: cosa aiuta a diventare più intelligenti velocemente
Retroscena

Metti in moto il tuo cervello: cosa aiuta a diventare più intelligenti velocemente

Daniela Schuster
31/10/2023
Traduzione: Rebecca Vassella

Fai fatica a concentrarti, a ricordare e a imparare? Prova allora a integrare nella tua vita quotidiana dei piccoli brain booster. Ecco come farlo.

La conduttrice di talk show Oprah Winfrey è stata la prima a farlo. In un'apparizione a «The Ellen Show» nel 2020, ha svelato un segreto ben custodito del settore e rivelato come lei, e molti dei suoi colleghi e colleghe, riescano a ricordare facilmente nomi e fatti per le interviste in diretta. Ha confessato di praticare una sorta di doping cerebrale.

Piccole pillole dovrebbero aiutarla ad aumentare la concentrazione, la resistenza allo stress e la velocità di pensiero. Oltre al ginkgo, il prodotto da lei utilizzato contiene anche vinpocetina, una sostanza naturale presente nella piccola pervinca. Quando viene utilizzata come farmaco, la vinpocetina dilata i vasi sanguigni del cervello ed è già stata sperimentata per la demenza. Grazie anche alla pubblicità di Oprah in TV, questi stimolanti cerebrali, noti anche come nootropi, potenziatori cognitivi o «smart drug», sono oggi un business da miliardi di dollari.

La modalità d'azione di questi rimedi tutt'altro che economici non è stata sufficientemente studiata o dimostrata scientificamente. Anche gli effetti collaterali, come mal di testa e insonnia, sono piuttosto comuni, come ha scoperto la stessa Oprah. Per questo motivo, si affida anche a un'altra strategia per potenziare il cervello: il suo allenatore cerebrale personale, Jim Kwik. Non solo le dà consigli sull'alimentazione e sullo stile di vita, ma le mostra anche come fare esercizio. I suoi servizi costano più di 400 dollari per persone «normali» e richiedono molto tempo perché i programmi durano dai 7 ai 31 giorni. Resta da vedere se è tutto semplicemente un effetto placebo piuttosto costoso.

Ma si può anche mettere insieme il proprio programma di stimolazione cerebrale con i seguenti suggerimenti, che sono gratuiti e possono essere messi in pratica in pochi secondi.

Brain booster 1: ridere tanto

Ridere ha un effetto positivo sul cervello. Non solo allevia lo stress che spesso blocca il pensiero rilasciando neurotrasmettitori nel cervello, ma distoglie anche l'attenzione da cose fastidiose che altrimenti paralizzerebbero e comprometterebbero la capacità di apprendimento.

Studi mostrano che anche il semplice atto di sorridere aumenta l'attenzione e la capacità di vedere i problemi in modo olistico. Se si ride, l'effetto è ancora maggiore: «A differenza di altre reazioni emotive, che sono limitate ad alcune aree del cervello, la risata ne attiva diverse, così da poter associare in modo più ampio e libero e quindi affrontare i problemi in modo più creativo e orientato alla soluzione», afferma Daniel Goleman, psicologo e autore di «Emotionale Intelligenz».

Brain booster 2: multitasking mirato

In generale, il multitasking ha una reputazione piuttosto modesta, soprattutto perché è di fatto impossibile. Chi sembra essere in grado di fare più cose allo stesso tempo viene ammirato. Tuttavia, viene messa in dubbio la propria concentrazione e attenzione durante il multitasking – e anche giustamente.

Ma vale la pena di guardare al multitasking in modo diverso, cioè in termini di apprendimento: mentre in passato l'opinione prevalente era che le persone usassero o il lato destro o quello sinistro del cervello, oggi sappiamo che la dominanza degli emisferi cerebrali dipende dal compito e non dalla persona. Quando si legge un libro, ad esempio, l'emisfero sinistro del cervello è molto impegnato nel pensiero astratto. Se invece si sta dipingendo un acquerello, è attivo quello destro, responsabile del pensiero spaziale o delle connessioni di immagini.

Nel 2013, un progetto di ricerca ha scoperto che una delle principali differenze tra il cervello di Albert Einstein e quello delle persone «normali» era un corpo calloso insolitamente grande – così viene chiamato il fascio di nervi che collega i due emisferi. Einstein era quindi in grado di utilizzare l'intero cervello contemporaneamente per «vedere» e comprendere concetti scientifici e matematici complessi.

Anche se non sei Einstein, puoi comunque attivare l'intero cervello: «Questo è possibile non solo attraverso l'allenamento di neurofeedback, ma anche molto rapidamente attraverso un multitasking mirato e a bassa soglia», afferma Theo Marins, scienziato biomedico del D’Or Institute for Research and Education (IDOR). In questo modo si coinvolge l'emisfero destro nei compiti dell'emisfero sinistro. Per esempio, ascolta un po' di musica, scarabocchia qualcosa o balla la samba con i piedi sotto il tavolo la prossima volta che fai una tabella o una presentazione in PowerPoint.

Brain booster 3: mangiare indiano

Ci sono molti alimenti che aiutano il cervello a produrre importanti sostanze messaggere che quindi hanno un effetto positivo sulle prestazioni mentali. Le liste di brainfood del portale dei consumatori del Ministero dell'ambiente e della tutela dei consumatori della Baviera spaziano dalle noci ai mirtilli ai ceci, dalla vitamina A al ferro e all'acqua a sufficienza.

Tuttavia, la curcuma, una spezia presente in molti piatti indiani a base di curry, spicca in particolare. «È stato dimostrato che migliora la memoria e le capacità cognitive in una sola ora», afferma la dottoressa Michelle Schoffro Cook, esperta di nutrizione e autrice del bestseller «Boost your Brain Power in 60 Seconds». La sua dichiarazione si basa su diversi progetti di ricerca, tra cui uno studio pubblicato sul Journal of Psychopharmacology. Lo studio in doppio cieco ha analizzato gli effetti della curcumina, uno dei principi attivi della curcuma, sugli adulti. Appena un'ora dopo l'assunzione di un integratore alimentare corrispondente, i soggetti del test hanno mostrato un aumento significativo delle prestazioni nei compiti di memoria e attenzione rispetto al gruppo placebo.

Brain booster 4: scrivere a mano

Con la digitalizzazione, gli appunti scritti a mano stanno passando sempre più di moda. La tastiera e il display sono pratici, ma non si fa un favore alla memoria digitando invece di scrivere. I ricercatori dell'Università dell'Indiana sono stati i primi a scoprirlo: le persone memorizzano meglio i contenuti se li leggono su carta e, soprattutto, se li hanno prima scritti a mano. Da allora, i loro risultati sono stati confermati più volte in altri studi.

«Prendere appunti a mano stimola la 'memoria visiva'. Invece di digitare alla cieca, bisogna pensare a ciò che si vuole scrivere. Così le parole chiave possono essere collegate a caselle e frecce, per esempio, e completate da piccoli disegni», dice la neuropsicologa norvegese Audrey van der Meer, che ha guidato uno degli studi sulla scrittura a mano. I soggetti del suo studio erano scolari, «ma gli effetti sono simili anche per gli adulti».

La scrittura richiede inoltre altri processi cognitivi rispetto alla digitazione. «I movimenti complicati attivano diverse aree cerebrali e questa maggiore attività cerebrale dà al cervello più ganci a cui appendere i ricordi», spiega van der Meer. «Come effetto collaterale, questi processi sembrano aprire il cervello all'apprendimento».

Brain booster 5: amare i propri errori

Al numero 15, in cima alla lista delle 100 fobie più comuni c'è l'atychiphobia, la paura di fallire e di sbagliare. Tuttavia, questa paura non è solo sgradevole, ma anche uno dei maggiori ostacoli alla crescita spirituale perché evitare gli errori porta inevitabilmente a non uscire dalla propria zona di comfort e quindi a non imparare nulla di nuovo.

È ora di ripensare e imparare ad amare gli errori. Perché «Gli errori sono essenziali per il processo di apprendimento e il fallimento è prezioso. Affrontandoli in modo costruttivo, si ottengono scoperte intellettuali e si interiorizzano le esperienze in modo profondo e permanente», afferma William Westney, autore di «The Perfect Wrong Note».

Il suo consiglio: «Invece di vedere ogni errore come un passo verso il fallimento, dovremmo considerarlo intellettualmente come un apprendimento produttivo. Un detto attribuito a Thomas Edison ci aiuta in questo caso: 'Non ho fallito. Ho solo trovato 10 000 modi che non funzionano.' Facciamolo diventare il nostro mantra».

Immagine di copertina: shutterstock

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Daniela Schuster
Autorin von customize mediahouse

Se il mio lavoro non esistesse, lo inventerei. Scrivere è come avere la possibilità di condurre più vite in parallelo. Oggi mi trovo in laboratorio con una scienziata, domani partirò per una spedizione al Polo Sud con un ricercatore. Ogni giorno scopro il mondo, imparo cose nuove e incontro persone interessanti. Ma niente gelosia: lo stesso vale quando si legge!

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