La guida definitiva ai televisori: quale TV comprare nel 2024?
Chi vuole acquistare un nuovo televisore deve districarsi tra una giungla di funzionalità e tecnologie. Ti piacerebbe avere un riepilogo chiaro? E magari un paio di consigli? Ti aiuterò a trovare una via d’uscita da questa selva.
«Ciao a tutti, potete aiutarmi? Sto cercando un nuovo TV che verrà utilizzato principalmente per programmi sportivi e per giocare Qual è la tecnologia migliore per questi scopi al momento? Sono un po’ perso».
Leggo spesso domande come questa di membri della nostra Community e la cosa non mi sorprende. Del resto, è già abbastanza difficile spiegare in modo comprensibile come funzionano le varie tecnologie presenti nei televisori senza troppi termini tecnici. E tuttavia senza la terminologia precisa, si finisce con il ripetere la solita fuffa markettara che ti serve a ben poco. Mi capita spesso anche quando parlo con i produttori. Loro sostengono che chi chiede consigli ai rivenditori specializzati vuole informazioni dirette e non lunghe conferenze, ma in realtà è proprio questo che porta a usare i soliti slogan triti e ritriti, che alla fine non significano nulla.
Mi piacerebbe dare una mano in queste situazioni. Vuoi acquistare un nuovo televisore e non sai come procedere nella ricerca? Ti aiuto io, con tre step facili da capire, ma con informazioni approfondite. Alla fine dell’articolo trovi anche quali televisori consiglio personalmente.
Punto 1: esistono due principali tecnologie per la riproduzione delle immagini
Cominciamo dalla cosa più importante, ovvero come funzionano i televisori: prima milioni di pixel formano l’immagine. Poi filtri colorati danno la giusta colorazione. Infine, la retroilluminazione conferisce luminosità all’immagine finale.
Per ora, non deve interessarti se la realtà è molto più complessa della spiegazione precedente. Quello che importa è che attualmente esistono due tecnologie per la riproduzione delle immagini rilevanti per te:
- LCD
- OLED
In sintesi: nei televisori LCD, i pixel producono l’immagine e un sistema di retroilluminazione, i cosiddetti LED, la illuminano. Ecco perché nella documentazione di vendita trovi spesso «televisori a LED». In quei casi si tratta in realtà di dispositivi LCD con retroilluminazione a LED.
I televisori OLED funzionano diversamente: qui i LED svolgono anche il ruolo dei pixel. Ovvero, non generano soltanto la luce, ma anche l’immagine, motivo per cui non serve un ulteriore strato di LED. Questa tecnologia è stata sdoganata soprattutto dal produttore sudcoreano LG.
Punto 2: è migliore la tecnologia LCD o OLED?
Come regola generale, si può dire che gli LCD sono significativamente più luminosi, mentre gli OLED offrono un’immagine migliore. Questo è dovuto principalmente ai livelli di nero perfetti, che sono tipici della tecnologia OLED e che garantiscono contrasti molto migliori e quindi colori più ricchi e vivaci. Negli ambienti luminosi gli LCD sono quindi avvantaggiati. Negli ambienti bui, invece, i televisori OLED possono sfruttare al meglio i propri punti di forza, perché la luminosità non è così importante. Inoltre, per ragioni legate alla tecnologia che utilizzano, i pixel degli OLED reagiscono più rapidamente di quelli degli LCD, il che li rende perfetti per i videogame o i programmi sportivi.
«Io guardo sempre la televisione la sera, quando è buio. Quindi mi comprerò senz’altro un televisore OLED. Vediamo un attimo quanto costa… Apperò…».
Sì, i televisori OLED non sono solo i migliori, ma sono di solito anche i più costosi sul mercato. Soprattutto nei segmenti di prezzo medio ed entry-level. Ecco perché tuttora si continuano ancora a vendere molti più televisori LCD che OLED. Di conseguenza, i produttori continuano a investire ancora molto nella ricerca e nell’ulteriore sviluppo della tecnologia LCD.
I migliori di questi nuovi televisori LCD li trovi nella fascia di prezzo alta, che spesso sono ancora più costosi dei modelli OLED. Ma se puoi spendere più di 2000 franchi per un televisore, ti consiglio comunque di prendere un OLED, a meno che tu non guardi la TV soprattutto di giorno o in una stanza ben illuminata.
Punto 3: punti quantici e mini LED, due termini che devi ricordare
Devo anche spiegarti due termini abbastanza «esotici» relativi ai televisori:
- Punto quantico
- Mini LED
La tecnologia a punti quantici è stata resa popolare da Samsung, ma è utilizzata anche da altri produttori come Sony e LG, che però la chiamano rispettivamente Triluminos e Nano Cell. In sostanza, i punti quantici assorbono la luce bianca di sottofondo dei LED e ne modificano il colore, in modo tale che i colori non perdano la loro luminanza. Ovvero la loro luminosità. In parole povere, immagina che i punti quantici migliorino i valori di contrasto dei televisori LCD – e da poco anche degli OLED. I normali filtri colorati, invece, tendono a ridurre la luminosità dei colori.
La seconda innovazione riguarda invece la luce di sfondo. I LED standard non possono (ancora) essere fabbricati con le stesse dimensioni dei pixel degli LCD. Di conseguenza, davanti ad ogni LED sono disposti migliaia di pixel. In passato questo causava un «alone» intorno agli oggetti chiari su uno sfondo scuro. Ad esempio, se la luna nel cielo buio è illuminata dai LED in background, anche il cielo notturno intorno alla luna si illumina.
I produttori, però, stanno sviluppando LED sempre più piccoli. L’ultima generazione misura addirittura pochi micrometri e ha un nuovo nome: mini LED. Questo significa che è possibile controllare la luminosità per ogni pixel in modo ancora più preciso. L’effetto alone non scompare del tutto, ma ormai è quasi impercettibile. Come gradito effetto collaterale, con i mini LED migliorano anche i valori di contrasto e quindi la resa cromatica dei televisori LCD. Tuttavia, i televisori a mini LED sono tra i modelli più costosi sul mercato e personalmente continuo a preferire ancora gli OLED.
Quindi, quale televisore mi consigli in concreto?
Quando mi confronto con le nostre lettrici e i nostri lettori, spesso scopro che prima ancora dell’acquisto c’è già una leggera propensione per un determinato produttore. Ho quindi pensato che fosse utile formulare raccomandazioni per ogni produttore nei segmenti di prezzo alto, medio e basso. Potrai così scegliere tra una gamma di prodotti in linea con il tuo budget e classificare meglio i vari televisori in base alla loro qualità.
LG: master of OLED
LG è un produttore di televisori sudcoreano che riveste un ruolo di primo piano nel settore. Il suo più grande risultato è stato riuscire a imporre i televisori OLED nel mercato di massa a partire dal 2016. A tutt’oggi, quasi tutti i produttori di televisori OLED acquistano i loro pannelli OLED da LG, inclusi marchi famosi come Sony, Philips e Panasonic.
La classe top
LG OLED G4: caro? Innegabilmente. Ma nel mio test, il G4 si è rivelato uno dei migliori televisori che abbia mai visto. Sono rimasto particolarmente colpito dalla luminosità del G4, davvero eccezionale per un OLED. Per quanto riguarda la luminosità di picco, fa sembrare obsoleti persino alcuni televisori LCD di fascia media. La fedeltà cromatica è spettacolare. Il processore è potente e quindi ottimo per fare l’upscaling di sorgenti di qualità inferiore prive di risoluzione UHD, come i programmi televisivi in diretta e le trasmissioni sportive. Ma grazie all’input lag incredibilmente ridotto, pari a soli 9,8 millisecondi, anche i gamer saranno soddisfatti. Non c’è nulla che questo televisore non possa fare.
La fascia media
LG OLED C4: etichettare la serie C come una gamma di fascia media è in realtà un’offesa. Prima dell’arrivo della serie G, LG ha sempre presentato la serie C come il suo fiore all’occhiello. Oggi LG include nella serie C la migliore tecnologia dell’anno precedente, ma la offre a un prezzo molto più allettante. Quando si valuta il miglior rapporto qualità-prezzo, la serie C si impone quasi sempre. Non dimentichiamo, poi, che la serie C è perfetta anche per guardare film e serie e persino per giocare. La grande differenza rispetto alla serie G è la mancanza del nuovo strato di microlenti (MLA), che garantisce luminosità di picco molto elevate per gli standard OLED. Una caratteristica riservata, per il momento, alla sola serie G.
LG OLED B4: la serie B è rivolta a chi, pur non potendo permettersi un televisore costoso per motivi di budget, ha comunque esigenze elevate in termini di qualità dell’immagine e preferisce gli OLED. Si differenzia dai fratelli maggiori per un pannello leggermente meno luminoso e un processore un po’ meno potente. Questo porta, soprattutto durante il gaming, a un input lag solo leggermente superiore, pari a 10,6 millisecondi. Inoltre, la serie B, a differenza degli anni precedenti, ora ha anche un pannello a 120 hertz, caratteristica particolarmente importante per i gamer.
Per i neofiti
LG QNED 86: se il tuo budget è limitato, con la serie QNED di LG sei in una botte di ferro. Questi televisori utilizzano la tecnologia a punti quantici, il che significa che potrai contare su un televisore robusto, luminoso e con un buon contrasto. Il processore di fascia media garantisce inoltre un upscaling efficace, mentre con il pannello a 120 Hz giocare è un vero piacere.
Samsung: rivoluzionaria con i QD-OLED, ma anche ottimi TV a mini LED
Anche Samsung arriva dalla Corea del Sud ed è il leader di mercato indiscusso nelle vendite di televisori, ovvero il più grande produttore di TV al mondo. Un'informazione curiosa è che per molto tempo Samsung ha snobbato i televisori OLED perché non considerava quella tecnologia sufficientemente matura. Da due anni però si sono dati molto da fare e hanno proposto il QD-OLED, un’entusiasmante evoluzione della tecnologia OLED.
La classe top
Samsung QD-OLED S95D: con il QD-OLED il futuro è già realtà. Samsung è il primo e unico produttore in grado di costruire pannelli OLED con punti quantici. Il risultato sono televisori OLED particolarmente luminosi e con un’ottima fedeltà cromatica. E ad essere sinceri, nel mio test non ho mai trovato un televisore OLED più luminoso. Ma ciò che mi ha davvero stupito è stato il rivestimento antiriflesso: anche nel mio soggiorno luminoso, non ho quasi visto riflessi, il che pone l’S95D su un livello superiore persino dei televisori LCD. Grazie a un input lag di soli 10,7 millisecondi, il televisore è ideale anche per i gamer. C’è però una piccola nota dolente: i televisori Samsung non supportano il popolare formato HDR Dolby Vision. Non perché non siano in grado di farlo, ma perché proprio non vogliono.
Samsung mini LED QN95D: Samsung commercializza anche questo televisore come prodotto di classe superiore. Non l’ho testato personalmente, ma ho provato la versione del 2022. Ecco perché posso dirti con certezza che anche il QN95D è un televisore eccellente per la maggior parte degli usi. Grazie alla luminosità di picco molto elevata, questo televisore dà il meglio di sé soprattutto in ambienti luminosi. Inoltre, la retroilluminazione a mini LED garantisce livelli di nero particolarmente profondi per un televisore LCD, consentendo di ottenere contrasti eccellenti. Che sia chiaro, comunque: poco non costa.
La fascia media
Samsung QD-OLED S90D: come per la serie C di LG, anche in questo caso sarebbe ingiusto classificare l’S90D come un televisore di fascia media. Il pannello si distingue a malapena da quello dell’S95D e solo un occhio davvero esperto saprebbe riconoscere la minuscola differenza di luminosità. Un punto per me irrilevante è che l’S90D non dispone della One Connect Box, ovvero della scatola separata con tutti i collegamenti, simile a un ricevitore, che permette di ridurre il groviglio di cavi dietro al televisore. Il difetto maggiore, invece, è la mancanza del rivestimento antiriflesso, che avevo trovato davvero funzionale. Se pensi di poterne fare a meno, ti troverai con un apparecchio quasi identico all’S95D spendendo molto meno.
Per i neofiti
Samsung QLED Q70D: negli ultimi anni Samsung ha pubblicizzato soprattutto i suoi QLED, vale a dire i televisori LCD con filtri di colore a punti quantici. Quindi, se c’è un produttore che ha perfezionato la tecnologia a un livello tale da permetterti di acquistare un TV più che buono anche in questa fascia di prezzo, è Samsung. Con questo modello, però, devi rinunciare all’oscuramento locale: i livelli di nero potrebbero essere migliori e intorno agli oggetti luminosi su sfondo scuro si potrebbe verificare il fenomeno dell’alone descritto in precedenza.
Sony: si ispira agli altri e aggiunge Google TV
Sony è giapponese e acquista i suoi pannelli OLED da LG e i suoi pannelli QD-OLED da Samsung. Questo potrebbe non suonare particolarmente esaltante, ma Sony è davvero brava a sviluppare i propri processori. E questo fa un mondo di differenza. Perché i processori sono il «cervello» del televisore e nessun altro produttore è più bravo di Sony a produrli.
La classe top
Sony Bravia 9: un televisore a mini LED davvero notevole. Da notare in particolare la sua eccezionale luminosità (è di gran lunga il televisore più luminoso che abbia mai testato), il controllo preciso delle zone di oscuramento e la resa naturale dei colori, che lo rendono un vero fuoriclasse. Se confrontato con la concorrenza OLED, tuttavia, il Bravia 9 mostra lievi difetti nella fedeltà dei colori. Durante il giorno, poi, si notano chiaramente i riflessi, anche se nella maggior parte dei casi l’elevata luminosità del display compensa adeguatamente. Il processore, invece, convince appieno, soprattutto per quanto riguarda l’ottimizzazione delle immagini e l’uso per il gaming. Avere incluso Google TV come sistema operativo, poi, mette a disposizione un software per smart TV completo e facile da usare.
PS: le consegne del Bravia 9 sono state difficoltose durante tutto l’anno. Purtroppo, anche in questo momento. Stiamo cercando di fare il possibile per risolvere il problema al più presto.
La fascia media
Sony Bravia 8: è possibile che Sony non sia d’accordo con la mia classificazione del Bravia 8 come televisore di fascia media. Si tratta in realtà di un modello della serie OLED di Sony del 2024, ma non è un upgrade dell’A95L, il QD-OLED di Sony dello scorso anno, che nel mio test avevo incoronato addirittura «re dei televisori». Rispetto alla serie C di LG, tuttavia, il Bravia 8 è leggermente meno luminoso e non altrettanto ben calibrato. Ecco perché non lo inserirei nella fascia alta. Sia il C4 di LG che il Bravia 8 di Sony hanno però un pannello a 120 hertz e un input lag molto basso, entrambi particolarmente apprezzati dai gamer. In più qui c'è il tipico potente processore di Sony e Google TV. E se te lo stessi chiedendo: per il vero successore dell’A95L di Sony probabilmente dovremo attendere fino all’anno prossimo.
Sony Bravia 7: se definissi il Bravia 7, un televisore a mini LED, come il «fratello minore» del Bravia 9, non sarei del tutto nel torto. Il Bravia 7 è quasi una copia identica, solo un po’ ridimensionato in ogni aspetto. Ecco perché costa molto meno: ha meno zone dimmerabili, una minore luminosità, una calibrazione un po’ meno precisa e un angolo di visione un po’ più ridotto. Importante per i gamer: il televisore ha un pannello da 120 Hz e un input lag accettabile di 17,6 millisecondi.
Per i neofiti
Sony FALD X85L: nel cosiddetto segmento entry-level, quest’anno Sony non ha presentato nulla di nuovo. Ecco perché ti ripropongo il mio consiglio assoluto dell’anno scorso: l’X85L di Sony. Quasi nessun altro televisore offre immagini così nitide e ricche di contrasto ed è difficile credere che il televisore costi anche poco. A questo si aggiungono un processore solidissimo, com’è tipico di Sony, contrasti eccezionali, Google TV con Chromecast integrato e un audio sorprendentemente potente dagli altoparlanti integrati. È senza ombra di dubbio il mio televisore preferito nell’entry-level.
Philips: l’outsider figo con tecnologia Ambilight
Ambilight è il grande tratto distintivo dei televisori Philips. Sulla parte posteriore del pannello vengono installati dei LED che illuminano la parete dietro il televisore in base all’immagine visualizzata. Lo scopo è creare un’atmosfera più coinvolgente che, nei casi più estremi, appare così. Ambilight a parte, Philips offre anche dei televisori davvero eccezionali.
La classe top
Philips OLED 909: di questo televisore non posso che parlare bene. Purtroppo, Philips vende il suo prodotto di punta solo tramite i rivenditori specializzati, motivo per cui qui non posso darti alcun link al prodotto. Ti dico però che il modello 909 monta lo stesso pannello del G4 di LG (entrambi provengono dagli stabilimenti di LG Display). Puoi quindi capire in linea di massima su che valori siamo in termini di prezzo e di qualità, anche se probabilmente dovrai aggiungere un paio di centinaia di franchi per l’Ambilight.
La fascia media
Philips OLED 809: proseguiamo subito il confronto con LG. Mentre l’OLED 909 di Philips è all’incirca equivalente alla serie G di LG, si può paragonare l’OLED 809 di Philips alla serie C. È interessante notare che entrambi i televisori utilizzano un pannello OLED Evo proveniente dalla stessa fabbrica. Philips, però, si affida a un processore proprio, si avvale di Google TV come sistema operativo e, naturalmente, stupisce con Ambilight su tre lati. In questo caso, più che il prezzo o la qualità, ciò che determineranno la tua decisione d’acquisto saranno soprattutto le tue preferenze personali relativamente all’Ambilight e al sistema operativo.
Per i neofiti
Philips PUS 8909: Philips chiama questo televisore anche «The One». Semplice. Elegante. Intelligente. Almeno secondo me. L’idea di base è interessante: «The One» è destinato a tutti coloro che non vogliono preoccuparsi dei dettagli tecnici, non hanno voglia di passare ore a fare ricerche e cercano solo «un buon televisore che faccia bene le cose essenziali e che non costi molto». Ed eccolo qui: «The One» supporta tutti i formati HDR, ha un pannello da 120 Hz come piace ai gamer e ha persino l’Ambilight su tre lati. Se non ti aspetti miracoli a livello di processore o di qualità dell’immagine, questo è il prodotto per te.
Tiriamo le somme
Per me una cosa non si discute: se nel tuo nuovo televisore ti interessa soprattutto la qualità dell’immagine, dovresti scegliere un televisore (QD-)OLED. Ma se non vuoi spendere più di 1000 franchi per un televisore di grandi dimensioni, la vedo dura. In questo caso, scegliere un LCD è quasi l’unica opzione possibile, soprattutto se tendi a guardare la TV di giorno o in ambienti molto luminosi. Non che i televisori OLED siano inutilizzabili se c’è troppa luce. Di sicuro non l’S95D di Samsung – tutt’altro. Ma se metti un televisore OLED e uno LCD uno accanto all’altro, noterai subito la differenza di luminosità.
Spero che grazie a questa guida ora tu abbia nuove e migliori informazioni sui televisori attualmente in commercio, o almeno un’idea di massima sul televisore che potrebbe fare al caso tuo.
La mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot».