Perché i baffi sono così importanti per il gatto
Hai mai visto un gatto senza baffi? Ovviamente no. Per gli uomini, i baffi sono un semplice accessorio, ma per i gatti sono di vitale importanza.
«Papà, cos'è questo?» mi ha chiesto mia figlia l'altro giorno, porgendomi un pelo bianco che aveva trovato a terra. Non poteva essere uno dei miei baffi grigi – era troppo lungo, spesso e irto per esserlo. Uno dei nostri quattro gatti aveva probabilmente perso un baffo o più propriamente, una vibrissa.
Una volta ho letto da qualche parte che un baffo trovato a terra porta fortuna e ricchezza se lo si custodisce con cura e se lo si porta addosso. Ovviamente è pura superstizione, ma ecco cinque fatti reali sui baffi del gatto.
1. Come un navigatore
I baffi non sono qualcosa di puramente estetico, ma dei veri e propri organi tattili altamente sviluppati, estremamente sensibili e sintonizzati con precisione. Anche la loro lunghezza non è casuale: in genere, sono lunghi esattamente quanto la larghezza del gatto, così che possa sempre capire se è in grado di percorrere i passaggi stretti. I baffi percepiscono anche una minima brezza, che li aiuta – tra l'altro – a fiutare le prede. Questo è ciò che rende il gatto un super cacciatore che si muove in modo infallibile, con grazia e velocità incredibile.
2. Come un visore notturno
I baffi sono particolarmente utili ai gatti nelle ore più buie. Infatti, li aiutano a orientarsi di notte insieme agli occhi, grazie ai quali sono capaci di vedere quando c'è poca luce. Utilizzando i baffi come una sorta di «terzo occhio», il gatto è in grado di percepire l'ambiente circostante dal punto di vista spaziale, anche quando è buio. Quando gira in una stanza, il gatto sfiora con i baffi pareti, mobili e altri oggetti che trova nelle sue vicinanze. In questo modo, si crea un'immagine precisa dell'ambiente circostante.
3. Come uno scudo
Il gatto ha diversi baffi in volto a parte quelli sul naso e sul muso. Ne ha anche sulle guance, sul mento, sul labbro superiore e sopra gli occhi. Questi ultimi fungono da meccanismo di protezione contro le lesioni agli occhi altamente sensibili e gli indicano se qualcosa si trova davanti o vicino a lui. Se toccano qualcosa, di riflesso il gatto chiude gli occhi.
4. Come un indicatore di umore
Oltre a essere delle antenne che captano informazioni, i baffi sono anche un mezzo di comunicazione. Osservandoli, puoi essere in grado di leggere l'umore del gatto.
È felice quando i baffi sono rivolti in avanti. L'eccezione che conferma la regola: se il gatto avvista una preda o un avversario, rivolge i baffi in avanti perché è eccitato.
È calmo e rilassato quando i baffi sono perpendicolari al naso, cioè dritti lateralmente.
Ha paura o si sente a disagio quando i baffi vanno indietro e gli premono contro le guance.
5. Come un superpotere
I baffi del gatto mi fanno pensare alla storia di Sansone, il gigante supereroe biblico. Essendo prescelto da Dio, Sansone aveva una forza sovrumana ed era considerato invincibile. Finché la sua amante Dalila non gli tagliò nel sonno i lunghi capelli che gli davano forza.
La situazione dei gatti è simile: senza i loro baffi, non sarebbero affatto ciò che sono. Pertanto:
Finché i baffi non gli saranno ricresciuti, il gatto sarà molto confuso, spaventato e disorientato. Insomma, sarebbe una vera e propria crudeltà nei suoi confronti.
Lo stesso vale per alcune razze di gatti che, per motivi genetici, hanno pochi o nessun baffo: a loro manca un importante organo sensoriale. È uno dei motivi per il quale chi si batte per i diritti degli animali reputa l'allevamento dei cosiddetti gatti nudi, ad esempio lo Sphynx, come una vera e propria tortura. L'organizzazione «Vier Pfoten» (quattro zampe) ha pubblicato un articolo esaustivo sugli allevamenti di gatti eticamente non accettabili.
Tutta la fortuna del gatto
Come dicevo, i baffi ricrescono e pertanto non c'è da preoccuparsi di quello che mia figlia ha trovato a terra. È abbastanza normale che un gatto ne perda uno di tanto in tanto, anche se potrebbe capitarti di rado di trovarne uno. In ogni caso, noi non lo abbiamo conservato come presunto portafortuna. Ma ora capisco come sia nata questa superstizione. Qualcosa che conferisce a un gatto abilità così preziose potrebbe forse avere effetti positivi anche sugli esseri umani... Chissà, forse andrò a ripescare quel famoso baffo dalla spazzatura.
Immagine di copertina: Shutterstock / fantom_rdSono un papà e un marito di razza, un nerd part-time e un allevatore di polli, un domatore di gatti e un amante degli animali. Vorrei sapere tutto e invece non so nulla. Ne so ancora meno, ma imparo qualcosa di nuovo ogni giorno. Quello che so fare bene è trattare con le parole, parlate e scritte. E posso dimostrarlo qui.